Capitolo 2 - Una proposta allettante
Charlene
Helena Sprous è una di quelle donne da prendere a esempio.
Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Sempre prodiga con tutti, sempre gentile, sempre buona.
Quando immagino me stessa da vecchia immagino mia nonna. Diventare anche soltanto la metà della grande donna che è lei sarebbe un grande traguardo, per me.
La forza di questa donna è incredibile. Ha perso il suo figlio più grande in un incidente, mio padre, che morì insieme a mia madre quando ero un'adolescente.
Andare avanti dopo quel lutto, per me, non fu facile, ma mi sono soffermata troppo poco a pensare a quanto fosse dura per lei.
Eppure non si è mai arresa. Ha preso le redini della situazione in mano e mi ha salvata dal baratro.
Non avevo altri parenti, a parte lei. Zio Jack, il fratello di mio padre, viveva in Canada da anni e mia madre era figlia unica, orfana di entrambi i genitori che morirono un anno prima della sua dipartita.
Nonna era sola, ma si è presa cura di me come se fossi la sua stessa figlia.
È tutto il mio mondo, la mia forza, il mio porto sicuro.
Adoro il modo dolce che ha di prendersi cura di me, di prepararmi il pranzo quando, tra un impegno e l'altro, vado troppo di corsa. Adoro come mi aspetta sveglia la sera, con la cena calda e la maratona di Sex and the city in TV.
Adoro il suo modo giovanile e materno che ha di stare insieme a me.
Ci facciamo un mucchio di risate insieme.
Sarei totalmente persa senza di lei.
Ecco perché, nonostante l'età e nei limiti di ciò che è fattibile, cerco di accontentarla sempre.
Ultimamente si è messa in testa che deve dimagrire, e sono un paio di settimane che viene a correre con me a Griffith Park.
Beh, correre è un parolone, la sua è una camminata a passo svelto, ovviamente non può tenere il mio ritmo, ma ogni tot di metri mi fermo a una panchina e la aspetto, per ascoltare le sue battutine su quanto sia figo quel corridore o antipatico l'altro.
Li mette in croce, tutti quanti, non la fa buona a nessuno di loro.
«Oh, eccoti qui, bambina mia!» esclama, facendomi sobbalzare.
«Nonna, ero sovrappensiero. Vuoi farmi prendere un colpo? Ma dov'eri?» domando, alzandomi dalla panchina.
«Non ci crederai mai. Ho incontrato Herman, un vecchio compagno di scuola. Ci siamo fermati a chiacchierare un po'. È anche lui vedovo, ha una figlia e due nipoti.
Mi ha chiesto di uscire per fare quattro chiacchiere» dice, arrossendo leggermente.
«Ohoh, ha tutta l'aria di essere un appuntamento!» la canzono, dandole una spintarella col gomito.
«Ma no, bambina mia, solo un'uscita tra vecchi amici.
Piuttosto, tu quando ti decidi a presentarmi un bel ragazzone?
L'ultima volta che hai portato un ragazzo a casa è stata quattro anni fa!»
«Beh, perché da allora non c'è stato nessuno per cui ne valesse la pena. Lo sai, ci sono state solo frequentazioni senza senso.
E poi mi sono concentrata al massimo sul lavoro per arrivare dove sono oggi.
Posso vivere senza un uomo, ma non posso vivere senza lavorare, nonna!»
«Ovviamente no, ma se accanto al lavoro ci fosse un aitante giovanotto pronto a riscaldare le tue serate, sarebbe meglio, no?»
Divento rossa come un peperone e mi copro la faccia.
«Nonna, smettila, così mi imbarazzi!» strillo, ridendo.
«Cosa c'è di imbarazzante nel sesso?» dice, proprio mentre due ragazzi passano accanto a noi.
«Nonna!» la rimprovero ancora, mentre i due si voltano e ridacchiano.
Vorrei finire sotto terra!
«D'accordo, la smetto, forza! Riprendiamo la nostra maratona» dice e inizia a camminare velocemente, lasciandomi ferma indietro.
Sbuffo e guardo in cielo, chiedendomi se esiste davvero un posto dove i miei sono felici e dal quale vegliano sia me che la nonna.
Vorrei che la sua vecchiaia durasse per sempre. È la nonna migliore del mondo, sul serio! Ha fatto così tanto per me. Ecco perché, col mio lavoro, cerco di ricambiarla in ogni modo.
Sono riuscita a fare un mutuo e a comprare una piccola villetta col giardino.
Nonna ha sempre sognato di avere una villa con giardino!
Ho una bella auto con cui la scorrazzo dove posso e cerco, ogni tanto, di portarla fuori a cena.
Si lamenta spesso che fa vita troppo ritirata. Cerco di farla divertire come posso, di regalarle piccole cose che la facciano sentire bene.
A venticinque anni non posso lamentarmi. Sono una delle personal shopper più pagate di Los Angeles, le persone più ricche e in vista della città chiedono di me.
Ecco perché mi impegnerò sempre al massimo per portare avanti il mio nome.
Charlene Sprous sarà sempre sulla cresta dell'onda, costi quel che costi!
È proprio in quel momento che il mio telefono suona, così lo tolgo dalla sacca di plastica che è attaccata alla gamba e rispondo.
«Pronto.»
«Pronto, la signorina Sprous?»
«Sì, sono io. Charlene Sprous in persona! Con chi parlo?» domando, cominciando a camminare per raggiungere mia nonna che, ormai, mi ha dato una pista.
«Ehm, sono Alejandra Jestson, mi sono trasferita in città da un mesetto circa.
Ho trasferito l'azienda di mio marito da San Diego a Los Angeles e ho fatto il mio debutto nell'alta società due settimane fa.
Sto ancora imparando a muovermi in una città che non conosco, ma ho già conosciuto un mucchio di bella gente.
Theresa, la moglie del consigliere Tenson, mi ha dato il suo contatto.
Dice che è la migliore personal shopper della città» dice con entusiasmo.
«Ma certo, Theresa, lavoro con lei da un anno, ormai.
Sono felice le abbia parlato di me.»
Il cuore inizia a battere più forte, forse sta per arrivare una nuova cliente.
«Sì, mi ha parlato benissimo di lei.
Avevo intenzione di chiederle se potessimo collaborare, ma preferirei parlarne da vicino.
Le va bene domattina alle 11?
Le scrivo l'indirizzo della mia azienda.»
«Ma certo, benissimo!
La ringrazio molto, signora Jetson» cinguetto con entusiasmo.
«Perfetto. Allora le scrivo tutto in un messaggio. A domani.»
«A domani» rispondo e lei attacca.
Alzo di nuovo gli occhi al cielo e penso ai miei.
Forse voglio illudermi, ma credo che siano stati loro a mandarmi questo nuovo lavoro.
La chiamata della signora Jetson è avvenuta pochi istanti dopo che ho iniziato a pensare a loro, guardando su nel cielo.
Magari questa nuova avventura mi porterà qualcosa di buono. Notevoli guadagni e, chissà, nuove entusiasmanti esperienze.
«Bambina mia, ma dove sei????» urla nonna, in lontananza.
Sorrido, scuotendo il capo, e urlo a mia volta
«Arrivo, nonna!»
Riprendo a correre, con la mente all'incontro di domani e all'allettante proposta che mi farà, di sicuro, la signora Jetson.
Non lo so se questo è il mio giorno fortunato, ma so di sicuro che questa bellissima giornata di sole si abbina perfettamente al mio ottimo buon umore e al mio cuore, leggero e aperto a tutto ciò che il futuro gli riserberà.
Ed ecco a voi la nostra bella personal shopper.
Ho rimandato la descrizione fisica dei protagonisti al primo incontro tra i due. Per adesso vi ho presentato un po' le loro vite, il loro passato e i loro cuori così diversi ma, evidentemente, entrambi bisognosi d'amore.
Nel prossimo capitolo avverrà il primissimo incontro tra Dylan e Charlene che avrà un risvolto inaspettato.
Aspetto come sempre le vostre impressioni.
Baci 😚 ❤️
P.S. Ho aggiornato il capitolo personaggi se volete conoscere la prestavolto di nonna Helena❤️🥰
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro