33 - Notes
Per Harry vivere con Louis e vice versa, è una sfida. Di sicuro si erano ritrovati nella situazione di essere sotto lo stesso tetto per più di ventiquattro ore prima d'ora, ma il fatto che ora entrambi abbiano le chiavi dello stesso posto, che chiamano casa, è diverso. È un impegno ufficiale, hanno a che fare con molte responsabilità, se si incazzano tra loro, non è che possano scappare via dall'altro e trovare un altro posto sicuro. Hanno lo stesso letto da condividere, le stesse mura, lo stesso tutto.
Vivere insieme è imparare ad andare a fare la spesa, pensando di avere un frigo da riempire con cose che piacciano ad entrambi. Vivere insieme vuol dire imparare a cucinare, significa fare colazione insieme, guardare le serie TV intrecciati sul divano con una coperta addosso. Vuol dire il bagno caldo dopo dopo che l'altro ha già fatto la doccia, significa avere lo stesso odore, usare lo stesso deodorante, significa condividere e vedere l'altro con i pantaloni della tuta o del pigiama, poco prima di prepararsi per uscire, ogni giorno, quando chiunque può vederli. Significa dividersi le faccende domestiche, come chi pulisce il bagno oggi e la camera da letto domani.
Il che ci porta al punto in cui Louis è troppo annoiato e stanco per farlo, per cui decide che sia una buona idea prendere un panno e spolverare indossando solo i boxer e mettere in bella mostra il sedere, proprio nella direzione di Harry. Al punto in cui Louis mormora canzoncine allegre nonostante detesti fare le pulizie, ma muovendo i fianchi, più o meno ballando. E si, forse Harry è imbranato, potrà comportarsi in maniera ingenua, ma con Louis cambia molto velocemente. Quindi vivere insieme gli porta più tempo e privacy per viversi i loro momenti. Quindi alla fine Louis ottiene sempre ciò che vuole, ottiene che Harry lo faccia sdraiare sul materasso, che gli regali del rimming per ore prima anche solo di infilarci le dita, di essere scopato per bene e lentamente finché entrambi vengono con le labbra incollate all'altro, le mani di Harry che percorrono tutto il corpo di Louis. In più fa fare a Harry tutto il lavoro sporco, gli fa letteralmente pulire la sua sporcizia.
Ma vivere insieme significa anche che si irritino e incazzino con l'altro più spesso. Non che facciano litigate furiose, è solo che si vedono più spesso, condividono tutto con l'altro, quindi sono litigate normali che capitano in tutte le coppie. Non è che siano stanchi di vedersi, è solo quando Harry arriva al limite e Louis ha bisogno del proprio spazio che è difficile se vivi con il tuo ragazzo.
Ci sono quelle litigate che Harry sapeva che avrebbero avuto, come quando è al telefono con Niall per troppo tempo quando chiaramente Louis ha fretta di fare qualcosa - la maggior parte delle volte quando devono guardare qualche serie TV. O quando Louis esce con Zayn, dice di tornare per l'ora di cena, quando invece torna in piena notte con la cena fredda che lo aspetta sul tavolo. Si includano anche quelle in cui Harry vorrebbe adottare un gatto, quando Louis non era riuscito a mantenere in vita il loro pesce rosso per un anno intero.
Harry che scatta o il contrario e quindi Louis si chiude a chiave in camera e ne viene fuori solo in piena notte, trovando Harry sveglio, seduto per terra con la schiena contro il muro accanto alla porta. Sveglio ed aspettando che Louis sia pronto a parlare.
O anche solo stupide discussioni domestiche dove Harry dice:"Piccolo ti avevo chiesto di prendere i tuoi calzini sporchi dal cesto e metterli in lavatrice, perchè mi hai detto di averlo fatto quando non è così?"
Louis, stanco di sentire sempre la stessa cosa, si toglie le scarpe proprio dalla parte di Harry, sapendo che vi inciamperà sopra più tardi, come fa tutti i giorni, puntuale come un orologio svizzero e risponde:"Non lo so, H, importa davvero?", e Harry deve contare fino a dieci e respirare profondamente.
"Certo che importa Louis, così ora ho fatto tutta la lavatrice, i tuoi calzini non c'erano ed ora dovrai metterti i miei".
"Oh, quindi adesso abbiamo un problema se metto la tua roba?"
"Non è il problema di metterti la mia roba, il problema è che tu mi hai detto una cazzata e non c'è una volta in cui tu abbia tutta la tua roba lavata perchè fai mucchi con letteralmente tutto!", e Louis alza gli occhi al cielo e brontola, ma due ore dopo si sta lavando i propri calzini nel lavandino, stirando tutti i panni che Harry aveva messo nell'asciugatrice, perchè se Harry non è felice, Louis non è felice e se Louis non è felice, tutto il dannato mondo è triste.
C'è da dire che soprattutto ci sono cose positive. E Louis non ha mai smesso di mettersi i vestiti di Harry in ogni caso - anche per andare a lavoro senza dare ascolto a Harry che gli dice che c'entra due volte là dentro, esagerando ampiamente - e di provarsi i suoi anelli perchè dice che lo fanno sentire in qualche modo*, ma senza successo perchè gli cadono sempre. Ma non si arrende, continua comunque a provare con la speranza che stavolta le sue piccole dita siano cresciute.
"Louis, hai ventisei anni, non crescerai ancora".
"Per prima cosa, fottiti", perchè Harry era sempre sembrato più cresciuto di lui e questo già di suo lo infastidiva abbastanza, nonostante comunque a lui crescesse una barba che a Harry nemmeno l'ombra, Harry è più alto, ha la voce più profonda e tutto più grande.
Ma Louis e Harry, sono ancora Louis e Harry.
Raramente bevono un po' troppo a metà pomeriggio e ballano lentamente su vecchie canzoni sdolcinate e idiote, baciandosi in un modo che è più una risata di un vero bacio, le bocche impacciate, le mani che stringono forte e la luce del sole che li investe mentre si muovono pigramente insieme. Si accucciano sul divano insieme, i piedi infilati sotto le cosce, le braccia attorno alle spalle, guardando quel tipo di televisione idiota che trasmettono solo alle tre di notte perchè non vogliono staccarsi per andare a letto.
Hanno quelle mattine movimentate quando entrambi devono andare a lavoro e corrono l'uno intorno all'altro, infilandosi dentro al bagno e in camera da letto e tra le credenze della cucina, facendo una pausa per stiracchiarsi e scambiarsi baci sulle guance. Riguardano ancora le vecchie foto insieme, soprattutto quando va a trovarli la famiglia di Louis, si piegano in due dalle risate ogni tre foto, ingrandendo quelle dove fanno facce stupide, quando erano più piccoli, oppure quelle scattate semplicemente nel momento sbagliato.
I momenti migliori sono quelli in cui si stanno preparando per uscire la sera e allora fianco a fianco a lavarsi i denti, o sistemarsi il viso o i capelli, si aiutano con i vestiti, dandosi gomitate o botte con i fianchi, cercando di avere e monopolizzare più spazio possibile, sapendo che lo spazio è l'unica cosa che davvero non vogliono perchè voglio stare vicini il più a lungo possibile. O anche quella sensazione meravigliosa quando sono in cucina l'uno accanto all'altro, silenziosi, dopo lunghe, stremanti giornate, appoggiandosi l'uno all'altro in cerca di supporto, respirando l'odore di casa, le dita che scorrono tra i capelli e carezze lungo la spina dorsale finché non sentono di potersi rilassare e sorridere di nuovo davvero.
Questa è la vita di Harry e Louis ora. Questo è quello che volevano e che ora hanno conquistato. Questo è quello che dicono ai loro amici quando escono insieme, perchè ora hanno storie da raccontare dall'altro, passano molto più tempo insieme, ma non è malsano. Non lo è perchè vivono insieme, hanno una vita insieme.
~*~
È una sera tardi di venerdì che Harry scrive di nuovo uno dei suoi famosi biglietti per Harry. Era uscito per andare a lavoro solo verso mezzogiorno ed aveva lasciato da mangiare per Louis per la sua pausa pranzo. Sapeva che probabilmente Louis non lo avrebbe nemmeno toccato perchè avrebbe mangiato con Liam e Zayn, ma si sentiva più tranquillo in questo modo. E poi comunque Louis lo avrebbe mangiato all'ora di cena poiché Harry, andando a lavoro più tardi, sarebbe tornato a casa più tardi la sera.
Sono le dieci, Louis ha lavato i piatti perchè non c'è nessun Harry da provocare non facendolo. La casa è silenziosa, non c'è Harry ad alzare il volume della televisione a trentasette e Louis non può cantare per nessuno. Non ha distrazioni, perciò magari riesce a sbrigare un po' di lavoro e dopodiché si ricorda di prendere un pezzo di carta e la matita blu e rossa. Gli ci vuole un po' per scrivere il biglietto e lasciarlo sul tavolino dell'ingresso, vicino alla porta d'ingresso cosicché sia la prima cosa che Harry vede rientrando a casa e posando lì le chiavi.
Il fatto che a Louis fosse venuto in mente di scrivere quel biglietto per Harry solo perchè sapeva che sarebbe tornato a casa stanco e perchè gli era mancato, dal momento che avevano interagito solo cinque minuti quando Louis lo aveva salutato prima di andare a lavoro quella mattina, lasciando Harry nel letto ancora addormentato, non lasciava dubbi al fatto che provassero ancora esattamente gli stessi sentimenti. Se non ora, ancora di più. E sembra quasi impossibile.
Aveva finito per addormentarsi sul divano con il portatile sulle gambe, dopo aver controllato un'ultima volta il lavoro per scuola, gli occhi troppo pesanti per restare aperti.
Sente il proprio corpo venire trasportato lontano dal divano, un odore forte e familiare che gli invade le narici. Non se ne accorge ma sta sorridendo, gli occhi semi aperti, il viso nascosto nell'incavo del collo di Harry, accoccolato lì e pigramente strofinando le labbra sul loro punto.
"È tempo di andare a letto per me...", sussurra, una voce debole ed acuta che invade le orecchie di Harry.
"Tempo di andare a letto per te", Harry sussurra, pur sapendo che sono gli unici in quella casa e baciandolo sulla testa. Posa Louis sul letto, spostando quel vecchio orsacchiotto che continuava a tenere ed i cuscini:"adesso ti spoglio, va bene?", Louis vede l'ombra di Harry, troppo assonnato per funzionare correttamente, così semplicemente annuisce.
Harry gli sbottona i jeans e glieli sfila, ripiegandoli e mettendoli da parte. Lascia una scia di baci lungo le cosce di Louis, senza nessuno scopo dietro, solo avere un po' più di contatto.
"Mi sei mancato", è Louis a parlare, la mano piccola che va tra i capelli di Harry, incastrando le ciocche tra le proprie dita.
"Non riuscivo a distogliere i miei pensieri da te", dice Harry, senza che le sue labbra lasciassero la pelle di Louis, perciò quando gli tira su la maglietta, gli bacia la pancia fino al petto, dove ha il tatuaggio, finalmente levandogli anche quella, sfilandogliela dalle braccia.
"Ah si?", Louis sorride, gli occhi ora più aperti ed osservando il modo in cui le labbra di Harry disegnano i contorni della sua pelle. Porta le dita sulla sua nuca, accarezzandola, mentre Harry si avvicina al suo viso.
"Già".
"Baciami allora", Harry continua semplicemente a sorridere, per poi fare quello che ha detto Louis, avvicinandosi e premendo lentamente sulle labbra di Louis, beandosi della sensazione di quel tocco.
"Infilati sotto le coperte mentre mi cambio. Ti sei lavato i denti?", Louis annuisce un'altra volta prima che Harry scenda dal letto.
Si spoglia, rimanendo solo con la biancheria intima, ormai abituato agli occhi blu di Louis che osservano ogni movimento che fa, per poi andare in bagno per lavarsi i denti ed il viso.
"Me ne hai scritto un altro", sente la voce di Harry. Aveva di nuovo chiuso gli occhi, ma è più facile per lui riaprirli adesso e vede Harry seduto con una gamba sotto il sedere, accanto a lui sul letto e con un pezzo di carta in mano.
"Si", conferma, la voce assonnata che si mischia con il rumore del letto mentre si gira per prendere Harry dalla vita. Chiude di nuovo gli occhi, il fantasma delle sue ciglia che gli sfiorano appena gli zigomi, sottili ciocche di capelli che ricadono sulla fronte invitando Harry a toccarle. Quando posa la fronte sulla coscia di Harry con la testa ancora sul materasso ed il corpo di traverso sulle lenzuola. Harry sorride innamorato a quella scena e posa una mano sul bicipite di Louis, solleticandolo leggermente:"puoi leggerlo".
E non è che Harry abbia bisogno di permesso per farlo, ma Louis gli sta facendo capire quanto sia a suo agio. Erano d'accordo, Louis doveva fargli sapere come si sentisse, Harry ha bisogno di sapere come si sente Louis da lui, perchè non voleva ricominciare a leggere Louis, entrare nella sua testa, nonostante sia perfettamente in grado di farlo.
"So che ormai è un po' che stiamo insieme", Harry inizia e Louis sospira per il calore del momento, le mani di Harry che non lo lasciano mai:"e la vita non è solo appuntamenti piccanti e romanticismo ormai", Harry annuisce, d'accordo con quelle parole:"ma vorrei che sapessi che non c'è nessun altro con cui vorrei farlo più che con te. Ed anche che mi rendi così felice che è quasi imbarazzante", Harry ridacchia sulla fine e Louis sorride a quel suono. Porta la mano dal braccio di Louis a dietro l'orecchio, accarezzandolo lì con la punta dell'unghia:"Anche tu mi rendi incredibilmente felice", Louis mugola a quelle parole e si abbandona a quel tocco:"ti amo tantissimo", finisce, prendendo il suo diario dal comodino del suo lato, per mettere il foglietto tra le pagine, insieme agli altri.
Louis mugugna qualcosa simile ad un 'ti amo anche io'*, mentre Harry scioglie le proprie braccia da intorno alla vita di Louis, per potergli baciare la fronte. Porta le braccia ad avvolgere quel corpo minuto, per sdraiarsi anche lui e probabilmente dandogli più baci di quelli che Louis può contare, finché entrambi non si addormentano. La mattina dopo, si svegliano con i corpi freddi ancora intrecciati ed ormai è troppo tardi perchè Harry vada a fare la sua solita corsetta mattutina.
~*~
Louis e Harry avevano cominciato a lasciarsi piccole note su dei post-it, in giro per casa. In un primo momento erano cose pratiche come 'abbiamo finito il tè' o 'non dimenticarti di stendere gli asciugamani', 'ricordati di comprare il regalo di compleanno per Zoe', 'cena da Ed alle otto stasera', 'non scordarti di chiamare tua madre per chiedere a che ora preferisce che arriviamo a Doncaster'.
Poi avevano cominciato a divertirsi ed avevano cominciato a spargere post-it gialli per tutta la casa. Senza sapere come, era diventata un'abitudine. Svegliarsi con la scritta 'perdente', sulla fronte di uno dei due, veniva compensato con un 'hey sexy' ed un occhiolino, sullo specchio del bagno o un'offerta di un pompino gratis, seguito da un post-it di ringraziamento con scritto 'sei bello visto dall'angolazione di un pompino', piccole, stupide cose come queste.
Però nessuno dei due è sicuro su chi abbia iniziato, ma poi in qualche modo erano diventati sentimentali. Un giorno era 'solo per ricordarti ancora che ti amo', un altro 'non potrei fare nulla senza di te', o 'sei stupendo, così, tanto per cambiare', o anche 'ho dato un nome alla mia preferita tra le tue ciglia' - quest'ultima Harry l'aveva messa dentro il portafoglio di Louis.
Ma oggi - solo Dio sa da quanto andavano avanti così, un anno? Forse, sembra tanto, ma a volte si dimenticano che stanno insieme da tre anni - Harry torna a casa trovandone uno sul tavolo dell'ingresso con scritto:'Ti ricordi il nostro primo bacio al lago?', attaccata davanti ad una loro foto quando avevano circa dieci anni.
Harry aggrotta le sopracciglia perchè Louis non era mai arrivato a scrivere cose di questo tipo e soprattutto non fino ad attaccarlo ad una foto in cui avessero quasi vent'anni di meno. Harry così la osserva e si rende conto di quanto siano cambiati, da quanto tempo stanno insieme, quanto bene ormai conosca Louis.
Così entra e ne vede un altro sulla porta, con scritto:'o cosa provavi quando ci tenevamo per mano per il vicinato?'.
E ce n'erano altri per le scale, una sequenza di post-it, con messaggi sul loro rapporto e sul loro percorso, la scrittura di Louis sembra un po' diversa dal solito, un po' più incasinata in alcuni, in altri più accorta e tutto questo fa provare qualcosa di familiare a Harry, nel proprio stomaco.
'Ti ricordi la prima volta che ti ho detto ti amo? Riesci ad immaginare quanto sia cresciuto il sentimento fino ad ora?'
'Mi devi ancora un ventilatore da quella volta che ci sei inciampato e l'hai rotto'
'E poi mi manca Daisy, ma non voglio sostituirla, nessuno nella mia vita è sostituibile'
'Ogni volta che ti sono accanto, mi sento ancora come se fossi fatto, da quella volta che abbiamo mangiato i brownies'
'So ancora che preferisci la Pepsi al vino, fin dal nostro primo appuntamento'
'Eri bellissimo quella sera quando ti ho fatto sdraiare a bordo piscina'
'Ho amato che tu mi abbia fatto vedere quanto davvero ti facessi sentire felice'
'Voglio vederti cucinare accanto a mia madre più spesso, proprio come una volta'
'Sono davvero felice che abbiamo fatto tutto quello che c'era nella tua lista dei desideri'
'Ma vorrei che ne scrivessi altri, così da poterli realizzare'
E poi vicino alla porta della loro camera, Harry legge:'Tu sei il mio migliore amico'
'Tu sarai sempre il mio migliore amico'
Ed infine, sullo stipite della porta:'E voglio amarti per un lungo per sempre'. Così finalmente apre la porta senza esitare nemmeno un momento, lo fa direttamente, come se la sua vita dipendesse da quello.
C'è Louis con un post-it sulla maglietta che recita:'Mi sposeresti?', e quello è il momento in cui probabilmente Harry realizza l'intera cosa, realizza lo scopo e scoppia a piangere. Guarda l'uomo meraviglioso davanti a sé, che ha un enorme sorriso stampato sulla faccia e con le mani forse un po' tremanti ai lati del corpo. Ma ecco Louis, lo stesso Louis con cui Harry si ricorda di aver ballato lentamente al ballo della scuola anni prima e lo stesso Louis con cui ha ballato, anni dopo, al matrimonio di Zoe. E sta chiedendo a Harry di passare il resto della sua vita con lui, gli sta fottutamente facendo la proposta di matrimonio e Harry non riesce a muovere i piedi.
Sente Louis fare un respiro profondo e poi deglutire prima di parlare:"Sposami", la sua voce trasmette estrema sicurezza a Harry ed è dolce. Harry non lo aveva mai sentito dire parole del genere e lo giura, vuole che continui a ripetergliele proprio ora:"Passiamo le sere durante la settimana mangiando cereali, seduti sul pavimento quando avremmo un tavolo proprio dietro di noi. Potremmo sederci alle poltrone in fondo al cinema e baciarci come ragazzini che si innamorano per la prima volta", Harry si copre le labbra con la mano libera, quella con la quale non sta tenendo gli altri post-it, gli occhi che si riempiono velocemente di lacrime:"Sposami", ripete:"Dipingeremo le pareti di casa nostra ed avremo più vernice addosso che sui muri. Potremo tenerci la mano ed andare alle feste, che finiremo per disertare, finendo a bere vino direttamente dalla bottiglia, nella vasca da bagno. Sposami e balla lentamente con me nella nostra camera con un letto sfatto e le candele sul comodino", gli occhi di Louis speculari a quelli di Harry, anche se ormai Harry sta piangendo , soprattutto guardando Louis fare un passo avanti ed inginocchiarsi su una gamba. Sta diventando reale:"Lascia che ti ami per sempre", e tira fuori una piccola scatolina con un semplice anello dentro, alzandola davanti a Harry:"Sposami"
E Harry non ha bisogno di un post-it per dire di si.
Buona sera splendori!! Ebbene si, sorpresina, ebbene si, è arrivato il momento. Manca un solo capitolo alla fine di questa storia. Non mi dite poi che non vi avevo avvertite!!
A presto!
-A.
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