227 - L'Ultima Carta
Tomoyo Lo afferrò al volo prima che cadesse a terra, Marco aprì gli occhi e Chiara sorrise per quell'inaspettata evoluzione. Era felice di svanire in quel modo, di essere tornata se stessa almeno un attimo... Avrebbe voluto solamente rivederlo, un'ultima volta... Non tornare a essere Kia... ma a quella spiaggia, al suo sorriso alle sue battute, le sue lezioni... Se solamente non fosse stata così impulsiva, se non si fosse allontanata... Voleva tornare indietro.
Era successo tutto in un attimo, Leonard l'aveva sconfitta, ovviamente. Lo stregone era troppo forte. L'Oscurità che lo dominava completamente... O meglio, così credevano.
Garvin si era alzato Yue e Cerberus lo avevano sospinto. Chiara si era trovata agonizzante a terra eppure l'aveva ammirato, danzare circondato dalle sue carte.
Voleva credere che la sua scelta gli avesse dato coraggio, voleva credere che gli avesse dato fiducia in se stesso e che gli avesse dato modo di ritrovare la via.
Leonard era arretrato e poi era accaduta una cosa inaspettata, Garvin aveva impugnato la chiave e l'aveva puntata contro lo stregone oscuro.
«The Dark, torna alla tua forma di carta»
Leonard aveva gridato, le spire erano scomparse e dal suo corpo era stata strappata un'ombra che aveva assunto la forma di un uomo incappucciato. La carta si era inchinata al suo nuovo custode ammettendo la sconfitta e aveva ripreso la sua vera forma.
Leonard era crollato a terra, madido di sudore, libero da quella forza oscura che lo aveva dominato per tanti secoli. Quel Garvin, custode delle Carte di Clow aveva liberato da quell'oscurità che era rimasta, Chiara poteva finalmente percepire il potere della fata che agiva, la luce diveniva accecante e il mondo svaniva davanti a lei.
È questa la morte?
«No, questa è la liberazione»
La voce di Lùi la raggiunse
Vorrei tornare a quella spiaggia... Vorrei riavere la mia vita prima di tutto questo, quella è la mia porta... Ho viaggiato tanto solo per capire che la mia porta mi avrebbe portato a Culle di nuovo.
«Hai sempre saputo che quella era la destinazione...»
Tu rivedrai chi ami?
Ma Lùi ormai era lontano, e Chiara poteva solamente sperare di trovare quella porta, la via di casa.
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