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9 - The stars

"E' venuto...", sussurra Louis, ma è comunque abbastanza forte affinché Zayn, accanto a lui, possa sentirlo.

"Beh certo che è venuto", dice Zayn come se fosse la cosa più logica di sempre:"avanti, va a parlarci".

"Che siamo al liceo che mi parli in quel modo?", chiede a Zayn mezzo divertito, mezzo sarcastico. Ma a dirla tutta, nessuno gli aveva mai parlato in quel modo quando era al liceo...

"Tralasciando il fatto che sta con...", fa una pausa:"con qualsiasi cosa sia quel tizio biondo per lui", finisce, facendo alzare gli occhi al cielo a Zayn.

"E' la tua festa, il nostro appartamento, penso che sia più che normale che tu vada lì ad accoglierlo. Per favore Louis, smettila di vedere problemi ovunque. Soprattutto dove non ce ne sono".

Louis arriccia il naso per quel commento, ma si allontana in ogni caso come se fosse un bambino piccolo che ha appena ricevuto un no da parte dei genitori. Se Harry l'avesse guardato in quel momento, in quello stato, avrebbe sicuramente riconosciuto quell'espressione. Beh, forse.

"Ciao Louis", Niall è il primo ad accorgersi del fatto che gli si stesse avvicinando, agita la mano e Louis forza un sorriso, senza veramente guardare Harry, ancora.

"Ciao Niall. Mi fa piacere che tu sia venuto con Harry", continua a sorridere e sicuramente si accorge del momento in cui il tipo dagli occhi azzurri lo affianca e lo abbraccia. Onestamente. Non è invece preparato per quando Harry inizia a parlare.

"Ciao", sorride appena e stavolta il sorriso di Louis non è forzato, forse solo un po' insicuro.

"Hey, è bello rivederti".

"Non ero sicuro che l'avresti detto", dice e Louis fa un passo indietro a quel commento.

"Che intendi?", chiede Louis alzando un sopracciglio ed il sorriso di Harry compare di nuovo, dopo essere sparito per qualche secondo.

"Niente. Buon compleanno, comunque. Avrei dovuto dirtelo prima, mi dispiace".

"Grazie!", 'è bello anche solo sentirlo, dopo così tanto tempo'.

"Si, buon compleanno, amico", Niall sorride ampiamente e Louis gli sorride come risposta.

"Sembra figo", dice Harry guardandosi intorno e Louis vede che Niall segue i suoi movimenti con gli occhi. Quasi come faceva sempre Louis. Dannazione.

"Ci sono anche molte più persone di quelle che dovrebbero", ridacchia.

"Probabilmente. La gran parte di loro sono vecchi amici dell'università e amici di Liam".

"Oh, sei andato all'università alla fine...", l'espressione di Harry crolla e Louis si sente come se stesse per vomitare una strana creatura dallo stomaco. Di sicuro sentiva cose strane e sgradevoli, ultimamente.

"Certo, pensavi di no?", e questo non sarebbe dovuto uscire fuori così rude. E di sicuro urlava 'pensi che non sia andato avanti, esattamente come hai fatto tu, dopo che te ne sei andato? Pensi che non ce l'avrei fatta a finire l'università senza di te?' Louis non voleva, ma non è sicuro se quello fosse esattamente quello che pensava a riguardo...

"No, è solo che...", comincia Harry, visibilmente preso in contropiede.

"Giusto. Scusami", Louis sospira passandosi le dita tra i capelli. Non era cominciata nel migliore dei modi e non fa altro che ricordare a Louis che non aveva condiviso nulla con Harry della sua nuova vita. Non gli aveva ancora dato il sole o le nuvole dopo che Harry gli aveva dato il cielo. Ne avrebbe mai avuto bisogno?

"Comunque. Abbiamo gli stessi disegni in faccia", Louis si concede di sorridere stavolta, indicando la faccia di Harry.

"Si, è davvero figo", Harry sorride ampiamente e cazzo, Louis vorrebbe solo una conversazione decente, non una forzata. Beh, almeno, sta ignorando la presenza di Niall, che li sta guardando, spostando lo sguardo dall'uno all'altro mentre parlano. Louis prova un certo compiacimento per questo. Finché...

"Avete i nachos?", urla Niall - è davvero rumoroso - non appena gira lo sguardo al tavolo accanto. Louis ne apprezza i tratti e lo maledice (o maledice Liam), per avergli contornato gli occhi con il blu neon. Perché doveva essere bello? E così entusiasta? Già, perché doveva sembrare così felice per i nachos e far concentrare l'intera attenzione di Harry su di sé, facendogli brillare gli occhi immediatamente?

"Hanno i nachos, Harry".

Harry dice qualcosa che Louis non riesce bene a capire, ma sembra felice e in qualche modo sembra non stare più nella pelle. Da quando a Harry piacevano i nachos?

"Beh, servitevi e divertitevi", dice Louis ridendo e Niall urla tonnellate di grazie, che Louis non è sicuro siano rivolti a lui o a Dio.

Quando si gira, smette subito di ridere e se solo avesse saputo che sarebbe successa una cosa del genere, avrebbe detto a Zayn di buttare via quei nachos dalla finestra - sarebbe stato un sogno che diventava realtà - perché anche quello aveva catturato tutta l'attenzione di Harry, anche quello gli aveva fatto brillare gli occhi, una cosa che Louis non aveva ancora ricevuto e nella quale non stava vincendo.

~*~

Louis probabilmente è ubriaco. E' indubbiamente ubriaco, non c'è nessun 'probabilmente'. Ha ballato con tutti in quella stanza, ha insultato Stan, un amico dell'università, decine di volte, ma l'altro aveva solo riso, senza prenderlo sul serio; ha detto alla ragazza carina del piano di sotto che Zayn ha una cotta per lei ed attualmente è sulla schiena di Andy, uno degli amici di Liam (ora anche di Louis), mentre canta la canzone che c'è su in quel momento - sta solo cantando la melodia in realtà.

"Amico, tu sei pazzo", Andy ride mentre Liam è dietro di loro ad aspettare il momento in cui Louis caderà all'indietro.

"Lo so, sono troppo divertente, vero?", continua ad ancheggiare facendo girare l'altro ragazzo su se stesso, come se si stesse godendo una cavalcata su una giostra.

Lo sei eccome, fratello!"

"Andy, non assecondarlo!", dice Liam come avvertimento. Metà delle persone sembrano ignorare la scena che sta avvenendo in cucina, mentre l'altra metà se la stava godendo, proprio come Louis.

"Liam, sali sulla mia schiena, sali su", Louis mette il broncio, tenendosi saldo mettendo le braccia intorno al collo di Andy e facendolo fermare, così da poter guardare Liam.

"Louis!", Liam sbuffa roteando gli occhi per quello che ha appena detto, mentre il ragazzo con i capelli sporchi, lunghi e biondi si lamentava.

"Quello mi spaccherebbe la schiena".

"Perché Liam è grasso, giusto?", chiede, vicino al suo orecchio ma continuando a parlare forte abbastanza, ridacchiando.

"Si, perché Liam è grasso", concorda, cercando di sembrare serio.

Louis ghigna guardando Liam, che semplicemente scuote la testa e sogghigna per l'espressione di Louis.

"Portami dal principe Zayn!", urla Louis ancora una volta, alzando la mano e guardando in alto tanto velocemente da fargli girare la testa, ma la presa di Andy dietro le sue cosce, lo aiuta a rimanere lì.

"Va bene, mio signore", Louis sorride compiaciuto per quella risposta e viene portato via e nonostante lo spazio sia poco, fa sentire Louis come se stesse correndo la maratona. Passano accanto a persone che stanno ridendo per quella scena, ma proprio quando stanno per raggiungere il punto dove si trova Zayn, che sta parlando con Niall di musica, ovviamente - lo aveva aiutato con la scelta musicale nell'ultima ora - Andy si ferma e Louis pensa di aver raggiunto il suo destino. Salta giù dalla sua schiena, perdendo l'equilibrio, ma qualcuno lo aiuta.

"Ci sono, ci sono", alza le mani, ridendo di se stesso. La musica non è più forte come lo era all'inizio della serata, ma gli è comunque difficile riconoscere la voce femminile accanto a lui.

"Grazie per la cavalcata, sire", dice ad Andy, che ride:"penso che rimarrò qui, ora", annuisce e stringe amichevolmente il braccio di Louis, prima di allontanarsi e aggiungere 'passo a prenderti più tardi, mio signore'. Louis sorride e sventola la mano.

"Oh, vedo che stai finalmente parlando con la nostra bellissima vicina, Zayn", Louis mette la mano sulla spalla di Harry, che non aveva visto per tutta la sera. Se fosse stato completamente sano, non avrebbe parlato in quel modo. E non lo avrebbe chiamato Zayn.

"Louis, sono Harry", Harry ridacchia e se anche lui non avesse avuto quel po' di alchool in corpo, non avrebbe reagito in maniera così pacata.

Louis guarda Harry, incontrando il suo sguardo, la zona intorno ai suoi occhi con ancora più colori neon rispetto all'ultima volta che lo aveva visto ed i disegni molto più elaborati. Probabilmente lo aveva fatto Zayn.

"Harry, esattamente. Ciao!", sorride e poi sposta la sua attenzione sulla ragazza davanti a loro, anche i suoi capelli facevano reazione con la luce e Louis ha bisogno di guardarla attentamente per rendersi conto che ha veramente i capelli rosa.

"Io sono Louis", le offre la mano, con l'altra ancora sulla spalla di Harry.

"Lo so, Louis. Abbiamo già parlato prima d'ora", la sua voce dolce, che Louis sta descrivendo nella sua testa come 'il tono delle fragole' è un piacere per le orecchie:"quando sei venuto da me dicendomi che siamo vicini di casa e che dovremmo parlare di più? Hai parlato di Zayn".

"Oh si, certo", dice annuendo e sorridendo, ma scuotendo la testa subito dopo:"no, mi dispiace", la guarda attentamente:"mi ripeti il tuo nome? Faccio abbastanza schifo in quello, come puoi ben vedere", ride.

"Delilah", risponde lei, coprendosi la bocca con la mano, ridendo appena.

"Nome meraviglioso, non credi?", chiede, ora guardando Harry.

"Si, stavo per dire la stessa cosa", risponde lui e Harry sembra così libero, così selvaggio ed anche un po' ubriaco. Continuano però a sembrare normale. Si rende ancora conto di quello che succede al contrario di Louis, che sembra invece stia avendo problemi con i nomi di tutti, apparentemente.

"Beh, grazie", dice la ragazza:"mi stavo anche chiedendo dove fosse il bagno, lui non non ha saputo aiutarmi", ridacchia lei.

"Dovresti saperlo ormai", dice Louis guardando Harry, che ricambia lo sguardo confuso:"beh, credo sia sull'ingresso. Prima porta forse? Senti, aprile tutte finché non lo trovi e basta. Questo posto non è così grande".

Delilah ride, ma annuisce, prima di allontanarsi. Louis continua a tenere la sua mano sulla spalla di Harry e quel contatto non gli fa sentire le scintille come dovrebbe, ma si gira verso di lui, probabilmente con il sorriso più genuino che potrebbe mai rivolgergli dopo tutti quegli anni. Dopo averlo visto così tante volte e non avendo mai tirato fuori la persona che dovrebbe essere accanto a Harry.

"Ah, amo questa canzone", Louis commenta quando 'Wings', di Birdy comincia a risuonare ed è un grande cambiamento dal tipo di musica che era stata messa fino a quel momento, più indie e alternativa.

"Anche io", dice Harry scrutando a fondo negli occhi di Louis e ha forse appena sospirato? Probabilmente si, perchè guarda la nuova bellezza di Louis ed è come guardare un tramonto sulla spiaggia, guardare un enorme prato ricoperto di fiori colorati, è qualsiasi sensazione bella di cui la sua esistenza possa mai essere testimone.

Louis ridacchia. Louis fottutamente ridacchia.

"Vieni con me, le gambe mi stanno uccidendo e ho bisogno di fumare perché tutto ciò mi sta togliendo il fiato", prende la mano di harry e lo guida verso la porta d'ingresso, la apre e su per le scale del palazzo.

Harry non dice una parola, si limita semplicemente a seguire il ragazzo mezzo ubriaco, salendo per le scale lunghe e strette dell'ingresso bianco e noioso. Louis sembra confuso, non sa se sta veramente andando nel posto che vuole né se ci vogliano così tante scale ancora per arrivarci, ma prima di quanto possano rendersi conto, arrivano in cima alle scale, l'utimo piano, dove c'è solo una porta grigia davanti a loro (tralasciando alcune ragnatele di ragni e l'odore strano, ma non è qualcosa alla quale porgono più di tanta attenzione).

Louis fa un occhiolono all'uomo accanto a lui, con le mani che ancora si tengono (in un modo strano, semplicemente non sembrano combaciare), ma lui non lo sta veramente guardando, così Louis sposta lo sguardo e lo spinge aprendo la porta, per farsi seguire sul tetto, sentendo istantaneamente l'aria fredda di fuori investire i loro corpi sudati e accaldati. E' uno shock termico, ma Louis non sente veramente il suo corpo in questo momento.

Lascia la mano di Harry, entrambe già sudate e continua a camminare verso il parapetto per guardare le luci della città, dal momento che non c'erano stelle in cielo.

"Wow", Harry è il primo a rompere il silenzio sacro e i pensieri insopportabili e ubriachi di Louis.

"Finalmente un po' di pace", balbetta Louis, sbuffando e sentendo quasi il bisogno di bere un altro po', così si ricorda lo scopo di essere andato lì. Prende il pacchetto di sigarette dalla tasca dei suoi pantaloncini, insieme all'accendino. Se ne porta una tra le labbra e l'accende, senza concentrarsi più di tanto sul modo in cui Harry lo sta guardando. Fa un tiro e poi la offre a Harry.

"No, grazie, non fumo", risponde, storcendo il naso all'odore (O semplicemente per la scena, forse):"tu invece adesso fumi?", Louis alza un sopracciglio portandosi quella roba che uccide di nuovo alle labbra.

"Da un po'", risponde sedendosi sul pavimento, facendo fare lo stesso al ragazzo alto, accanto a sé.

"Da quando?"

Louis stringe gli occhi, reggendosi su una mano puntata sul pavimento, dietro la sua schiena.

"Non saprei davvero dirlo. E non credo nemmeno di volerlo sapere", scrolla le spalle e guarda di nuovo avanti.

Dovrebbe accorgersi del modo in cui Harry lo sta guardando icuriosito e come se fosse qualcosa di raro. Così raro da aver quasi paura di respirargli troppo vicino, guardarlo troppo attentamente e toccarlo semplicemente per sentire la sua presenza.La cosa più dolce che abbia mai visto e della quale voleva sapere di più sul suo mondo. Ma Louis no.

"Sei ubraco?", chiede Louis prima che Harry potesse dire qualcsa per primo.

"In realtà no, non bevo molto".

"Allora sei ubriaco", ridacchia, coprendosi la bocca con il dorso della mano con cui teneva la sigaretta.

"Beh, tu lo sei".

"Chiamerai mia madre e le dirai che sto facendo il ragazzo cattivo?", chiede guardando Harry con la coda dell'occhio. Harry sembra paralizzarsi per alcuni secondi, ma abbastanza a lungo affinché Louis ricominci a ridere di nuovo:"sto scherzando", mette il baccio sulle ginocchia.

"Dannazione non sono nemmeno più un ragazzo, ho venticinque anni. Cazzo", dice perplesso, ma anche divertito.

Harry decide di smettere di guardarlo, perché se davvero è una cosa rara, allora dovrebbe rimanere così, Harry non può e non deve venire a sapere della sua esistenza. E anche se ci provasse, sarebbe estremamente difficile infrangere il vetro che lo protegge.

"Questo posto è carino", decide di dire Harry, dopo quello che per Louis sembrava un minuto, ma in realtà erano cinque. Stava semplicemente osservando la città, senza in realtà vedere nulla davanti a sé.

"In realtà no", Louis continua a ridere, ma, beh, è sempre meglio che mostrare infelicità. Ha ancora così tanta tristezza nelle ossa, ma forse è proprio quella che continua a tenerlo in pidei. Il suo corpo. Ci ha convissuto, abituandovisi, perciò ormai è normale. Ma così sbagliato:"fa un po' schifo in realtà, ma sono solo un insegnante, nemmeno uno importante o prestigioso, perciò non ho chissà quanti soldi, non avevamo molti soldi per permetterci di meglio".

"Sei un insegnante di teatro..."

"Si, come lo sai?", chiede Louis, la bocca semi aperta mentre guardava il ragazzo di lato.

"Me lo hai detto quando, ehm, ci siamo parlati la prima volta. Mi sembrava che...", sospira:"ti piace? Essere un insegnante?"

Louis annuisce velocemente, anche troppo, per avvalorare la sua affermazione:"Si, si mi piace. E' la cosa più vicina che sono riuscito a raggiungere rispetto a quello che volevo fare", dice fin troppo contento per quell'argomento.

"Perchè non ti piace stare qui?", chiede Harry e la domanda fa si che Louis avvolga le braccia intorno alle sue gambe per ortarsi le ginocchia al petto e posarvi sopra il mento. Harry mantiene dello spazio tra loro, ma Louis riesce ancora a sentire l'odore forte della sua colonia. Avrebbe voluto assaporarlo in realtà.

"Non te l'ho detto?", chiede piano, ma non aspetta la risposta:"Perché vedo le stelle in bianco e nero qui. Non splendono per me, anche lo vorrei, anche se glielo chiedo, ogni notte...", dondola avanti e indietro, continuando a stringersi le gambe e harry lo guarda con completa attenzione, ignorando i suoi precedenti pensieri perché era passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che aveva sentito Louis parlare in quel modo. Dire certe cose - ed è ubiraco per l'amor di Dio:"credo mi dicano che non è ancora il momento", continua e la sua voce si fa più acuta mentre dice l'ultima parola, come a dire che se le stelle potessero parlare, quello sarebbe il loro tono:"ma preferirei che fosse ora, perché muoio dalla voglia di ricominciare a dormire", Harry non trova le parole per parlare, non ha le capacità per formare delle frasi coerenti:"mi capisci?"

"Si, capisco", risponde Harry e anche se non è vero, anche se non sta davvero capendo dove vuole arrivare Louis - perchè chi l'avrebbe fatto? Era ubriaco marcio - Louis era un po' che non sentiva quelle tre parole, perché nessuno avrebbe capito, nessuno può capirlo. Ma questo ragazzo dagli occhi verdi, che è bellissimo con la pittura neon sul suo viso e con una strana cosa a reggergli i capelli in testa - onestamente, Louis ancora non capisce cosa sia - gliele aveva dette. Forse ha anche mentito, forse aveva capito solo metà del suo discorso, ma gliele aveva dette.

Louis sorride più che può e si lascia andare le gambe, allungandole davanti a sé.

"Molto bene", guarda il ragazzo più piccolo.

"Posso condividere un consiglio con te, splendore?"

Gli occhi di Harry si spalancano e se sue guance erano sono già colorate leggermente di rosa, quindi probabilmente si sono scurite ancora di più:"Sicuro".

"E' una specie di segreto. Forse", comincia:"ma, beh... ascolta, puoi bere un sacco e scordarti la notte precedente", guarda colui che gli sta facendo compagnia e sembra stia pensando attentamente a quello che sta per dire:"ma ho imparato che non potrai mai bere abbastanza da dimenticarti delle persone che vuoi, delle persone che amavi ma che hai perso", dice sospirando, spostando lo sguardo e con gli occhi lucidi. Gli occhi blu di Louis sono lucidi mentre guarda la città di fronte a sé con tutte quelle luci e tutti quei rumori, così lontani da loro.

Così Harry dice:"Le stelle sono nei tuoi occhi Lou", e Louis guarda subito il ragazzo accanto a lui, incontrando di nuovo il suo sguardo e sembra attonito, come se non pensasse che qualcuno sia in gradi di dire cose del genere... a lui.

"E questo per quanto riguarda ciò che mi hai detto prima", finisce Harry con cautela:"E poi, non ci si dimentica delle persone che vuoi e che... amavi e perso perché è una bugia. Non vuoi davvero smettere di pensarci, vuoi pensarci. Costantemente".

Louis scuote la testa:"Ti sbagli. Io voglio dimenticare. Tutto."

"Non è vero, lo rivuoi indietro", Harry lo corregge, assicurandosi di dire il suo pensiero fermamente, ma comunque con calma, e Louis si sente come se qualcuno avesse dato fuoco al suo corpo. da dentro.

"Non sai niente perciò non dire così", dice l'uomo ubriaco a voce alta, la sua espressione tenera e divertita è scomparsa, venendo sostituita da una delusa. Harry è spaesato dal suo tono e brutalità, ma cerca di non sentirsi troppo colpito.

"So un sacco di cose invece".

"Non sai niente, mi senti? Non conosci nemmeno me, non puoi sapere cosa sto provando", continua ad urlare, le spalle tese e muove il suo corpo verso Harry, puntandogli contro il dito. Cerca di fare del suo meglio per rimanere fermo e calmo, per il bene di Louis.

"Hey", prende la mano di Louis nella sua, quella che Louis aveva alzato e puntato contro di lui:"calmati, ok?", dice dolcemente e continuando a toccare la mano di Louis, abbassandola e portandosela in grembo. L'uomo più grande fa una smorfia per quel gesto, ora analizzando davvero come sembrassero insieme. Sente quello che non dovrebbe, è strano, familiare, ma in qualche modo perso e quasi irriconoscibile. Non può avere persone che lo toccano quando si sente in questo modo, ma in qualche modo non riesce a smettere di fissare le loro mani insieme.

