Garvin aprì la porta senza accendere la luce, sentiva al piano di sotto la voce del fratello cinguettare assieme a Zach e Chiara. Era assurdo come la sua voce apparisse diversa quando parlava con l'amico. I due parevano due tortore in amore perenne. Zach era spossato per via del lavoro e Y'hohanan aveva provveduto a fargli un bel massaggio. Il solo momento che aveva rischiato di spezzare l'incantesimo era stato quando Zach aveva scoperto che la folle spasimante della sua principessa si era fatta di nuovo viva. Orlando si era recata in negozio e con la scusa di provarsi un abito aveva spintonato Y'hohanan dentro uno dei camerini e cercato di spogliarlo. Y'hohanan continuava a giustificarla "ha perso il marito... ha una figlia da crescere... si sente sola..." tutto solo nel vano tentativo di calmare Zach che era andato su tutte le furie.
"Può avere tutte le scuse del mondo, non me ne importa, non deve toccarti, se la vedo giuro..."
Giuri cosa? Si chiedeva Garvin, Zach era un ragazzo di cuore incapace di far del male anche a una mosca, ma forse per Y'hohanan avrebbe fatto davvero qualsiasi cosa. Y'hohanan era riuscitto a calmarlo parlandogli dei suoi progetti, degli abiti dalle stoffe floreali che aveva cucito per suo fratello Garvin e a quel punto la discussione aveva ripreso i toni di poco prima. Ma Zach era rimasto abbracciato a Y'hohanan come se la certezza di qeul contatto avesse protuto proteggere l'amico da ogni pericolo.
Garvin rimase nella penombra della sua stanza per un po', adesso gli pesava non aver visto Lùi, la cosa lo feriva più di quanto volesse ammettere. Era come se il suo rifiuto avesse sancito una chiusura nel loro rapporto e questo lo addolorava.
La luce del suo comodino si accese e Garvin trasalì. Lùi era sdraiato nel suo letto... Ed era completamente nudo.
«Cosa accidenti ci fai al buio? Rifletti sull'infinito? Sai da quanto ti aspetto? Ho dovuto applicare non so quanta panna sui miei gioiellini... adesso sono tutti appiccicosi... Non che sia un problema... scommetto che renderanno il tutto.. Molto più soffice... »
Garvin abbassò lo sguardo incredulo. Rimase a fissarlo a bocca aperta incapace di proferir parola. Era passato dalla depressione alla sovreccitazione nel giro di un battito di ciglia.
«C'è Chiara giù...»
«Lei lo sapeva che ti aspettavo, anzi vorrebbe assistere...»
Garvin sorrise amaramente, allora non lo aveva ascoltato proprio «No» sussirrò prima di voltarsi per andarsene.
Rapido Lùi scasttò in piedi ma inciampò nei propri vestiti venendo afferrato al volo dall'amico.
Lùi non gli dette nemmeno il tempo di parlare che si avventò sulla sua bocca vorace.
Garvin rimase immobile e lo lasciò fare anche quando lo spinse sul letto salendogli a cavalcioni.
Lùi gli sforò i pantaloni e sorrise percependo l'eccitazione del compagno. «Se ti fossi spogliato subito non ti saresti sporcato di panna le tue belle vesti... ma non temere... avevo comunque intenzione di usarne altra... ti saresti sporcato comunque...»
Garvin sussultò quando l'altro prese la bomboletta della panna e gliela infilò dentro ai pantaloni appena sganciati. La panna era fredda ma la bocca del ragazzo che giunse subito dopo a ingoiare la sua erezione era calda e piacevole.
Non gli restò che afferrargli la testa e cedere a quell'irrefrenabile desiderio.
La porta si aprì e quando Garvin raggiunse l'orgasmo la vide, chiara era sulla porta e li stava osservando.