I suoi capelli avevano lo stesso colore del grano, ricordavano la criniera di un leone fiero e possente. I suoi occhi grigi come il cielo di scozia e riflettevano la medesima luce.

Il modo in cui sorrideva aveva un che di tenero e impacciato.

Garvin si era svegliato pensando a Ben e si maledì per quello.

La prima volta che lo aveva incontrato stava cercando di recuperare un anello dalla tazza del gabinetto di un sudicio pub. Si erano ritrovati aggrovigliati chiusi in quello stesso bagno e Ben si era rivelato tutto fuorché impacciato.

Aveva dovuto frenarlo con energia quando aveva iniziato a togliergli i vestiti, non era mai stato un tipo da una sveltina nei bagni.

Ben era molte cose, era passionale e distaccato al tempo stesso.

Poteva sorprenderlo con un bacio appassionato come ferirlo ignorandolo per ore.

Lo aveva fatto pensare non poco prima di concedersi, sfuggiva sempre all'ultimo lasciandolo a crogiolarsi dal desiderio. Prima di Ben non si era mai sentito davvero legato a qualcuno, dopo di lui non aveva più desiderato farlo.

L'attaccamento avrebbe portato solo dolore, aveva creduto che l'amore fosse soltanto una menzogna. Garvin sapeva di non avere un carattere facile, amava il dramma e alle volte si irritava per cose davvero stupide. Ma non aveva mai nascosto il suo spirito da diva, ne gli aveva mai chiesto all'altro di cambiare qualcosa eppure era stato definito uno stronzo e un prepotente.

Perché stava pensando tanto a Ben, era tanto lontano da lui e stavolta davvero avrebbe potuto non rivederlo più. Si sentiva ancora stranito, stretto sotto la pelliccia che Lúi gli aveva procurato. Allungò le braccia e strinse Chiara a se poggiando la testa sopra quella della ragazza.

Si era presa cura di lui, era come se quei mesi passati separati non ci fossero mai stati. Le incomprensioni, le parole non dette, tutto svaniva di fronte a quanto gli stava accadendo. Quando aveva avuto bisogno di lei era rimasta, contava più di tutto il resto.

Non sapeva dove Lúi fosse andato, forse era uscito dalla grotta per fare la guardia e vegliare su loro riposo. Cosa li aspettava per il futuro? ancora stentava a comprendere. Porte, mondi paralleli, viaggio nel tempo, pareva pura follia. E lui riusciva solo a pensare a Be, ai suoi occhi grigi, perché? Perché ci ricadeva di nuovo? Era così stupido, gli era bastato intravederlo un attimo per sognarlo di nuovo. E poi quel sogno si era piantato nella sua mente.

Perché mi odi? Perché non mi ami più? Perché non riesco a dimenticarti nonostante tutto?