113 - Sympathy for a devil
Aveva affrontato la morte molte volte, lo aveva visto attraverso i loro occhi, le loro emozioni.
Lo aveva subito, e il tradimento gli aveva strappato via ogni cosa, rendendolo prigioniero di una non vita. Immanuel, lo spettro. Mentre Jaan era costretto a un interminabile ciclo di rinascita.
Aveva guardato nell'abisso e aveva deciso di saltare.
Nel momento in cui aveva scelto di strapparsi il cuore il suo corpo era riapparso.
Leonard lo osservava intimorito, il grande stregone oscuro senza parole, quasi spaventato dalla creatura che gli si ergeva davanti.
Aveva completato il rituale quasi sussurrando, sotto lo sguardo glaciale di Immanuel e Morpheus si era risvegliato e gli aveva sorriso. L'Oscurità dilagava, contaminando anima dopo anima.
Immanuel poteva vedere i frammenti delle anime di suo fratello.
Il mondo al di fuori di quella Torre era solo oscuro, quel non luogo non gli era ancora chiaro.
La sua patria doveva essere non troppo dissimile da quel deserto sterile che si stendeva sotto i suoi occhi. Percepiva ancora il legame con suo fratello, con i sui frammenti. La Fata aveva certamente capito, la sua anima era quella più sensibile e ricettiva. Poteva sentirlo fremere. Povero creatura, l'oscurità aveva intaccato la sua anima già una volta, gli aveva strappato la vista e adesso si stava manifestando. Poteva anche vederlo, il suo bel volto e quell'occhio, ormai nero come il demonio.
È debole, dobbiamo raggiungerlo, Morpheus sta intrattenendo guardiani e il guaritore... È il momento. Se ucciderai la Fata non ci sarà abbastanza luce per fermare l'avvento della notte eterna.
Immanuel sorrise, era strano condividere l'oscurità, condividere le voci con Leonard e Morpheus.
Condividere i loro pensieri. Si sentiva parte di una mente alveare, di una vita condivisa e lo adorava. Leonard lo temeva, Immanuel lo sentiva.
Poteva percepire le loro menti aggrovigliate e legate alla tenebra. Adesso comprendeva i desideri di Leonard, l'Oscurità aveva rivelato i suoi pensieri, era tornato in vita pieno di desideri.
Jaan, il tuo potere mi ha donato la vista, adesso vedo la verità.
Garvin non sapeva di avere quel potere, di poter influenzare il mondo scrivendo, peccato che la Fata lo avesse interrotto sul più bello, aveva scritto per lui una storia così bella.
Lo avrebbe catturato e lo avrebbe obbligato a continuare la sua storia. Sarebbe stato il suo personale uccelletto, lo avrebbe rinchiuso nella sua gabbia e lo avrebbe obbligato a cantare per lui.
Leonard gli si accostò con cautela, Immanuel lo squadrò divertito.
«Adesso ti capisco» disse il Re «L'oscurità seduce, l'oscurità è in noi... Portami Garvin, lui è la chiave... La Fata deve morire e non saremo noi a ucciderla, sarà l'uccelletto a intessere la trappola. Scriverà per noi. La Fata non può solo morire, dobbiamo distruggere il suo potere e poi potremo spezzarla.»
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NOTE dell'AUTORE:
Si Chiara, l'occhio nero, il demone...
Si stavo pensando a Voland (), anche se ancora non è apparso, ma solo chiamato in causa,
attirato dalle paore di Garvin e dalla sua magia...
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