Garvin si affacciò alla piscina, Galina non pareva molto entusiasta di lasciarlo andare rinunciando all'allenamento. Garvin sorrise pensando al modo melodrammadico della donna di esternare il proprio rammarico.
Però era vero, aveva saltato davvero troppi allenamenti e le gare si facevano pericolosamente vicine.
«Non mi piace l'acqua... Non mi piace stare a mollo...» borbottò il ragazzo mentre aspettava le due amiche.
Osservava la piscina, così silenziosa e tranquilla. Rivedeva il suo Lùi e Freddie...
Aveva l'impressione di conoscerli così bene eppure... Appartenevano solo al mondo dei sogni..
Alle volte sentiva di dover dire a Tomoyo cose carine, perché era così gentile, si sentiva quasi in obbligo di ricambiare. Dopotutto se qualcuno si dedica tanto a te, essere gentili è il minimo.
Per Garvin l'amicizia era anche questo. Se diceva di fare una cosa, lui la faceva.
Non si sarebbe mai perdonato di prendere in giro quella che definiva sua amica.
Dirle che apprezzava i sui lavori, che avrebbe lasciato lei un commento. Come avrebbe potuto dirle una cosa e farne un'altra?
«Che pensieri sciocchi, se sai cosa è giusto fare perché tanti dubbi? »
Garvin rimase a bocca aperta, il suo riflesso nell'acqua stava parlando.
«Capita... Le persone dicono che passeranno, ch ti scriveranno... leggeranno e poi non lo fanno... E fa male capire che in realtà hai creduto un'illusione...»
Il suo riflesso continuava a parlare e Garvin se ne sentiva ammaliato.
Tomoyo non lo farebbe mai...
«Ma Chiara sì! Diceva di essere tua amica, di adorarti... E adesso vuole ucciderti... La sua amicizia era un'illusione... lo è anche adesso...»
No, non ricorda... Non ricordo neanche io...
La realtà si diradava e al suo posto appariva una spiaggia.
«Lei vuole un te che ha perduto... E tu?»
Io voglio ritrovare il mio Principe... Io voglio essere felice...
La sirena uscì dall'acqua «Raccoglici tutte... E lo sarai!»