Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

16 - Trappola

Lestrange non doveva aver preso affatto bene l'ultima notizia appresa, non si era più fatto vedere e William aveva bisogno di vederlo per parlargli. Doveva discutere della strategia giusta per poter incastrare i tre Serpeverde e dovevano farlo il prima possibile, se entro la fine dell'anno non avessero risolto quel problema, Lestrange sarebbe stato espulso e tutto il loro lavoro non sarebbe servito a niente. William avrebbe anche potuto trarne vantaggio, ma non così. Lui voleva avvantaggiarsi con lo studio e le sue forze, e non eliminare la gente scomoda con metodi meschini.

Però aveva un estremo bisogno che Lestrange si facesse vivo, non poteva fare tutto da solo. Voleva anche ringraziarlo per averlo aiutato alla Sala Comune di Serpeverde; se non fosse stato per lui, di sicuro lo avrebbero scoperto e i guai sarebbero stati molteplici. William aveva scoperto un lato diverso di Lestrange: un lato leale che, indipendentemente da chi era il compagno, mostrava sempre a porte spalancate. Lui era un nemico, eppure lo aveva nascosto e lo aveva portato fuori all'insaputa dei suoi amici. Lestrange sarebbe sempre stato un suo nemico, ma adesso almeno sapeva che in caso di estremo bisogno avrebbe avuto un alleato.

Sì, ma ora questo alleato dov'era? William aspettò ancora qualche minuto, poi decise che avrebbe fatto da solo: forse sarebbe anche riuscito a restituire il favore al Mangiamorte tirandolo fuori dai guai. Raggiunse il cortile principale, dove erano riuniti anche tutti gli studenti del suo stesso anno, e istintivamente cercò i gemelli Corvonero per assicurarsi che fossero al sicuro. Non era certo che i Serpeverde avrebbero attaccato a breve, e intuiva che avrebbero fatto in modo di separarli per poter colpire la ragazza. Ma loro ancora non si facevano vedere e andava bene così

Vorrei sapere dove diavolo si é cacciato quello là, pensò a denti stretti William mente si giardava intorno, Lestrange era inesistente e non pareva volenteroso di mostrarsi. Un movimento attirò la sua attenzione e vide i tre Serpeverde avvicinarsi al cortile. William pensò che fosse un colpo di fortuna, trovarli in branco e pronti a colpire alla luce del sole sembrava essere una mossa svantaggiosa e molto stupida. Li vide avvicinarsi alla Corvonero, poi la Parkinson la prese da parte portandola via dal campo visivo. Prese a seguirli a debita distanza, cercando di non far sentire i suoi passi, non era molto bravo a mantenere un passo felpato come Lestrange, ma almeno cercava di impegnarsi. Seguì lo stesso percorso che aveva percorso con il Mangiamorte la volta prima, aspettandosi di trovarli davanti alla porta dove si erano fermati. Invece la porta era deserta.

William ebbe un momento di destabilizzazione. Era sicuro di trovarli proprio lì e invece loro non erano presenti, non potevano aver cambiato posto o essere andati alla Sala Comune di Corvonero. Gli tornarono in mente le parole del Serpeverde, Si erano accorti che li seguavamo ed hanno cambiato percorso apposta, che lo avessero fatto anche il quel momento? Non potevano essere tanto furbi da prenderlo in giro due volte nello stesso periodo, nemmeno si erano accorti di averlo avuto nei dormitori di Serpeverde.

William uscì dall'angolo dove era appostato e si avvicinò alla porticina cercando di fare meno rumore possibile. La esaminò velocemente, ma non fu necessario un grande studio, era una comune porta come ne aveva anche in casa sua. Quelle parole continuavano a risuonargli dentro come se fossero un avvertimento, che lui era comunque intenzionato ad ignorare. Li avrebbe scovati in un modo o nell'altro e avrebbe restituito il favore a Lestrange. Decise di entrare per vedere meglil, magari erano già entrati e lui non lo sapeva, effettivamente se fosse stato in loro non sarebbe certo rimasto fuori a insospettire chiunque fosse passato.

Ma le parole del Serpeverde ancora gli martellavano la testa, sembravano essere insistenti quanto colui che le aveva pronunciate. Non lo facevano stare tranquillo, una parte di lui gli diceva di ascoltarle e di controllare meglio altrove, ma un'altra giustamente si diceva che proprio per quel motivo restava fermo davanti alla porta, proprio perché se loro avessero cambiato percorso per fare in modo che lui si perdesse, li avrebbe colti impreparati.

