193 - Liar
Una lama spezzata, lacrime amare, le ginocchia segnate, il respiro nsimante, dolore e una collana spezzata con i suoi amuleti sparsi.
"Non ci posso credere che sia succeso..."
La sua voce singhiozzante, e una risposta tranquilla e una voce dolcissima.
"Stai esagerando, non fare così... Non è successo nulla al tuo portfortuna. Piuttosto fammi dare un'occhiata alla tua povera pelle martoriata... Non mi interessano quei ninnili, mi interessi tu..."
Mi interessi tu...
Davvero lo pensavi? Davvero eri preoccupato per me?Adesso non riesco a crederti. Non posso dare peso alle tue parole quando i fatti dimostrano altro. A parole affermavi che ci saresti sempre stato... Ma di fatto sei sparito, non ti sei fatto problemi a non farti sentire per ventun giorni... E io stupido che credevo, ti credevo davvero quando mi dicevi che per te ero importante, che tenevo a me...
Jaan si svegliò quando Lùi lo colpì sulla spalla. «Sei davvero pessimo, ti sei davvero addormentato?» spostandosi gli occhiali. Jaan lo guardò, voleva tornare al sogno, a quel tipo di nome Ben... Sarà stato doloroso, ma almeno non stava fantasticando sul suo impossibile migliore amico.
Sui suoi occhi nocciola, il suo sorriso...
Si stiracchiò e si guardò attorno, erano soli?
«Dov'è finita Kia?»
Lùi si avvicinò a Jaan per girare pagina al libro che se ne stava tristemente intoccato davanti a uno svogliatissimo Jaan. «è andata in porto ad aspettare la nave postale... Ci potrebbero essere novità da mio frattello, sa che le attengo con ansia...»
Leonard, erano sei mesi che era via. Certo il rituale di successione tra gli stregoni era lungo ma Jaan non pensava potesse esserlo tanto.
21... perché quel numero gli tornava in mente? 173... 192... Lùi di certo gli aveva rotto il cervello a forza di farlo studiare. Leonard... Su fratello lo attendeva sperazoso, avevano dovuto rimandare il matrimonio e Jaan se ne sentiva segretamente felice e se ne vergognava.
Come poteva essere tanto crudele con suo fratello? Lo amava e lo odiava. Lo amava eppure voleva che soffrisse.
«Credo che il nostro futuro Re dedichi troppo tempo all'attesa, sono preoccupato per lui...»
Jaan sobbalzò e la sedia inclinandosi lo fece cadere a terra.
Già, anche Lùi preferiva suo fratello, come poteva dimenticarlo?
Il volto di Lùi apparve a un palmo dal suo.
Mi preoccupo per lui... Certo, tutti pensavano al loro futuro Re, perché? Cosa aveva fatto per meritarlo?
Lo sguardo di Lùi era così cristallino così puro che Jaan voleva solo strappargli gli occhi dal volto. Non voleva che lo guardasse in quel modo, con quel senso di compassione...
Non voleva sentirsi il solo ad essere sbagliato così lo afferrò per il collo, gli tolse gli occhiali e traendolo a se lo baciò con rabbia. Lùi inizialmente si irrigidì ma non si oppose quando l'altro lascià correre le mani sotto la sua maglia e lasciandole scivolare dentro i suoi pantaloni. Il suo corpo reagiva così in fretta, era stato bravo a nasconderlo anche a se stesso, ma lo voleva dannatamente da anni.
__________
NOTE dell'AUTORE:
21
XD
Povero Jaan scusa...
Anyway
Jaan percepisce la presenza di Garvin nella sua mente eppure poi la realtà lo richiama a se.
Si sente disorientato eppure sa quello che vuole.
Non sa a cosa credere...
Non riesce a fidarsi, si sente ingannato.
So cosa vuol dire dubitare di tutti.
Difficile fidarsi degli altri, perché il più delle volte è tutta un'illusione a cui vorremo credere.
E il crollo dell'illusione mina anche la nostra sicurezza, perché acquisisci la consapevolezza che tutto potrebbe davvero essere un'illusione.
Per forza chi ti dice di apprezzarti ti ha ingannato, quindi anche il talento che diceva di vedere il te era un inganno?
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