198 - Cerberus
Garvin deglutì e si aggrappò con forza al cuscino come se potesse in qualche modo proteggerlo.
Cerberus lo fissò fluttuando davanti a quello strano ragazzo tremante. Non vedeva un umano da tanti di quei secoli... Da quando il suo creatore aveva posto il sigillo su di lui e sulle carte magiche che gli aveva dato da vegliare. Non riusciva a dare un'età a quell'umano. Ai suoi occhi di secolare creatura, parevano tutti così giovani, erano tutti eterni bambini. Le loro vite erano così esili.
Quel ragazzo era così diverso dal suo saggio creatore. Aveva grandi occhi chiari, impauriti ma anche colmi di curiosità. Poteva vederne il riflesso in quelle immense pozze di giada.
Capelli scuri, lineamenti definiti, un corpo quasi esile. Un altro umano lo avrebbe definito bello, ma Cerberus non era mai stato bravo nemmeno in questo, di certo ne avvertiva il fascino, ne era attratto in modo inesorabile ma era la sua magia ad ammaliarlo, ne percepiva l'influsso.
Ma c'era anche qualcosa che non andava, un'aura molto oscura pressava su di lui, una presenza malevola che emergeva dal suo passato. Il lui coesistevano sia il bene che il male... E per questo era stato scelto come custode, Cerberus ne era certo.
«Smettila di tremare, non intendo farti del male...»
In risposta alla richiesta, Garvin si nascose dietro il cuscino «Non ci posso credere... Un peluche mi sta parlando... Non ci posso credere»
Un peluche? Che accidenti...
Cerberus si voltò e a quel punto lo vide. Sospeso per aria stava un adorabile micetto dorato con ali e coda, appariva così carino e coccoloso... e «Oh MIO... che cosa è successo al mio meraviglioso aspetto!!! Io non sono affatto così!!!!»
Cerberus sospirò avvilito «Certo... dipende tutto da te... Non sei abbastanza forte da permettere di farmi manifestare nel mio vero aspetto...»
Garvin si rannicchiò a terra abbracciando le gambe con le braccia. «Questo deve essere un sogno... non ci sono altre spiegazioni...» Aveva sentito un rumore e era entrato nella biblioteca del padre. Non pensava di poter vedere un libro splendente, che brillava nel buio... Lo aveva aperto e... al suo interno aveva trovato delle carte... Delle deliziose stranissime carte rosa. Aveva preso la prima e aveva letto ad alta voce la parola scritta su di essa Wind. A quel punto si era sollevato un fortissimo vento e quando Garvin aveva riaperto gli occhi le carte erano scomparse e al suo posto era apparso quel buffissimo peluche.
«Non sono un giocattolo! Sono Cerberus, la bestia sacra! Clow mi ha creato, il più grande mago mai esistito tra voi umani Egli ha imbrigliato le forze della natura e creato queste carte magiche che io custodisco e consegno ai custodi umani... Tu hai rotto il sigillo, tu sei l'erede di Clow. Destinato a proteggere le carte magiche...»
Quando Cerberus si voltò, sgranò i suoi occhietti neri. Le carte erano sparite nel nulla.
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NOTE dell'AUTORE:
Pesca la tua carta Johnny XD
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