Entrò dentro e si fece luce: "Lumos!" per poi esaminare meglio lo spazio circostante; "Se quelli pensano di farmela, si sbagliano di grosso" ridacchiò tra sé e sé. Passò in rassegna i pochi cassetti che si trovavano lungo le pareti, una tenda tutta sporca che cadeva davanti ad una finestra ed una vecchia lavagna, presentava ancora gli aloni del gessetto. Contro tutte le sue aspettative, William dovette ammettere che non presentava stranezze quel posto. Provò anche ad evocare un Revelio per verificare che non ci fossero porte, incantesimi o altre trappole nascoste.

Nulla, quella stanza era pulita, nei limiti del possibile, e totalmente priva di manomissioni. Forse aveva sbagliato ipotesi e si era spinto nella strada sbagliata. Ma era possibile che i tre Serpeverde fossero stati capaci di accorgersi subito di essere pedinati già quella volta?

"Povero, stupido, Grifondoro" una voce che conosceva lo sorprese. Ismael Zabini aveva sbattuto la porta dietro di sé dopo che anche gli altri due furono entrati circondando William: "Sei caduto dritto dritto nella nostra trappola; il coraggio di un Grifondoro che viene battutto dall'astuzia di un Serpeverde. Dovrebbe essere un momento memorabile" ridacchiò Sybil Parkinson mettendosi ben vicina a William.

Gliel'avevano fatta, era caduto nel loro tranello con tutte le scarpe. Non si sarebbe mai aspettato un colpo simile, eppure il Mangiamorte lo aveva detto, che quelli non erano dei principianti.

"Pensavi davvero che ci saremmo fatti scorprire coì facilmente da te? Sei troppo sicuro di te. Avevamo intuito che qualcosa non stesse andando bene, così ci sismo ingegnati"

"Bastardi, lei dov'è?!" chiese William, era confuso per essere stato aggirato, ma voleva sapere dove fosse la Corvonero.

"Lei sta benissimo, è di nuovo da suo fratello, felice e contenta. Lo abbiamo fatto apposta" fece Zabini soddirendo malefico "Avevamo capito che non ti saresti fatto i cazzi tuoi già quel giorno in Incantesimi, quando ci hai interrotto. Quindi abbiamo fatto in modo che vi perdeste con le indagini per poter finire il lavoro"

"Il bersaglio finale eri proprio tu Wealsey, anche se abbiamo dovuto investire un nostro compagno per poter arrivare a te" sorrise crudele la Parkinson facendo due passi in avanti e tirando fuori la bacchetta, "La Corvonero non avrebbe rischiato niente, serviva solo per allontanare Antheo"

******

Nathan ridacchiava fiero, era riuscito a incastrare in un tranello un Grifondoro e poteva definirsi più furbo di Ismael, lui sarà anche stato più intelligente, ma a parità di astuzia lo batteva alla grande. Fece un rapido sguardo a Sybil per vedere la sua reazione, ma lei teneva gli occhi incollati sul Grifondoro.

Weasley si guardava intorno nervosamente, spostando lo sguardo su ognuno dei Serpeverde per vedere se uno di loro avesse intenione di reagire. Sybil roteava la bacchetta sulla mano destra ridacchiando e canzonando il ragazzo come se fosse un topo in trappola, il topo del suo fratellino occhialuto e troppo intelligente. Ismael si avvicinò al Grifondoro puntandogli contro la bacchetta, forse aveva intenzione di schiantarlo lì sul posto e farla finita.

"Aspetta Ismael, lo vuoi fare così?" chiese Nathan "Voglio dire: tanto non può scappare, quindi perché non divertirsi un po'? Che cosa potrebbe mai succedere?"

"E lo chiedi anche? Dobbiamo muoverci il prima possibile prima che Filch o la sua stupida gatta si accorga di noi qui dentro!"

"Aspetta un attimo Ismael, per una volta devo dare ragione a Nathan" intervenne Sybil ignorandocil sorriso sornione di Goyle "La porta é chiusa, dobbiamo solo insonorizzarla e nessuno ci disturberà. Spno ansiosa di testare le Maledizioni che sa usare Antheo"

Da un'altra parte del castello, alcuni studenti si schiacciarono contro la parete per far passare uno studente piuttosto trafelato. Erano anche piuttosto spaventaticsapendo che aveva la Bacchetta in mano e sapevano bene cosa potesse fare.

Joshua Mitch se ne accorse e cercò di spostare sé stesso e Charlie Weasley, che tuttavia fu intercettato: "Weasley piccolo, dov'è tuo fratello?" chiese Antheo girandolo verso di sé. Vide il ragazzino guardarsi intorno confuso spostando solo gli occhi, non si aspettava una domanda del genere proprio da lui. Un Corvonero accanto al Serpeverde, Cedric Dorca, tirò indietro il braccio di Antheo per staccarlo dal piccolo Grifondoro.

"Antheo ora calmati, come fa a saperlo lui?"

"Sono sempre insieme quando non c'è lezione; e stamattina eravamo liberi. È importante che mi dica dov'è!" fece Antheo staccandosi da Cedric con uno strattone. Il Grifondoro poté notare un tono leggermente preoccupato in mezzo ad uno agitato e alterato. Stava valutando se rispondere o meno, peccato che Antheo non avesse tempo da perdere inutilmente. Aveva visto stranamente Béatrice insieme a suo fratello all'ora in cui doveva essere aggredita secondo il foglietto di Sybil e ci mise poco a capire che era una bufala, e subito dopo aveva collegato il tutto prendendo a cercare in modo scomposto e trafelto Weasley.

"Dai! Prima che sia troppo tardi!" intimò a Charlie Weasley, che pareva non voler collaborare. Cedric cercava di mediare nel modo più pacato possibile, era chiaro che davanti al peggior Serpeverde non avrebbe collaborato nessuno, ma quando Antheo gli aveva raccontato tuto, si eranpreoccupato e aveva deciso di aiutarlo. Era un modocper riscattarsi dal tempo in cui si era allontanto, avrebbe dovuto stargli vicino e invece aveva preferito nascondersi.

"Per Corinna, Weasley è importante! Tuo fratello potrebbe essere nei guai, per favore!" lo pregò poi Cedric, cercando di conquistare il agazzino, che tuttavia tenne la bocca chiusa. Poi ad Antheo venne un'illuminazione, e senza aspettare che il piccolo Weasley si decidesse a rispondere prese il braccio del Corvonero e corse per tutto il corridoio quasi fancendolo cadere. Attraversò il fortile sotto gli occhi sconcertati dialtri studenti, che di sicuro avevano creduto volesse prendersela anche con il povero Cedric. Non fece caso alla presenza dei gemelli Corvonero che insieme ai loro amici presero a guardrli sorpresi.

Antheo si guardò intorno cercando di vedere un percorso plausibile, sapendo che i suoi compagni non si sarebbero mai fatti vedere così facilmente. Cedric lo squadrava confuso e preoccupato, in realtà avev anche paura che potesse esplodere in una crisi di nervi ome ormai gli capitava spesso.

"Antheo non vorrei dirti ma... Ci guardano tutti... "

"Sento qualcosa" fece Antheo con un tono idecifrabile, come se Cedric non avesse proprio parlato. Antheo percepiva magia, schiantesimi forse, ma percepiva tracce piuttosto nitide. Si voltò di scatto verso quel corridoio che aveva percorso con Weasley l'altra volta, dovevano essere per forza lì.

Corse verso quella direzione facendo spostare tutti gli altri, Cedric dovette fare appello a tutte le sue energie per stare dietro a quel ragazzo tanto alto. Lo raggiunse e lo vide fiondarsicdentro una porta dopo averla sbloccata velocemente e prima che potesse entrare anche lui, dovette shivare uno schiantesimo che partì dallo sgabuzzino aperto.

Weasley era per terra e cercava di rianzarsi, aveva le gambe immobili e attaccate l'una all'altra per colpa dell'Incantesimo della Pastoia. Dovevano averlo colpito svariate volte, e Antheo era riuscito a deviare l'ultimo tentativo prendendo il braccio di Ismael e spostandolo.

"Antheo ma che fai?! Lasciaci lavorare!" fece Sybil sorpresa e indispettita.

Ma Antheo non aveva voglia di ascoltarla e con la sua bacchetta disarmò Nathan ed evocò il controincantesimo su Weasley mettendosi davanti a lui.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro