237 - Nient'altro che noi
Io silenzio non ti spaventa, non quando ti trovi al sicuro tra le mura della tua città. Ma in quel luogo dimenticato da Dio e dagli uomini quel senso di immobilità ti lascia solo un senso di attesa.
«Ho paura Marco... che irrompano da quella porta e ci facciano a pezzi... E sarebbe tutta colpa mia...» singhiozzi tra le lacrime.
Guardi Marco, siete cresciuti assieme, lui è il tuo migliore amico, non volevi che rischiasse tanto per colpa tua. Ti stringe e vorresti solamente perderti in lui e trarre sicurezza dalle sue braccia.
«Calmati, chiudi gli occhi, prima che tu te ne accorga saremo tornati a casa...»
Chiudi gli occhi e ti concentri sul suo respiro e sul battito del suo cuore, oscura il silenzio, ti culla nel sonno e vorresti percepirlo sempre, una dolce melodia per te, la sola certezza in quel luogo di tenebra
Esatto e io sono qua per te...
Sussulti, la tenebra aveva parlato.
«Allora? Come prosegue?»
Sollevi lo sguardo dal foglio, John e gocciolante, appena uscito dalla piscina e si siede davanti a te.
«Sempre più cupa, ma non do potrei ispirare qualcosa di più romantico?»
Ridi, hai capito che la tua ispirazione è davvero un romanticone.
«Ci sarà ma con il suo tempo i due devono... eplorare molto altro prima di capire...»
John sbuffa e prede il fogli per rileggere quanto hai scritto. Adori la sua passione.
«La vita è breve, specie in un mondo tanto oscuro... Non dovrebbero perdere tutto questo tempo...»
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