Garvin allungò la mano verso l'acqua, quando vide il suo riflesso trasalì. Capelli arruffati e barbetta incolta. Poi la sua immagine svanì e al suo posto apparve un se stesso molto più giovane, capelli lunghi e uno sguardo colmo di malinconia.
Jaan non essere triste, so che non vedi ciò che vorresti, so che non ti senti mai al posto giusto...
L'acqua gli parlava?
Chi era Jaan?
Non ti ricordi? Davvero? Tocca l'acqua ti mostrerò il tuo passato e ciò che lo stregone non vuole che tu veda... Mi spiace farti ricordare tanto dolore... Ma prima di capire chi è Garvin devi comprendere da dove ti sei originato...
Garvin sfiorò l'acqua, grato. L'acqua, gli donava le risposte tanto ambite.

Tu vieni da una terra molto lontana... E il tuo nome era Jaan...



Jaan si svegliò di soprassalto, la bacinella era già stata portata nelle sue stanze, vi si sedette davanti e si sciacquò il volto. Sempre lo stesso volto, sempre... Gli anni passavano e lui rimaneva pateticamente uguale. Suo fratello era sempre più bello ai suoi occhi, un uomo. Era innamorato, felice e lui? Un patetico inutile ragazzino. Il gemello cresceva, maturava e lui?
Ogni volta sperava di vedere qualcosa di diverso ma la sua immagine gli ricordava solo quando il suo corpo fosse segno delle sue debolezze.
La porta si spalancò d'improvviso e Lùi entrò nella stanza. Per un attimo Jaan fu stranito, non era uno spiritello inconsistente ma una persona, in carne ossa con un paio di occhiali sulla punta del naso. «Sorgi e splendi stellina abbiamo da studiare...»
Studiare?
Jaan si sentiva confuso, nella sua mente si fondevano più immagini. Ma presto la realtà si riformò. Era solo lui, nessun altro. Un triste malinconico essere, innamorato non corrisposto del suo più caro amico...
Per questo aveva scelto di studiare con Lùi per divenire Guardiano.
Sono un vero idiota si disse Jaan indossando la prima maglia per celare il proprio corpo all'amico. Cosa può esserci di meglio che passare tutta la vita accanto al proprio amato e alla sua futura sposa.
Come chiamata dai suoi pensieri apparve anche Kia.
Non sia mai che mi conceda più di un dieci minuti da solo con Lùi...
Jaan sorrise cercando di dissimulare il proprio fastidio.
Quasi un'eternità con l'uomo che amo, la sua futura sposa e un corpo che si rifiuta di crescere... Sarebbe stata proprio una bella vita...
«Pronto Principino?» chiese la ragazza con un radioso sorriso.
Jaan deglutì, si sentiva davvero orribile, oltre che inutile. Non gestiva i suoi poteri anch'essi come il suo corpo non maturava vano e non gli consentivano di trovare il suo posto nel mondo. O meglio non gli consentivano di desiderare altro oltre al fianco di Lùi. Era un suo amico... Era amico di Kia... Eppure non poteva impedire al suo cuore di desiderare.
Immanouel, suo fratello aveva tutto.. I poteri, l'amore, il rispetto... Amava suo fratello eppure non riusciva a frenare quella gelosia che si trasformava in odio. Nessuno ti amerà mai più di tuo fratello gli aveva detto sua madre... Come poteva essere vero, era un essere abbietto come poteva essere amato se anche lui odiava se stesso.



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NOTE dell'AUTORE:
Ecco il passato attraverso gli occhi di Jaan.
L'elemento dell'acqua mostra a Garvin i ricordi tanto bramati...

Grazie a chi proseguirà la lettura di questo delirio
Grazie a Chiara di sopportare
So che è un casino e sopportare sta cosa per 365 giorni interi era davvero impossibile...

Grazie a chi impazzendo proseguirà.
Quando arriveremo al 31 dicembre brinderemo XD io e le mie multiple personalità cioè XD