Capitolo 3
La gente rideva e ballava a ritmo di musica. Giovani ragazze che si agitavano nei loro vestiti dai colori sgargianti e altre che cercavano disperatamente di attrarre l'attenzione di qualche facoltoso giovane all'interno della sala. Camerieri che si destreggiavano nella pista da ballo mentre portavano vassoi pieni di flûte ormai vuote.
Miss Margaret stava danzando con uno dei tanti pretendenti. A guardarla in volto era impossibile non notarne la felicità. Si stava divertendo come non faceva da tempo, tanto da non accorgersi che la sua amica non aveva ancora fatto ritorno in sala.
-Vi ho detto che non sono dell'umore di ballare con voi, Mr. Harvey.- Su quel balcone, ormai da diversi minuti, Elèna stava discutendo con Elijah. Le era piombato alle spalle per invitarla a ballare, quando tutto ciò che desiderava lei era rimanere da sola.
Udire quella voce profonda le aveva fatto accapponare la pelle. Non sapeva chi fosse realmente il tanto chiacchierato Mr. Elijah Harvey, ma le voci che circolavano su di lui in città avevano fatto sì che Elèna non potesse che averne una pessima opinione.
-Preferisce davvero rimanere su questo balcone tutta sola?- La sua voce risuonò nelle orecchie della ragazza che tentava di cacciarlo via senza essere scortese. -Da come mi avete guardato pochi minuti fa sembrava spaventata nel trovarsi qui fuori da sola.- Scostò il ciuffo che gli era ricaduto davanti gli occhi e si avvicinò sempre di più ad Elèna. La ragazza sentì il corpo irrigidirsi. Era lontana da tutto e tutti, non l'avrebbero mai potuta aiutare, qualsiasi cosa fosse successa.
Mr. Harvey allungò una mano e le carezzò delicatamente il volto. Elèna non riusciva a muoversi e voleva maledirsi in quel preciso istante. -È solo un ballo, Miss Collins, non si faccia pregare.- Il ragazzo era fin troppo sicuro di sé per lasciarsi scappare nuovamente l'occasione di passare del tempo con Miss Collins. Ne era sempre stato attratto, ma ogniqualvolta la incrociava per strada, lei trovava sempre il modo di evitarlo. Ma nel momento in cui l'aveva vista uscire su quel balcone, non aveva perso nemmeno un attimo del suo tempo. Con qualsiasi donna si stesse intrattenendo, nessuna era all'altezza di Miss Collins.
Era sempre stato affascinato dalla sua bellezza, ma quella sera, in quell'abito dorato, aveva catturato la sua attenzione ancora di più, tanto da spingerlo a seguirla su quel balcone. Ma probabilmente, ciò che stuzzicava di più l'interesse di Harvey era questo continuo disinteresse da parte di Elèna nei suoi confronti. Non riusciva a spiegarsi come potesse essere l'unica donna che riuscisse a resistere al suo fascino da bello e dannato. Perché sì, Mr. Harvey era ben consapevole di essere un giovane affascinante, di una bellezza che andasse al di là dei canoni di quel tempo. Ma ad Elèna questo non importava, anzi, la terrorizzava e lui non riusciva a darsi pace per questo.
-Vi prego, lasciatemi andare.- Con voce flebile Miss Collins chiese di essere lasciata in pace. Non ne poteva più di quella situazione. Presto non sarebbe più riuscita a mantenere un comportamento cortese con quel giovane tanto impertinente, ma Mr. Harvey non voleva sentir ragione.
Quando Elèna cercò di scostarlo lui le bloccò i polsi e la spinse contrò la ringhiera in marmo del balcone.
-Non so quali storie siano giunte alle vostre orecchie, ma le assicuro non sono chi crediate io sia, Miss Collins.- Disse con un tono quasi minaccioso.- Sto solo cercando di passare una bella serata con una bella ragazza.- Lentamente si avvicinò al volto pallido di Elèna, che intanto continuava a dimenarsi per liberarsi dalla forte presa di Elijah, ma era impossibile, lui era troppo forte e lei troppo spaventata.
Una lacrima le scese lungo la guancia. Voleva urlare ma non ne aveva la forza. -Per favore, lasciatemi, lasciatemi.- Disse tra un singhiozzo e l'altro sperando che qualcuno arrivasse a salvarla da quella situazione per niente piacevole. -Aiuto! Aiut...- La mano di lui le lasciò il polso per coprirle la bocca, ma nonostante il braccio libero, Elèna non riuscì a fare molto. Era agitata e terrorizzata da quella situazione, da quel giovane così insistente. Pensò rapidamente e con un movimento veloce gli morse la mano e lo spinse il più lontano possibile. Harvey cacciò un urlo maledicendo la ragazza, che intanto si stava avvicinando all'entrata della sala.
Nel momento in cui aprí la porta, una mano la prese per il braccio trascinandola nuovamente contro la ringhiera. -Non è certo questo il modo di trattare un gentiluomo.- Elèna piangeva. Non sapeva più cosa fare mentre il corpo snello e altro di Elijah le si avvicinava sempre di più.
-Mr. Harvey!- Qualcuno da dietro le spalle di Elijah lo richiamò furiosamente ed Elèna ringraziò il cielo. In un istante due mani presero Mr. Harvey dalle spalle e lo lanciarono verso il pavimento.
Elijah si rialzò subito mentre il ragazzo gli andava incontro furioso. -Cosa avevate in mente di fare?- Le mani del giovane presero il colletto di Mr. Harvey che continuava a strabuzzare gli occhi tanto incredulo da ciò che stava accadendo.
-Vi prego, lasciatelo andare.- Urlò Elèna in preda al panico. -Basta! Voglio solo che vada via e mi lasci in pace.- Il tono della ragazza era straziato.
Il giovane guardò Miss Collins che ancora piangeva poggiata alla ringhiera e mollò la presa sul colletto della camicia di Mr. Harvey. Gli occhi di Elijah erano carichi di rabbia. Non poteva credere di essere stato umiliato così davanti a Miss Collins.
-Siete così fortunata che sia arrivato il cavaliere a salvarvi.- Disse sistemandosi la giacca e i capelli. Poi si voltò verso il ragazzo che continuava a guardarlo con occhi furiosi. -E voi, godetevela pure, è solo una sciocca ragazzina.- Senza dire altro entrò nella sala scomparendo dalla vista dei due ragazzi.
Il ragazzo corse incontro ad Elèna. -State bene?- Il corpo le tremava ancora. Non poteva credere a ciò che aveva passato pochi istanti prima su quel balcone tanto quanto le risultò impossibile credere alla visione che le si presentò davanti gli occhi.
A guardarla in volto era evidente che non stesse bene, per niente.
Alla domanda del giovane fece segno di "no" con la testa tanto era spaventata. -Come vi chiamate?- Elèna lo guardò e con un filo di voce pronunciò il suo nome: -Elèna, Elèna Collins.- Il ragazzo sorrise e lei sentí il cuore accelerare.
-Piacere di conoscerla Miss Collins, io sono Harry Styles.-La sua voce, constatò Elèna, era più profonda di quanto l'avesse immaginata nei suoi sogni e lui da vicino era ancora più bello.
I suoi occhi erano davvero dello stesso colore di uno smeraldo e non riusciva a distogliere lo sguardo tanto belli erano.
Mr. Styles non aveva idea dei sentimenti che provava la giovane nei suoi confronti, ma in quel momento il cuore di Elèna stava battendo talmente forte da aver paura che lui potesse sentirlo. Non riusciva a credere a ciò che stava succedendo. Lui era lì. Mr. Styles era di fronte a lei e la guardava e per una volta erano solo loro due, Elèna era certa che gli occhi di lui stessero guardando solo i suoi.
Troppe emozioni erano arrivate tutte insieme tanto che non riuscì a sopportarne il peso e scoppiò in lacrime. -Miss Collins, non pianga, è tutto finito.- Il gesto inaspettato di Styles le fece mancare l'aria. Non era possibile stesse succedendo a lei. La strinse contro il suo petto carezzandole i capelli delicatamente, come si fa con qualcosa che si ha paura di rompere.
Non la conosceva nemmeno ma si preoccupava per lei a tal punto. -Adesso ci sono io con lei, andrà tutto bene.
-State meglio adesso?- La ragazza aveva pianto ancora un po' tanto era confusa e scossa da tutto quello che era accaduto.
Un attimo prima chiedeva aiuto mentre quel viscido di Mr. Harvey la teneva bloccata contro il marmo della ringhiera, e un attimo dopo
Mr. Styles la stringeva al suo petto.
Elèna non riusciva a togliersi dalla testa il profumo di Harry. Un misto di menta e limone, pungente ma delicato allo stesso tempo.
-Sì, grazie a lei. Se non fosse arrivato...- Sentì che le lacrime stavano nuovamente per uscire ma non voleva che il primo ricordo che Harry avesse di lei fosse quello di una ragazza che non faceva altro che piangersi addosso, così trattenne il respiro e si morse il labbro.
-Non deve più pensarci. So bene che tipo di persona è Mr. Harvey.- Disse il giovane aggrottando la fronte. -Solo che, se posso permettermi, non capisco cosa ci facesse una ragazza come lei con una persona viscida come lui.- Quella domanda non avrebbe mai ricevuto una vera risposta, Elèna lo sapeva. Non poteva certo dire che si trovava lì fuori perché non poteva sopportare la vista di lui e Miss Adeline che ballavano insieme felici, non poteva certo dirgli che provava dei sentimenti indefiniti per la sua persona nonostante non l'avesse mai visto prima di quel momento.
-Io e lui non ci siamo mai conosciuti davvero e ho sempre cercato di tenermene alla larga, ma da tempo non fa altro che avvicinarsi e cercare di intrattenere una discussione che io non vorrei mai iniziare.- Fu l'unica risposta sensata che riuscì ad elaborare in quel momento di confusione, sperando di non far trapelare alcuna emozione. -Non provo alcun interesse per Mr. Harvey e mai lo proverò.- E di questo ne era certa, il suo cuore apparteneva solo al giovane che sedeva di fronte a lei, su quel balcone, sotto quel cielo stellato.
Ma si rese conto che quel sogno di lì a poco avrebbe trovato una fine. Adeline lo stava sicuramente cercando e lei non voleva rischiare. -Mr. Styles, la ringrazio molto per il suo aiuto e la sua pazienza, ma credo di dover rientrare in sala. La mia amica mi starà cercando, e probabilmente anche lei sarà richiesto.- Aveva passato così tanto tempo sperando di poterlo incontrare e adesso che si trovava da sola con lui, era stata costretta a dover mentire. Non voleva di certo che lui tornasse fra le braccia di Miss Robinson, ma cos'altro poteva fare? Era erta che dentro nessuno la stesse cercando o aspettando, ma di lì a poco qualcuno avrebbe cercato Harry ed Elèna non poteva permettersi di farsi trovare da sola con lui, non quando Mr. Styles era impegnato con un'altra.
-Oh, ma certo. Forse dovrei rientrare anche io, ha ragione.- La ragazza sperava di ricevere una risposta diversa, ma nel profondo sapeva che non sarebbe mai successo. -Lei è sicura di star meglio?- I suoi occhi la fissavano ma non in modo ossessivo, erano dolci e la facevano sentire al sicuro.
Era così? Stava meglio? Forse sì, o forse aveva bisogno di essere ancora guardata da quegli occhi che tanto amava. -Sì, adesso va decisamente meglio.- Rispose Elèna senza divagarsi troppo. Lui le sorrise e come sempre, agli angoli della bocca comparvero quelle fossette che tanto facevano sciogliere il cuore della ragazza.
Per la prima volta, come tutto quello che era successo quella sera, le aveva viste da vicino e lui aveva sorriso per lei. Era come vivere in uno dei suoi sogni, ma la pecca di tutto quanto era avere la consapevolezza che, come tutti i sogni che faceva, anche quello sarebbe finito di lì a poco. -È stato un piacere conoscerla Mr. Styles e non potrei mai ringraziarla abbastanza per ciò che ha fatto stasera.- Elèna si alzò sistemando le pieghe che si erano formate sul vestito.
-Il piacere è stato mio Miss Collins.- Le prese le mano delicatamente e vi poggiò le labbra sopra. Erano morbide, come le aveva sempre immaginate. Desiderò poter congelare il tempo a quell'istante. -Oh, e potete anche chiamarmi Harry.- Le sorrise nuovamente ed Elèna non poté evitare di arrossire. Cercò di nascondere le guance rosse dietro ai capelli, ma probabilmente era troppo tardi, l'aveva già notata.
-Buona serata, Harry.- Lo guardò per un'ultima volta, come se volesse fissare quell'immagine perfetta nella sua memoria, per sempre, per poterla riguardare ogniqualvolta ne sentiva il bisogno. Quella sagoma perfetta che risplendeva sotto la luce della luna, con le stelle che vi facevano da contorno. Poi girò le spalle e andò via continuando a pensare al volto del giovane e a quanto quella serata fosse terminata nel miglior modo possibile.
Harry rimase a guardare Elèna mentre lentamente rientrava in sala. Non l'aveva mai vista prima di quella sera, ma aveva l'impressione di averla sempre conosciuta.
Era una bella ragazza, pensò fra sé e sé, quel tipo di bellezza che non poteva di certo passare inosservata. Si chiese se anche lei avesse qualcuno da amare come lui amava la sua Adeline e sperò per lei il meglio.
Aveva pianto davanti ai suoi occhi, ma si rese conto che nessuna avrebbe mai avuto il suo coraggio. L'aveva vista dalla porta a vetri mentre mordeva la mano di Harvey e lo colpiva per scappare. L'aveva vista mentre si difendeva da quel ragazzo così rude poco prima che lui arrivasse in soccorso. Era convinto che fosse fragile ma anche molto coraggiosa, qualsiasi altra ragazza non avrebbe avuto la forza che aveva dimostrato lei e di questo ne era rimasto affascinato.
Al rientro in sala nessuno dei suoi parenti sembrava essersi accorto della sua assenza.
Elèna, perciò, decise di mettersi a sedere mentre tutti attorno a lei continuavano a danzare senza mai fermarsi a prendere fiato.
Proprio di fronte a lei, accanto al tavolo dove poche ore prima si trovavano delle bevande, c'era Mr. Harvey intento a chiacchierare con due ragazze come se nulla fosse accaduto. Che persona insulsa, pensò Elèna. Come potevano tutte cadere ai piedi di un giovane come lui? Poteva anche essere bellissimo, ma il fascino non bastava a conquistare una donna, o perlomeno non bastava per conquistare lei.
Con lo sguardo perso nel vuoto non si accorse che una figura si stava avvicinando sempre di più al tavolo dove era seduta. -Buonasera.- Un ragazzo dall'aria familiare le si avvicinò sorridendo. Dove l'aveva visto prima? -Non vorrei sembrarle inopportuno ma mi chiedevo se le andasse di ballare con me.- Il colore dei suoi occhi, in netto contrasto con il castano dei capelli, era indefinito: un miscuglio tra il verde e l'azzurro. Elèna notò che cambiavano rispetto alla luce e li trovava davvero belli e rari. Indossava un semplice smoking nero con una camicia bianca e un farfallino ma era ugualmente affascinante.
-Ecco, io...- Non era certa di ciò che volesse fare. In parte avrebbe voluto ballare, le sarebbe servito per distogliere la mente da tutti i pensieri che continuavano a tormentarla e non voleva nemmeno passare tutta la sera seduta a guardare gli altri divertirsi, ma allo stesso tempo stava ancora cercando di metabolizzare quello che era successo.
Con lo sguardo cercò Harry e dopo qualche secondo lo vide. Era al centro della sala e stava ballando con Adeline. Il suo viso era investito dalla luce e stava sorridendo come quella domenica mattina quando lo vide mentre si trovava seduta a prendere un the con Miss Margaret. Pensó che forse era il momento di guardare avanti e dare una possibilità ad altri giovani di avvicinarsi al suo cuore. Mr. Styles non avrebbe mai lasciato Adeline, poteva vederlo in ogni sguardo o gesto che rivolgeva nei suoi confronti. Guardó nuovamente il ragazzo di fronte. -Sì, mi piacerebbe molto.- Si alzò dalla sedia sistemando il vestito e afferrò la mano del giovane sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi.
-Oh e giusto perché lei lo sappia, il mio nome è Gabriel Lewis e per me è un piacere poter ballare con lei, signorina.- Anche il ragazzo le sorrise ed Elèna trovò che aveva davvero molto fascino, ma continuava a chiedersi dove l'avesse già visto.
-Mr. Lewis, io sono Elèna Collins e il piacere è mio.- Disse mentre si avviavano verso la pista da ballo. -Se non le sembro troppo invadente, lei ha sempre vissuto qui a Londra? Sa, ho come l'impressione di averla già conosciuta ma non ricordo né dove né come.
Il ragazzo fece un cenno di assenso con la testa. -Sì, non si sbaglia, non è la prima volta che mi vede in città. Siamo venuti a Londra un anno fa e siamo stati vostri vicini di casa per qualche tempo prima di trasferirci nei pressi di Covent Garden.- Era così buffo. Erano sempre stati l'uno a pochi passi dall'altra ma non si erano mai rivolti la parola.
-Adesso ricordo bene! Mia madre vi preparò un dolce di benvenuto. Disse la ragazza pensandoci su. -Mi chiese di portarvelo il prima possibile ma io me ne dimenticai totalmente e lei si arrabbiò a dal punto che non mi parlò per due interi giorni. Sosteneva che le avessi fatto fare una brutta figura con i nuovi vicini.- Solo dopo qualche minuto si accorse che stava ballando ed era felice. Intrattenere un discorso con quel giovane le fece dimenticare tutto ciò che di brutto le era successo su quel balcone.
-Io mi ricordo molto bene di lei. Se non sembro troppo sfacciato, oserei dire che la prima volta che vi vidi rimasi incantato dalla vostra bellezza.- Mr. Lewis parlò con una tale naturalezza che quasi sconvolse Elèna che invece era diventata tutta rossa in viso.
Non era abituata a ricevere dei complimenti e quelle volte in cui succedeva, non poteva evitare di sentirsi in imbarazzo e non sapere mai come rispondere.
-La ringrazio Mr. Lewis.- Il ragazzo sorrise a quelle parole e continuò a muoversi a ritmo di musica.
I due ballarono e risero e si divertirono per tutta la durata della canzone e anche di quella successiva. Elèna era felice e avrebbe voluto ringraziare Gabriel per avere salvata da quella che sarebbe stata una serata di noia e solitudine seduta ad un tavolo a guardare gli altri divertirsi e ballare sulle note delle sue canzoni preferite.
Più passava il tempo più il volume si alzava e la musica accelerava. Era tutto così inaspettatamente divertente. Non sentiva più dolore ai piedi, oramai si muovevano da soli seguendo il ritmo. -Ballate meravigliosamente Miss Collins.- Ulrò il ragazzo mentre le faceva fare una giravolta.
-Grazie molte Mr. Lewis.- Lo guardò negli occhi ringraziandolo. -E potete anche chiamami Elèna. Abbiamo ballato abbastanza da poter mettere da parte tutta questa formalità.- La ragazza non riusciva quasi a riconoscere questa sfrontatezza nel tono della sua voce e nel suo carattere. Era sempre stata molto timida e riservata con chi conosceva da così poco tempo, ma con Gabriel era diverso, non sapeva perché, ma le sembrava di poter essere chi più desiderasse.
Elèna fece un'altra giravolta ma sentì la presa del giovane allentarsi sulla sua mano e un attimo dopo si ritrovò di fronte ad una figura imponente: Mr. Styles. -Buonasera Miss Collins,di nuovo.- Il ragazzo le sorrise e gli occhi di lei quasi uscirono dalle orbite. -Vedo che adesso si sta divertendo, sono molto felice per lei.
Se prima con Gabriel i suoi movimenti erano fluidi e spontanei, adesso si sentiva totalmente impacciata. Mr. Styles aveva questo effetto su di lei che proprio non riusciva ad evitare. -Sì, mi sto divertendo molto e in parte è anche grazie a lei.- Non voleva apparire stupida davanti ai suoi occhi e cercò di mantenere la calma il più possibile mente le mani di lui sfiorano ogni centimetro della pelle che non era ricoperto dal tessuto del vestito.
Sotto la luce di quei lampadari era ancora più bello di quanto ricordasse. Quasi non poteva crederci. Una volta sì, ma ben due nella stessa sera era quasi impossibile. -Noto che anche lei ama ballare e devo farle i miei più sinceri complimenti.- Aveva ormai capito che rimanere in silenzio e farsi prendere dal panico non le sarebbe stato d'aiuto, quindi tanto valeva continuare a seguire il ritmo della musica e far sì che fosse questa a sciogliere i suoi nervi.
