65 - Us and Them
Nessuno osava proferir parola, Chiara si guardava attorno.
Non immaginava che all'interno di un albero potesse esistere un interno mondo.
Il palazzo che la fata aveva fatto apparire per loro era così riccamente ornato.
Maël non era esattamente ciò che Chiara avrebbe definito una fata, pareva più un appariscente e stravagante essere umano, forse un principe vanesio. In un certo senso gli ricordava Garvin e non solo perché era la sua fotocopia esatta, ma per aveva molte affinità comportamentali con l'amico. Quel bizzarro vezzo di arricciare le labbra quando era d'accordo con quello che sentiva. Oppure si mantenere una postura impettita quando si sentiva sicuro di se. Il che capitava non così spesso a Garvin. Maël invece si poneva sempre agli altri in quel modo.
Garvin se ne stava in collo a Jason che lo carezzava con calma, Chiara si era istintivamente appoggiata alle spalle del ragazzo, la faceva sentire più sicura. Era strano fino a poco prima quella sensazione l'avrebbe associata a Lùi non a un quello che poteva sembrarle un estraneo. Ma Jason le aveva dimostrato di conoscerla bene come nemmeno Lùi era riuscito. Inoltre, sembrava davvero essere quello che mostrava, un ragazzo pacato e gentile.
Per Chiara non era un vero mistero sul perché aveva scelto di seguire Garvin, di certo non per fuggire dallo stregone oscuro o per paura. Per lei si era certamente innamorato di Garvin ma stava anche fuggendo da qualcosa, che stesse cercando anche lui la propria porta? Forse era quello che succedeva a tutti prima o poi.
«Non ho ancora capito cosa vuol da te...» sussurrò Chiara, stanca di rischiare che il ragazzo percepisse pensieri inopportuni. Garvin miagolò infastidito.
Vuole che Jason risolva i suoi problemi mentali ecco cosa.
Garvin! Si più gentile, ti ha salvato la vita!
Lo rimbeccò la ragazza.
«Vorrei, attraverso i poteri di Garvin mostrarvi il mio passato. Ho subito il potere dello stregone e poteri aiutarvi a capire non solo il vostro nemico prima di riprendere il viaggio, ma anche i vostri poteri».
Quasi avesse percepito i loro pensieri la fata aveva parlato guardandogli uno per uno.
Lùi sollevò lo sguardo sulla fata e Chiara sentì una punta di gelosia, pareva che il legame che c'era da loro fosse molto più forte di giorno in giorno e più li vedeva avvicinarsi più sentiva la lontananza dall'Antiquario.
Percepiva un'affinità tra i due che non riusciva ad afferrare, temeva che da un momento all'altro Lùi le richiedesse indietro la chiave per donarla a Maël. Perché l'antiquario non le parlava? Da quando aveva ammesso l'affinità con lo stregone teneva le distanze. Vero si era spaventata ma così eccedeva. E se si fosse offeso?
Era tutto assurdo, doveva parlargli ma no nc0era tempo, perché Jason aveva accettato e a breve sarebbero penetrati nella mente di quella bellissima creatura che Chiara iniziava a percepire come un rivale.
Persino Garvin l'aveva preso in antipati Soprattutto quando Jason lo aveva guardato con occhi ricolmi di ammirazione.
E lo aveva definito una Principessa Splendente.
Pareva che il ragazzo fosse affascinato all'idea di entrare nella sua mente e di poter aiutare gli altri a comprendere il proprio potere. Garvin aveva atteso invano che il compagno di dicesse che nonstante l'apparenza lui era molto più avvenente della fata. Il problema era un'affermazione impossibile da fare Maël aveva un fascino unico era innegabile, che la sua mente fosse altrettanto bella? Chissà quali ricordi vi si celavano al suo interno.
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