CAPITOLO 6
《Rebecca》dice una voce femminile. Il suono proviene da lontano e non lo percepisco bene.
《Sono la mamma tesoro》si avvicina a me una donna con i capelli mori di media lunghezza e gli occhi azzurri.
《Mamma!》riconosco mia madre e corro ad abbracciarla. Ma non ci riesco, mi sento tirare da qualcosa.
All'improvviso attorno a noi si forma un campo fiorito e la mia mamma è illuminata dalla luce del sole. È bella e piano piano si avvicina a me.
Non vedo l'ora di abbracciarla, mi è mancata. La sua bocca si muove dolcemente emettendo qualche parola incomprensibile.
Aspetto che mi raggiunga, voglio toccarla.
Ma poi ecco che quando ci avviciniamo e allungo un braccio verso di lei questo la attraversa e lei svanisce.
Oddio. Apro di scatto le palpebre rivolte verso il bianco soffitto e rabbrividisco. Ciò che ho appena sognato era diverso dal solito, era inquietante ma ero con la mia mamma. Per un attimo ho provato un benessere a stare assieme a lei, a vederla. A vederla così, felice e bella.
Mi manca diamine! Qualcosa dentro di me si muove, mi bruciano gli occhi, l'emozione è troppo forte. Il mio petto si muove velocemente su e giù e incomincio a piangere. Perché?
Perché doveva succedere?!
《Non ha senso》sussurro.
Non ha senso che io sia a Seattle da sola, non ha senso il mio dolore, non ha senso la morte dei miei genitori.
Ho una grande rabbia dentro però il dolore è maggiore. Di nuovo provo la brutta sensazione di sentirmi soffocare dal male, di sentirmi affogare, mi manca il fiato. Inizio a singhiozzare, non riesco a smettere, ho le convulsioni.
《Mamma》mi esce come un urletto straziato. Le lacrime hanno bagnato il cuscino e mi tiro a sedere sul letto.
《Rebecca?》mi sento scostare i capelli dal volto e mi sposto subito.
Voltandomi incontro lo sguardo allarmato di Sandy, i suoi occhi color nocciola sono inquieti.
Merda. Mi ha sentita, non ci voleva.
Scuoto la testa e le sorrido, o almeno ci provo. È davvero difficile cercare di sorridere quando dentro si ha perso ogni pezzo di sé.
《Che cosa succede? Stai bene?》
Le trema un po' la voce.
Annuisco leggermente e guardo in basso. Lei si siede accanto a me. Ha il viso assonnato e preoccupato, i suoi occhi sono rossi, forse per la sbronza di ieri sera.
《Perché piangi? Hai avuto un incubo? 》
Non so che dire e così annuisco ancora una volta. Non ne avevo mai parlato con nessuno a parte Marta e mai lo farò.
Leggo il dispiacere e la dolcezza sul viso di Sandy e poi mi ritrovo avvolta nel suo caldo corpo.
《Va tutto bene》sussurra come se stesse consolando un bambino e per un attimo voglio credere a ciò che dice.
《Ne vuoi parlare?》mi chiede quando ci stacchiamo. Io guardo dritta davanti a me con l'immagine di mia madre impressa nella mente.
Scuoto la testa.
Lei annuisce e mi abbraccia un altro po'.
Sono le sei del mattino soltanto ed oggi iniziano le lezioni. Beh, che bel inizio del semestre!
La mia compagna di stanza mi consola ancora un po' e poi si sdraia di nuovo nel letto.
《Sono stanchissima, ieri notte sono rientrata alle due》dice lamentandosi. Gli occhi le si chiudono.
《Non capisco perché non potevano organizzarla l'altro ieri la festa》chiude gli occhi.
Annuisco.
《Beh, ti sei divertita?》
《Certo》sorride un po'.
《E Mike?》
Sandy si tira subito a sedere sul letto e apre bene gli occhi. Forse ho fatto male a chiederglielo perché capisco che parlerà di lui per la prossima mezz'ora.
Infatti mi racconta ogni particolare, ad esempio che lui le sorrideva spesso, che hanno ballato insieme e che gli ha offerto da bere. Mi dice che era stupendo e che ne è molto innamorata anche se lui non fa ancora il primo passo.
《Ma se non si è ancora dichiarato perché l'hai portato in stanza il giorno in cui sono arrivata? 》
《Perché doveva dirmi una cosa ma poi...》
Perfetto, ho rovinato pure la romantica performance di Mike con Sandy.
《Oh.》
《Ma non preoccuparti, se ci tiene avrà molte altre occasioni per parlarmi. Tipo ieri, ma non me ne ha parlato. Avrebbe potuto farlo, ma non l'ha fatto. Forse non ci tiene o forse non riguardava noi》abbassa lo sguardo.
《Non farti troppi problemi.》
Dormiamo ancora mezz'ora e poi ci prepariamo per il primo giorno dell'ultimo anno di liceo.
Indosso un outfit semplice e mi pettino a malapena.
《Reby lo vuoi un po' di mascara?》mi chiede Sandy mentre si trucca guardandosi allo specchio. È buffa quando si concentra.
《No.》
《Peccato, staresti bene con un po ' di trucco.》
《Sì ma non lo voglio.》
La mia nuova amica si arrende. Diciamo che non la reputo proprio un'amica. Sono diventata molto schietta nel scegliermi le amiche ma soprattutto ho imparato a dare valore all'amicizia. Un'amica è una persona che conosci da tempo, che sa tanto di te e che ti da' consigli. Un'amica è quella che c'è stata sempre e che è libera di essere sé stessa con te.
