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34 - Built memories

"Ci sposiamo", annuncia Harry un ghigno sul volto e la mano di Louis stretta nella sua, sulle sue gambe. Non se ne accorge finché non coglie la reazione di tutti i presenti nella stanza, ma Louis lo sta guardando di fianco e pensando 'Ce l'ho fatta, mi meritavo di sentirglielo dire'.

Mentre Fiona comincia a piangere ed il resto della sua famiglia sorride più che può, Zayn e Niall sembrano scioccati ed il resto dei loro amici, si guarda tra di loro pensando 'Si, ce l'hanno fatta', le emozioni in quella stanza sono tutte le stesse. Tranne per due persone, i cui sentimenti sono così enormi da non poter essere comprese dalle altre dieci in quel salone.

Questo momento è solo l'inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa che richiederà molto lavoro, richiederà tanto di Harry e Louis, ma ne verrà fuori qualcosa di buono, come dopo una sfida.

Non vogliono un matrimonio perfetto, ma desiderano una vita perfetta insieme, non immune da alti e bassi perchè questo è ciò di cui tutto è fatto e tutto quello per cui sono già preparati.

Perciò tra le partecipazioni al matrimonio, dove Louis si era accertato di disegnare una casa e poi Harry una margherita, in ciascuno dal momento che sembravano troppo sfarzosi e volevano invece renderli un po' più come loro, assumere un fotografo che per caso è un collega di lavoro di Harry, scegliere i menù e le decorazioni per il ricevimento, che avevano fatto sentire Louis come una principessa, decidendo di non pensare se fosse una cosa positiva o meno - Harry la sosteneva fortemente - si ritrovano a girare per i loro abiti. Insieme, senza pensare che avrebbero dovuto seguire la tradizione.

Non sanno perchè avessero deciso di lasciare questa come ultima cosa, quando avrebbe dovuto essere tra le prime, subito dopo le partecipazioni, ma non è che siano preoccupati o stressati per questo.

Louis si ricorda quando era andato a fare compre con Harry per il matrimonio di sua sorella, ma stavolta è decisamente diverso. Stavolta stanno insieme ufficialmente, è il loro matrimonio e Harry non riesce a smettere di sorridere e toccare il tessuto di ogni vestito che Louis dice essere bello.

Avevano deciso che avrebbero avuto lo stesso vestito, ma con cravatte differenti - beh, Harry vorrebbe un papillon per sé stesso - e forse anche scarpe diverse. Harry lascia scegliere Louis, dopo una piccola discussione perchè Louis non era d'accordo con questa scelta:'ma sono sicuro che mi piacerà qualunque tutto quello che sceglierai, dolcezza. E di sicuro lo amerò ancora di più quando te lo toglierò a fine serata'* e la conversazione era finita lì.

"Ti piace questo?", Louis compare con un completo nero che sembrava uguale ai due precedenti, forse la differenza è nel colletto o forse è la camicia:"Penso che sia quella che mi piace di più", si guarda nello specchio, girandosi ed osservando come gli calzino i pantaloni sul sedere:"non fanno sembrare così enorme il mio sedere", il che è una bugia, perchè sembra esattamente come quelli prima. Non sembra così piccolo. Harry non è minimamente preoccupato.

"Lo amo"

Louis sbuffa irritato e sposta gli occhi dallo specchio per incontrare lo sguardo di Harry. Mette le mani sul fianco e nonostante non fosse sua intenzione, sorride.

"L'hai detto di tutti i completi che ho provato e detto che mi piacevano".

"Si, perchè piacciono anche a me", anche Harry gli sorride annuendo, le fossette che spuntano fuori insieme ai denti. La donna che li sta aiutando, si dirige verso di loro con un altro completo in mano, un sorriso stampato in faccia.

"È questa quella di cui stava parlando?", dice mostrando il completo a Louis, Harry non sposta lo sguardo Louis, ma la sua attenzione è focalizzata sulla donna, un sorriso educato sulle labbra.

"Mi scusi, ma penso che ne abbiamo abbastanza al momento e non credo saremo nemmeno in grado di scegliere, giusto?", dice, le ultime due parole un po' più forti guardando Harry, per fargli capire quello che stava dicendo. L'uomo più piccolo ride, coprendosi la bocca con la mano. La donna sembra sorpresa, ma anche troppo innamorata di entrambi dal modo in cui osserva la scena.

"Beh, tra tutti i completi che ha provato, quella è quella che le sta meglio", si complimenta lei, Louis sposta di nuovo lo sguardo su di lei, lentamente, gli occhi che brillano:"e se posso permettermi, penso che i pantaloni le calzino a pennello sui fianchi", dice arrossendo e Harry finalmente gira la testa verso di lei, la mascella contratta.

"Grazie mille", Louis sorride genuinamente:"è bello avere un'opinione differente oltre a 'lo amo'", Louis continua a provocarlo, la signorina che ride a quel commento:"se non le dispiace, ne porti un altro uguale", continua Louis indicando il completo di cui sta parlando:"hem, forse una taglia più grande? Non credo che questo sia lungo abbastanza per quel mostro lì seduto", scherza indicando Harry, seduto sul divanetto accanto allo specchio, due passi più in là di lui.

Harry apre la bocca indignato e Louis risponde solo alzando un sopracciglio. La donna ride un'altra volta e poi si allontana dicendo 'nessun problema, splendore', che forse si, o forse no, aveva fatto incazzare ancora di più Harry. Louis sa, dall'occhiolino che gli aveva fatto, che lo stesse solo aiutando a provocate Harry.

"È stato molto inappropriato", Harry incrocia le braccia al petto e mette il broncio, spostando lo sguardo dalla faccia soddisfatta di Louis.

"Tu sei molto inappropriato", Louis ride e cammina verso il suo fidanzato. Fidanzato.

"No, sarei inappropriato se dicessi a voce alta quello che davvero ho pensato, vedendoti in tutti quei completi", si lecca le labbra osservando Louis mentre va verso di lui. Louis si morde il labbro inferiore e si concede di sedersi in braccio a Harry, gettandogli le braccia al collo ed avvicinando i loro visi.

"Penso che sia un'ottima risposta", Louis gli bacia la mascella, mentre Harry gli stringe dolcemente la coscia:"mi piacerebbe molto sentire tutti quei pensieri, più tardi", sussurra vicino al suo orecchio, ma il suo alito caldo colpisce un punto sulla sua mascella.

"Mmh, mi piacerebbe molto condividerli con te", Harry ridacchia ed alza la mano per incontrare quella di Louis, accarezzandone il dorso con il pollice. Louis gli da un bacio sulla guancia e si allontana appena per guardare l'uomo riccioluto.

"Quindi ti va bene questo, si?", chiede, riferendosi al completo.

Harry abbassa lo sguardo verso di lui, i suoi occhi che scandagliano ogni curva del suo corpo, per poi fermarsi sulle sue labbra e parlare:"Decisamente no. Avrai una cravatta nera?",

"Si, una opaca", risponde Louis annuendo:"e tu un papillon uguale?", Harry ride, accoccolandosi nell'incavo del collo di Louis. Non ha lo stesso odore di sempre a causa dei vestiti nuovi, ma è ancora accogliente.

"Ovvio che si", Louis porta il pollice dietro all'orecchio, accarezzandolo lì.

"Credo che mio padre abbia deciso di regalarti il suo bottone fortunato da cucire sulla manica, quello che aveva il giorno del suo matrimonio", Harry alza la testa per guardare Louis negli occhi, l'incredulità è riconoscibile nel verde delle sue orbite.

"Cosa? Perchè?", Louis scrolla le spalle, le guance che probabilmente gli fanno male per aver sorriso tutto il giorno.

"Perchè vuole. Che razza di domanda è?"

"Perchè non darla a te?"

"A me darà il ferma cravatta", ride, Harry fa scivolare la mano per posarla in grembo a Louis, il quale gli stringe la spalla, per poi giocare con il bordo della manica della maglietta:"è solo un piccolo gesto, Harry. Niente di speciale".

"È speciale per me", con questa risposta, Louis è obbligato ad avvicinarsi e baciargli velocemente le labbra, senza che gli importi di non poterlo baciare come si deve, dal momento che non riesce a smettere di sorridere per la felicità che prova nel fare tutto quello. Essere se stesso e vedere il proprio futuro così splendente.

"Ti amo tantissimo, Harry Tomlinson", Harry grugnisce, gli occhi che si riempiono di lacrime a quelle parole improvvise, ma senza che Louis se ne renda conto, affondando il viso nella sua spalla. Louis ricomincia a ridere, accarezzando il braccio di Harry su e giù:"Calma, ragazzone!", scherza, ma si avvicina per lasciargli un bacio sulla testa:"Comunque ci stiamo dimenticando una cosa importante".

"Cosa?", la voce viene fuori ovattata, non vuole assolutamente allontanarsi. Faranno bene a comprare davvero questo completo perchè Harry è sicuro di avere delle lacrime sul suo cappotto.

"Beh, non abbiamo ancora deciso chi porterà le fedi".

"Oh", Harry finalmente guarda Louis, tirando su con il naso, mentre si allontana. Louis si accorge di cosa è successo e sorride intenerito, mettendo le mani sulle guance di Harry e pulirgli le lacrime.

"Già", dice dolcemente, guardando il suo fidanzato.

"Potremmo sempre chiedere alla figlia di Cassie e Derek", Louis inizia a ridere, gettando indietro la testa. Harry lo tiene con la mano enorme sulla schiena.

"Non ha nemmeno un anno, amore", Louis gli bacia la tempia e vi appoggia la fronte.

"Possiamo convincere Liam e Zayn ad adottare subito"

"Penso che vogliano aspettare un altro paio d'anni prima che accada"

"Beh allora potremmo far vestire tuo fratello da bambina", Louis ride sonoramente ancora una volta, sentendosi fortunato perchè sono gli unici in negozio quella mattina e la commessa stia essendo anche troppo carina con loro.

"Piuttosto non verrebbe al matrimonio"

"Sei sicuro che tua sorella non sia incinta allora?"

"O mio Dio, ma perchè mi sono innamorato così tanto di te?"





~*~




"Lou?"

"Si piccolo?", Louis alza la testa dal proprio libro, Harry compare con solo la biancheria dal bagno della loro camera. I capelli sono asciutti, Louis riesce a sentire l'odore del bagnoschiuma da dov'è e questo lo fa sentire confortevole ed appagato dall'atmosfera intorno. Il viso di Harry tuttavia, sembra serio, contrariamente a come era stato per tutto il giorno, da quando erano andati a comprare i loro completi.

"Vorrei parlarti", Louis aggrotta le sopracciglia, ma chiude il libro e lo posa sul comodino accanto al letto. Non ha idea di cosa abbia in mente Harry in questo momento ed è questo a renderlo nervoso vedendolo così serio.

"Certo. Vieni qui", picchietta il lato di Harry del letto, facendogli cenno di sedersi.

E Harry così fa, i capelli che gli ricadono sul viso. Quando è affianco a Louis, l'uomo dagli occhi blu spinge una piccola ciocca di capelli dietro all'orecchio. Si avvicina bacia il loro punto tra il collo e la clavicola dove proprio pochi minuti prima gli aveva lasciato un succhiotto. Louis pensa di non aver mai visto quel punto libero da qualsiasi tipo di segno, ormai.

"C'è che non va, fiorellino?", si accorge che Harry stesse respirando profondamente e giocando con le lenzuola di fianco a sé. Poi finalmente guarda Louis, il quale è grato che l'abbia fatto, invece di guardare altrove e bloccare tutto fuori.

"Non c'è niente che non va. Voglio solo condividere con te quello che mi passa per la testa", Louis annuisce lentamente e decide di allontanarsi per sedersi a gambe incrociate davanti a Harry.

"Ok. È una buona cosa", Harry annuisce e si avvicina per dare un bacio a Louis in fronte, quando si allontana, il sorriso che aveva poco prima mentre si avvicinava era sparito.

"Penso... penso di volere i miei genitori al matrimonio", Louis non è sorpreso, è lontano anni luce dall'essere sorpreso. Ci aveva già pensato prima, aveva pensato al fatto di chiedere a Harry se gli andasse bene che ci fosse la sua famiglia, ma Sarah, David ed ora suo fratello no, mentre Cassie si. Aveva anche pensato di parlarle per capire se l'avesse detto a sua madre, perchè se così fosse stato, anche Sarah l'avrebbe saputo e sarebbe andato bene per Harry?

Perciò Louis è grato che Harry gliene stia parlando apertamente.

"Pensi o sei sicuro?", Harry guarda Louis incuriosito, forse un po' sorpreso dalla domanda.

"Penso di esserne sicuro", Harry fa una smorfia per la sua stessa risposta:"non so se ne sarò mai davvero sicuro, ma è un po' che mi ronza in testa questa cosa", Louis annuisce, capendo.

"Non c'è niente di sbagliato. Nel pensarci, lo sai no?", decide di chiedere Louis, guidando la propria mano sulla gamba di Harry, accarezzandola.

"No?"

"No Harry", lo rassicura Louis e gli mette un po' di tristezza pensare che a Harry sia anche solo passato per la testa che ci fosse qualcosa di nono normale.

"Ti andrebbe bene se venissero?", Louis sorride teneramente vedendo quanto Harry sembri e suoi piccolo in questo momento. Vorrebbe solo coccolarlo sotto le coperte in questo momento, vuole il calore, il contatto e stargli vicino.

"Mi sta bene solo se a te sta completamente bene", Harry sembra che si stia ripetendo quelle parole nella testa, annuendo dopo qualche minuto:"quindi... a te sta bene?"

"Mi sta bene", dice, le parole che gli escono piano di bocca:"e vorrei davvero conoscere un po' meglio mio fratello", Louis sorride di nuovo, sentendosi lui stesso un po' emozionato per l'intera situazione. È che non è abituato a pensare che Harry adesso abbia un fratello come anni fa aveva sempre desiderato, ma con il quale non può nemmeno passare del tempo:"non è colpa sua, no?", Louis annuisce, concordando e stavolta portando la mano tra i ricci di Harry. L'uomo più piccolo si abbandona a quel tocco, chiudendo gli occhi:"Sarà un giorno così speciale per me, per noi, non voglio che venga rovinato".

"Non succederà fintanto che ne sei sicuro. Fintanto che scendano a compromessi e ti rispettino".

"Pensi che gli starà bene? Che tu ed io stiamo insieme, vederci stare insieme?"

Chiede Harry in qualche modo allarmato.

"Se dimostreranno di non essere d'accordo, mi dispiace Harry, ma non penso che sia una buona cosa che vengano", Harry arriccia le labbra ma annuisce, capendo e concordando completamente:"Ma vuoi sapere la mia opinione? Io penso che se li inviti a venire, diranno decisamente di si. Non credo siano cambiati veramente, ma... non so, non credo ci sia rancore ed odio tra di voi. So che l'ultima volta che vi siete parlati non è finita bene, ma il modo in cui Sarah aveva reagito... non penso che se fosse stata la stessa persona, avrebbe reagito in quel modo. Per non considerare il fatto che è passato così tanto tempo".

"Dici?"

"Si", risponde Louis e Harry fa un altro respiro profondo.

"Che ore saranno adesso a Seattle?", chiede, ma Louis sa che è perfettamente cosciente della risposta, ma sono i nervi a ridurlo così. Ma in ogni caso l'uomo dagli occhi blu si gira verso l'orologio sopra il tavolo e legge le dieci di sera.

"Circa le due di pomeriggio", risponde Louis e Harry annuisce un'altra volta.

"Penso che li chiamerò allora", Harry annuisce, più a sé stesso che altro:"si, li chiamo ora", e Louis non nota niente di sbagliato mentre Harry chiama Cassie per chiederle il numero dei propri genitori. Nel mentre, Louis ha molto tempo per pensare ed è anche grato che lei non abbia fatto domande sul perchè avesse chiesto il loro numero.

"Ok, è questo" dice Harry guardando il numero sulla schermo del cellulare mentre Louis era rimasto nella stessa posizione per tutto quel tempo, aspettandolo:"so che è stupido, ma puoi tenermi la mano mentre faccio questa cosa?"

Louis ridacchia scuotendo la testa perchè:"non è stupido", e poi lo fa. Lascia un bacio su ogni nocca della mano di Harry per poi mettersi le loro mani in grembo. Harry abbassa lo sguardo, sorridendo appena per l'anello che Louis ha al dito e poi lo rialza sorridendo ampiamente. Louis annuisce per dargli un segnale che nessun altro può capire, ma Harry si. Entrambi lo sanno.

Harry preme il tasto di chiamata ed ogni squillo che sente dall'altra parte del telefono, il suo cuore batte due volte più veloce di quanto ci metta ad arrivare lo squillo successivo. Louis sente la sua tensione attraverso la mano ed è per questo che continua ad accarezzargli le dita, per dimostrargli che è lì.

Quando l'espressione di Harry si paralizza e l'aria gli rimane incastrata in gola, sa che qualcuno dall'altra parte ha risposto.

"Sto-sto parlando con Sarah Styles?", Louis vorrebbe ridere per quella domanda, ma decide che è meglio di no per ora:"Ciao, hem, sono Harry", Louis sente qualcuno ripetere il suo nome ad alta voce dall'altra volta, scioccata, una voce femminile, una volta familiare:"Sto bene, grazie per averlo chiesto", Harry inghiotte e Louis pensa di sentirle dire quanto sia sorpresa da questa chiamata, quanto sia bello sentirlo e quello probabilmente è il limite di Harry. Le spalle di Louis si irrigidiscono quando vede che Harry sta stringendo le labbra, gli occhi troppo lucidi ed il respiro più pesante che gli esce dal naso.

"Piccolo per favore...", sussurra Louis portandosi la sua mano alle labbra un'altra volta per poi portarsi il dorso sulla propria guancia.

Harry sbatte le palpebre liberandosi delle lacrime:"Si, ci sono", si schiarisce la gola:"è-è bello anche per me sentirvi", Louis gli bacia le nocche, di nuovo e Harry lo guarda per un secondo:"David è lì?", 'si', sente Louis:"Potresti mettere in viva voce? Vorrei parlarvi", Louis non capisce le sue parole successive, ma probabilmente stava spiegando a suo marito cosa stesse succedendo, prima fo fare come le aveva chiesto Harry:"ciao", dice Harry, si sente una voce maschile dall'altra parte stavolta.

"Si, ho qualcosa di importante da dirvi", pausa, ma Louis non sente nessuno dall'altra parte. Louis stringe la mano di Harry e quello sembra abbastanza perchè riapra la bocca per parlare:"Sto per sposarmi", Harry sorride a quelle parole e questo da qualche tipo di rassicurazione a Louis in quel momento. C'è una lunga pausa, finché non sente qualcuno parlare dall'altra parte. L'espressione di Harry rimane la stessa perciò Louis pensa che vada ancora tutto bene:"con Louis, si", pausa, qualcuno parla:"certo, sono molto felice", sta parlando David, Louis ne è sicuro:"ho un lavoro qui. Proprio quello che volevo. Louis è ancora un insegnante e ci siamo presi una casa. Non sto chiedendo il vostro permesso né niente ovviamente, quello che voglio con questa telefonata è... se siete d'accordo e se siete in grado di rispettare me e Louis, io-", Louis gli stringe la mano due volte:"noi, vorremmo che veniste al nostro matrimonio".

Noi. Perchè Louis vuole il meglio per il suo futuro marito. Noi. Perchè tutto questo sarà parte delle loro decisioni in un paio di settimane. Noi. Perchè Louis si rende conto di non avere più nessun rancore nei confronti dei genitori di Louis dopo tutti quegli anni, perchè non è sano. Noi. Perchè nonostante tutto, andrà tutto bene.

"Tra due settimane", Harry risponde a qualcosa che avevano detto, dopo essere rimasti a lungo in silenzio. Louis riesce a sentire le sue pulsazioni dal polso, ma Harry sembra stia ancora bene, decisamente nervoso e con gli occhi leggermente umidi, ma sta ancora bene. Non gli stanno facendo del male e Louis sa che è importante per tutti:"a quello possiamo rimediare", parlano ancora:"non c'è bisogno di prenotare una notte in hotel David", Harry sospira e Louis gli strizza la mano come per dirgli che andasse ancora tutto bene:"ok", pausa:"davvero?", Harry sta sorridendo. Harry sta davvero sorridendo e Louis sente i propri occhi pizzicare:"ok", annuisce:"ok, va bene. Grazie. Ci sarà anche Cassie, puoi dire anche a tua sorella di venire, Sarah", dice Harry e Louis pensa che non si abituerà mai a sentire Harry chiamare i suoi genitori per nome, ma sa che è una sua scelta e sa le ragioni che vi sono dietro, quindi lo accetterà:"James?", il sorriso di Harry scompare:"Si. Certo. Voglio... voglio conoscerlo meglio", Harry si morde il labbro inferiore e Louis vede quanto quel bimbo significhi più di tutto il resto.

Gli occhi di Louis si illuminano e cerca l'attenzione di Harry lasciandogli la mano e tamburellando sul sulla parte alta del braccio con l'indice. Harry aggrotta le sopracciglia e lo guarda, mentre dall'altra parte qualcuno continua a parlare.

Louis sta ghignando e poi alza la mano indicandosi l'anello e poi Harry - più che altro al telefono - e dopo ancora facendo il gesto di portare qualcosa. Le labbra di Harry si aprono, gli occhi uguali a quelli di Louis e bisbiglia 'davvero?' al quale Louis risponde 'se lo vuoi'. Harry sorride e lo sguardo che rivolge a Louis urla 'ti amo così tanto, grazie'.

"Oh e non ci sono bambini piccoli perciò a me e a Louis piacerebbe che James portasse le fedi, se a voi non crea problemi", e dalla sua espressione, Louis sa che non lo è.



~*~



Il giorno del matrimonio è assurdo. Ed anche molto emotivo. Il piccolo James compare con le fedi, camminando lungo la navata della chiesa e Louis non sa se piangere, perchè il bambino è adorabile e sembra felice nonostante non sappia bene perchè si trovi lì, perchè è uguale a Harry la prima volta che si sono incontrati, nonostante abbia solo cinque anni o perchè Harry era scoppiato a piangere appena aveva visto il suo fratellino sorridergli una volta arrivato accanto a loro con il cuscinetto in mano.

Poi comincia la cerimonia e Louis è così nervoso che continua a lamentarsi di quanto la chiesa sia fredda tanto da farlo congelate, quando in realtà stava sudando. Harry nota tutto, ma tiene le labbra serrate in una linea dritta, cercando di fare del suo meglio per non farsi scappare un sorriso a trentadue denti, mentre le mani sono incastrate davanti a sé, lo sguardo basso.

A volte si girano verso la piccola folla di gente seduta che li guarda ed ascolta il prete parlare e sorridono. Non avevano invitato molte persone perchè volevano che la cosa rimanesse vera, quindi c'è la famiglia di Louis il quale è grato di poter dire che anche quella di Harry c'è, accanto a Cassie, Derek e loro figlia. Ci sono due amici di Harry dal lavoro ed ovviamente il loro solito gruppo di amici, Delilah accanto a Ron, più il gruppo si amici di Ed dall'Australia che avevano conosciuto a Leeds. Chloe gli rivolge un piccolo sorriso ed un pollice in alto e si ricorda di come l'avesse ringraziato milioni di volte per averla invitata al matrimonio. Louis le aveva risposto che si ricordava perfettamente quando gli aveva detto che la prossima volta che si sarebbero visti, sarebbe stato al matrimonio suo e di Harry. E quindi eccolo lì.

Louis si sta sposando con Harry e quando i loro occhi si incontrano di tanto in tanto, si rende conto che è tutto vero. Si sorridono e Louis non vede l'ora di infilare l'anello al dito di quell'uomo e baciarlo. Arriva anche quel momento, regalando ai loro invitati un vero e proprio spettacolo, lasciando Liam e Zayn ad urlare e fischiare nel bel mezzo della chiesa, ricevendo occhiatacce da tutti.

Quando escono dalla chiesa per le foto, Louis continua ad avere i nervi a fior di pelle, non è una cosa negativa, è semplicemente sopraffatto dall'intera giornata e da quello che verrà e si vede dal modo in cui sta giocando con proprie mani e lamentandosi dell'erba sulle scarpe. Harry lo trova adorabile e finisce per sussurrargli all'orecchio, ancora una volta che è meraviglioso e che lo ama ed il risultato è una foto in cui Louis bacia profondamente Harry, proprio come nei film e che probabilmente poi apparterrà al muro bianco nella loro camera, dentro una cornice.

Prima di uscire nel giardino che avevano prenotato per il pranzo e la festa vera e propria, i genitori di Harry camminano verso di loro. Louis è il primo ad accorgersene ed avvolge un braccio intorno alla vita di Harry, avvicinandoselo. Harry, sorpreso dal gesto improvviso, perdendo quasi l'equilibrio per quanto veloce si fosse mosso Louis, lo guarda con la bocca chiusa ed un sorriso confuso, prima di guardare dove sono focalizzati anche gli occhi di Louis.

"Ciao ragazzi, è stata una splendida cerimonia", è Sarah a parlare per prima, gli occhi di Harry si incastrano subito con i suoi. Indossa in vestito rosa chiaro, i capelli biondi tirati su in uno chignon perfetto, i suoi gioielli sembrano costosi, ma il suo trucco è discreto e delicato.

Non avevano avuto tempo di parlare come si deve da quando erano attivati, era stata Fiona ad occuparsi di James per via delle fedi e Harry aveva solo rivolto a David e Sarah uno sguardo per dar loro il benvenuto.

Louis sente istantaneamente la mano di Harry sulla propria spalla, stringendola appena con attenzione.

"Grazie", Louis annuisce e le sorride, mimando il suo. Louis è in piedi accanto a loro con la mano in quella della madre, continua a guardare Harry incuriosito che lo guarda di rimando sorridendo dolcemente.

