71 - Abbiamo perso ancora questo tramonto (Pablo Neruda)
Garvin si accoccolò accanto a Chiara, profondamente addormentata e miagolò per attirare l'attenzione di Jason.
Il ragazzo lo guardò sbalordito, era la prima volta che lo sentiva emettere un suono.
Il micio inziò a fuseggiar efelice, ma poi si ricordò della sua preoccupazione e miagolò di nuovo e con insistenza.
Jason gli sedette accanto e osservò Chiara.
«Lasciala riposare... Dopo tutto quello che è successo sarà spossata. Siete sempre preoccupati l'uno per l'altro, trovo questo molto dolce... Non temere, il vostro legame non sarà mai reciso.» sussurrò il ragazzo carezzandolo lentamente.
Quellp che non disse era che anche lui era preoccupato, faticava a celargli i propri pensieri.
Quando si fosse svegliata avrebbe ricordato? Le fiamme la furia e... L'aver ucciso un uomo.
Certo Arthur aveva minacciato lei, colpito Garvin... ma quello era certamente la prima volta che feriva qualcuno, sarebbe riuscita a vivere con quel peso? Sapeva bene cosa voleva dire.
Amava Garvin, lo sapeva eppure non poteva dargli di più del proprio sostegno, non poteva mostrargli il suo passato, meritava di meglio, meritava serenità. Lo avrebbe aiutato a trovare la sua porta e poi lo avrebbe osservato andare oltre.
Maël sorrise «Così l'hai ritrovata finalmente, ne ero certo»
«Non ti facevo tanto romantico» lo canzonò l'Antiquario senza però lasciare la presa della sua mano, non voleva lasciarlo andare, non voleva separarsene di nuovo. Come poteva sentirsi tanto vecchio e tanto emotivo al tempo stesso?
Si aveva mantenuto tutte le sue promesse tranne una adesso poteva iniziare a esplorare i suoi desideri? Smettere di osservare?
«Mi mancherai moltissimo... Mi manchi sempre tanto, più di quanto credessi possibile...» sussurrò accarezzandogli il dorso della mano. «Sei diventato chi eri destinato ad essere, sono felice di questo ma... Non posso mentire, non con te... Detesto doverti dire addio».
La fata non disse nulla, ma tenne salda la presa, non aveva bisogno della vista per vedere le lacrime del Guardiano.
Era onorato di essere uno dei pochi a cui era concesso vedere oltre la maschera di sapere la verità.
«E se la persona che conoscevo non esistesse più? E se non accettasse i cambiamenti, le emozioni che sono germogliate nella mia anima? Mi ha condotto lei da te... » la voce dell'Antiquario si fece incerta mentre il sole tramontava oltre l'orizzonte, la luce carezava quel loro addio.
Abbiamo perso ancora questo tramonto.
Nessuno ci vide questa sera con le mani intrecciate
mentre la notte azzurra cadeva sopra il mondo
(Pablo Neruda)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro