8 - Neon lights
E' tutto troppo strano al momento. Strano nel senso di diverso e Louis non è abituato a questa stranezza e al cambiamento nella sua vita. Il primo giorno dopo aver lasciato andare via Harry e aver visto Zayn sorridergli, Louis aveva avuto bisogno di tempo per stare da solo. Giusto per mettere tutto in ordine. La mattina dopo Louis si sentì diverso e nonostante non avesse dormito proprio bene (in maniera orribile, in realtà), si sentiva un po' più vivo. Tutto sembrava avere più colore. Ma aveva finito per passare tutto il giorno sul divano con Zayn.
Aveva chiamato sua sorella il terzo giorno e il quarto, il ventinove di Dicembre, una mattina adorabile, ma comunque fredda, di lunedì, decide di chiamare Liam per fare una bella colazione fuori.
Liam appare profumando di colonia costosa, è diversa dal solito perciò scommettono che sia un regalo di Natale.
"Buon giorno!", dice Louis per primo, già vestito quando apre la porta a Liam.
"'Giorno! Hai un bell'aspetto", commenta e roteando gli occhi, Louis aggiunge:"Come sempre".
"Ovviamente", scherza Liam:"mi fa piacere che tu sia riuscito a buttare giù dal letto Zayn"
"Si, una meraviglia", commenta Zayn secco, indossando il suo giacchetto di pelle, piuttosto rudemente, facendo ridere Liam per quella scenetta.
"Comunque, dove vuoi andare stamattina?", chiede Liam e Louis nota che sta parlando con Zayn.
"Credo sia il mio turo per scegliere il posto".
Zayn sospira come se stesse avendo a che fare con un bambino di dieci anni:"D'accordo, scegli tu Louis".
"Voglio andare in quella caffetteria di cui parlavi e dove siamo andati l'ultima volta", dice guardando Liam questa volta, che era rimasto vicino alla porta d'entrata.
Entrambi gli uomini si guardano e poi guardano Louis, sorpresi. Louis fa finta di non capire quella scena e chiede, aggiungendo innocentemente."Che c'è? Non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di provare il cibo. Zayn, amico, andiamo, potresti avere un buon motivo per tagliare le palle a Liam, non sappiamo ancora se il cibo faccia schifo o no", scherza Louis e prende la sua giacca dall'appendiabiti.
Nessuno commenta e Liam li guida lì di nuovo attraverso la strada, anche se ormai Louis quella strada ce l'ha stampata nel cuore. Non commentano nemmeno quello perché qualsiasi cosa, in quel momento, avrebbe potuto cambiare il suo umore, non possono saperlo, ma Louis sembra stia bene e aveva perfino salutato le persone nell'ascensore e quella probabilmente era stata la prima volta.
Arrivano alla caffetteria e Louis sceglie lo stesso tavolo al quale si era seduto l'ultima volta che era stato lì per parlare con Harry, vicino alla vetrata. Questa mattina il posto sembra più accogliente delle altre volte e probabilmente non è solo perché dentro fosse effettivamente più caldo che fuori e le luci erano gradevoli e gialle.
Louis si guarda intorno, il tizio biondo con il quale aveva parlato si sta preparando per iniziare a suonare da un momento all'altro. La stessa ragazza che aveva preso i loro ordini la prima volta, si presenta al loro tavolo di nuovo, con lo stesso sorriso educato, gli stessi capelli perfetti e gli occhi blu più belli di sempre.
Finiscono per ordinare gli stessi piatti della prima volta perché Louis vuole veramente provarli ed è sicuro che quella volta non scapperà via.
Il suo cuore sta comunque battendo troppo velocemente si si sente un po' ansioso, ma tutto era sotto controllo per il momento. Vede Harry al bancone, ma lui continua a non accorgersi della presenza di Louis, probabilmente troppo impegnato con i clienti, ovviamente.
Sono passati solo tre giorni da quando aveva visto il ragazzo più giovane, ma già sembra diverso agli occhi di Louis.
Louis non aveva trovato il coraggio per mandargli un messaggio perché non avrebbe saputo cosa dirgli e non era nemmeno passalo là davanti per guardarlo da fuori. Non aveva più motivo per farlo ormai.
Liam e Zayn stanno parlando tra loro e a Louis non interessavano mai gli argomenti dei loro discorsi, perciò non sta porgendo loro attenzione.
Vede Harry sorridere ad una bambina piccola che è con sua madre a pagare e gli ricorda il modo in cui Harry sorrideva a Peter quando era più piccolo. Louis così si chiede come sarebbe adesso se Harry parlasse con Peter e viceversa. E' tutto molto strano da immaginare.
Il ragazzo Irlandese appare ed il sorriso di Harry cambia e Louis se ne accorge. Nota anche come sembra stiano parlando così liberamente come se non stessero nemmeno lavorando e non ci fosse nessuno intorno a loro, come Harry riesce a farlo ridere al punto che il ragazzo si aggrappa al braccio di Harry per controllare se stesso.
Louis riesce a notare quanto si sentissero a loro agio per quelle poche volte che li aveva visti insieme, ma gli fa comunque pensare che certe cose non siano lo stesso. Lo stesso di quando erano insieme Harry e Louis, che beh, rende Louis insicuro su ciò che sente. Forse contento e sollevato perché dopotutto non era stato sostituito. Forse Harry non riesce più ad avere quel tipo di amicizia - e Louis sta davvero pensando solo all'amicizia - con qualcun altro.
Il ragazzo biondo (Louis ha davvero bisogno di dargli un nome) gli sta ancora parlando quando Harry gira la testa verso il tavolo di Louis. Per un attimo pensa di far finta che non lo stesse guardando - e davvero, quanti anni ha? - ma continua invece a fissarlo finché i loro occhi non si incrociano.
Harry sembra sorpreso in un primo momento, facendo smettere di parlare il ragazzo senza nome, che segue lo sguardo di Harry fino al punto che lo aveva ammutolito. Poi le sue labbra si incurvano formando un piccolo sorriso. Louis pensa di sventolargli un ciao perché era una cosa normale da fare, no? Doveva comportarsi il più normalmente possibile. Ma Harry lo precede e Louis pensa che quella mattina non possa andare meglio di così.
Lo saluta di rimando, ovviamente, ma non è cosciente di quanto possa essere grande o piccolo il suo sorriso in quel momento, non gli importa nemmeno a dir la verità. E' strano vedere Harry adesso e semplicemente salutarlo, questo nuovo capitolo è ancora su una pagina bianca, pronto affinché qualcuno ci scriva sopra e Louis sa quanto possa essere difficile cominciare qualcosa, specialmente una storia. La cosa buona di tutto quello è che quando il primo paragrafo sarà scritto, il resto verrà automaticamente. le parole si scriveranno così facilmente che a volte non sarà nemmeno necessario pensare alla prossima cosa da fare.
Questo è quello di cui Louis ha bisogno, il primo paragrafo, la sensazione di fare qualcosa senza bisogno di pensare. Spera solo che le fasi brutte arrivino senza avvisare e senza alcuna intenzione nei capitoli successivi.
"Chi è?", chiede Liam e Zayn sposta gli occhi da Louis per guardarlo, cambiando completamente espressione.
"Oh, ehm, solo un vecchio amico", risponde Louis e sente il bisogno di guardare di nuovo Harry, ma non lo avrebbe fatto perché aveva paura che sarebbe rimasto a fissarlo. ancora non aveva spiegato a Liam cosa fosse successo quel giorno, perché significava dare altre informazioni ancora sull'argomento.
"Quindi che avete in mente di fare mercoledì?", chiede Louis, cambiando argomento e finalmente entrando nella conversazione.
"Vedrai Louis", risponde Liam ghignando.
"Vi prego, niente spogliarellisti come l'ultima volta".
"Niente spogliarellisti", dice Zayn stavolta, continuando a ghignare verso Liam anche se l'ultima volta era stata una sua idea e non conoscevano nemmeno bene Liam a quel tempo:"ma sarà una cosa enorme. Sarà la prima grande festa all'appartamento ed è anche una festa Capodanno prima di tutto. E' una cosa speciale!".
"Zayn, amico, viviamo in un condominio dove la maggior parte sono persone anziane".
"Posso far combaciare le cose. Specialmente con l'aiuto di Liam", dice Zayn."vero Liam?", sorride al suo amico, forse anche esagerando.
Liam annuisce nervosamente e Louis fa una smorfia guardando entrambi, ma sparisce non appena arriva il cibo e lui si scorda anche il suo nomen guardando l'aspetto delizioso di quei piatti. E' così concentrato su quello che nemmeno si accorge della persona che li aveva portati.
"Buon appetito!"
"Grazie", dice Louis mangiando e assaggiando con gli occhi. Viveva per la tipica colazione Inglese, onestamente.
Harry ridacchia per il suo stato e Zayn tira un calcio a Louis sotto il tavolo così che potesse finalmente accorgersi della presenza del ragazzo. Alza la testa preso alla sprovvista ed è già pronto a protestare su come Zayn avesse interrotto quel suo momento idilliaco con il cibo, quando guarda di lato per vedere Harry lì in piedi.
"Oh, ciao"
"Ciao", sorride appena e annuisce come benvenuto:"è bello rivederti qui".
"Dovevo provare il cibo qui, no? Il mio amico qui dice che merita", dice Louis indicando Liam:"lui è Liam comunque. Liam questo è Harry".
"Piacere di conoscerti", Liam sorride a Harry che ricambia.
"E questo è Zyan, ma già lo conosci, credo...", finisce Louis e sta cercando di parlare più normalmente che può nonostante la battaglia in atto nel suo stomaco. Zayn lo sta guardando in maniera strana perché onestamente lui sa che normalmente, Louis non si comporterebbe in questo modo e stava parlando così velocemente che è quasi impossibile capire quello che sta dicendo. Forse ci sta davvero provando e sta cercando di nascondere i nervi comportandosi anche troppo normalmente, ma è tutto nuovo e avrà tempo per maledirsi più tardi.
"Beh, spero che sia di vostro gradimento", Harry continua a sorridere ma anche lui sembra stia cercando di essere più gentile di quanto in realtà si senta di essere.
"Il tuo amico canta?", chiede Louis prima che possa allontanarsi.
"Chi? Niall? Oh si", e dannazione, la voce di Harry sembra essere dieci volte più chiara e felice menzionando il nome dell'amico biondo. Almeno è quello che Louis pensa.
"Ora devo davvero tornare a lavoro", dice, dal momento che Louis non riesce a tenere in piedi quella conversazione, così semplicemente continua a guardarlo:"Ci, ehm, vediamo dopo? O ci sentiamo presto, magari?"
"Magari", risponde Louis volendo in realtà dire 'certo'. I suoi due amici hanno lo sguardo fisso sui loro piatti invece che assistere quella scenetta ridicola e il modo in cui quei due una-volta-migliori-amici-ora-quasi-sconosciuti si guardano.
Harry sorride educatamente ancora una volta e si allontana dal loro tavolo. Louis rimane a guardare il posto vuoto lasciato per qualche secondo prima di rivolgere anche lui lo sguardo al suo piatto.
"Vi prego uccidetemi", sbuffa e Zayn e Liam si guardano prima di rivolgere la loro attenzione ad un Louis triste. Il suo umore è decisamente cambiato.
"E' stato fottutamente imbarazzante".
"Oh si", dice Liam e Zayn gli tira uno schiaffo sul braccio ricordandogli che teoricamente lui non deve sapere niente di quella storia.
"E' normale Louis, ci vuole del tempo, ok?", dice Zayn delicatamente.
"Se lo dici tu, ne parliamo dopo, ora mangiamo", dice prendendo le posate e iniziando a mangiare.
Gli manca preparare la sua colazione con qualcuno accanto ad aiutarlo, che sa cosa gli piace al mattino, ma nonostante questo gli chieda comunque cosa preferisce quel giorno.
Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che era successo.
~*~
Le palle di Liam sono salve. Per il momento.
Il cibo era delizioso e aveva fatto nuovamente cambiare l'umore di Louis. Anche il fatto che Zayn continuasse a parlare con lui di cose che realmente gli interessavano, tenendolo occupato così che non pensasse troppo, lo aveva aiutato e Louis sa che lo avesse fatto apposta perché continuava a sorridere e ghignare, cercando di ricevere determinate reazioni dal suo migliore amico. Liam aveva avuto l'idea e aveva contribuito.
Louis cercò anche di fare del suo meglio per ignorare Niall (Apparentemente, se non sbaglia è quello il suo nome), voce e corde vocali perché quel ragazzo è veramente un angelo. E' confermato. E Louis si sente un po' geloso perché lui ha quello che aveva sempre voluto, una bella voce, è carino e senza dei noiosi e banali occhi blu, una risata rumorosa, ma molto gradevole che sicuramente avrebbe potuto far ridere anche tutti quelli intorno e non annoiarli... compreso Harry. Quel tizio biondo teneva Harry nel palmo della sua mano. Louis gli aveva rivolto la parola solo una volta e non era stato altro che amichevole con lui, nonostante fosse uno sconosciuto. Louis non poteva fare altro che odiarlo già.
Finiscono i loro piatti e Louis giura che quello sarebbe stato anche il suo pranzo. Zayn va a pagare per tutti e tre, dal momento che è il suo turno (stavolta per davvero) e Louis comincia ad odiare il ragazzo Irlandese ancora di più, quando questo lo riconosce, decidendo di salutarlo e quindi è il momento di uscire e prendere una boccata d'aria fresca, ma inquinandola fumando una sigaretta. Tralasciando il fatto che Zayn sta parlando con Harry mentre paga e Louis non vuole vedere quanto Harry sembra trovarsi più a suo agio a parlare con Zayn che con lui.
E' esattamente il contrario di come era sempre stato quando erano piccoli; Harry parlava solo con Louis perché non riusciva a parlare con altre persone, ora era l'opposto Riesce a parlare con altre persone, ma non con Louis
"Tutto a posto amico?", chiede Liam, mentre guarda Louis fumare la sua sigaretta con gli occhi fissi per terra.
"Si!", e lo è davvero, vorrebbe solo aver avuto il coraggio per andare a parlare con Harry prima di uscire o anche di avergli mandato un messaggio nei giorni passati. Avrebbe voluto usare la scusa 'nemmeno Harry mi ha scritto, perciò non gli interessa'. Ma non può, sa che non gli aveva scritto perché l'ultima volta che si erano visti lui stesso gli aveva detto che aveva troppo da metabolizzare. Gli stava dando tempo e sazio perché lo aveva capito.
"Sembra che tu stia tremando un bel po'".
"Ti è mai successo che la vita ti abbia tirato un brutto scherzo e poi se ne sia tipo pentita e abbia cercato di rimediare, ma tu ormai sei caduto per terra?", dice Louis dopo essersi portato di nuovo la sigaretta alle labbra.
"E' una specie di linguaggio da insegnante di teatro o cosa?"
"No, è più linguaggio di Louis"
"Me ne sono accorto... ma no, non mi è mai successo. La vita mi sta ancora prendendo per il culo. Sto aspettando che se ne penta e che mi aiuti ad alzarmi dal pavimento".
"Fai schifo", sogghigna Louis e Liam scrolla le spalle, sorridendo appena.
Zayn compare, uscendo dalla caffetteria, mentre rinfila il portafoglio in tasca. Prende la sigaretta a Louis per fare un tiro. Louis nemmeno si lamenta, sarebbe stato inutile.
"Vuoi andare a casa adesso, Louis?", chiede e a volte Louis si sente un bambino piccolo con Zayn e non sa se questa cosa gli faccia piacere o meno.
"Si, in effetti", risponde e Zayn annuisce.
Finiscono per fare la stessa strada a piedi per l'appartamento, insieme a Liam accanto a loro, così che potesse riprendere la sua macchina. Torna a casa e i due ragazzi salgono in ascensore per raggiungere il loro piano.
Rimangono appoggiati contro la piccola finestra del soggiorno con un bicchiere d'acqua ed una sigaretta in mano pensando a cosa potrebbero fare oggi. Il problema di Londra è che se non sei dell'umore giusto per affrontare folle enormi e non hai soldi da spendere in roba a caso, allora non hai niente da fare, se non stare a casa. Stare a casa non avendo lavora da sbrigare e quello che c'è in TV fa schifo o sei semplicemente stanco di vederlo, significa fare conversazioni a caso con la persona con la quale condividi l'appartamento, bevendo acqua e accogliendo l'aria fredda che viene da fuori e che ti colpisce il volto.
"Le nostre vite sono così senza senso", sospira Louis e chi sarebbe mai Louis se non si lamentasse per qualcosa?
"Parla per te", sputa Zayn e per un attimo contempla veramente l'idea di buttare Louis dalla finestra:"voglio ancora costruirmi una famiglia, avere una bella casa con un giardino per il io cane e dove posso avere un bellissimo ed enorme soggiorno con uno spazio per leggere o disegnare e decisamente avere anche una grande finestra. Forse un balcone".
"Amico, penso che tu stia sbagliando tutto. Vivi con un tizio problematico e gay in un appartamento di merda"
"Giusta osservazione Louis, perché effettivamente la tua presenza è difficile da notare", dice Zayn ironicamente e Louis lo colpisce ad un braccio, facendo quasi cadere il bicchiere d'acqua sul pavimento.
"Buono a sapersi che la vita sia ancora senza senso per te", Louis ghigna e Zayn rotea gli occhi. Si porta la sigaretta alle labbra, volendo finirla il più in fretta possibile, prima di parlare di nuovo.
"Non sarà così, un giorno"
"Puoi toccare la sabbia, ma non toccherai mai il cielo, amico".
"Sei sempre così ottimista, amore"
"Sono semplicemente realista Zayn, è meglio non andare troppo in là con l'immaginazione, immaginando in questo modo, qualcosa che vogliamo veramente tanto. Avevo così tante idee per il mio futuro e nemmeno una si è trasformata in realtà. Ti spacca il cuore..."
"E' proprio questo il motivo per cui devi continuare a pensare a cose nuove per il tuo futuro".
"E a quale scopo?", Louis scrolla le spalle e fa un altro tiro di sigaretta, per spegnerla poi nel posacenere.
"Questa domanda non fa altro che rispondere al perché tu pensi che la tua vita non abbia un senso", Louis sospira rumorosamente, ignorando Zayn:"cominciamo la nostra maratona. Mi annoio, amico, oggi è la giornata Iron Man", Zayn suggerisce, chiudendo la finestra e dirigendosi verso il divano.
Louis grugnisce dal momento che lo avevano visto l'ultima volta, ma sa che Zayn si fosse addormentato e quindi ovviamente voleva guardarlo un'altra volta. Si siedono sul divano, nella stessa posizione di sempre. Le gambe di Louis su quelle di Zayn, mentre gli accarezza le caviglie nude. La coperta sopra di loro e Louis sembra più piccolo del solito sotto quella.
Quando il film sta per arrivare al punto in cui Zayn si era addormentato la volta prima, il telefono di Louis vibra da sopra il piccolo tavolino da caffè.
"Me lo passi per favore, angelo mio?".
Zayn ridacchia, ma dice comunque:"Prenditelo da solo, merdina pigra che non sei altro!".
Louis rotea gli occhi e cerca di fare del suo meglio per mettersi seduto. Le sue ossa scrocchiano e si muove così lentamente da farlo sembrare vent'anni più vecchio di quanto non sia. Oppure sta semplicemente drammatizzando tutto così da far sentire Zayn in colpa per non averlo aiutato.
Si stiracchia per poter raggiungere il tavolino e dopo aver preso il telefono, si rigira per sdraiarsi di nuovo sul divano. Zayn aveva fermato i suoi tocchi gentili sulle caviglie di Louis ed ora era attento al film.
Louis sblocca lo schermo per aprire il messaggio:'Ciao Louis, sono Harry (hai salvato il mio numero perciò si, sai che sono io)... volevo solo dirti che Zayn mi ha invitato alla tua festa di compleanno/Capodanno mercoledì. Perciò, non so se devo venire e se vuoi che io venga'.
"Che cazzo Zayn?!", tira via le gambe da quelle di Zayn, colpendolo. Il ragazzo dai capelli scuri salta sul posto e guarda Louis stranito:"Non ho fatto niente!"
Louis si siede, stile indiano e continua a guardare furiosamente il suo amico, con il telefono ancora in mano:"Perché stai cercando di interferire in questa cosa con Harry?"
"Che?"
"Hai sentito benissimo. Stai cercando di fare queste cose al posto mio. Prima lo porti qui, ora lo inviti alla festa mercoledì"
"Oh"
"Oh?, Non mi piace Zayn!",
"Sono solo preoccupato Louis", dice alzando la voce:"sto cercando di aiutarti. Hai detto che me lo avresti lasciato fare, perciò lo sto facendo. Lo hai fottutamente visto e ci hai parlato meglio stavolta, so che hai passato gli ultimi giorni chiedendoti se dovessi scrivergli o meno. E poi? Non so come pensavi di cominciare a parlarci, per ricorstruire un'amicizia magari, così ti ho dato una piccola mano".
"Zayn ascolta, io-"
"Si, voglio sentire il film adesso. Non ferire quel ragazzo, perciò se ti ha scritto, rispondigli", Zayn torna a guardare avanti, lasciando Louis con le parole che stava per dire, sulla punta della lingua.
Guarda giù, lo schermo del telefono e lo sblocca di nuovo:'Fai quello che vuoi, non mi crea problemi che tu venga. Se lo vuoi veramente', digita.
La risposta non tarda ad arrivare:'Ti sta bene? Voglio dire... non so neanche cosa potrei farci lì, non sarà strano?'
E veramente, Louis avrebbe voluto dirgli di andare perché avrebbe fatto bene ad entrambi. Vuole che Harry vada da lui, ha solo paura di non sapere cosa fare:'Probabilmente lo sarà--- ma ti divertirai!', finisce per scrivere, invece.
'Questo riguarda anche cosa pensi tu...', Louis aggrotta le sopracciglia leggendo il messaggio.
'Si, beh. Ti ho detto che va bene. Se vuoi puoi venire'.
Vuole schiaffarsi una mano in faccia, no meglio vorrebbe prendersi a schiaffi proprio. Perché cavolo non poteva semplicemente dire 'Si va bene, ti voglio qui, ci farà bene'. Ma Louis non sa perché dovrebbe farlo, né trovare il coraggio per farlo.
Harry non risponde. Così Louis pensa che non sarebbe venuto perché avrà probabilmente pensato che non gli importasse. O forse è il contrario.
Si alza dal divano e va in camera sua.
~*~
E' mercoledì sera, il loro appartamento sembra più grande del solito con tutte quelle persone intorno. Zayn e Liam si erano accertati di procurarsi un bel tavolo grande (Louis non vuole sapere come lo abbiano portato là dentro) con una bella tovaglia e il cibo sopra. Il tema della festa sono le luci al neon e Louis adora quello che vede guardandosi intorno. Non riesce a capire come Zayn e Liam fossero riusciti a fare tutto quello in un pomeriggio mentre lui aveva passato il tempo in camera sua a mettersi in paro con le sue serie tv.
Tutto sembra così perfetto e fluorescente, la musica è favolosa perché Zayn sa bene come vanno fatte certe cose e Liam è fantastico perché è quello che si sta occupando di disegnare semplici ma meravigliosi decori al neon sulla faccia delle persone, sui loro corpi e vestiti, non appena entrano dalla porta. E Louis... wow, Louis non avrebbe mai immaginato che si sarebbero presentate così tante persone. Vecchi amici dell'università, amici di Liam dei quali aveva parlato molto, due insegnanti di scuola della loro età circa, anche la ragazza carina del piano di sotto e Louis non ha idea di come Zayn sia riuscito a parlarle.
Sa che dopo mezzanotte si sarebbero cacciati nei guai perché forse la musica sarebbe stata troppo alta perciò la vecchietta dolce e simpatica non sarebbe stata più tanto dolce e gentile e così se avessero finito lo zucchero, lei non li avrebbe aiutati così presto, ma in quel momento, Louis non voleva preoccuparsene.
Ha l'alcool e buone motivazioni per usarlo. E' ad una festa e le persone si stavano comportando molto bene con lui. Si erano accorti della sua presenza e Louis si sente come se a quel posto ci appartenesse davvero e spera di continuare a sentirsi così finché non fossero cominciati i fuochi d'artificio fuori.
