67 - Lines
La pallina di carta colpì l'obbiettivo e rimbalzò lontano e Freddie sbuffò. Perché proprio lui doveva restare sveglio a osservare i loro corpi addormentati?
Era una strana sensazione, avere delle persone che si fidavano, tanto da affidargli la loro vita nonostante tutto.
Si rigirò la pietra che la fata gli aveva consegnato.
Veniva dal futuro, si erano già incontrati e aveva ritrovato i suoi ricordi.
Li aveva cercati tanto e adesso che ce li aveva in mano non sapeva che fare, era forse paura?
Si avvicinò al gattino addormentato e lo carezzò con dolcezza, dolce Garvin, non si rendeva neanche conto di come influenzasse le persone attorno a lui. «Mi manca la tua voce, l'ho sentita per poco tempo ma mi ha reso di nuovo vivo... Vorrei poterla udire di nuovo».
Era solo l'ombra di se stesso quando lo aveva visto per la prima volta e si era sentito così attratto da quel groviglio di emozioni che si portava dietro. La prima volta che se era nutrito non aveva sentito niente poi quelle sensazioni così dolci lo avevano riempito. Era di nuovo vivo grazie a lui. Era strano, come Garvin ritrovava se stesso dentro i ricordi di Chiara, lui rivedeva se stesso attraverso lo sguardo adorante di Garvin. Si era sentito forte quando lo aveva dominato e altrettanto in colpa mentre dandogli piacere gli aveva rubato ancora altri ricordi. In colpa perché ormai era tornato umano, provava emozioni e non poteva negare che quel dolce ragazzo lo aveva reso nuovamente umano nonostante tutto.
Freddie si guardò attorno, una magnifica sala arredata con magnifici mobili barocchi.
Come poteva esserci tanto dentro un albero?
Davvero quelle creature che li stavano cercando non li avrebbero trovati?
Arthur, lurido essere, la fata aveva raccontato loro ogni cosa, non pensava che potesse esistere un simile livello di crudeltà gratuita senza alcun fine.
Vedeva il cambiamento in Garvin, nonostante fosse solamente un micio, gli avevano raccontato quando quell'orribile essere gli aveva fatto? Freddie rabbrividiva al solo pensiero che la fata lo aveva trovato perché le loro menti erano state messe in contatto. Aveva vissuto le stesse cose e doveva esser stato terribile.
Si doveva celare così tanto dolore dietro a quello sguardo, avrebbe voluto cancellarlo dalla mente del suo giovane amico eppure sapeva che fosse sbagliato.
Voleva comprendere lo stregone, perché lo aveva torturato in quel modo?
Perché? Per cercare di rivelare cosa?
Anche lui aveva bramato rubare la sua luce, ma poi se ne era innamorato e ora non voleva più nemmeno trovare la propria porta. Era solamente un'ombra, ne era consapevole. Non gli importava più appropriarsi di quei ricordi, faticosamente recuperati, non erano più suoi e forse non lo erano mai stati.
Avrebbe vegliato su quell'anima preziosa e sarebbe svanito solo quando lo avrebbe visto varcare quella soglia.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro