32 - Colour
"Ti rendi conto di essere un pezzo di merda obeso?"
"Wow Louis, penso che dovremmo rallentare, sento l'amore che hai da darmi tutto insieme".
"Ormai è un mese che ti nutro", Harry alza il braccio immobilizzato che in un primo momento era contro il suo petto, mostrandogli l'ovvio:"hai ancora la mano sinistra...", Louis alza gli occhi al cielo, ma nello stesso tempo alza la forchetta verso la bocca di Harry, che la apre e mastica sorridendo.
"Sai bene che con la mano sinistra non riesco a fare un cazzo", lo provoca Harry, il che probabilmente non è un'esagerazione perchè davvero quella mano ha meno coordinazione di qualsiasi altra persona destra. È davvero la peggiore e Louis ne è cosciente, nonostante pensi che in parte Harry lo stia facendo di proposito:"togliendo il fatto che dovresti essere grato del fatto che io possa già camminare bene".
"Eh beh, ti credo, visto che ti masturbi ogni volta che esco dalla porta per andare a lavoro", dice Louis chiaramente, focalizzandosi sulle sue prime parole. Harry apre la bocca indignato e Louis ne approfitta per infilarci dentro una forchettata di riso, facendolo quasi strozzare.
"Questo non è vero", dice Harry con la bocca piena, Louis scuote la testa ed è pronto a dargli altro cibo, quando Harry alza la mano destra per fermarlo:"ti rendi conto che in queste settimane passate sono stato eccitato tutto il tempo, Louis? Sono passate tre settimane dall'ultima volta che abbiamo fatto sesso. Dovrebbe succedere solo da sposati e dopo i settant'anni".
"Scusami", Louis finge di sembrare offeso, portandosi drammaticamente la mano al petto:"stai anche solo lontanamente pensando a me? Cioè, io? Il tuo ragazzo che si è preso cura di te? Solo, triste ed eccitato mentre ti spogliava ogni giorno?
"Puoi farmi un pompino", Harry ghigna, avvicinandosi alle labbra di Louis.
"E quali sarebbero i benefici per me?", Louis alza un sopracciglio cercando di non mostrare interesse verso l'argomento, incrociando le braccia al petto.
"Posso baciarti un bel po', la mia bocca funziona ancora piuttosto bene... posso, sai, toccarti... con le dita", passa le dita sulle labbra di Louis, poi dalle guance al collo alle clavicole.
"Si certo con la tua mano nonriescoafareuncazzo sinistra", dice Louis serio, con l'espressione più piatta che gli riesce, nonostante sia sul punto di cedere, mettersi in ginocchio e dare a Harry tutto quello che vuole, a questo punto.
"Louis!", grugnisce e sembra come se avesse perso una battaglia, Louis non perde tempo ad interrompere la recitazione della sua parte e scoppiare a ridere.
"Harry!"
"Smettila di ridere, idiota, sono triste", mette il broncio e Louis nota come cerchi addirittura di incrociare le braccia al petto, ma il braccio destro glielo impedisce e quindi grugnisce prima per la frustrazione e poi per il dolore:"sono davvero stufo di questo braccio"
"Anche io", Louis continua a ridere, ma si avvicina gli bacia la guancia con le labbra:"ci siamo messi d'accordo io e Zayn per sentirci su Skype, oggi", sorride dolcemente e Harry sbuffa, alzandosi dalla propria sedia e Louis fa lo stesso.
"L'hai visto tre giorni fa".
"Si, ma voleva raccontarmi tutto della sua vacanza, oggi. Non vedo l'ora che torni per parlarmi della Francia".
"Francia", Harry alza gli occhi al cielo mentre vanno verso il materasso, dimenticandosi dei piatti lasciati sul tavolo:"è un fortunato bastardo, ci scommetto che Liam è la cosa migliore per lui. Chi è che porta il proprio ragazzo a Parigi per il suo compleanno?! La città dell'amore"
"Sei semplicemente geloso", Louis ride, prendendo il computer dal pavimento, si siede sul materasso, appoggia la schiena al muro per sistemarselo sulle gambe e lo apre.
"Oh certo che lo sono!", Harry cerca di sedersi più normalmente possibile, accanto a Louis, che lo guarda attentamente se dovesse perdere l'equilibrio e cadere. La sua faccia non è più gonfia, come era prevedibile dopo tre settimane, ma gli era rimasta una cicatrice, proprio sopra al sopracciglio, che Louis ha memorizzato come una parte di Harry e qualcos'altro da amare.
"Piccolo", posa la testa sulla spalla di Harry e preme le labbra contro la pelle nuda del collo:"ti porterò in vacanza uno di questi giorni. A Venezia se vuoi, ai fottuti Caraibi se devo. Ti stancherai di Parigi per quante volte ci andremo", sente Harry sorridere e cercare di guardarlo, così quando alza la testa si rende conto di quanto avesse ragione:"te lo prometto", finisce baciando Harry, che sorride tra le loro labbra.
Vengono interrotti dal suono della chiamata di Zayn su Skype e Louis si sente obbligato ad allontanarsi per rispondete.
"Ciao!", Zayn compare sullo schermo, ghignando. Ha una luce perfetta che gli colpisce il viso, sullo sfondo si intravede un letto enorme, tanti cuscini ed un quadro sopra, appeso al muro.
"Siete in un hotel a cinque stelle o cosa?", dice Harry per primo, avvicinandosi con il viso allo schermo. Louis gli sposta la testa in maniera quasi aggressiva per poter vedere il suo migliore amico, che risponde con un 'quasi'*, ridendo.
"Ciao tesoro!", dice il ragazzo dagli occhi blu, ricevendo uno sguardo di disapprovazione dal suo ragazzo.
"Ciao piccolo", Zayn sorride e forse è la qualità della videocamera, ma i suoi occhi brillano guardandolo.
"Com'è Parigi? È bella come ti aspettavi? Voglio sapere tutto"
"È più di quanto mi aspettassi, è meravigliosa", dice entusiasta, rubando un sorriso enorme al viso di Louis, di quelli che gli fanno venire le pieghette ai lati degli occhi.
Zayn gli racconta quello che avevano fatto lui e Liam nei tre giorni precedenti, che erano andati a fare colazione in questo forno tipico la mattina, avevano visitato musei e di come Zayn si sentisse l'opera d'arte accanto a Liam e che quella sera sarebbero andati a vedere lo spettacolo di luci della Torre Eiffel. In qualche modo, ad un certo punto, Harry riesce a chiedergli dove sia Liam, ma Louis lo zittisce, continuando a farsi dire da Zayn quali siano i loro piani per i prossimi tre giorni e quando dice loro che Liam aveva programmato di portarlo a fare un giro sul fiume in barca, il giorno dopo, Louis quasi scoppia a piangere solo all'immagine.
"Mi manchi anche tu", Louis mette il broncio guardando lo schermo, quando Zayn gli dice lo stesso. Non erano mai stati separati in questo modo, tralasciando il periodo in cui avevano litigato l'anno prima, ma anche in quel caso, Louis aveva la certezza che Zayn fosse nel suo stesso paese, che potesse ancora vederlo.
Harry tossisce e quando Louis si gira a guardarlo, sorride, cercando di mascherare la gelosia e Louis sghignazza.
"È arrivato Liam", dice Zayn e guarda alla sua destra dove probabilmente vede Liam che entra dentro la stanza. I due ragazzi vedono Zayn che apre la bocca scioccato e quando si alza, vede Liam con un bouquet di fiori in mano. Si scambiano qualche parola che probabilmente per loro hanno senso, ma per Louis e Harry sono difficili da comprendere.
"Lo stai viziando da far schifo", dice Louis, mentre si allontanano dal loro bacio, Harry accanto a lui che fa versi disgustato, come se lui e Louis fossero tanto meglio.
"Si merita il mondo", dice Liam, sedendosi dove era prima seduto Zayn, facendo sedere il suo ragazzo sulle proprie gambe.
"Già, è solo che il mondo non si merita lui", è Louis a parlare, Zayn arrossisce, letteralmente e cerca di nascondere il viso nel petto di Liam:"Cristo amico, sei diventato un fiore"
"Pensavo di essere io il fiore", dice Harry accanto a lui con gli occhi da cucciolo.
"No amore, tu sei l'intero giardino per me", i due ragazzi dall'altra parte dello schermo fanno un verso di adorazione all'unisono, mentre Harry ghigna con un verso di approvazione, avvicinandosi per baciare le labbra di Louis.
"Sono io o questo suona tanto come uno sdolcinato film romantico?", dice Liam, stringendo Zayn ancora più forte dalla vita.
"Louis, amico, non pensavo fossi uno di quelli"
"Ugh, mi hai conosciuto in un brutto momento della mia vita. Ora sono diventato chi ero quando avevo diciassette anni. Il peggiore"
"Il migliore", dice Harry sotto voce, accoccolandosi contro il suo collo e chiudendo gli occhi per il calore che sente.
"Disgustoso"
"Parla quello che ha portato il suo ragazzo a Parigi per il suo compleanno ed ora gli porta dei fiori a sorpresa", Louis alza gli occhi al cielo e mette le braccia attorno alla vita di Harry, accarezzandogli un fianco con il pollice.
"Hai ragione", dice Liam piano, facendo si che Zayn lo guardi, per poi baciargli la guancia, sussurrandogli qualcosa tipo 'sei il migliore'.
"Ok ragazzi, è meglio che vi lasciamo ora eh? Sento che farete qualcosa che il non faccio da settimane", dice Harry e Louis si gira verso di lui, labbra spalancate e gli tira uno schiaffo forte sul braccio come se volesse ridurlo come il destro.
"Questo non è qualcosa che vai e lo dici a chiunque", protesta Louis e Zayn e Liam ridono dall'altra parte dello schermo.
"Oops?", Harry scrolla le spalle ed onestamente Louis vorrebbe tirargli un pugno. E poi forse baciargli il viso, tanto. Troppo.
"Comunque. Si, vi lasciamo ragazzi. Tesoro, aggiornami ogni tanto, ok?"
"Certo piccolo", Zayn annuisce e poi si rivolge a Harry fin troppo seriamente per dirgli:"e tu prenditi cura di lui".
"È più il contrario al momento", dice Harry alzando il braccio rotto, ovviamente.
"Tra una settimana sarà a posto", dice Zayn senza bersi la sua scusa:"Ciao, ti voglio bene", e Liam gli agita la mano, prima di chiudete la chiamata, lasciando Louis con la frase a metà.
"Non mi ha nemmeno lasciato salutare, il bastardo!", dice Louis ed inizia ad insultare il suo migliore amico tramite chat, sapendo che probabilmente vedrà solo la prossima volta che tornerà online.
"Tornerà presto", dice Harry avvicinandosi ed accarezzandogli la spalla con la mano sana.
"Lo so...", dice Louis finendo di scrivere le sue parole non così gentili* sulla tastiera:"non dovrebbe mancarmi in questo modo, vero?", Harry lo guarda attentamente e poi si concede di scuotere la testa lentamente:"È che da quando sei uscito dall'ospedale è stato sempre più difficile stare con lui. Ho passato meno tempo a casa, ci sono giorni in cui lo vedo solo a lavoro e mi sto rendendo conto di quanto le cose siano cambiate", l'espressione di Harry crolla alla fine della frase e quando Louis se ne rende conto è troppo tardi:"piccolo..."
"Mi dispiace. Non volevo cambiare il vostro rapporto", dice, senza guardare Louis e cercando di allontanarsi, quasi come se non volesse nessun tipo di contatto con l'uomo più grande.
"Hey, hey, hey... per favore non lo dire", Louis lo afferra, premendo la schiena contro il braccio, così da essere vicini:"Non intendevo in questo senso. Tu sei il mio ragazzo. Ho ancora Zayn, abbiamo ancora i nostri amici, non siamo sempre e solo io e te, è sano... è solo che ora tu hai bisogno di me più che mai.
"Io non penso che tu sia pronto", dice Harry diretto, parlando come se non avesse pensato alle parole che gli erano uscite fuori dalla bocca.
"Cosa?", Louis aggrotta le sopracciglia e si allontana per guardarlo in faccia. Ha una vaga idea di cosa stia parlando Harry, ma non ne è sicuro e non vuole affrontarlo.
"A vivere insieme. Se tutto va come programmato, io comincerò a lavorare tra una settimana, quando i tuoi ci daranno i soldi insieme al mio anticipo. Per quel momento dovremmo fare qualcosa", si morde il labbro inferiore e poi si concentra sulle lenzuola:"ma è troppo presto, non sei pronto a fare questo passo, a stare così lontano da Zayn", Louis comincia a scuotere la testa freneticamente, disperato per esprimere il proprio punto di vista.
"No. Io sono pronto, Harry. Ti prometto che lo sono. Io e Zayn, abbiamo avuto una chiusura, sarà ancora nella mia vita. Nessuno lascerà nessun altro. Andrà tutto bene".
"Una chiusura?", Harry vaga von gli occhi, guardandolo confuso ed in un certo senso curioso:"Voi due avete avuto bisogno di chiudere, cosa?", Louis sbuffa e torna con la schiena premuta contro il muro, cercando di rilassare le spalle e guardando avanti.
"I nostri sentimenti, penso", confessa:"questo forse può sembrare davvero casuale e doloroso, nom ne abbiamo mai parlato direttamente. Ma credo che i nostri sentimenti fossero un po' incasinati e confusi. Negli anni, le cose si sono intensificate, io lo vedevo come te... lui si è affezionato. In un certo modo, gli piaceva la sensazione, sapendo inoltre che ad un certo punto volevo che mi amasse tanto quando facevi tu. Non è mai successo, come puoi vedere, ma ci siamo baciati alla festa di capodanno e non so se in quel momento lo vedessi come te o come Zayn. Poi abbiamo litigato per te e per la gelosia, il che mi diede non poco fastidio, perchè poi ha iniziato ad uscire con Liam", respira, chiude gli occhi per lunghi secondi, per poi guardare Harry e trovare un'espressione difficile da leggere:"per favore non ti incazzare".
"Quando... quando c'è stata questa rottura di cui parli?", chiede Harry insicuro di tutto a questo punto, delle proprie parole, delle parole di Louis ed anche se davvero voglia sapere cosa sta per arrivare.
Il respiro di Louis gli si blocca in gola, vorrebbe rimangiarsi la sua onestà, ma a questo punto non c'è niente che possa fare e sa che prima o poi avrebbe dovuto affrontare questo discorso con Harry:"Il giorno che è venuta la mia famiglia a trovarti in ospedale", si morde il labbro inferiore e non è pronto a vedere l'espressione di Harry crollare come se fosse appena caduto da una scogliera.
"Quello è stato un mese fa, Louis...", dice, la voce spezzata. Louis capisce che adesso Harry vuole allontanarsi più che mai, ma non glielo permette:"noi stiamo insieme da quasi un anno".
"Non è come pensi tu", Louis scuote la testa e prende subito le guance di Harry tra le mani, spinge le loro fronti l'una contro l'altra e chiude gli occhi mentre parla:"Ti amo Harry. Ti amo davvero tanto ed anche prima che tornassimo insieme, sapevo di amarti. Non ho mai smesso di amarti, tu sei insostituibile. Ti prego, capiscimi quando dico che cercavo disperatamente l'amore che mi davi tu, ma non vuol dire che l'abbia trovato. Non vuol dire che l'abbia provato. Sei tu. Sei solo tu", respira pesante, le lacrime che gli si formano negli occhi per quanto sono stretti e le mani gli tremano a contatto con la pelle di Harry:"è stato diverso con lui e nel momento in cui ti ho rivisto, sono stato sicuro che non fosse altro che affetto e debolezza", sussurra, non sapendo se volesse che Harry lo sentisse, ma ovviamente è così:"per favore...", capiscimi.
Sente la mano di Harry toccargli la sua destra, lentamente facendola scivolare dalla sua guancia. Louis quasi entra nel panico, finché non apre gli occhi e guarda Harry che lo sta fissando dolcemente.
"Nessuno ha tradito nessuno, giusto?"
"No. No, te lo giuro. Zayn ama Liam", Louis analizza lo sguardo negli occhi di Harry, terrorizzato:"mi credi vero?"
"Mi ami, giusto? Solo me?", anche se Louis non risponde a parole, annuisce.
"Solo tu. Tutta la mia vita. Sei sempre stato tu", fa sorridere Harry, le fossette che spuntano e con tutta onestà, Louis vorrebbe toccarle, invece, sente delle labbra morbide sfiorate le proprie e poi diventa tutto sfocato e buio. È sempre così quando si baciano per più di tre secondi, finiscono in un altro mondo. Poi Harry infila la sua lingua calda e bagnata nella bocca di Louis, facendogli letteralmente aprire la bocca e mandandogli brividi lungo la spina dorsale. È tutto ciò che vuole, è tutto ciò di cui ha bisogno e tutti questi gesti, questi tocchi, lo fanno gemere per quanto oscenamente le loro lingue si muovano e si sentano.
"Mi rende fottutamente geloso", dice Harry, le labbra che si allontanano da quelle di Louis, ma con la lingua traccia le linee della sua mascella e scendendo fino al collo:"vorrei poterti scopare proprio qui, in questo momento", bacia la pelle umida e calda del collo di Louis, che piega la testa per dare a Harry tutto lo spazio di cui ha bisogno:"per ricordarti a chi appartieni. Per marchiarti", succhia forte finché non gli fa male, lasciandogli un segno rosso sulla pelle morbida di Louis ed un sussulto dalla bocca dell'uomo dagli occhi azzurri:"per ricordargli che sei mio".
"Tuo", ripete Louis dopo di lui, stringendo i capelli sulla nuca di Harry.
"Anche io sono tuo, amore mio", Harry sussulta e Louis riesce a sentire il suo respiro caldo, che vuol dire che lui è lì ed è una sensazione bellissima sapere che è così vicino.
Louis allontana il viso di Harry dal suo collo, tirando quelle poche ciocche di capelli che stava stringendo e lo costringe a guardarlo negli occhi:"Che ne dici se andiamo a cercare per una nostra possibile casa e poi parliamo di quel pompino che suggerivi prima?"
~*~
"Oh, per l'amor del cielo Niall!", urla Louis, grugnisce irritato mentre posa per terra due scatole di vernice e dirigendosi velocemente verso l'irlandese:"era l'ultima scatola, c'era davvero bisogno di farla cadere?!", la prende dal pavimento accanto ai piedi di Niall e gli lancia un'occhiataccia, facendolo indietreggiare.
"Fai il bravo", dicono Harry e Zayn all'unisono, scendendo dal piano di sopra, i loro piedi che sbattono sui gradini contemporaneamente, è tutto un po' terrificante.
"Spero per te che tu non abbia fatto nessun danno là dentro, altrimenti, nemmeno Harry potrà salvarti stavolta", protesta Louis, la voce roca e profonda rispetto al suo tono normale, che cerca davvero di sembrare sgradevole e Harry ride. Sembra più piccolo del solito, indossa una felpa enorme - che urla Harry ed odora come lui - una cuffietta ed i calzini sopra i pantaloni della tuta, può solo sembrare adorabile, non pericoloso.
"Sono lenzuola e copriletto, Lou", dice l'uomo dagli occhi verdi, guardando Louis mentre gli passa davanti, per andare al piano di sopra e lasciarli in camera.
"Motivo in più per non farlo cadere. È davvero così pesante?", la sua voce si fa via via più lontana, man mano che sale e poi entra nella stanza, ma rispunta subito in cima alle scale, tornando a parlare a voce alta, mentre torna indietro:"ti giuro Niall, ti consiglio di cominciare ad andare in palestra, fottuto pollo".
"Smettila di bullizzarmi", Niall non riesce nemmeno a fingere di essere arrabbiato o offeso, perchè lo dice con il sorriso più grande di sempre, il che in un certo senso è inquietante.
"Non ti sto bullizzando, anzi, sto facendo l'amico consigliandoti ed essendo sincero. Non ce ne sono molti come me là fuori, cioè, guarda Harry. L'altro giorno ti ha detto che quella maglietta ti sta bene, quando il rosso ti sta meglio del blu".
"Ha detto che stava bene con il colore dei miei occhi", dice Niall mettendo il broncio, letteralmente, facendo venire voglia a Louis di tirargli uno schiaffo... o di alzare gli occhi al cielo, perchè richiede meno fatica.
"Mi dispiace dirtelo, ma lo dice a tutti quelli con gli occhi blu. Lo dice davvero solo con una persona. Non tu, non Stella. Esatto, io!", dice, indicando se stesso con il ghigno migliore che riesce a fare, alzando il sopracciglio per provocarlo.
"Louis!"
"Harry!", sorride al suo ragazzo, sapendo che sta cercando di avvertirlo con il modo in cui parla con Niall. Ha appena vinto in quel modo perchè non può menare Niall e Harry non riesce a resistergli con quel sorriso e quella voce.
"Mi esaurite", è Zayn a parlare, asciugandosi il sudore dalla fronte con il braccio ed iniziando a camminare verso la porta:"ho fatto la mia parte, voi due mi pagherete poi, adesso me ne vado dal mio ragazzo".
"Dallo sfaticato, certo!", urla Louis, gettando le braccia per aria:"si, vai, lasciami indietro".
"Si, ti lascerà indietro", Harry compare sulla scena, avvicinandosi a Louis ed avvolgendogli un braccio attorno alla vita, con atteggiamento dominante:"adesso tu stai qui con me", sussurra contro la tempia di Louis, l'uomo più basso alza gli occhi al cielo un'altra volta e Zayn sorride.
"Penso che ora ti serva un passaggio, Niall", Zayn guarda il ragazzo biondo, che prima guarda i due e poi va verso Zayn.
"Bravi, io e Louis abbiamo molte cose da fare ora", dice Harry, molto più felice di chiunque sa che passerà tutto il giorno a pulire, finire di spacchettare scatole, riordinare. Lo dice anche con entusiasmo, per il quale Louis non perde occasione di dimostrargli quanto strano pensa che sia, con lo sguardo che gli rivolge.
I due ragazzi salutano, gli augurano buona fortuna, Zayn se ne va con il più grande dei sorrisi, perchè Louis gli aveva dimostrato che sarebbe andato tutto bene e che è sicuro di quello che sta facendo, ma non è che Louis e Harry lo abbiano visto o se ne siano accorti... forse si, ma non è sicuro.
Louis si ritrova sollevato, vedendo che Harry lo guarda proprio come faceva anni fa, lo guarda con lo scopo di fargli vedere e di ricordargli quanto sia profondamente innamorato di lui. È rilassante e Louis non sapeva di aver bisogno di quella rassicurazione, tanto quanto ha bisogno dell'ossigeno per vivere. Fino a quel momento.
E la questione è, o era, in questo caso, che Harry guarda ancora Louis nello stesso modo di quando gli aveva detto di aspettare un altro mese, dopo che avevano scelto la casa, prima di trasferirsi. Harry aveva sorriso, aveva annuito e lo aveva baciato perchè sapeva che non volesse dire che non lo volesse, che non volesse vivere con lui, voleva dire che si fidava abbastanza di Harry tanto da chiedergli di aspettare senza alcun timore. Significava che lo volesse talmente tanto da voler essere completamente pronto così che avrebbero potuto essere felici veramente.
La prova è qui, sono felici, anche se la situazione sembra ancora molto un sogno, sono pronti e Gesù, vivono ufficialmente insieme. Stanno praticamente iniziando una vita insieme e non sembra vero.
Harry ormai lavora da quasi due mesi e Louis è fortunato a vederlo fare quello che ama, essere soddisfatto del proprio lavoro, essere felice per la persona che è, per quello che sta facendo e per essere aperto al mondo intero. Harry non ha più paura di vivere ed anche Louis vuole essere nella stessa pagina.
Ci sta lavorando come con tutto, ma lo capisce ed accetta aiuto. Accettare l'aiuto dei suoi genitori era stato un passo enorme. Aveva cercato di lasciar fuori tutti i pensieri negativi riguardo qualcuno che lo aiutasse a realizzare i suoi sogni come se lui non fosse abbastanza bravo per farcela da solo, sostituendoli con il fatto di non aver rinunciato e di aver lavorato. In un primo momento l'aveva rifiutato e Harry lo aveva supportato, ma sua madre aveva parlato con lui e gli aveva detto:'tu e quel ragazzo siete un lungo per sempre e tu sei mio figlio, il mio lavoro qui è assicurarmi che tu abbia ciò che serve per essere felice'*. Non è che avesse potuto discutere più di tanto.
Perciò ora, un'altra cosa sulla quale dovranno lavorare è la vita sua e di Harry, che ora sembra più una come prima, e questa casa.
Gli ci erano volute quasi due settimane per sistemare quel posto, gli arredamenti, le carte ed un piano per capire quale volessero che fosse il suo aspetto. Ci vorrà un po' di tempo perchè sia perfetto, ma finora, hanno una cucina, un soggiorno ed un bagno finiti. Ma comunque probabilmente passeranno i loro primi giorni nella loro casa, dormendo su un materasso in soggiorno. Niente che non sia già successo prima, ma Harry sembra davvero molto emozionato di avere finalmente una camera che non avesse solo un muro a separarla dal salone ed un vero letto con i comodini. Però non gli era importato rinunciarci per tre giorni, per scappare dall'odore della vernice fresca sui muri.
Devono pulire e riorganizzare la stanza extra, ma sembra piuttosto noioso e non è che abbiano poi chissà quanta roba da metterci dentro. Così lui e Louis avevano cominciato con il metterci la roba che avrebbe dovuto essere nell'ufficio. La scrivania, la vecchia, enorme libreria di Harry piena di libri, la sua attrezzatura da fotografia era già lì, ora dovevano solo mettere le fotografie sui muri, com'era nell'appartamento di Harry e comprare qualche decorazione ed una poltrona. Troppo pigri ora per quello e troppo sovreccitati dall'idea di dipingere i muri, preparano il materiale e lo portano nella stanza.
Harry inizia con il coprire il pavimento con giornali e buste di plastica, mentre Louis prende i barattoli di vernice, un colore simile ad un verde oliva scuro, i pennelli ed apre la finestra per far andare via un po' dell'odore. È un gradevole giorno di primavera, uno di quelli che inviterebbe Louis a stare all'aperto, anche solo per camminare e comportarsi come il bambino che era, ma ha da fare. Ed ora, da adulto, deve iniziare una nuova fase della sua vita.
"Allora, diamo una prima mano ora e domani diamo la seconda, giusto?", chiede Louis tirandosi su le maniche fino ai gomiti e questo è quello che gli spetta per volersi mettere i vestiti di Harry e sembrare che abbia le zampette.
"Si, a meno che tu non voglia farlo a fine giornata. È ancora presto, quindi magari verso le nove sarà abbastanza asciutto per finirlo. Se vuoi", suggerisce Harry, è stato particolarmente attento al modo in cui si è rivolto a Louis, anche nella scelta delle parole e perfino della cena e della spesa, il che aveva fatto sentire Louis anche troppo protetto, ma in senso buono, se è possibile. Sa che Harry è stato nervoso per tutta questa situazione e forse ha anche avuto i suoi dubbi se Louis fosse pronto o meno, ma è sicuro. È completamente sicuro ed ora vorrebbe solo che Harry si rilassasse e non si preoccupasse troppo che Louis possa dirgli di voler andarsene da quel posto e tornare dalla parte di Zayn. Non succederà.
"Si, sei tu l'esperto in questa roba, io seguirò le tue indicazioni", Louis gli fa un occhiolino e copre il piccolo armadio ed i comodino con la plastica dall'altro lato della camera, giusto per sicurezza. Harry annuisce e si tira indietro i capelli, arrotolandoli in un piccolo cipollotto sopra la testa, qualche riccio che sfugge da lì e di lato:"Quell'affare ti sta bene in maniera ridicola", commenta Louis sorridendo, ma allo stesso tempo con una punta di irritazione nel suo tono di voce. Perchè è davvero irritante quanto Harry appaia bello ai suoi occhi in ogni modo possibile.
"Grazie", Harry sorride ed anche lui, come Louis, si arrotola le maniche, per poi prendere un pennello piuttosto grande ed iniziare da una fine del muro. Il letto che hanno ordinato sarà proprio lì davanti, il colore chiaro della testiera uguale a quello dei comodini e della porta del piccolo guardaroba:"Puoi iniziare dall'altra parte, amore. Comincia da sotto e poi muoviti in orizzontale con pennellate dal basso verso l'alto e viceversa, ok? Se ti serve una mano per usare la scala, chiedi pure", Louis annuisce e sorride. Sa come farlo, ma vuole godersi il modo in cui glielo spiega Harry.
Louis mette un po' di musica sul suo iPod, mettendolo sulla base per avere un suono migliore, prima di prendere il pennello che doveva usare.
Però quando Harry è quasi arrivato a metà del muro e lui ha fatto solo due strisce, sente il bisogno di parlare. È frustrato e la maglietta nera di Harry è troppo aderente sulle sue spalle anche a causa del sudore ed il modo in cui alza il braccio per dipingere, mette in risalto le spalle affilate. E poi perchè sta indossando dei jeans, facendo sembrare le proprie gambe incredibilmente muscolose, tutto mentre è sulla scala per raggiungere i punti più alti?
"Fa caldo qui dentro, no?", dice allora Louis, Harry guarda verso di lui nel momento in cui posa il pennello per terra ed esce dai giornali.
"Per qualcuno che indossa una felpa del genere, ci credo", lo provoca Harry e commette l'enorme errore di non distogliere lo sguardo da Louis quando ghigna ed inarca le sopracciglia, quello è lo sguardo furbetto di Louis ed ovviamente deve provocare Harry nei momenti in cui ha i suoi occhi sul proprio corpo.
"Non è la felpa a darmi fastidio", è una bugia, ma per farsi guardare da Harry in quel modo, mentre si tira giù i pantaloni, vale la pena. Sa bene quanto Harry trovi eccitante quando ha solo i boxer e la maglietta, mettendo in bella mostra quelle gambe fantastiche.
Harry si morde il labbro inferiore, quando in realtà avrebbe voluto mordere l'interno della coscia di Louis:"mi piace il suo odore", dice allora, portandosi il colletto al naso per sentire il profumo di Harry, per poi tirare giù la parte dietro, per coprire la parte posteriore dei boxer neri.
Harry sa cosa sta facendo, soprattutto quando si piega in avanti per riprendere il pennello da terra, assicurandosi che Harry abbia una buona visuale del sul sedere.
Il maschio più piccolo ride e scuote la testa, con un ghigno ancora sulle labbra:"Oh, è così che vuoi giocare?", Harry mette da parte il pennello che stava usando per sfilarsi la maglietta dalla testa e lanciandola da qualche parte.
Louis si morde la lingua e vaga con gli occhi su e giù sul petto nudo di Harry, esattamente come ha fatto con il pennello sul muro. Si schiarisce la gola e distoglie lo sguardo, tornando a lavorare. Sente di nuovo la risata di Harry che però viene subito sostituita dalla sua voce che canta 'Earned it' dei 'The Weekend' e che cazzo, questo era il gioco di Louis e lui stava vincendo al primo colpo perchè la sua voce era semplicemente fatta per quella canzone e Louis vorrebbe solo farlo stare zitto colpendo le sue labbra con le proprie. Non è giusto, sta sorridendo, ma non è divertente, è incazzato.
La sua voce è più alta della canzone, quindi è estremamente facile per Louis sentirlo.
Louis guarda verso la scala accanto a lui e decide di usarla per arrivare fino a su. Lo fa con normalità, sta lì e si mette a riempire gli spazi vuoti e quando Harry si prende una piccola pausa dalla canzone, sbuffa. Ma non sbuffa normalmente, è abbastanza forte da attirare l'attenzione di Harry, dal momento che è il tipo di suono che Louis fa quando si spinge dentro di lui e quando stanno facendo sesso. È quasi un sussulto, ma molto più osceno.
Louis ghigna, sentendo gli occhi di Harry addosso. Alza il braccio per continuare a lavorare, la fine della felpa che si muove seguendo i suoi movimenti e lasciando scoperto l'elastico dei boxer, i fianchi ed un filo di pancia. La sua pelle abbronzata e morbida è completamente esposta a Harry e lo fa apposta a piegarsi leggermente in avanti con il sedere così da rientrare nella visuale di Harry. Quando sa che Harry sta per alzare lo sguardo verso di lui, geme. Stavolta è un vero e proprio gemito, non forte, quasi subdolo per quanto possibile.
Harry stringe la presa attorno al pennello finché le dita non diventano bianche, così quando Louis guarda verso di lui con quegli occhi blu che sanno perfettamente cosa stanno facendo quando incrociano i suoi verdi, vorrebbe solo sdraiarsi per terra e sbollire.
"Mi aiuti a scendere, bambolina?", il respiro di Harry gli si blocca in gola, se davvero va da lui adesso, Louis lo avrà in pugno, vincerà senza nemmeno bisogno di fare altro.
"Io... sono sicuro che tu- possa farcela da solo", risponde Harry velocemente, balbettando su alcune parole.
"Sei serio? Cioè e se cado?", Louis fa cadere il pennello per terra di proposito, facendo schizzare un po' di vernice dalle setole, forse proprio per affermare le sue parole... o forse ha semplicemente bisogno di avere entrambe le mani libere:"non lo vuoi davvero, piccolo, giusto?", lo dice lentamente, la voce che si fa un po' più profonda, la lingua che osa leccargli il labbro inferiore. È discreto, Louis sa come fare:"Mi prenderesti?", si mette una mano sotto la felpa, facendo letteralmente uno spettacolo per Harry da sopra la scala, per il modo in cui si sta toccando.
"Lavora", il bastardo ci mette secondi troppo lunghi per poi rispondere solo questo. Lo fissa, Louis lo vede diventare duro nei jeans, ma lo lascia lì impalato.
Le labbra di Louis si spalancano indignate ed ovviamente non cade scendendo dalla scala fino a terra, frustrato. Ma vincerà, anche se dovrà giocare sporco.
Per esempio immergendo la mano nel barattolo della vernice e camminando verso Harry per stampargli la mano sinistra proprio sulla schiena.
"Questo è per usare il prodotto senza pagarlo", dice e Harry squittisce per il freddo e per la sensazione della pittura sulla propria pelle. Si gira guardando Louis esterrefatto, che ride per la sua espressione.
"Testa di cazzo", è pronto per pitturare Louis con il pennello sporco, ma poi si ferma realizzando:"Levami la felpa", Louis si morde il labbro, trattenendosi dal ridere e scuotendo la testa:"Togli-me-la".
"E certo", sbuffa:"pensi che io sia scemo?", porta la mano di nuovo verso Harry, ma stavolta sul bicipite, lasciando lì il resto della pittura.
"Smettila!", urla Harry e gli prende il polso con la mano, stretto, così che Louis non possa liberarsi.
"Lasciami", ridacchia tirando uno schiaffo a Harry con l'altra mano e Harry finisce per pitturargli la coscia ed inizia ad urlare:"No!", si libera, poi corre verso il barattolo della vernice ed immergendovi entrambe le mani, stavolta. Alza entrambe davanti a Harry, dal momento che lo aveva seguito, per farlo fermare, la pittura verde oliva scuro che gli cola dalle dita sul pavimento e lungo i polsi:"fai un altro passo e saranno i tuoi capelli a pagarne le conseguenze".
"Non lo faresti mai"
"Non mi sfidare", avvisa il ragazzo dagli occhi verdi, piegando la testa quando Harry muove una gamba per fare un passo avanti, ma rimanendo dov'è.
"Ma tu ami le sfide", gli fa un'occhiolino e Louis grugnisce, ma fa un grande sforzo per non ridere:"ed ami anche i miei capelli, quindi qui c'è qualche problemino", Louis alza un sopracciglio, aspettando la fine della frase, invece Harry fa una mossa veloce per avvicinarsi, cercando di afferrargli il braccio, ma Louis urla di nuovo, però, invece di indirizzare la mano verso i suoi capelli, affonda le dita nella spalla, lasciando la pittura anche lì, per fermarlo dall'avvicinarsi ancora di più.
"Louis!"
"Harry!", Louis imita il suo tono, e poi scivola sul suo petto nudo, sfiorandogli i capezzoli, ottenendo un grugnito da Harry:"dopo tutto sei eccitato".
"Devi toglierti quella maglietta", lo avverte Harry ed il modo in cui lo dice é troppo sexy perché un normale Louis riesca a sopportarlo, ma in questo momento si sente potente, non può fare passi falsi.
"Non ti concederò quella vista"
"Ti odio"
"Correzione, mi ami ed in questo momento vorresti scoparmi"
"Ti correggo, in questo momento vorrei finire di pitturare il muro".
"Ti lascerò pitturare me invece", dice piano e lentamente stavolta, concedendosi di avvicinarsi al viso di Harry e sussurrargli nell'orecchio:"la maglietta non sarà l'unica cosa che toglierò", gli lecca il lobo e sente Harry rabbrividire davanti a lui.
Con una mano prende il mento di Louis per farsi guardare, i volti vicini:"Correzione, la mia maglietta", sussurra proprio come aveva fatto Louis per poi avere il coraggio di allontanarsi, senza dare a Louis nessun altro tipo di tocco e cammina via, mostrando a Louis la sua impronta sulla propria schiena.
"Merda", mormora Louis e si sente furioso. Odia quando Harry fa il difficile, quando chiaramente lo vuole tanto quanto Louis, ma continua, solo per portare avanti questo teatrino:"smettila di fare la fottuta testa di cazzo", dice ad alta voce e non sa come, ma riesce a prendere tra le mani un po' di vernice ed a tirarla direttamente a Harry. Prende anche i suoi jeans ed un po' di capelli.
Harry si gira, ha tutta la sua attenzione ora. Lo sguardo è severo, fa quasi male quando arriva sul corpo di Louis. Se non lo sapesse, direbbe tranquillamente che Harry è incazzato. Ma non lo è, è che Louis ha vinto.
"Tu-", Harry comincia a camminare verso di lui, Louis sta ancora sorridendo quando Harry lo spinge contro un pezzo di muro ancora bianco, piuttosto violentemente:"vuoi davvero così tanto che ti scopi proprio qui?", chiede, la voce ferma e vicino alle labbra di Louis, il suo respiro caldo che gli colpisce il viso, lasciandolo senza fiato. In qualche modo, ha vinto anche Harry.
"Si"
"Non puoi toccarmi con quelle mani, in quel modo, piccolo", Harry strofina le labbra lungo la mascella di Louis, mordendogli la pelle. Louis chiude gli occhi, un debole ansito che gli esce dalle labbra schiuse.
"Ma tu puoi. Tu puoi toccarmi. Toccami e basta", lo sta pregando, perciò dopo tutto, è Harry a vincere per oggi.
Harry sorride con le labbra ancora a strusciare contro il collo di Louis, gli lascia un segno rosso e porta le mani alla fine della maglietta di Louis - la propria - i polpastrelli che toccano la V di Louis:"Vorrei poterti lasciare addosso la mia maglietta", torna sul collo di Louis mordendo quella poca barba che ha sotto il mento:"sei così eccitante, Louis", l'uomo dagli occhi blu geme in risposta a quelle parole a quei tocchi, a tutto. In un certo modo, proprio alla presenza di Harry:"Ma hai fatto un casino su di me. Farò la stessa cosa con te", Louis annuisce, concordando con quell'idea. Non ha idea cosa ci sia nella sua testa in questo momento oltre a Harry, Harry e Harry.
Dopo di che, Harry sta spogliando Louis, scoprendo il suo petto bellissimo. Rimane a fissarlo per qualche secondo prima di avvicinarsi e baciargli le clavicole, succhiando e leccando ogni centimetro che può, ogni centimetro su cui sono state le sue labbra, ma sente ancora il bisogno di toccare, di marcare il territorio, ogni volta.
"Sei perfetto amore mio", Louis geme il nome di Harry dopo di questo, fondamentalmente non è nulla, ma la testa di Louis è un mucchio di pensieri, tutti detti con la voce di Harry. Il suo corpo si infiamma con le mani di Harry addosso, ma per nessun motivo vorrebbe raffreddarlo.
"Tu. Nudo.", Louis sta già respirando a fatica e gli occhi di Harry sono incastrati con i suoi i trance e Louis si sente così speciale, fiero e pieno di amor proprio sapendo che queste sono cose che fa con Harry e che a volte non ha bisogno di fare nulla.
"Aiutami", dice senza dare importanza alla frase precedente e chiaramente non si preoccupa più che Louis si sporchi i vestiti:"ma prima baciami", sorride, le labbra a pochi centimetri di distanza, ma Louis non perde tempo ad eliminare la distanza tra di loro. Le loro labbra si infrangono le une sulle altre e Harry automaticamente apre le proprie per lasciar entrare la lingua di Louis, è calda e familiare e non riesce ad averne abbastanza.
Louis bacia il loro punto tra la clavicola ed il collo dopo essersi allontanato e mentre gli sbottona i jeans senza nessun bisogno di guardare in basso. Li tira giù e poi si inginocchia davanti a Harry, i jeans per terra, arrotolato attorno alle caviglie. Non se li sfila completamente, ma guarda giù verso Louis, i cui occhi sono incollati al suo viso.
Le piccole mani di Louis sono sull'elastico dei suoi boxer, mentre con gli occhi continua a guardarlo:"Cazzo Louis. Quello che riesci a farmi", dice mentre con la mano accarezza i capelli soffici di Louis dietro le orecchie. Quasi fa le fusa, ma si ferma quando decide di tirare giù la biancheria di Harry, scoprendo il suo membro duro proprio davanti alle proprie labbra.
Louis bacia la punta e poi se lo infila tutto in bocca finché non lo sente in gola, le mani che vanno a stringere il sedere di Harry, lasciandovi non solo segni rossi, ma anche la vernice. Gonfia le guance, succhiando e spingendoselo in gola, mentre Harry lo tiene delicatamente dai capelli. Non lo spinge nemmeno, lo tiene semplicemente con attenzione, gettando la testa all'indietro per il puro piacere.
Sente il freddo colpirlo, quando Louis si allontana con le lacrime agli occhi per lo sforzo che aveva fatto, però subito dopo, sente la sua lingua calda ed umica leccargli tutta la lunghezza:"Bellissimo", geme Harry e Louis gli lancia uno sguardo veloce per poi sorridere per lo stato del suo ragazzo.
Succhia la punta e quando sta per strizzare i testicoli di Harry, si ricorda di essere sporco di vernice e quindi continua a leccare, per poi succhiarli con la bocca, lavorando con la lingua.
"Mi piace farti stare così bene. Mi piace il tuo sapore", dice allontanandosi appena, respirando sul cazzo di Harry, facendolo gemere un'altra volta e tirandogli i capelli. Decide di riprendere in bocca il pene di Harry, alternando movimenti lenti e veloci.
"Lo-Louis...", sente quando le gambe di Harry iniziano a tremare:"cazzo... sdraiati", dice Harry guardando giù e spingendo via la testa di Harry. Anche lui si accuccia, affondando le dita nelle spalle di Louis ed aiutandolo a sdraiarsi con la schiena sopra ai giornali sul pavimento. Attacca le labbra a quelle di Louis, riuscendo a sentire sulla sua lingua, il proprio sapore, mentre con il proprio corpo sovrasta quello dell'uomo più basso.
"Cambio di programma. Giocherò un po' con te", dice, cercando di sfilare i boxer a Louis e nel mentre baciandogli l'interno della coscia.
"A patto di averti dentro di me e di venire", scherza Louis, un ghigno sul viso mentre guarda il viso di Harry da vicino.
"Quando è successo che non sei venuto?", chiede Harry muovendo velocemente gli occhi, le gambe aperte accanto alle cosce di Louis.
"Beh c'è stata quella volta quando eri ancora con il braccio ingessato in cui -", Harry tronca il discorso ricominciando a baciarlo, spingendogli con forza la lingua nella bocca e quando Louis sta per alzare le mani per toccarlo, Harry gli prende i polsi e li riporta giù, sopra la sua testa.
"Non puoi toccare", Louis alza gli occhi al cielo, 'beh ora dice così'*. Harry ghigna, per poi attaccare il collo e poi lasciare una scia di baci sul petto.
Si ferma sui capezzoli di Louis, ne bacia uno e poi lo tiene tra le labbra succhiandolo forte, facendolo diventare gonfio, rosso ed umido di saliva. Louis agita le gambe tirando calci all'aria sotto Harry. Soddisfatto dal risultato, Harry sorride e con cautela morde l'altro, indurendolo velocemente, il che non faceva altro che chiedergli di toccarlo ancora, di mettere lì la bocca e giocarci.
"Le tue labbra...", geme Louis:"ancora", lo prega Louis, gli occhi chiusi stretti come i pugni accanto alla sua testa. Harry tenendosi sulle ginocchia, raggiunge il barattolo della vernice, immergendovi solo le dita di una mano. I loro membri che strusciano mentre si muove, il fatto che siano nudi e che stiano avendo così tanto contatto, il calore dei loro corpi in contrasto con l'aria e poter sentire l'odore dell'altro e goderselo, è meraviglioso e gradevole. Qualcosa che Harry e Louis sono grati di poter condividere con qualcuno - l'altro. Gli piace questo genere di responsabilità.
Harry prende uno dei capezzoli di Louis tra le dita, sporcandolo di vernice. Louis apre gli occhi ed osa guardare Harry, sa che l'uomo dagli occhi blu vorrebbe ridere, invece geme per il freddo e per il modo in cui muove le dita.
"Sei così unico", Harry si avvicina e succhia di nuovo l'altro capezzolo, mentre con le dita gioca con l'altro:"sono così fortunato di averti in questo modo", fa scivolare le dita lungo il petto di Louis, lasciando quattro strisce di colore. Fa solletico, ma è il tipo di solletico che gli fa inarcare la spina dorsale, sollevando la schiena dal pavimento:"di avere la tua fiducia a tal punto da poterti toccare in questo modo", disegna un cerchio attorno all'ombelico di Louis, sedendoglisi in grembo:"sei così dannatamente bello. Così eccitante sotto di me", porta la mano pulita al capezzolo di Louis un'altra volta, roteandolo tra il pollice e l'indice, mentre disegna con la vernice la linea dalle clavicole:"vorrei essere in grado di disegnare qualcosa di bello su di te. Magari il cielo. Immagina un cielo al tramonto con già le stelle. Sarebbe qualcosa che varrebbe la pena disegnare su di te, Lou", Louis guarda Harry innamorato perso, ma allo stesso tempo le labbra sono aperte in maniera oscena.
Si avvicina e gli prende le labbra tra le proprie, succhiando quello inferiore, ricevendo un verso compiaciuto da Louis. Però è Harry a gemere quando l'uomo più grande muove i fianchi, spingendoli per fare frizione tra i loro corpi.
"Dio, non posso aspettare oltre", respira e Louis sorride, quasi trionfante perchè era quello che voleva sentire:"adesso ti scopo, va bene?"
"Gesù Cristo Harry ti prego", dice Louis disperatamente, facendo ridere Harry. Alza la testa per cercare i jeans, li prende e tira fuori un preservativo dalla tasca anteriore. Louis lo guarda interrogativo, così Harry risponde ai suoi pensieri:"Penso di aver immaginato che in qualche modo avremmo battezzato la casa", scrolla le spalle ed è Louis a ridere ora:"è per non fare un casino".
"Beh certo. Non per prevenire MST quale sarebbe il suo lavoro", scherza Louis e nonostante stia ridendo, Harry lo bacia un po' a caso dicendo 'siamo puliti', in modo divertente e Louis non capisce come riesca a fare una cosa del genere in un momento come questo.
Si infila il preservativo con la mano pulita, tirandolo fuori con cautela dall'involucro aperto con i denti. Louis lo guarda sopra di sé come se fosse affamato, disperato per avere ancora di più, nonostante non sia pronto alla fine.
"Non hai nemmeno bisogno delle mie dita. Sei sempre così pronto per me, non è vero?", chiede Harry mentre si spinge dentro di lui, senza aspettarsi nulla di più che un cenno con la testa da Louis mentre gli fa spalancare le gambe per avere più accesso.
Nonostante sia piuttosto scomodo e Louis abbia la schiena contro il pavimento, per loro, fare l'amore non stanca mai, non annoia mai, non sembra mai abbastanza. Harry continua a tenere le mani di Louis sopra la sua testa, ma nel momento in cui tocca la sua prostata ancora e ancora - che ora è più facile da raggiungere rispetto a prima - non ce la fa più e quindi Louis gli sta tirando i capelli e graffiandogli la schiena, mentre si muove veloce dentro di lui.
A Harry non importa che Louis sia troppo rumoroso perchè a lui non importa che parli troppo. Hanno il loro modo per esprimere ciò che provano ed in qualche modo, si ritrovano a godersi ciò che l'altro ha da offrire. Louis è uno bisognoso quando si parla di sesso e ha bisogno che Harry lo tocchi ovunque e soprattutto ha bisogno di sapere se Harry se lo stia godendo o meno. Harry ha questa consapevolezza per il modo in cui geme ed urla il suo nome, ma Louis ha bisogno che Harry gli dica com'è essere dentro di lui, quanto sia bello e Harry fa quello e molto altro. Ricorda a Louis dei particolari di sé stesso che spesso dimentica, gli dice delle piccolezze che non sa sul proprio corpo.
Con i respiri pesanti, baci sporchi e incasinati, ritrovano loro stessi fino a godersi i loro orgasmi, sdraiati lì, stavolta Louis sopra a Harry con i giornali e la plastica attaccati ai loro corpi.
"Non lo finiamo oggi", Harry ride, le labbra sui capelli di Louis. Louis è indifferente alla cosa, ha ottenuto quello che voleva, la stanza può aspettare.
"Abbiamo tutto il tempo del mondo per finirla", guarda su, strofinando il naso nell'incavo del collo di Harry, le cui mani stringono il fianco di Louis, tenendolo dalla vita:"hai un buon odore".
"Sono tutto sudato", Harry continua a ridere ed è un suono piacevole, Louis non ha bisogno della musica in sottofondo. Così, semplicemente mugola, per risposta:"pensi che qualcuno ci abbia sentito?", chiede Harry guardando la finestra aperta.
"Spero di si", Louis lo bacia su un punto rossastro, quasi violaceo sul suo collo, precedentemente fatto da lui:"i vicini faranno meglio ad abituarsi".
"Sei fantastico. Ti amo", dice Harry e non è che sia qualcosa che prevederebbe una risposta, dopo quello che ha detto Louis, ma per loro è normale. Va bene così.
"Sai... giusto perchè tu ne sia certo", comincia Louis:"questo posto non ha nemmeno tutti i mobili, ma sa già più di casa di qualsiasi altro posto in cui sia stato", e Harry lo guarda così speranzoso, come se vedesse il futuro nel bagliore degli occhi blu di Louis ed è bello. Il futuro sembra limpido, finalmente sembra giusto e felice. È la fine perchè va bene così e perchè ciascuno ha l'altro.
-2!!!
A presto.
-A.
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