Chiara aprì gli occhi, il silenzio l'avvolgeva. Attorno a lei niente, solo fredda roccia.

Era davvero saltata nel vuoto?

«Questo posto è morto» sospirò piena d'angoscia. Avevano cercato gli abitanti del sottosuolo per giorni e non avevano incontrato anima viva. Cosa voleva dire?

«Perché qui siamo davvero tutti morti! Ombre di noi stessi... Ci nutriamo dei vivi e quando essi entreranno a far parte della schiera di ombre che popola questo luogo, anch'essi faranno altrettanto con gli altri».

Chiara sussultò, Freddie se ne stava appollaiato e la fissava con aria sorniona.

«Rilassati gattina, rinfodera gli artigli! Non sono qui per farti del male... » aggiunse l'ombra del cantante vedendo la ragazza in allerta.

«Dov'è Garvin? E Lùi?»

A quelle domanda la creatura, che appariva come il cantante che la ragazza tanto aveva adorato, sorrise.

«Non sento i suoi pensieri! Se gli hai fatto del male ... troverò il modo di fartene pentire».

Freddie scoppiò a ridere. «Li troverai presto, non ci sono molti viventi in questo antro di tenebra. Per questo voglio davvero venire via con voi e tenermi attaccato quel poco di vita e memoria che mi rimane».

Chiara non sapeva che pensare. Si erano già fidati di lui, lei si era fidata di lui. Era quasi arrivata a pensare di aver sbagliato a sconsigliare Garvin di intraprendere una qualsiasi relazione con lui. Aveva sospettato di esser solamente gelosa e poi aveva visto gli effetti di quell' ennesimo abbandono. Garvin non lo ricordava ma quando si erano incontrati alla scuola a Cullen lei aveva scorto il suo cuore a pezzi, tenuto assieme malamente con il nastro adesivo. Era così diverso dall'essere danzante visto nella sua Roma.

Era assiema a Ben, Benedetto era il suo vero nome. Italo Scozzese. Li aveva visti assieme, Garvin aveva una maglia molto minimalista, che lasciavano ben poco del suo torace all'immaginazione, short cortissimi e delle eleganti scarpe leopardate con il tacco.

Sembravano così felici assieme, non poteva immaginare che di li a poco avrebbero rotto.

Garvin non le aveva mai detto perché e lei aveva rispettato il suo riserbo.

Però era sola e se Freddie non l'avesse aiutata come avrebbe fatto a ritrovare i suoi amici.

Non vedeva nessuno, ma si sentiva stranamente in allerta. E il fatto che avesse detto che quel posto pululava di spettri non la rallegrava affatto.

«Va bene! Tu aiutami a ritrovare i miei amici» Chiara prese fiato, avrebbe voluto aggiungere promettimi che non toccherai mai più Garvin ma preferì tacere. «E se manterrai la parola prometto che con Lùi rivaluteremo il fatto di portarti con noi.».

Garvin aprì gli occhi e si svegliò bruscamente quando il colpo lo raggiunse al volto.
Due uomini lo stavano fissando «Ehi Arthur guarda che farfallino è finito nella nostra rete? E io che credevo che questo luogo fosse ricolmo solo di polvere, ossa e spettri sbiaditi. Questo gioiellino piacerà molto al capitano, ha molta fame ultimamente. Se gli porteremo questo bel corpicino ci ricompenserà di certo con molto oro ».
L'uomo che aveva parlato era privo di un occhio, aveva capelli grigi e il modo in cui lo fissava fece rabbrividire Garvin.
L'altro, che a quanto pareva si chiamava Arthur lo stava fissando divertito.
Se Garvin non si fosse sentito tanto spaventato lo avrebbe trovato gradevole, anche se indubbiamente necessitava di una doccia. Anzi più di una.
Occhi blu, corta barba rossiccia e capelli mossi biondo cenere.
«Si portiamolo con noi, al capitano servirà un nuovo trastullo per un po'... poi magari lo concederà anche a noi quando se ne sarà stufato...».
Quando quelle mani lo strinsero su di lui non riuscì a reagire, era ancora troppo stordito.
C'era così tanto silenzio nella sua mente. La voce di Chiara taceva e lui si sentiva sperduto.

Eeeee... vi presento... Arthur... Più pirstesco di così XD

Don0t Worry Garvin... anzi... si ... conoscendomi... e visti i Prompt dei prossimi giorni, fai bene a preoccuparti!

Chaira sei da sola con Freddie... che dici? Stavolta sarà stato sincero?