È sbagliato dare dell'amica a una ragazza che conosci da una settimana e che non sa niente di te.
L'amicizia vale e non poco.
Prendiamo gli zaini e ci avviciniamo alla porta.
《E per il sogno? Stai meglio?》
Annuisco.
《Sappi solo che ho avuto un passato triste.》
Mi guarda con aria interrogativa ma io apro la porta ed esco dalla stanza. Le ho già detto abbastanza.
Oggi è nuvoloso e freddo. Ci dirigiamo alla veranda ed osservo i ragazzi più piccoli di noi agitati con le cartelle pesanti sulle spalle. E poi guardo invece i più grandi che non riescono a tenere gli occhi aperti per colpa della festa di ieri.
《Hey ragazze》ci chiamano gli altri al solito tavolo.
《Ciao》salutiamo io e Sandy all'unisono.
La mia attenzione ricade su Margaret, si è vestita completamente di rosa e azzurro. Per non parlare del trucco.
Per fortuna c'è Emily che mi sorride gentilmente.
《Pronti per l'inizio dei corsi?》chiede Christian.
Tutti annuiamo.
《Ieri la festa è stata uno sballo》ridacchia Jonh e gli occhi di Emily brillano.
《Sì, è vero. Soprattutto quando ci siamo buttati tutti in acqua e il dj ha alzato la musica a balla》commenta l'amico.
《È un peccato che te la sei persa, Rebecca》dice Margaret d'un tratto. Però dal tono di voce e da come mi guarda capisco che mi sta sfidando.
《Già》rispondo con il suo stesso tono.
Oggi per fortuna al bancone ci sono di nuovo Louis e Tom e non quel fastidioso barista di ieri sera.
Parliamo del più e del meno e poi all'improvviso arriva Mike. Sandy arrossisce.
《Ciao ragazzi, com'è?》
《Hey Mike, vieni siediti con noi》propone Jonh.
《No sono di fretta, pronti per tornare a scuola?》
I suoi occhi sono bellissimi.
《Non dopo la festa di ieri》risponde Christian.
《Già.》
《Oh Mike, lei è Rebecca》dice all'improvviso Sandy.
《Sì lo sapevo, ieri ci siamo incontrati》mi sorride e la mia compagna di stanza distoglie lo sguardo.
《Ora vado però...ci si vede!》
《Ciao》lo salutiamo tutti insieme.
Dopo la colazione usciamo dal bar e ci dirigiamo verso la scuola. Mi piace il fatto che ad ogni corso dobbiamo spostarci di aula noi studenti. Io, Emily e Sandy ci avventriamo nell' edificio, è grande anche questo con quattro piani e i corridoi che non finiscono più. Gli armadietti sono verdi e le pareti azzurre.
Ci sono molti ragazzi frettolosi che si dirigono verso le rispettive aule. La mia amica chiede a Emily di Jonh e l'altra le racconta tutto. Stanno più o meno insieme, è complicato.
Poi io e Sandy entriamo nell'aula di letteratura, uno dei pochi corsi che abbiamo in comune.
Il prof si presenta chiedendo a tutti di presentarsi. Odio le presentazioni.
《Io sono Rebecca Anderson e sono nuova, vengo da Boston e ho diciassette anni》dico con fatica a gente che non conosco quando è il mio turno.
In seguito prendo appunti sul ripasso del programma dell'anno scorso. Dopo un po' mi sfiora una pallina di carta e guardo subito il professore. Fortunatamente non mi ha visto.
Apro il bigliettino leggendone il messaggio: Quand'è che hai incontrato Mike? Non me l'hai mai detto
Sandy
Era strano infatti che ancora non me lo aveva chiesto.
Le rispondo scrivendo: Ieri uscendo dal bar, stava andando alla festa. Mi sono dimenticata di dirtelo
Non ricevo più nessun pezzo di carta e l'ora finisce prima che me ne accorga. Poi saluto la mia compagna di stanza e mi reco nell'aula di inglese. La prof è molto severa e l'ora trascorre lenta. La terza ora invece nell'aula di matematica mi siedo vicino a Emily.
Chiacchieriamo un po', è una ragazza molto dolce e timida.
All'intervallo invece incontro Christian, parliamo di come mi trovo qui e mi dice qualcosa su di lui. È simpatico e mi piace il suo sorriso. Poi ecco che qualcuno lo afferra strattonandolo. Margaret.
《Ciao amore》cerca di essere dolce.
《Ciao》sorride lui.
《Cosa stavate facendo?》
La ragazza mi guarda storto.
《Parlando》le rispondo.
《Ah. Christian vieni ti presento una persona.》
《Okay, ciao Rebecca》mi sorride e viene trascinato via dalla sua ragazza. Proprio non la sopporto, si crede chissà chi.
Incontro Sandy solo un' altra volta prima della fine della mattinata.
Quando esco dalla scuola la cerco ma non la vedo e ricordo che non ci siamo ancora scambiate i numeri di telefono.
Uffa!
Credo che la mensa sia all'interno della scuola così cerco dei cartelli che la indichino, ma niente e non trovo nessuno che conosco. Cerco i capelli castani della mia compagna di stanza ma non li vedo.
《Ti sei persa?》ridacchia qualcuno dietro di me.
Spazio per me:
Ciao💘
Scusate se non ho aggiornato molto frequentemente ma con gli esami devo studiare tutto il giorno.
Comunque ecco un altro capitolo♡
Grazie per tutte le visualizzazioni e i commenti. Vi voglio bene¡
Se vi è piaciuto questo capitolo votatelo:)
Sara♡
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