Jaan chiuse gli occhi e cercò di aprire la propria mente, di lasciare fluire i pensieri.
Percepiva Kia poteva sentire il battito del suo cuore accellerare. Poteva vedere attraverso i suoi occhi Lùi in ginocchio.
«Ti amo, vuoi... venire come me?»
Kia gli aveva gettato le braccia al collo urlando «Arriverei fino in capo al mondo assieme a te!».
E a me non pensi? Credevo che avresti almeno esitato all'idea di lasciarmi da solo...
Si allontanò, voleva essere feice ma non riusciva a lasciare enrtrare la sua gioia.
Cercdò di scrutare oltre l'orizzonte, cercò di percepire i pensieri di Leonard.
Perché hai scelto mio fratello? Sapevi cosa provavo per te eppure hai baciato lui non me. Non mi hai mai guardato come hai sempre guardato lui.
La sua mente fu attratta dal richiamo della sua voce. Percepiva suo fratello e.. Le sue lacrime? La sua solitudine?
In quel momento si sentì un mostro, come poteva essere tanto creudele?
Avevano appena deciso di sposarsi quando i messaggeri avevano portato la notizia della morte della Regina di Nafargul.
Sentendo il dolore di suo fratello si vergognò della sua gelosia.
Corse, e quando giuse sulla soglia gli si gettò tra le braccia ma era lui a piangere. Per se stesso, per i suoi miseri pensieri, per la sua debolezza.
«J perché piangi? È successo qualcosa?»
Sempre si preoccupava per lui. Non ti merito, non merito il tuo affetto.
Voleva dirgli che percepiva la sua solitudine e avrebbe vouto rassicurarlo? Ma come poteva, le braccia di suo fratello le sue carezze, la sua calda voce rassicurante. Scusa se sono soltanto un peso per te... Come posso essere tuo gemello... sono così debole.
«Posso dormire con te questa notte?»
Immanouel gli sorrise, e annuì, voleva sentirlo vicino, come quando erano piccoli, quando non esisteva nessuno al mondo che lo comprendesse più di suo fratello. Quando credeva che fossere una sola persona. Quando l'uno iniziava una frase e l'altro la completava come se le loro menti fossero interconesse.
Si strinse al fratello e cercò di lasciare che quell'amore lo colmasse. Immanouel gli carezzò i capelli, erano gemelli eppure Jaan pareva non voler ivvecchiare, dimostrava massimo vent'anni. Il suo corpo pareva rifiutrsi di invecchiare.
Adesso vederli accanto non si sarebbe mai detto che fossero nati lo stesso giorno.
Il suo fisico rispecchiava il suo spirito, spaventato, intimorito e insicuro. Jaan non riusciva a trvare fiducia nelle sue capacità, per questo il suo legame con la magia era così incerto.
Immanouel era certo che dentro di sè Jaan custodiva un immenso potere, dovevas solo capirlo. A quel punto il suo corpo avrebbe ripreso a invecchiare, a quel punto sarebbe riuscito ad amare e sarebbe riuscito ad essere felice.
«Sono solo un bambino, spaventato da tutto... è così che mi fate sentire... » disse Jaan a occhi chiusi stringedosi al fratello.
Immanouel gli baciò la fronte «Mi prenderò cura di te, come sempre, quando ti volterai, dalla stessa parte, sempre al tuo fianco mi troverai te lo giuro.»





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NOTE dell'AUTORE:
Che ci sia stata una proposta per Kia?
L'Oscurità tenta di spezzare ogni cosa.
Jaan è insicuro e spaventato...
Sappiamo già che cederà...
Garvin prosegue l'immersione nel passato.