Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 60

Jonathan mi stringe confuso ma poi gli cade lo sguardo sull'oggetto che ho in mano.

《Oh, tu le hai viste?》

《Sì esatto. Ma è stato bellissimo guardarle》dico sulla sua guancia.
Gli altri ragazzi osservano la scena straniti ma decidono di non farci domande.

Io indietreggio appena guardando maliziosamente il ragazzo davanti a me.
Le sue sopracciglia si sollevano mentre aggrotta la fronte. Quando capisce ciò che ho intenzione di fare si copre il viso. Le sue mani grandi sono tutte sporche di sabbia.

《Rebecca non farlo!》
Tenta di soffocare una risata nell'istante in cui scatto la fotografia.
Tutti i ragazzi ridacchiano e Jonathan scuote la testa.

《Me la pagherai.》

《Sì, continua a sperarci》rido.
Credo proprio che la stamperò.

I colori dell'alba sono ancora sparsi nel cielo a chiazze. Rimango ad ammirarli un altro po' con la macchinetta fotografica al collo. Potrei scattare una foto.

《Allora ragazzi, questa piccola fuga è stata divertente. Però è ora di ripartire.》
Prende la parola Richard. Tutti fanno dei gesti di approvazione.

《Dobbiamo già partire! Potremmo per esempio fare un giro a San Francisco》propongo.
Ma sono io a parlare? Non me lo sarei aspettata.
Blythe sorride, confido in lei.

《Sarebbe molto bello.》

《Sì ma noi siamo venuti qui con l'idea di restare solo una notte e questa sera dobbiamo lavorare.》
A parlare è Jerry.

《Già va bene.》
Con la coda dell'occhio però vedo Jonathan che mi guarda sorridendo.

《Le ragazze hanno ragione, stiamo solo qualche ora. E poi sono soltanto le sei del mattino》gesticola.
Il suo profilo si staglia contro la luce del sole.
A quanto pare è rimasto un po' stupito, e contento, della mia proposta.

《Ci divertiremo》sussurra Blythe a Richard. I loro occhi si catturano a vicenda, sono così belli insieme.

《Okay, effettivamente sarà divertente》alza le braccia lui.
Tutti alla fine approvano e quindi ci affrettiamo a partire verso San Francisco.
Ho visto diversi film ambientati in California, mi ha sempre affascinato questo Paese.
La bella vita, le spiagge chilometriche, le colline, le palme. Insomma un paradiso. Perciò ora che sono qui non vorrei farmi sfuggire l'occasione di visitare una città così bella.

La strada scivola sotto le ruote del furgoncino e il paesaggio scorre dal finestrino. Affianchiamo la costa. Alla nostra destra il mare e alla nostra sinistra le colline.
Il sole adagio si alza nel cielo, è una giornata splendida.

《Non te l'ho ancora detto Rebecca ma adoro i tuoi capelli. È proprio venuto bene il tuo shatush》dice Blythe.
Io ci rifletto un attimo dopodiché scoppio a ridere. Mi tappo la bocca e rido fino alle lacrime facendo preoccupare tutti gli altri.

《Che cos'ho detto?》

《Questo non è uno shatush, è la mia spaventosa ricrescita!》
Le sue guance avvampano e farfuglia delle scuse. Ricomincio a ridere seguita anche da Jimmy e dal suo ragazzo. Anche se così la mettiamo in imbarazzo ancora di più.

《Rebecca sei sicura di star bene?》domanda Jonathan che non ha sentito il discorso.

《Sì...Blythe non scusarti.》

《Mi dispiace...》

《Macché! Non ridevo così da un pezzo.》
Poso una mano sulla sua per tranquillizzarla. Sapesse quante gaf del genere mi capita di fare ogni giorno.

《Siamo arrivati!》
Davanti a noi si disegna la città collinare. Affaccia sull'Oceano ed è contornata da palme ed arbusti.
Mi appiccico al finestrino, il panorama è stupendo. Le strade si diramano sempre di più mano a mano che penetriamo in essa.

È affascinante e sicuramente meglio della fredda Seattle. La luce del mattino avvolge le case e i palazzi e le strade sono ancora deserte.
Blythe abbassa il finestrino e si sporge. Si respira la salsedine e di tanto in tanto arriva un'ondata di profumo di pane appena sfornato, quando passiamo vicino ad una panetteria.

Tutti ancora dormono mentre qualche negoziante si accinge a tirare su le serrande del proprio negozio procurando un suono tuonante. La strada è un continuo sali e scendi ed è affiancata da villette vintage.

《Siamo a San Francisco! 》si esalta Blythe ed io la seguo. Il suo sorriso è appagante.
Poi ci fermiamo e decidiamo di fare, come prima cosa, colazione.

Salto giù dal camper abbracciata dall'aria fresca. Questa zona della città è vicina alla spiaggia. A quest'ora sui marciapiedi ci sono solo degli anziani attenti a non inciampare o qualche uomo in giacca e cravatta troppo in anticipo.
《Non è stupendo?》

《Sì lo è》sorrido.

《Hey Rebecca! 》
Jonathan mi chiama.

《No!》
La sua macchina fotografica è puntata su di me.

《È tardi》sorride lui. Ammiro per un attimo le sue labbra incurvate, così maledettamente sexi.

Dopodiché vaghiamo per la città prima di trovare un bar aperto.
Questo è piccolo con i tavolini abbinati alla carta da parati.

《Buongiorno》ci saluta una signora mora dietro la cassa. Le sue occhiaie sono marcate e sottostanti a degli occhi scuri assonnati.

《Buongiorno.》
Nel sedermi sfioro la mano del mio ragazzo e di nuovo una serie di brividi mi pervade. Il nostro legame è vivo come fuoco che arde. Ogni volta riesce sempre a creare una reazione in me.

Mangiamo un toast, anche se prosciutto e formaggio non è la cosa migliore per iniziare la giornata.

《Che cosa farete a Natale?》domanda Jerry per rompere il silenzio.
Una domanda banale, semplice che rievoca una giornata piacevole. Il Natale. Una domanda alla quale io non so rispondere.

Quasi tutti rispondono che staranno dai rispettivi parenti con le rispettive famiglie a mangiare fino allo sfinimento. Poi arriva il turno di Jonathan. 

Mi guarda facendo un mezzo sorrisetto di scuse e poi pronuncia:《Beh, io credo che starò con mia madre e...mio fratello, come ogni anno.》
Questa affermazione mi infastidisce un po' ma non devo essere così egoista. Se lui vuole stare con la sua famiglia mi deve andar bene. Al Natale mancano soltanto due settimane.

《E tu Rebecca cosa farai?》

《Ehm...io ancora non lo so.》
Fortunatamente cambiamo discorso.
Più tardi, quando usciamo dal bar vagando per la città, Jonathan mi prende la mano trascinandomi in disparte dal gruppo.

《Rebecca ascolta mi dispiace se non starò con te a Natale ma...》

《Non importa, sul serio》scuoto la testa. In realtà un po' me la sono presa. Però sono io il problema, sono io che non ho mai una certezza o che non so con chi stare.

《No invece mi importa. Mia madre è sempre sola ed insiste che io e Mike stiamo con lei a Natale. Io per primo non ne ho voglia, soprattutto dopo quello che è successo con mio fratello. Vorrei stare con te ma credo che il Natale è la festa della famiglia ed è giusto che anche tu lo passi con la tua famiglia.》

Dopo quest'ultima affermazione egli abbassa la testa accorgendosi di avermi ferito.

《Hey voi due arrivate?》ci urla Richard.

《Sì un attimo!》
Siamo in mezzo alle altre persone perché a quest'ora i marciapiedi sono abbastanza affollati.

《Io non...non ho più una famiglia.》

《Hai tuo fratello e tua nonna.》

《Mia nonna non sta per niente bene, mio fratello mi ha chiamata l'altro giorno》spiego.

《Che vuoi dire?》

《Diceva che pensava di portarla all'ospedale ha una specie di infezione. E poi è anziana ed il suo cuore è debole.》
D'un tratto Jonathan mi stringe tra le sue braccia ed io mi lascio coccolare.

《Proprio per questo dovresti tornare a Boston per Natale. Le farebbe bene, ti prego Rebecca non sarà così doloroso.》
I suoi occhi verdi brillano.

《Non lo so.》

《Pensaci okay? E comunque spero che tu non ti sia offesa perché io starò con i miei...》

《Shh》sorrido.
Poi raggiungiamo gli altri e passeggiamo per la città più caotica di prima trovando poi un parco.
Ci avventriamo quindi in quest'ultimo, ricco di palme e alberi, di fiori e di fontanelle. Il silenzio regna qua dentro come se ci fossimo distaccati dalla città. Udiamo solo lo sfregarsi delle foglie e il tintinnio dell'acqua nelle fontane oppure il brusio che creaiamo calpestando la ghiaia.

Il sole giunge filtrato dagli alti alberi.

《Oddio guardate che carino quel chiosco》batte le mani Blythe.
Seguo la traiettoria del suo sguardo ed effettivamente vedo davanti a noi un grande chiosco rosa che vende dolciumi.
Dunque ci avviciniamo.
Ci sono ciambelle, caramelle, lecca lecca, crêpes, biscotti.

《Oddio che cose buone》si entusiasta Blythe.

《Salve.》
Fa capolino un signore con un grembiule dalla faccia buffa e sorridente.

《Salve, ehm io vorrei dello zucchero a velo.》
A parlare è Blythe.

《Ehm...io un lecca lecca》dico.

Dopo aver pagato io e la mia compagna di viaggio iniziamo a passeggiare per il parco aspettando i ragazzi.

《Rebecca tu devi darmi il tuo numero! 》

《Certo》sorrido.
Poi tutti e sei usciamo dal parco e, svoltando l'angolo, ci ritroviamo davanti ad un luna park chiuso.

《Uffa, peccato che sia chiuso》si lamenta Jimmy.

《Il solito bambino》scherza Jerry.

《Jon fai una foto a noi due》prende la parola Blythe indicandomi.
Lei mi stringe posizionandosi davanti ad una giostra. Non mi piacciono le foto!

Io invece mi copro mezzo viso con il lecca lecca e poi Jonathan scatta la fotografia.

SALVE;)
Allora, spero che questo capitolo un po'  più lungo del solito vi sia piaciuto♡
Alla prossima!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro