15 - Little Pieces Of You
Garvin si svegliò di soprassalto, lo stavano chiamando. Quella voce gli era familiare.
Si alzò, tutto era immersa nel sonno. Quello stato di luce soffusa costante, in un mondo dove il sole non sorgeva mai era quasi impossibile capire che ora fosse.
Sembrava che tutto si fosse improvvisamente fermato, non un suono, un rumore. Era surreale.
Forse stava sognando.
Si sentiva osservato, era stupido seguire quella voce, ma non poteva farne a meno.
Gi era così familiare.
Ben
Quel nome gli balenò in mente. Era suo, il volto che cercava con tutte le sue forze di ricordare senza riuscire. Sentiva il vuoto che aveva lasciato... Attraverso i ricordi di Chiara aveva visto che lo aveva amato, ma vedere attraverso un'altro non era come recuperare le proprie emozioni.
Sentiva che Chiara lo odiava, gli voleva bene e non sopportava che qualcuno potesse averlo ferito, anche qualcuno che la ragazza non aveva conosciuto.
Era un pensiero dolce... Ma Garvin non poteva basarsi solo su questo per riempire quel vuoto.
Ben
Quel nome era una stilettata al cuore e non ne capiva il motivo. Sentiva dolore e voleva scoprirne l'origine.
Sicuramente lo avrebbero rimproverato, sempre se non si fosse perso o fosse stato fatto prigioniero.
Ma non poteva rischiare di perdere quell'occasione. I suoi ricordi lo stavano chiamando.
Scese da un promontorio verso una piccola radura, al centro di essa stava un lago. Le sue acque erano scure come la pece. E sulla sua riva brillava un piccolo splendente fiore.
Era lui che lo chiamava, forse Freddie lo aveva perso fuggendo? forse un percorso dorato lo avrebbe riportato indietro? Per un attimo vi credette ma poi capì.
Era una trappola.
«Freddie dove sei? Esci, fatti vedere! Mi hai attirato qua, sapevi che sarei venuto...» Urlò il ragazzo a pieni polmoni.
Una figura emerse dal nulla, quello che lo aveva illuso essere il cantante che aveva amato quella notte si frapponeva tra lui e un frammento della sua anima.
«Potevo riaverli non è vero? Non è mai stato impossibile!»
«Esatto dolcezza! Se vuoi sopravvivere in questo folle mondo fatto di possibili universi è che non devi fidarti di nessuno... Nemmeno di te stesso» esclamò il cantante divertito.
I suoi ricordi erano li a un soffio li avrebbe riavuti a qualsiasi costo.
La voce di Ben lo chiamava.
«Perché lottare tanto per riaverli? C'è solo dolore e frustrazione... Per noi che viviamo nel sottosuolo è nettare ma per te? Poi ricominciare da capo... eppure sei ancorato al passato».
Ben lo chiamava, doveva tentare.
Gli si gettò addosso con uno scatto e cadendo in acqua afferrò il fiore.
Qualcosa lo stava trascinando a fondo mentre i ricordi affioravano di nuovo.
Il fiore stava cantando per lui.
Correva sulla neve, Ben in lontananza lo salutava. Aveva un bellissimo sorriso stampato in volto. Si sentiva così felice. Amava la neve ora lo sapeva, amava sentirla sulla propria pelle e amava Ben con tutto il suo cuore. Sarebbe morto con quell'immagine in mente?
Non era poi un brutto modo di andarsene con un senso di felicità impresso nel cuore.
L'aria gli bruciò i polmoni vomitò via l'acqua traendo profondi respiri convulsi.
La testa gli pulsava e quella bruciante sensazione di amore ancora gli impregnava l'anima.
Si girò su un fianco e continuò a tossire via l'acqua.
Sentì le grida di Chiara in lontananza e cercò di calmarla come meglio poteva con il solo pensiero che aveva Sono vivo, sto bene.
Perché era vivo?
Freddie lo fissava con un sorriso sornione, voleva rubargli l'anima eppure lo aveva salvato da morte certa.
Il sorriso fu l'ultima cosa che scomparve, Un beffardo enigmatico sorriso.
mentre la povera Chiara dorme il nosro Stregatto canterino da dato una zampata
Ma Garvin ha tirato fuori le unghie per riprendersi ciò che per lui è importante....
Il viaggio continua....
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