"Siamo davvero felici di essere qui, Harry", dice David, la mano posata sulla spalla di Harry per un momento prima di toglierla. I suoi occhi trasmettono onestà, Harry è costretto a guardarlo di nuovo e Louis che osserva tutti i loro movimenti.

"Mi fa piacere sentirlo"

"Harry", Sarah lo interrompe, stringe la mano di James e continua a guardare in basso per lunghi secondi, prima di continuare:"io spero solo che questo significhi che possiamo ricominciare d'accapo", la sua voce si spezza appena sulla fine ed è quello il momento in cui Louis capisce che sta essendo onesta:"avere un po' più di contatto, parlare di più e... accettarsi l'un l'altro", lei stringe le labbra e guarda suo marito:"non è giusto, dovremmo essere una famiglia ed ora tu hai Louis", lei lo guarda sorridendo affettuosamente. Louis approva tutto questo, Louis vuole solo che Harry stia bene e che abbia ciò che si merita:"ed è davvero il benvenuto per noi, proprio come te".

"Sappiamo che per molto tempo non è stato così", continua David:"ma penso che siamo cresciuti. Dovevamo imparare dai nostri errori, con quello che ci succedeva intorno. Rispettiamo qualunque decisione che prenderai".

"Ed anche se non mi chiami mamma, possiamo ancora provare ad essere una famiglia. Supportarci", finisce Sarah.

Louis vede Harry inalare ed esalare lentamente, ripetendosi tra sé, tutte le parole che erano state dette e pensando.

"Si", annuisce con un piccolo sorriso sulle labbra:"penso che possiamo provarci", è Louis a sorridere, un sorriso a trentadue denti per essere precisi. Strofina il pollice sulla vita di Harry in cenno di gioia.

Anche Sarah e David si sorridono tra loro e poi ad entrambi, gli occhi di Sarah sono un po' troppo lucidi rispetto al solito, per quanto si sente emotiva.

"Siete bellissimi comunque", si complimenta, per poi strizzare il braccio di Louis, sorridendo.

"Grazie signora, anche lei sta davvero bene", anche Louis le sorride educatamente.

"Ed anche questo piccolo ometto sta proprio bene", Harry si allontana da Louis e si accuccia per guardare suo fratello. Gli pizzica la guancia tra indice e pollice, facendo ridacchiare il bimbo, che si allontana con le guance arrossate:"ti è piaciuto camminare per la chiesa per portarci le fedi?", il bambino annuisce e Louis vede una fossetta comparirgli sulla guancia sorridendo:"Senti", Harry posa una mano sulla sua piccola spalla:"sai chi sono?", Louis guarda Harry attentamente, il sorriso che diminuisce, ma non la luce nei suoi occhi. Louis sente un bisogno urgente di raggiungere suo marito - marito - per assicurarsi che stia bene, ma sa che ce la farà da solo.

"Harry", dice il bambino con voce bassa ed infantile, giocando con le proprie mani davanti al viso. Louis direbbe che assomiglia ad una bambina se non fosse per il modo in cui è vestito.

"Si, sono Harry", annuisce, le punte ricce dei capelli che si muovono:"e sono anche tuo fratello, lo sai?", James sorride ampiamente adesso e nello stesso momento fa un passo avanti andando ad abbracciare Harry al collo, facendolo quasi cadere all'indietro.

E Louis probabilmente ricomincerà a piangere.

L'avrebbe fatto se non fosse stato per David che, tirandolo dal braccio, li fa allontanare di un paio di passi dagli altri tre.

Louis guarda l'uomo confuso, ma poi parla:"Hem, ne parlo a te perchè se ne parlassi con Harry sarebbe più difficile", l'uomo si gratta la nuca, ed a Louis ricorda Harry:"Voglio aiutarvi".

"Aiutarci?", Louis aggrotta le sopracciglia e poi fa una smorfia quando l'uomo tira fuori il portafoglio dalla tasca.

"Si. Non sono stato presente nella vita di mio figlio come avrei dovuto e so di non poter comprare la vostra fiducia ed il vostro rispetto e... comprare questa famiglia, ma mi farebbe sentire meglio se tu accettassi questo", spiega, passando a Louis un assegno.

"Non abbiamo davvero bisogno dei vostri soldi", Louis scuote la testa, ma lo dice in tono educato e calmo.

"Vedilo come un regalo di nozze. Per favore", insiste David il tono serio e guardando Louis negli occhi.

"Dovrei parlarne con Harry prima, non posso fargli questa cosa alle spalle".

"Parlerò anche con lui, non voglio renderti le cose difficili. Però intanto accettalo", agita il pezzo di carta davanti al viso di Louis per attirare la sua attenzione. Louis abbassa lo sguardo e vede la cifra scritta sopra.

"Sono... sono un sacco di soldi"

"E non sono ancora abbastanza. Tutto quello che Sarah ed io potremmo mai fare da ora in poi, non sarebbe comunque abbastanza per tutto quello che gli abbiamo fatto, dopo tutti questi anni di tortura. Voglio solo che capiate che questo è solo un passo che mia moglie ed io sentiamo il bisogno di fare", Louis guarda l'uomo e poi l'assegno, prima di prenderlo.

"Per favore, parli anche con lui dopo. E per quanto riguarda il secondo passo", Louis sposta di nuovo lo sguardo sull'uomo che una volta odiava:"penso che concedere a Harry un po' di tempo con suo fratello sarebbe una buona opzione", David sorride appena e poi annuisce. Louis non avrebbe mai immaginato che un giorno quell'uomo avrebbe potuto sorridergli in questo modo.



~*~




"Sei stupendo", sussurra Harry nell'orecchio di Louis la mano che stringe quella di Louis e la sua mano sul fianco e forse stavano davvero ballando come si deve. Forse è merito di tutte quelle volte che lo avevano fatto nel loro salone, nel bel mezzo del pomeriggio, era servito da esercizio.

"L'hai già detto. Dieci volte", Louis ridacchia, gli occhi chiusi e la tempia vicino a quella di Harry.

"Le stai contando?"

"Si", ammette Louis, girando la faccia di lato così che le sue labbra tocchino a mala pela la guancia di Harry.

Avevano già fatto un ballo assurdo con Liam e Zayn che avevano precedentemente programmato, un miscuglio di strane canzoni, bizzarre mosse di danza, ma era stato fatto per ridere. Niall aveva ballato su una canzone irlandese e dopo quindici minuti, Louis aveva sentito il bisogno di spingerlo via per farlo smettere. Ed aveva scritto una canzone per loro e l'aveva cantata come discorso, prima di qualsiasi altra cosa. Era stato molto emozionante, ma divertente allo stesso tempo. Harry non era riuscito a smettere di sussurrare quanto fosse fortunato ad avere tutte quelle persone con sé e Louis aveva visto quanto fosse cambiato da quando aveva quindici anni ed odiava la vita.

Anche Zayn aveva fatto un discorso, finendolo con 'adesso è tempo che io lasci che sia Harry a prendersi cura di te, ma ricordati che ti vorrò sempre bene e ci sarò sempre qui per te, piccolo', e Louis non era riuscito a trattenersi dal correre verso il suo migliore amico per abbracciarlo.

Sua madre aveva deciso di fare un discorso su com'erano Louis e Harry quando erano più piccoli, assicurandosi di raccontare ogni ricordo che avevano nella loro testa ed anche altri che avevano invece rimosso. 'Quanto sono fortunati questi due uomini ad essere insieme dopo tutti questi anni? Sono così fiera di poter vedere questo momento perchè mi ricordo di due piccoli bambini che si aiutano a vicenda, imparando il significato della vita insieme e adesso li vedo viverla'. Era toccato a Harry piangere qui.

E poi di nuovo quando aveva parlato la sua famiglia, dicendo quanto fosse grande il cuore di Harry per avergli permesso di essere lì dopo tutto quello che era successo. Quando Louis aveva sentito 'siamo molto fieri di te Harry Styles', la sua promessa di non piangere ancora si era infranta e poi, per peggiorare ulteriormente le cose, avevano detto 'hai combattuto per i tuoi sogni ed ascoltato il tuo cuore, senza aver paura di niente e di nessuno, hai fatto tutto da solo e spero tu sappia quanto sei incredibile. E quanto tu sia ad avere Louis accanto a te, che ti ama tantissimo fin dal primo giorno'.

Louis è sicuro che dopo questa giornata, sia nato un altro oceano.

Peter era stato quello a salvare la giornata, uscendosene con una storiella intitolata 'come un bambino di nove anni aveva perso la propria innocenza dopo aver visto suo fratello ed il suo migliore amico nudi in un letto'. Alla fine dei giochi, forse aveva salvato la giornata, ma non la propria vita quando Louis lo aveva preso a calci in culo.

"Mia madre sta parlando con Sarah", dice Louis allora, guardando verso il tavolo, oltre le spalle di Harry.

"Stanno per uccidersi?"

"Non posso dirlo con certezza. Sarah sembra che sia senza fiato per quanto sta ridendo", Harry prende il comando del ballo per invertire le loro posizioni.

"Tuo padre sta guardando David e facendo la stessa faccia che facciamo noi quando stiamo con Liam e Zayn in pubblico", continua ad osservare Harry.

"Quella del 'quanto sono idioti'?"

"No, quella del 'io non li conosco'", Louis ride e poi affonda il viso sulla spalla di Harry, mordendolo. Poi posa lì la testa e continua a lasciare che sia Harry a guidarli. Da dove sta lui, riesce a vedere sua nonna ballare con Zayn - fottutamente ovvio - un Niall ubriaco ballare con Stella e quasi mangiandole l'intera faccia e Zoe ballare con il fratellino di Harry.

"Sono così felice", sussurra Louis ma abbastanza forte perchè Harry sentisse:"cioè non è nemmeno una felicità a breve termine, è una felicità perenne", finisce, alzando lo sguardo e vedendo Harry. Si è fermato ora, una mano che ancora stringe quella di Louis e l'altra posizionata molto vicina alla curva del suo sedere.

"Sei sicuro che non sia una felicità da stato di ebrezza?", Harry alza un sopracciglio, sorridendo scherzosamente.

"È lei quello ubriaco, signore*", lo provoca Louis e Harry si avvicina per mordergli il naso, ricevendo un grugnito da Louis, insieme ad una risata.

"Ubriaco innamorato", urla, probabilmente cercando di cantare i versi come si deve, ma fallendo miseramente e guadagnandosi sguardi strani dalla gente intorno. Ed inizia a ridere insieme a Peter che gli è accanto e poi tutti sentono Niall dire 'e lo saremo tutta la notte, amore' ed è lì che tutti iniziano a cantare, obbligando il DJ a metterla, al posto di quella lenta di adesso.

"Hai rovinato il nostro ballo", protesta Louis, incrociando le braccia al petto e lanciando un'occhiataccia all'uomo più alto.

"Oh piccolo", Harry lo spinge contro il proprio petto, tirandolo dalle braccia, attaccandogli il collo con i baci, mentre lui continuava ad urlargli contro di fermarsi e lasciarlo in pace:"ora siamo sposati, non ti libererai di me così facilmente"

Con questo, Louis, non fa altro che smettere di lamentarsi e si abbandona al tocco delicato della bocca di Harry sulla propria pelle, mandandogli brividi lungo tutta la spina dorsale:"Hmm sposati", affonda le dita dietro la nuca, rovinandogli ancora di più i capelli ed avvicinando ancora di più il proprio corpo a Harry, il ginocchio che scivola tra le sue gambe.

"Sentirmi dire che siamo sposati ti eccita?", Harry scoppia a ridere, proprio accanto al pomo di Adamo di Louis.

"Si...", Louis rilascia un sospiro, facendo alzare la testa di Harry così che fossero faccia a faccia e poterlo baciare. La propria lingua, lecca quella le labbra di Harry come per dirgli di aprirle e poterlo assaggiare, il sapore appena accennato di vino dolce che percepisce sulla sua lingua. Avevano finalmente imparato ad apprezzarlo.

"Ti assaggerò per bene stanotte", sputa fuori Harry, strizzando il sedere di Louis, le loro labbra che strusciano le une sulle altre, le sue parole che fanno galoppare veloce il cuore di Louis nel suo petto. Non riesce a credere che Harry gli faccia ancora questo effetto.

"Si, cazzo", Louis lo bacia di nuovo, succhiandogli il labbro inferiore e facendolo diventare ancora più rosso di prima.

"Perchè non riesco a staccare le dita da te, piccolo?, Harry canta insieme alla canzone ed avrebbe funzionato benissimo se non avesse usato quel tono di voce, decisamente troppo scherzoso, rovinando il momento. Louis scoppia a ridere gettando la testa all'indietro e Harry gli mette una mano sulla schiena per tenerlo fermo vicino al proprio petto.

"Sei un tale idiota", dice Louis fissando quegli occhi verdi, le mani piazzate sul suo petto, la camicia già sbottonata per metà:"assolutamente idiota", dice lentamente, come se gli occhi di Harry gli stessero facendo un intero discorso:"un meraviglioso e bellissimo idiota", porta la mano sul viso di Harry, poi le sue dita sfiorano le ciocche di capelli, spostandole da davanti agli occhi:"sono così fortunato ad averti, amore mio", le labbra di Harry si curvano, formando un sorriso perfetto, le fossette profonde sulle guance arrossate.

"Tornerò sempre da te", anche Louis gli sorride, concordando con le sue parole, annuendo appena:"ti amo così tanto".

Ed è così che Louis e Harry costruirono i loro ricordi ed iniziarono con quelli futuri. Come piccole cose che li rassicuravano sul fatto che l'altro ci sarebbe stato per condividerle. Come camminare sulla spiaggia davanti a quella vecchia casa estiva a Liverpool, mattine lente bevendo caffè nudi nel letto, le mani sul viso dell'altro, scambiandosi i baci della buona notte, lunghi viaggi in macchina che sarebbero terminati in posti a caso, ma senza mai perdersi del tutto, perchè Harry aveva la sua macchinetta fotografica e Louis un'intera bottiglia d'acqua. Chiacchierate pomeridiane con la musica di sottofondo ed una brezza leggera proveniente dalla finestra, guardare i fuochi d'artificio a Times Square, colazioni in una caffetteria di Parigi, baci rituali nel mezzo di una strada sconosciuta in un giorno di pioggia e poi... Louis sdraiato sull'erba mentre guarda Harry raccogliere sei fiori, non con un gatto, ma forse con un bambino piccolo che forse sarebbe diventato migliore amico con il bambino della porta accanto.


                                                                                          Fine






Buona sera splendori! 

Eccoci qui. 

E' arrivata la fine e sinceramente faccio davvero fatica a crederci. 

Dopo tre anni o quasi, 67 capitoli, 3520 pagine, siamo arrivati alla fine. E' stato un percorso lungo e faticoso, che mi ha impegnato tutti i giorni, lottando con il tempo e con il sonno e l'assenza di un feedback da parte dei lettori. 

Ho imparato tanto da questo percorso e ringrazio tutte le poche persone che hanno seguito capitolo dopo capitolo e sono rimaste fino alla fine. 

E' stato spesso snervante ed avvilente non avere un riscontro da parte di qualcuno e ci sono stati momenti in cui avrei voluto davvero mollare. 

Mi dispiace se questa storia non vi è arrivata come a me, ma del resto non siamo tutti uguali.

 Grazie a tutti quindi e grazie alla mia amica Martina perchè pur non sapendo nulla di questo mondo, mi ha accompagnata, ha sofferto con me e gioito con me vedendo la luce in fondo al tunnel. Grazie, dal più profondo del cuore. -A. 

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