"No", dice improvvisamente:"non toccarmi in questo modo", tira via la mano dalla presa di Harry, brutalmente, e per il modo in cui lo guarda dopo quello scatto brusco, sembra quasi che gli manchi quel contatto:"voglio dimenticare perché non lo avrò mai indietro", piange senza contesto, fose. La sua mente stava facendo solo pensieri positivi, si sentiva divertente e contento ma è finita che quel tizio lì, che lui aveva pensato essere una buona idea portarsi sul tetto, stava solo peggiorando tutto.

"Louis, sono qui", dice Harry triste per un momento, per un breve momento, Louis vede qualcosa, forse ha un flashback... sente qualcuno che non è davvero davanti a lui, dire quelle cose. Il tono non combacia con la persone che davvero si trova lì, il tono sembra familiare, ma in quel momento Louis non riesce a vedere il volto giusto che combaci con la voce. Gli mozza il fiato solo il pensiero.

Sbatte le palpebre tre volte e poi si sente come se stesse precipitando da una rupe, o cadendo per le scale, si sente cadere e non volare come vorrebbe.

"Ma io non ti voglio qui", Louis dice con una smorfia, non riconosce la persona di fronte a lui come pensava un minuto prima.

L'espressione sulla faccia di Harry cade ed in un momento, è totalmente scioccato e in un altro ancora è un misto di tristezza e rabbia. Deglutisce aria e sposta lo sguardo lontano da Louis, guardando avanti ed è il suo turno per avvolgere le braccia intorno alle sue ginocchia. La vista davanti a loro è bella, ma non qualcosa di mozzafiato perché manca ancora qualcosa. Ci sono troppi rumori ed è quasi mezzanotte. Mezzanotte.

"Non stai per urlarmi in faccia?", chiede Louis e la risposta è un assordante silenzio, Harry non si muove. Continua a rimanere in silenzio, ma non sposta gli occhi dallo sconosciuto accanto a lui. Traccia con gli occhi il profilo definito della mascella di Harry, guarda come alcune delle vene del collo siano visibili, nota come le sue ciglia siano quasi invisibili nella notte e si sente ancora come se ci fosse qualcosa di familiare in quella persona, ma allo stesso tempo sono solo piccoli dettagli che lo rendono differente. Realizza anche che sta tremando e automaticamente rendendosi conto che anche lui ha freddo, non più sudato, non più come se le mura si stessero avvicinando per frantumarlo.

"Non mi volevi qui, vero?", si sente una voce roca, che sveglia le stelle negli occhi di Louis:"Sei ubriaco ora, non sai nemmeno chi sono", ride, ma Louis lo pensa davvero, il suono di quella voce non è giusto, sfuma nell'oscurità, non risplende:"ma io lo sento. L'ho sentito dai messaggi che mi hai mandato quando ti ho chiesto se andasse bene che venissi. L'ho sentito quando mi hai visto entrare dalla porta", sospira e Louis non può più vedere il suo profilo, perché Harry abbassa lo sguardo e alcune ciocche di capelli gli cadono davanti agli occhi. Louis non aveva mai sentito un bisogno così impellente di toccarle per rimetterle a posto.

"Io non ti conosco", dice Louis dopo alcuni momenti di silenzio, la sua voce è un debole sussurro e fa fare una smorfia a Harry. Anche per lui è familiare.

"Si, mi conosci, Louis", la voce di Harry si alza e gli occhi blu di Louis sembrano farsi più grandi:"mi conosci. Sono Harry, ti ricordi? Ti ricordi? Sono stato il tuo migliore amico per anni. So che ho sfanculato tutto, ma ne abbiamo già parlato...", grugnisce e sbuffa frustrato. Louis sembra un bambino spaventato, guardandolo:"è inutile", scuote la testa:"non mi stai nemmeno ascoltando".

louis non sa cosa dire. Vuole vedere i fuochi d'artificio, vuole rimanere lì e vedere i fuochi con quel ragazzo accanto a lui. In qualche modo sente che quella sia la cosa giusta da fare, ne sarebbe valsa la pena aspettare. Si sente in colpa per essere ubriaco, per non capire bene, come dovrebbe, cosa gli è stato detto. Ma fa freddo e il rumore si sta facendo più forte, martellandogli la testa. Gli faceva un po' male e si sente come se, se fosse rimasto lì ancora, sarebbe congelato, inghiottito da quella immensa tranquillità, gli avrebbe aperto delle ferite e tagli dentro di sè e dentro l'uomo dagli occhi verdi.

"Mi dispiace", dice alzandosi da terra, facendo attenzione o sa che sarebbe caduto di nuovo. I suoi occhi non si allontanano dall'uomo finché non sperisce oltre la porta dalla quale erano passati poco prima.

Harry nemmeno si muove, non si guarda indietro, non reagisce alle azioni di Louis, ma Louis non ha bisogno di saperlo. Continua a camminare giù per le scale, dritto verso il suo appartamento. Ovviamente la porta è aperta, ovviamente la gente nemmeno si è accorta della sua piccola assenza. Si guarda intorno, la ragazza dai capelli rosa sta parlando con Liam, il ragazzo biondo irlandese è senza maglietta, urlando qualcosa insieme al resto della folla. Completamente ubriaco, ma si stava decisamente divertendo. La TV è accesa, mostrando immagini delle strade piene di Londra e della zona intorno al Big Ben, dove tutti stanno aspettando il conto alla rovescia. Poi i suoi occhi si posano sulla piccola finestra dell'appartamento. E' aperta ed eccolo lì, Zayn che fuma una sigaretta, guardando fuori.

Cammina verso di lui, quasi senza fiato, ma Zayn avverte la sua presenza e lo guarda. Un sorriso gli compare sul volto e Louis pensa quanto fosse un bel modo per guardare qualcuno.

"Hey piccolo", dice Zayn contento, piccole tracce di sudore che corrono giù sulle tempie, i capelli non sono neanche lontanamente in ordine come al solito, sono totalmente incasinati ma è comunque bellissimo.

"Ciao splendore", Louis ghigna, come se su quel tetto non fosse successo nulla, come se il suo cuore non stesse battendo così forte da sentirlo distintamente nel petto, facendogli tremare le mani e la voce.

"Tutto ok amore mio?", anche Zayn è ubriaco, ma un ubriaco preso bene. Zayn è una persona ubriaca molto gradevole, rimane composto, riesce (più o meno) a camminare dritto, al contrario di Louis. Zay riesce ancora ad essere lucido e formare frasi coerenti, sa ancora chi è e chi sono le persone intorno a lui. Gli unici segnali della sua ubriachezza, sono gli occhi iniettati leggermente di sangue e l'alito che sa di alchool.

"Si", Louis continua a sorridere, si lecca le labbra e si avvicina alla finestra, nel suo solito posto, davanti a Zayn. Zayn spegne la sigaretta e rivolge completamente l'attenzione al ragazzo dagli occhi blu, guardandolo dall'alto in basso come se stesse cercando qualcosa che gli facesse capire che sta mentendo. Quello che la gente dice intorno a loro, sparisce nei loro cervelli, quindi non ascoltano:"non vai a cercare il tuo bacio di mezzanotte quest'anno? Magari la ragazza dai capelli rosa è libera!", Louis ammicca, provocandolo e Zayn ridacchia.

"Non siamo abbastanza ubriachi per quello".

"Non ci credo, la prima festa fuori dall'università e tu non vai a cercare il tuo bacio di mezzanotte", Louis si finge scioccato e Zayn scrolla le spalle.

"Voglio guardare i fuochi d'artificio quest'anno".

"Stronzate", Louis ride rumorosamente mentre Zayn semplicemente guarda fuori dalla finestra. Sembra sia profondamente immerso nei suoi pensieri e Louis si chiede se debba disturbarlo, debba dire qualcosa. Si morde il labbro:"Invece io quest'anno volevo avere il mio primo bacio di mezzanotte", confessa.

"Vai e prenditelo", dice Zayn più o meno serio, guardando Louis:"ci sono decine di persone qui", Louis deglutisce a secco, ha bisogno di bere, ma non alcool, ha bisogno di un bicchiere d'acqua fresca. O forse solo di nuotarci dentro, nell'acqua ghiacciata, il che sarebbe meraviglioso in quel momento. Abbassa lo sguardo e gioca con le sue dita, le persone attorno a loro stanno finalmente contando alla rovescia e Louis sente il sangue corrergli nelle vene, letteralmente e non dovrebbe bruciare. Quando all'improvviso, Zayn storce la testa di lato e aggiunge qualcosa, qualcosa che da completamente sobrio, non direbbe mai:"perché non vai a baciare Harry?".

E Louis alza lo sguardo immediatamente, guarda in faccia Zayn con la bocca mezza aperta, gli occhi indolenziti e cercando di dire qualcosa che però gli rimane intrappolato in gola. Fa un passo avanti e nel momento esatto in cui fuori esplodono i primi fuochi, Louis sta spingendo Zayn contro il muro, afferrandolo per le guancie e premendo insieme le loro labbra.

Zayn non avrebbe guardato i fuochi quest'anno. Avvicina Louis ancora di più, tirandolo dai fianchi e si baciano finché non sentono aprire la bottiglia di champagne. Si allontanano quando Liam compare per porgergli i loro bicchieri, lasciandoli cadere sul pavimento.

~*~

Louis si sveglia la mattina con un terribile mal di testa, un sapore disgustoso in bocca e la prima cosa che gli viene in mente è che si ricorda che ad un certo punto, la notte prima stava morendo di caldo e adesso sta congelando. Cerca di spalancare gli occhi serrati, fallendo miseramente perché la luce è troppo forte. La schiena gli fa male e sente qualcosa sotto di sé. Quando prova a mettersi seduto, si accorge di essersi addormenatp sul divano, sopra due tubetti di pittura neon e una tazza di plastica.

Grugnisce per il dolore ed è scocciato perché può scommetterci che sia mattina presto e non capisce come si sia potuto svegliare con una sbronza del genere addosso. Ma quando riesce finalmente a sedersi, toccando il pavimento con i piedi scalzi e asciugandosi la bava dalla bocca, vede ciò che lo aveva svegliato.

Un fottuto uccello.

La finestra è aperta, il che spiega perché la stanza è congelata, potrebbe tranquillamente nevicare là dentro. Si alza, le ossa gli scrocchiano - sono vecchio, pensa - e cammina verso la finestra per cacciare il piccolo uccello, che cinguettava alla finestra aperta.

Il rumore delle macchine ronza per la strada e gli fa fare una smorfia, per poi chiudere immediatamente la finestra, troppo rumore. L'appartamento è un casino, ma a Louis non potrebbe importare di meno al momento, probabilmente non se ne è nemmeno accorto ancora perché sta camminando - più che altro si sta trascinando - per il salotto, inciampando in tutto quello che è sul pavimento - potrebbe anche esserci del vomito e lui non se ne accorgerebbe mai - grugnendo ad ogni passo che fa e quasi sbattendo la faccia contro il muro perché ancora non riesce ad aprire gli occhi.

Trova il bagno dopo essere rimasto nel bel mezzo del corridoio

guardandosi intorno, cercando di ricordarsi quale sia la porta, finché non la trova. Cerca degli antidolorifici per il suo mal di testa e malessere generale, ma non le trova - crede di non averle trovate, almeno. Devono essere nella sua camera perché è (quasi) certo che Zayn gliele avesse portate l'ultima volta che aveva bevuto.

Apre la porta della stanza di Zayn invece della sua e porca troia, che cavolo sta facendo? Vede il torso nudo di Zayn sdraiato sul materasso. Scuote la testa, è pateticamente tenero, e cammina verso la porta successiva.

Sposta la testa da una parte e poi dall'altra cercando di far diminuire il dolore per aver dormito in una posizione sbagliata ma nel momento in cui apre la porta ed entra, vorrebbe non essere mai entrato, vorrebbe aver trovato le medicine nel bagno - perché erano davvero lì - e vorrebbe che il collo e la schiena gli facessero ancora più male.

"Mi state fottutamente prendendo per il culo?", grida, scordandosi del dolore alla testa, gli fa fottutamente male, ma era quello che voleva, sbattendo la porta abbastanza forte da svegliare Niall e Harry che dormono sul suo letto.

Eccoli là, Niall con il torso pallido nudo, esposto, assonnato e probabilmente non con il migliore degli umori e Harry che alza la testa dalla spalla dell'amico dai capelli biondi e guardando Louis spaesato, con su solo le mutande e una maglietta.




Buona sera splendori!!
Scusate il ritardo ma non ero dotata di un computer con del wifi, ma tanto non se nmè accorto nessuno, quindi t'appost.
Come avete ormai capito, l'alcool non fa bene al nostro LouLou.
Ma il peggio ormai è passato.
Come avevo annunciato, questo è l'ultimo capitolo fino a settembre, perchè scusatemi, ma ho bisogno di una pausa anche da questo o finirò per odiarla.
Buone vacanze a tutti e grazie sempre immensamente 💙💚
-A.

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