145 - Wake Up...
«Perché lui è qua? Perché? Sono i miei incubi che vogliono emergere per...» Garvin si portò le mani alla bocca. Garvin si rannicchiò a terra. Non era certo che la terra tremasse veramente o fosse solo una sua impressione. Come poteva Freddie dire che aveva la forza necessaria? Non aveva nient'altro che le sue paure. Sentiva la voce di Chiara ma non riusciva ad afferrarne le parole. Aveva vista la sua debolezza.
Aveva visto Alex e sentito le sue parole... Si era difeso? Non ne era certo... Alex era tornato, come nei suoi incubi. Era riemerso per piegarlo ancora una volta.
Una mano gli sfiorò i capelli. Ricordava di aver sognato, aveva sognato l'altro se, era fuggito vagando per una Londra così estranea. I pensieri degli altri lo avevano schiacciato.
E dal caos era emerso Jason e la sua gentilezza. La sua energia gli sfiorò la mente.
Calmati, ti farai solo del male...
Garvin sollevò lo sguardo, Jason era seduto davanti a lui. «Ero senza voce, davanti te e tu... Mi hai risollevato da terra... Capisco quella sensazione, capisco la gratitudine... »
Sentiva la sua voce diradare la paura, ma non riusciva a distinguerlo dai suoi sogni.
Charles sorrise a quei due ragazzi mentre Patty usciva dalla stanza.
Non aveva presene quei due ma avevano aiutato il suo piccolo più volte, voleva ringraziarli.
Sapeva che il suo piccolo non stava bene, era come quel periodo, era all'epoca che avevano iniziato a parlar su di lui. Che sua madre aveva deciso di dare retto a quelle voci.
Che quel ragazzo violento si fosse rifatto vivo? Charles era preoccupato, Garvin non gli parlava, ma sapere che non era del tutto solo, che qualcuno vegliava suo piccolo lo confortava.
«Volevo ringraziarvi, vedo che è più sereno quando tu gli state vicino, grazie...»
Sussurrò l'anziano. Jason osservò Garvin dormire sotto le coperte. Era svenuto, il suo potere aveva scosso il terreno e creato delle grosse crepe negli edifici attorno. Era davvero tornato come ai tempi in cui aveva incontrato l'altro Garvin. All'epoca c'era stato Maël a mettere un freno ai suoi poteri e adesso? Jason sorrise all'uomo. Sentiva la sua ansia ma come poteva Garvin dirgli cosa stava passando se neanche lui lo comprendeva?
Chiara si prodigò a spiegare all'anziano che Garvin fosse solo scosso, dopotutto aveva dovuto prendersi una pausa dal pattinaggio e la cosa lo aveva scosso. Charles l'aveva ringraziata di nuovo e li aveva lasciati soli. Jason sapeva che l'uomo aveva capito che gli stavano omettendo qualcosa, apprezzava che accettasse la cosa. Voleva davvero solo il bene del ragazzo, Garvin doveva vedere quello, la luce che brillava nel suo cuore, quella che lo Stregone aveva cercato di offuscare.
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