Il messaggio svanì prima che altri potessero leggerne le parole.

Garvin era riuscito a contattarlo, Chiara non sapeva come aveva potuto farlo, ma non dubitava che quel messaggio venisse da lui.

Camminava guardandosi attorno diffidente, voleva parlare del messaggio con Lùi, forse anche con Freddie, ma di sicuro non voleva che Arthur sentisse. Era quasi certa che il pirata c'entrasse qualcosa con la minaccia di cui Garvin l'aveva messa in guardia.

C'erano molte immagini su quelle pareti, Lùi aveva detto che erano ricordi.

Quel luogo serviva a quello.

"Ma qualcuno li raccoglie?" aveva chiesto Chiara e Lùi non gli aveva risposto.

Aveva scoperto che vi erano molte versioni della stessa persona, lo aveva scoperto nel peggiore dei modi quando si era imbattuta nelle sue copie e adesso osservava le immagini di un altro Garvin.

Lunghi bianchi corridoi pieni di immagini. Come una miriade di schermi che proiettavano molteplici film. Film di persone che avevano vissuto, che erano morte e che dovevano ancora nascere.

Si fermarono per la notte, Chiara era talmente ammaliata da quelle immagini che aveva quasi scordato di voler parlare con Lùi.

Voleva seguire una versione di Lùi, una versione dagli abiti sgargianti e dai capelli variopinti.

Tutti loro sembravano aver visto qualcosa che attirava inesorabilmente la loro attenzione.

chiara tornò a guardare quella versione di Garvin, stava flirtando con un ragazzo, era così intraprendente. Non aveva mai visto Garvin così in intimità voleva distogliere lo sguardo ma non riusciva a farlo. Stava vendendo davvero il suo corpo a quell'estraneo? e Per cosa? Il suo Garvin non lo avrebbe mai fatto.

Il ragazzo lo aveva chiamato .... Maël e la ammaliava, ancora più di Garvin, credeva fosse impossibile. Quel suo mostrarsi senza alcun pudore con rabbia, voleva vedere tutto di Garvin non voleva davvero distogliere lo sguardo e un po' se ne vergognava.

Li aveva osservati fare sesso e Maël, quella versione di Garvin, aveva sollevato lo sguardo e per un attimo e Chiara aveva creduto che la potesse vedere. Ma non c'era solo lei, un altro li stava osservando.

«...Io sono il padrone della mia vita...» le urlò attraverso il tempo!».