Stava tremando, il vento gli solleticava la pelle. Il tempo pareva essersi fermato, non era più lo stesso figlio della luce di un tempo. La luna, sua madre lo stava osservando, le sue ali libere al vento notturno e la paura, sua costante compagna costante attaccatagli all'anima.
"Lo hai mai voluto?"
NO, non lo aveva mai voluto, era sempre stato uno strumento per lui. Usava il sesso, persino il suo dolore era un'arma per distruggere tutti loro. Ma adesso davanti a Lùi si sentiva spoglio delle sue difese, nonostante fosse ancora protetto dietro la sua armatura.
Aveva amato Mikahil e lo aveva perso, aveva amato il suo Gladio e nemmeno con lui era riuscito a lasciarsi andare. Per quanto provasse per loro, non era riuscito a concedersi. Quando Mikahil lo aveva baciato era inorridito, sommerso dalle sue paure, per questo lo aveva rifiutato e allontanato.
Gladio lo aveva aiutato, rispettato. Gladio era morto per lui senza chiedergli niente.
Marco invece era solo un miraggio eppure, per tanto tempo, era stato più vero della realtà stessa e adesso stava per perdere ogni cosa.
Si aggrappava a Lùi e quando le loro labbra si erano sfiorate non aveva avuto paura, perché per la prima volta era quello di cui aveva più bisogno. Voleva che lo tenesse ancorato alla realtà.
Baciami, tienimi bloccato in questo mondo...
Lùi lo prese per mano «Farò tutto quello che vorrai... Dimmi cosa desideri...»
La fata trattenne respiro, i suoi occhi scintillanti, la bocca dischiusa in una supplica. Sii la mia realtà. Non riusciva a trovare le parole, non doveva, lo sapeva. Avrebbe dovuto mandarlo via e andarsene, gettarsi nella tenebra, perché forse gli apparteneva. Come spiegava altrimenti quell'egoistico desiderio?
Si sbottonò la casacca e la lasciò cadere a terra. Nudo, davanti ai suoi occhi, nudo davanti se stesso e ai propri desideri. Aveva paura, la sua corona, il suo orgoglio, tutto riposto assieme alle sue vesti.
Lùi si teneva distante, con riverenza, in attesa finché la fata non gli si avvicinò.
Prese le sue mani e le accompagnò sui suoi fianchi abbassando lo sguardo.
Legami a te.. come io ho legato a te un'altra... Per spingerti via, perché non volevo ucciderti. Morirai, se starai con me... morirai come tutti. Niklas, Mikahil... Gladio... Vattene...
«Stai tremando...» sussurrò Lùi. Cosa restava dello splendente Maël? La fata teneva il capo chino, il respiro affannoso.
«Maël, ti prego, guardarmi...» l'antiquario gli sfiorò il mento, Kian non era morto, era davanti a lui, fragile, vulnerabile perché per la prima vola in vita sua si mostrava spontaneamente a qualcuno.
Ed era surreale che la fata fosse completamente esposta e l'Antiquario al confronto era ancora arroccato dietro a quel muro. L'antiquario si allontanò e in quel momento la fata sollevò lo sguardo.
Lùi si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo si slacciò la maglia e allargò le braccia davanti a sé. «Sono qui, per te...» poggiò il taccuino e si tolse la maglia. Erano solo due creature, non c'erano Re, non c'erano Guardiani, solo loro, finalmente nel loro presente, nei loro corpi. L'uno dinanzi all'altro. La fata deglutì, Lùi poteva vedere il suo torace sollevarsi in ampi respiri, avanzò finché non furono di nuovo l'uno dinanzi all'altro, in attesa di quel contatto insperato.
«Solo questa notte, solo adesso... Vivi per me solo una notte»
La fata accolse quella preghiera e lo baciò, le sue ali fremettero e si strinse tra le braccia di Lùi.
Lo aveva mai voluto? Forse adesso..
Lùi lo vedeva splendente come un dardo fiammeggiante sopra di sé, era splendido, la pallida luna e il sole che vivevano in lui, fiore di ghiaccio e cristallo.

GRAZIE, miryel di questa bellissima immagine, sei la migliori delle amiche, il miglior supporto possibile!
GRAZIE!!! Questa immagine mi ha ispirato così tanto e ha ancora tanto da dire...
Questo capitolo è solo una parte di molte altre parole!
GRAZIE!!!!!

Questo capitolo lo dedico a te! 💓💓💓
Come molti altri ancora 💓💓💓💓
Mia Chiara