La stanza era troppo calda per quanto lo riguarda, ma si era già cambiato, indossando una maglietta bianca e dei pantaloncini di jeans, quasi come se non fosse più inverno. E' come se non avesse venticinque anni, è come se non avesse preoccupazioni nella sua vita e fosse in una stanza buia, che giusto adesso comincia ad avere qualche colore che non gli fa male agli occhi come dovrebbe.
Ha un bicchiere rosso di plastica in mano e non è più sicuro sia birra. Rimane vicino a Zayn per un po', dicendogli che tipo di sequenza musicale dovrebbe mettere, ringraziandolo troppe volte anche per la festa e mostrando il suo stupore per la quantità di gente che era entrata nell'appartamento.
Non sente nemmeno il bisogno di fumare perché non aveva nulla nella sua mente che lo stesse preoccupando.
Guarda di fianco a sé e vede Zayn con un sorriso enorme stampato sulla faccia, un ciuffo perfetto e gli zigomi coperti di strisce neon verdi e arancioni. La maglietta bianca appiccicata al torso con due mani stampate sopra, contornate da blu e rosa che Liam aveva avuto la pazienza di disegnare in mezzo ad alcuni dei suoi tatuaggi sul braccio.
"Sei figo, Malik", Louis quasi urla, facendo ridere Zayn e gli si avvicina.
"Intendo come sempre?!"
"Non essere così sicuro di te!", Zayn scrolla le spalle mentre ancora sta ridendo e Louis gli accarezza la spina dorsale con la mano.
"Liam è ancora all'ingresso?", chiede Louis confuso, trovando piuttosto impossibile che ancora stia arrivando gente, visto che la festa è cominciata da quasi un'ora e non aspettavano nessun altro.
"E' andato in bagno, dopo che ho finito di disegnare i neon a lui", risponde e Louis annuisce.
Louis giura che se il cuore continua a battergli così veloce, all'improvviso nel petto così spesso, dovrà andare in ospedale perché cazzo, è troppo per lui ed è anche abbastanza stufo. Ma cosa? Il suo destino è testardo e continua ad aspettare un cambiamento, perciò ogni volta che alza la testa, nei momenti più inopportuni, lo vede.
Harrry Styles.
Lo stesso ragazzo che aveva visto diciotto anni prima seduto sul marciapiede, giocare con un fiore, che Louis non aveva idea, che in un futuro non molto lontano, avrebbe giocato con il cuore di Louis.
Forse è troppo buio e forse i suoi tratti ancora così poco riconoscibili, ma nonostante tutto, l'anima di Louis riesce ancora a riconoscerlo. Le ciocche di capelli sono ancora più ricce e qualcosa che ha in testa fa effetto con la luce nera. Ha dei piccoli cerchi arancioni disegnati intorno agli occhi, simili a quelli di Louis. Le sue braccia sono coperte da diversi colori, formando quelli che Louis pensa siano schizzi di inchiostro.
Sembra il protagonista di un film, specialmente per il modo in cui cammina e si guarda intorno, piuttosto scenico. Louis è quasi sicuro che i suoi occhi facciano lo stesso effetto delle luci perché stavano risplendendo nella sua direzione. Ma non si fermano proprio su Louis, perché quando c'erano stati vicini, aveva guardato di lato.
E oh, eccolo lì, l'angelo con l'accento irlandese e dei bellissimi occhi blu, del quale Louis non era esattamente fan poiché è una testa di cazzo. Non Niall, Louis.
Buona domenica splendori! Io sono esaurita, ma domani ho l'ultimo esame della sessione e quindi poi comincerò a riprendermi.
Vi avviso che sono esaurita anche dal tradurre e che molto probabilmente Agosto me lo prenderò di pausa anche da questo. E' una cosa che mi impegna ogni santo giorno ed ho paura che se tiro troppo la corda, finirò per odiarla e di non riuscire a finire in tempi decenti.
Detto questo AMO AMO AMO la nuova canzone di Lou, anche se penso che lei, per quanto carina e abbia una bella voce, non fosse necessaria. Louis bastava e avanzava da solo con la sua voce meravigliosa. E niente, vado a ripetere per domani.
A presto!
-A.
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