Garvin chiuse il libro e lo lasciò cadere sul tavolo Tomoyo lo guardava in attesa, vedeva che il ragazzo aveva qualcosa in testa che premeva per uscire.
Garvin rimase in piedi a fissare la libreria del padre, c'erano così tanti volumi, uno di quelli di certo poteva aiutarlo a trovare una risposta sul suo passato, su quei ricordi, a portare chiarezza nella sua mente confusa...
«Vedo le loro vite, e... mi sono così familiari eppure... Io non sono niente per loro, solo... un oggetto...»
Tomoyo i alzò di scatto e gli gettò le braccia al collo.
«Tu sei la persona più straordinaria del mondo...»
Garvin chiuse gli occhi, Aveva parlato con Yue che gli aveva confermato che in una delle tante realtà loro si erano incontrati e avevano avuto si una vita assieme, ma che pensarci, come pensare a Yue era uno sbaglio... Di non induguare sui sogni ma guardare al futuro.
«Credi che troverò mai l'amore?»
«Certo, io conosco il tuo cuore, sono sicura che tu troverai l'amore...»
Garvin strinse l'amica, e cercò di trovare conforto da quel contatto.

Garvin si recò la mattina al palazzetto del ghiaccio, aveva dovuto convincere i due Custodi ma l'aveva spuntata. Il mondo, il suo mondo non poteva fermarsi perché dei pazzi lo minacciavano.
Era in pista da poco quando una voce lo raggiunse, c'era un ragazzo che si stava avvicinando ala pista. Non lo aveva mai visto.
Tara gli si accostò. «Carino vero? Si chiama Marco, viene dall'Italia è l'amico di Luca e Anna. È qua per un tour estivo e poi chissà, gira voce che passi alla squadra locale... Non sarebbe male vederlo sudare qua nei dintorni no?»
Garvin non squadrò, grande e grosso, sguardo torvo, non era male ma lo stava fissando male da tempo... di certo non lo aveva preso in simpatia.