Garvin si sedette e accese la luce sul tavolo. Davanti a se i fogli bianchi.Una lacrima cadde e lui la asciugò passandoci velocemente la mano sopra.
Aveva sognato di nuovo quella notte. Aveva sentito le sue labbra.
"Volevo essere il tuo primo, volevo essere il tuo solo..." gli aveva finalmente confessato e Freddie gli aveva sorriso tristemente. "Meriti di meglio principessa... Promettimi che coltiverai il dono, prometti che ti prederai cura di te, fallo per me..." . Nei suoi sogni avevano fatto l'amore e lo aveva stretto a sé, quello che non avrebbe più potuto fare, quello che non avevano mai potuto fare.
Poi però Freddie lo aveva preso in braccio e lo aveva portato via, verso Jason, lasciandolo tra le braccia del ragazzo.
"Non negare ciò che senti, non negare nemmeno il tuo dolore, ma non rinchiudertici..."
Jason, era davvero sincero il suo affetto?
Garvin prese la penna e iniziò a scrivere.
Y'hohanan ......


Orlando lo lasciava spesso solo, dopotutto aveva tutto quello che voleva, il suo corpo. Quando voleva e quanto voleva. Alla guerriera non serviva altro. Non voleva il suo piacere, voleva dominarlo e schiacciarlo.
Lo riempiva di cure, ogni giorno i servi si prendevano cura di quel corpo che la guerriera desiderava tanto. Non poteva permettere che la sua bambola si sciupasse. Y'hohanan si lasciava toccare da tutte quelle mania lui estranee, ridevano si divertivano, niente gli importava più.
Quella mattina se ne stava sdraiato nel letto, il profumo dell'olio che avevano cosparso sul suo corpo gli riempiva le narici. Anche suo fratello amava farlo, un tempo ricordava con affetto quei momenti ma adesso vedeva la verità attraverso quelle mani estranee. Anche lui era come Orlando, accecato dal desiderio e dalla lussuria.
Nessuno vedeva oltre? Nessuno voleva nient'altro che sesso?
Una farfalla di fuoco si posò sul suo letto e la Principessa sollevò lo sguardo, non era un'animale normale la magia l'aveva generato. Jason? Perché quel nome gli tornava in mente? Allungò la mano e la farfalla vi si posò.
Aveva sperato che lo portasse via, prima di quella torre, prima di rinchiudersi, di ritrovarsi prigioniero di quel matrimonio infelice, aveva sperato nell'amore.
«Liberami, ti prego. Anche con la morte se serve, ma portami via di qua, portami via da me stesso da questa prigione...» Sussurrò la principessa, la farfalla spiccò il volo e si librò in aria.
Poteva sentire la speranza divampare nel suo cuore, insperata e inattesa. Credeva davvero in quell'emozione?
Jason... Quel nome lo aiutava a ritrovare se stesso.




Garvin poggiò la penna quando un cauto bussare lo distolse.
Vedeva così tanto se nella principessa. Il fratello, Alex... e infine Jason... Voleva essere salvato, voleva ritrovare la gioia. Jason era sulla porta, Garvin gli si avvicinò e lo guardò come se fosse emerso dal suo racconto e per trarre la Principessa fuori dalla sua torre.
Gli carezzò i riccioli, si ricordava la loro ultima notte, sembrava avvenuto una vita prima, eppure eccolo di nuovo davanti a lui. I suoi occhi nocciola lo guardavano con dolce cautela.
«Portami via...» gli sussurrò Garvin. Jason lo prese per mano e gli sorrise «Portami al di là dei miei sogni.»

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NOTE dell'AUTORE:
Garvin ha ripreso la storia della principessa.
E come tutti gli scrittori ritrova la luce attraverso le parole, parlando di un'anima triste e solitaria che però, riscopre la speranza!



Chiara grazie di tutto il sostegno e della pazienza!!!!

Mia Musa... spero che ti roperai perima della prima tappa di FaOI
e Io? Io non voglio rinunciare ai mei sogni...
Devo pensare a quella piccola aquila, a quel cuoricino.
Sei libero Mia Musa! Ti adoro ora e per sempre!