Chiara afferrò la mano Freddie «Grazie...»sussurrò sorridendo.
L'altro le sorrise sornione di rimando «É un piacere dolcezza» le rispose ammiccando.
«Non potrò mai sdebitarmi! Ero così preoccupata... » esclamò la ragazza stringendo la mano dell'altro tra le proprie.
Il problema é che adesso lo era anche di più.
Da una parte era sollevata di sapere che Garvin non era più nelle grinfie di quell'essere abominevole... e che los stessero aiutando.
Attraverso i ricordi di Garvin aveva visto Jason e sembrava un ragazzo adorabile.
Eppure... aveva sentito la sua angoscia, il suo dolore. Aveva bisogno di stringerlo e rassicurarlo. Il ragazzo faticava a comunicare, a spiegarle. Ma non era servito lo aveva visto...
Leonard, l'uomo che si era presentato a loro come Jim Moriarty, lo aveva torturato impietosamente per sbloccare quelle che affermavano essere i suoi talenti latenti.
Ed essi si erano risvegliati, spaventosi e devastanti. Poteva sentire quanto queste nuove sensazioni lo spaventassero a morte. Poteva percepire le emozioni di chiunque, poteva influenzare la realtà che lo circondava solo con il pensiero... e nonostante tutta la paura voleva
solo sapere che stesse bene.
Lo stregone aveva cercato di confonderlo... ma lei aveva rassicurato, presto si sarebbero rivisti... dovevano solo trovare i ricordi del musicista. Dopo di che sarebbero tornati da lui.
Garvin l'aveva supplicata di tornare indietro.
É troppo pericoloso, so che vuoi aiutarlo! Che ti senti in debito ma... Ti prego non farlo.
Chiara aveva quindi cercato di distrarlo.
Allora questo amico di Jason, Questo Tony? Ti prego dimmi che si chiama Stark, che é un genio, ha costruito in armatura di metallo e ha un innamorato che si chiama Peter...
Garvin aveva riso, ora che aveva recuperato tutti i ricordi, rammentava cosa che persino Chiara aveva rimosso. Confessioni che la ragazza gli aveva fatto in serate decisamente troppo alcoliche perché potesse ricordare. Per un po' aveva funzionato. Ma poi una fitta al petto lo aveva di nuovo fatto sprofondare nell'angoscia. Aveva provato di nuovo a digli che forse Ben era vivo, dopotutto lei non si trovava in nessuna piazza e non stava per sposare Lùi in alcun modo. E non sapeva esattamente cosa provare in merito a ciò. Pensieri contrastanti affollavano la sua mente. Gli aveva detto di non perdere la speranza, Ben poteva essere vivo. Certo in quel caso sarebbe stato soltanto lo stronzo che gli aveva spezzato il cuore mentre in quell'incubo era il ragazzo dal cuore d'oro morto per amore... Non sapeva quanto davvero gli augurasse di essere vivo.
«Grazie piccola, di aver scelto di restare per me...».
Chiara gli sorrise, aveva litigato con Lùi per quella sua scelta, cosa che aveva portato l'allontanamento di Arthur. Anche se la cosa non le era dispiaciuta affatto, incolpava il l'irata di tutto. Della perdita dei ricordi di Garvin e delle sue conseguenti sofferenze.
Lo aveva venduto a un pazzo e pensava solamente ad appagare la propria lussuria. Sarebbero stati meglio senza di lui.
Freddie era diverso, alla fine aveva scelto di stare davvero dalla loro parte e per aiutarla a ricongiungersi a Garvin, permettendole di ristabilire il contatto, sacrificando altri ricordi, altre parti di sé. Eccome se meritava la sua fiducia. Se Lùi non lo capiva non importava.