«No... io no... non ti sto evitando... davvero... Scusa devo andare...»
Garvin riagganciò.
Aveva mentito di nuovo, doveva partire, non voleva impegnarsi, una relazione a distanza non aveva senso... Tutte scuse per nascondere la sua paura.
Eppure non si era mai svegliato così sereno tra le braccia di qualcuno.
Il fatto è che non voleva un altro rapporto di solo sesso, che era eccezionale, ma lo distraeva, dalla scrittura, dai suoi progetti per il futuro... Da tutto.
Aveva passato gli ultimi pomeriggio con Francesco chino tra le sue gambe a venerare la sua virilità o a giocherellare con la sua lingua. Ogni bacio lo rendeva consapevole sempre di più quanto si sentisse coinvolto da quegli occhi di cielo. Come il terrore che non lo amasse...
Di certo vedeva solamente il suo corpo...
Dal loro primo appuntamento non avevano parlato molto, avevano i loro incontri erano stati solamente carnali e Garvin aveva deciso di darci un taglio.
Stava per partire che senso aveva proseguire?
Il telefono squillò, era Chiara.
«Vi siete rivisti?»
«No...»
Chiara rise all'altro capo del telefono.
«Facciamo solamente sesso...» sbottò Garvin.
Però Frascesco lo carezzava con cura, lo guardava con quegli occhi da cucciolo con un espressione in volto....
«Ma tu gli hai chiesto esattamente cosa vorrebbe dalla vostra relazione?»
Potrei passare l'eternità a baciarti...
Sono innamorato del tuo cazzo...
Il tuo culo è un monumento nazionale...
Garvin scosse la testa, a che serviva chiedere era così OVVIO... Amava solamente il suo corpo...Era ovvio a ce serviva chiedere.
«Dovresti provare, pecchi di supponenza alle volte... Credi di sapere... »
Garvin riagganciò e fissò il telefono spento. Davero doveva provare a chiamare e chiarire?
Rischiare di soffrire ancora?