-Anche lei è molto brava, fra le migliori ragazze con cui io abbia mai ballato.- Il giovane sorrise ed Elèna si chiese come fosse possibile che il sorriso di quel ragazzo fosse così dannatamente bello pur essendo semplice e naturale. -Ho notato che avete ballato diverse canzoni con lo stesso ragazzo, Mr. Lewis se non ricordo male.- Harry l'aveva osservata? Era questo quello che le aveva appena fatto intendere. Ma no, non era possibile, lui era stato tutta la sera con Miss Adeline, come poteva averla notata anche solo per un attimo?
-Sì, fino a poco tempo fa eravamo vicini di casa anche se non ci eravamo mai incontrati. È un vero gentiluomo.- Non poteva andare nel panico, non in quel momento. Doveva dimostrarsi il più rilassata possibile, ma Harry la metteva a dura prova.
-A vedervi da lontano sembravate davvero una bella coppia, ho notato un certo intendimento fra voi e Mr. Lewis e come me, anche Adeline l'ha notato.- Sentir pronunciare quel nome dalla sua bocca era così strano. Come se un macigno le cadesse sul petto, schiacciandola al suolo e impedendole di respirare.
Elèna sorrise. Non sapeva più cosa dire o come rispondere. -Anche voi e Miss Robinson sembrate avere un'ottima sintonia. Dovete tenere molto l'uno all'altra.- Che idiota era stata. Si era pentita di quelle parole un attimo dopo averle pronunciate. Sapeva che qualsiasi fosse stata la risposta di Mr. Styles, lei ne avrebbe sofferto.
Lui si voltò verso Miss Adeline e sorrise per poi voltarsi tornare a guardare Elèna. -Sì, credo di aver trovato la mia anima gemella. Sono proprio innamorato di quella donna. A tal punto che sarei capace di commettere anche la più folle tra le pazzie.- Ed eccolo lì. Il macigno si era fatto sempre più pesante tanto che Elèna sentì davvero di non poter respirare.
Quando la musica terminò e Mr. Styles la salutò, la ragazza corse via, il più lontano possibile da quella sala.
Avrebbe pianto di lì a poco e non voleva assolutamente che qualcuno la vedesse.
Arrivò in un lungo corridoio dove vi erano una moltitudine di porte. Aprì la prima: era un bagno. Vi si infilò dentro e a quel punto nulla riuscì a fermare le lacrime che cominciarono a scendere.
Con Mr. Lewis si era divertita a tal punto da dimenticare ogni brutta cosa, ma nel momento in cui le sue mani avevano sfiorato quelle del dolce Mr. Styles, nulla aveva più avuto senso. Sentir pronunciare quella parola, avere la certezza di quanto profondo e forte fosse l'amore che il ragazzo provava verso Miss Robinson, fece crollare ogni castello che Elèna aveva costruito. Ogni speranza, ogni sogno e desiderio, nulla aveva più senso d'esistere.
Alzò gli occhi e si guardò allo specchio. Vide riflessa l'immagine di una ragazza devastata, così chiuse gli occhi ma fu la scelta peggiore che potesse fare perché davanti a sé rivide l'immagine di Harry.
Continuava a rivederlo in quel suo completo nero, e immaginava ancora di trovarsi riflessa nei suoi occhi, ripensando a quel momento in cui i loro corpi si erano stretti l'un l'altro. La sensazione che aveva provato non era descrivibile in alcun modo. Era stato come bruciare dentro ma senza provare alcun dolore. Come se il contatto con la sua pelle avesse risanato ogni suo graffio e ogni sua crepa.
Com'era possibile tutto ciò che le stava accadendo? Non riusciva a spiegarselo.
Una sola cosa era certa: dal momento che i suoi occhi avevano incrociato quelli di Mr. Styles non avrebbero visto nient'altro se non quel giovane su quella pista da ballo che la faceva piroettare mentre continuava a sorridere; non riusciva a dimenticare quelle mani ruvide al tatto, come di chi suona con passione un strumento da troppo tempo.
Se prima credeva di provare dei sentimenti per Mr. Styles, adesso ne aveva la piena certezza e non sapeva come spiegare al suo cuore che innamorandosi di quel giovane avrebbe sofferto per l'eternità.
————
Ecco a voi il quarto capitolo della storia. Spero vi sia piaciuto.
Il prossimo capitolo è quasi terminato e credo di postarlo già da domani.
Vi auguro una buona giornata 🌹
-Vals 🌻
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