111 - The Name of the Game
Inizia a
Garvin poggiò la piuma sul foglio, Misha gli aveva suggerito di scrivere, mettere nero su bianco le sue emozioni, ma la sola cosa a cui riusciva a pensare era la storia incompiuta di Y'hohanan. Voleva che almeno la principessa potesse avere un lieto fine, vivere felice assieme al suo amato Jason. Anche se forse a lui quel destino non sarebbe mai toccato.
Y'hohanan fissava il mondo dall'alto della sua inviolabile torre, era da tempo che Orlando l'aveva chiuso il quel luogo.
Quella torre era priva di qualsiasi accesso dal mondo esterno che non fosse il passaggio segreto che la guerriera percorreva ogni notte.
Il sole tramontava e puntuale la porta della sua stanza si apriva, la Principessa non doveva voltarsi per capire chi fosse, Orlando era già alle sue spalle e gli sfiorava le spalle spostando gli spallini del suo abito.
Non parlava mai prima di aver preso ciò che bramava e poi lo fisava soddisfatto mentre con orgoglio tratteneva a stento le lacrime.
«Sei triste amore mio?»
La principessa fissò la guerriera «Cosa vuoi da me?»
«La tua anima»
«Ti sei presa il mio corpo, non puoi avere nient'altro che un involucro vuoto».
Non era questo che voleva, pensava che le sarebbe bastato, il calore del suo corpo, il suo sapore, ma ora che lo aveva conquistato voleva di più e sapeva che non avrebbe mai potuto averlo.
Chiara camminava, non riusciva anon pensare all'espressione delusa di Garvin quando gli avevano comunicato che non sarebbe tornato assieme a loro, che sarebbe rimasto nel regno delle fate. Tradimento, ercco cosa aveva visto nei suoi occhi. Perché voelete abbandonarmi.
Sapeva perché, era per il suo bene, per non metterlo in pericolo. Eppure nono riusciva a non pensarci.
Jason camminava a capo chino ed era evidente che i suoi pensieri erano gli stessi, aveva gli occhi arrossati, Garvin lo aveva salvato e lui per tutta risposta lo aveva allontanato.
È il tuo cuore che vuole, perché non resti con me! E se dovesse ucciderti? Non può abbandonarmi.
Quelle parole lo avevano colpito come dei macigni. Lo amava e voleva tenerlo al sicuro. Non voleva abbandonarlo ne certo lasciare intendere che non fosse all'altezza. Ma lo avevs già visto morire, Lùi non lo avrebbe salvato, non poteva rischiare.
Lùi... Chiara si teneva a distanza, perché nonostante tutto si sentiva ancora così irritata dall'immagine di Lùi che abbracciava Maël? Sapeva tutto del suo passato, della sua vita come Kia, anche se non lo ricordava. Ma non le aveva detto nulla del suo percorso assieme alla fata. Non posso, non è solo parte di me. Si tratta di segreti del suo passato che ho promesso di custodire, come lui custodirà i miei.
Il rumore del tuono squarciò l'aria. Lùi si portò una mano al petto e una smorfia gli deformò il volto.
Chiara gli si avvicinò e prima che potesse chiedergli cosa avesse la luce del sole iniziò a svanire, che fosse un'eclissi?
Una figura li attendeva, un uomo in nero, una cicatrice attraversava il lato destro del volto. l'occhio di lapislazzuli splendeva mentre il sinistro era nero come la tenebra che gli avvolgeva. Chiara ricordava quel volto, era il volto di Morpheus. Come poteva essersi ridestato? Quale cuore gli era stato donato per completare il rituale?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro