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61 - When the night...

Marco aveva adagiato J sul letto ed era rimasto ad osservarlo senza dire una parola.
Maël lo aveva guardato colmo di invidia. Non si capiva, avrebbe dato qualsiasi cosa per quello sguardo.
Gli ricordava gli occhi di Mikhail, quando lo osservava stando sdraiato sul prato, quando non si sentiva vulnerabile sotto i miti raggi del sole di autunno.
Adesso aveva mille scudi eppure non si sentiva mai al sicuro dallo sguardo altrui.
Eppure Marco lo metteva a nudo con quei sui occhi scuri.
Lùi stava scrivendo, sembrava non fare altro, tutto il tempo.
La fata si chiese se scrivesse quanto avveniva o se avveniva piuttosto quanto scrivesse.
Ancora non ci credeva, aveva davvero scacciato Leonard, nonostante il suo debole corpo, nonostante la sua ala malamente riparata... Nonostante tutto!
«Si risveglierà e di quanto gli è successo non sarà rimasto neanche l'ombra... Te lo giuro».
Maël si sorprese di nuovo, non era mai stato tanto gentile con qualcuno.
Non aveva mai visto quel Marco eppure si sentiva in obbligo di giustificarsi.
Il calciatore gli aveva sorriso e era tornato a dedicarsi al su amato vegliando sul suo sonno ora finalmente sereno.
Voeva fare qualcosa per lui prima di andare, la fata lo sentiva.

La prima cosa che Marco percepì fu il suo dolce profumo, lo ricordava così bene e a volta ritrovava quel profumo in J.
Quando sollevò lo sguardo vide che sua madre era davanti a lui.
Giovane, felice... Un sogno.
«Vedo che lo hai trovato».
La sua voce era la stessa, la sua voce educata e cortese, con quel tipico accento di Perugia.
Marco sentì le lacrime bruciargli gli occhi.
C'erano molte cose che desiderava dirle... Ma si limitò a sorriderle.

Maël si strinse le spalle, perché quei ricordi lo tornemetavano.
Forse perché lo facevano pensare poi a Miahil e a quanto perso...
Forse perché Mikahail lo aveva chiamato KIAN... o meglio... la versione di quel mondo che si chiamava Mickey.
Lo aveva guardato dritto negli occhi e poi aveva sussurrato il suo nome, quello che Mikhail gli aveva dato.
Era in quel momento che aveva capito di dover tornare, tornare al suo mondo per dirgli addio.
Sarebbe empre stato grato a Lùi per quello...
E mai avrebbe scordato il nome di Marco.
Mentre il mondo dormiva, la fata si chiese quando potesse durare davvero l'eternità.
Quanto avrebbe dovuto attendere per rivederlo.

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