25 - Friend
C'erano state diverse mattine in cui Louis si era svegliato con un'erezione tra le gambe, finché Harry non l'aveva beccato dopo aver fatto un interessante sogno su di lui. C'erano stati tanti momenti in cui Louis aveva sentito l'urgenza di baciare il suo migliore amico dai luminosi occhi verdi e le labbra rosate, finché non aveva avuto il coraggio di farlo davvero e si era sentito reale, vivo e libero. C'erano stati tanti momenti in cui Louis aveva detto a Harry che lo amava, a volte nemmeno sapendo il significato di quelle parole che continuava a ripetersi, finché non lo aveva detto davvero e Harry ne aveva capito il significato, non era solo da migliore amico. C'erano stati anche tanti giorni in cui Louis aveva pianto, desiderando di averlo accanto, finché non era arrivato il giorno in cui aveva pianto per averlo rivisto per la prima volta dopo anni.
Non è una notte triste, almeno pensa Louis, ma guarda il soffitto di quella camera così poco familiare e non capisce come si sente. Come dovrebbe sentirsi. Sarebbe egoistico sentirsi male, ansioso o ancora peggio sentirsi pieno di vita. La verità è che non sa nulla. Fino ad oggi, non aveva pensato a Harry in nessun altro modo - almeno non in modo drastico - lo aveva visto solo come un angelo caduto dal cielo, atterrato davanti a lui e che lo aveva graziato con la sua presenza perchè ne aveva bisogno, di quello e di nient'altro. Era felice anche solo di avere il suo amore perduto davanti, di potergli parlare e sentirsi al caldo con il raggio di sole che la sua presenza avrebbe generato.
Ma quello che era successo in quelle settimane era... interessante ed inaspettato. Harry si era praticamente dichiarato, lui aveva baciato Harry e si era avvicinato troppo in quella stanza d'albergo e fino a quel momento, non aveva pensato ai suoi più profondi sentimenti per il ragazzo più piccolo. Non l'ha fatto, non si è posto delle domande, interrogandosi sui suoi sentimenti, parlando con la sua coscienza e combattendo contro se stesso perchè ancora una volta, non sembra giusto.
Non è ancora giusto?
Louis non si era ancora fatto quella domanda, ma Harry si era impossessato delle coperte, lasciando Louis con il petto scoperto e la sua testa che sente quel fresco, se così può dire, quindi è nel suo pieno diritto chiedersi, domandarsi, pensare e pensare ancora e non va bene. Ha un corpo caldo e nudo quasi pressato contro il suo, alla sua destra, la luce immensa che penetra dalla finestra e che illumina appena quel corpo facendolo sembrare una fiamma e Louis vuole toccarlo. Potrebbe scottarsi, ma vuole toccarlo nonostante il dolore e le ferite che potrebbe provocargli.
Si tamburella il torso con i polpastrelli, una gamba sotto le coperte e l'altra fuori, giusto per avere la giusta temperatura. Harry russa appena, ma la sua espressione sembra pacifica, felice ed i capelli tutti scompigliati e che forse hanno bisogno di essere lavati, ma quella è la parte pericolosa, perchè vorrebbe essere Louis a lavarglieli. Louis pensa che il contatto che hanno avuto la sera precedente non sia abbastanza ed ora gli sta scendendo tutto, tutti i pensieri perversi e sporchi che non dovrebbe fare, si stanno impossessando della sua mente. Tutti quei pensieri che non si immaginava a fare su nessun altro e pensieri che non appartenevano a qualcuno che si era ritrovato a non godersi più certe cose. Condividere qualcosa di così profondo, dare il suo corpo a qualcun altro, gli sembrava solo disgustoso, gli faceva solo odiare se stesso. Adesso, era scomparso con l'odore di Harry sul suo cuscino.
E vuole quell'odore addosso. Vuole avere potere, ma anche essere controllato. E vuole intrecciare le loro dita e baciargli le labbra dolcemente. Vuole gustarselo. Vuole conoscerlo di nuovo. Vuole di nuovo il tocco di Harry ed anche tutto il resto. Vuole dargli il mondo intero e fargli vedere i fuochi d'artificio. Sempre gli stessi, ma anche di nuovi, di migliori.
Louis vuole essere adagiato su lenzuola stropicciate e sporche, vuole essere nudo e sudato, vuole essere stretto, vuole essere marchiato, vuole dare e ricevere, vuole le nocche bianche, le labbra che sanguinano, rigirare gli occhi fino a vedere il suo stesso cervello, vuole gemere e farlo gemere, vuole le membra doloranti, ma il dolore di volerne ancora, sarà sempre più forte. Allora vuole di più, vuole tutto e lo vuole da Harry. Meraviglioso e sensuale Harry.
È fottutamente difficile. È difficile controllare se stesso, dopo non aver avuto tutto questo per anni, dopo non aver avuto lui, vede Harry mostrargli la sua fiducia, la sua voglia e torna ad esserne ossessionato. Ad esserne bisognoso e non c'è modo di poter spegnere l'interruttore che fino a quel momento gli aveva fatto tenere il suo corpo solo per se quando vede Harry, perchè vuole condividerlo. Vuole affidarlo alle sue mani.
Quello non è cambiato.
Sente il respiro appesantirsi sempre di più, i suoi pensieri farsi sempre più profondi - letteralmente - e la schiena di Harry e forte, la sua pelle così luminosa, le sue mani così grandi, la voce così graffiante, le sue labbra da baciare ed una volta lo chiamava 'suo'.
Anche Louis una volta era dentro di lui. Ed era così stretto, così perfetto, così concentrato ad essere giusto per Louis e solo per Louis. Ha il viso di Harry stampato nella sua memoria ed ora è così dettagliato, che sta diventando stupido.
Non riesce letteralmente a muoversi dal suo posto, non solo perchè è comodo e niente potrà farlo muovere - soprattutto con quella luce pessima - ma anche perchè è paralizzato lì. Il suo cervello non gli permette di lasciare quel letto con le lenzuola calde.
Sente caldo, le sue guance probabilmente sono accaldate e cerca di guardare in modo del tutto casuale di lato dove Harry è totalmente addormentato, solo per essere sicuro. Fa scivolare la mano lungo il torso, stuzzicandosi con i polpastrelli - i capezzoli ancora estremamente sensibili - e trema so di conseguenza, finché non arriva all'elastico dei boxer. Sono un paio pulito, ma Louis si sente già così sporco che è del tutto inutile.
Osa iniziare a toccarsi attraverso il tessuto della sua biancheria e oh oh, non è solo completamente duro un'altra volta, ma è ancora estremamente sensibile. Automaticamente grugnisce, mordendosi il labbro per contenersi, chiude gli occhi per la vergogna, ma continua a tenere in mano la sua lunghezza attraverso il tessuto ed a pompare. Non è abbastanza, in realtà non è niente, ma il suo cuore sta battendo veloce, soprattutto quando sente Harry accanto a se muoversi per cambiare posizione ed ovviamente, da pancia sopra, si gira su un fianco. Verso Louis.
È fottuto, ma l'adrenalina è tale che sposta la mano fin dentro ai boxer fino a sentire se stesso. Prende l'erezione in mano, lascia andare la testa all'indietro, inarcando la schiena fino a farla sollevare dal materasso ed il contatto è troppo per lui, si era quasi dimenticato quanto fosse bello perchè quando era stata l'ultima volta? Non c'erano stati momenti in cui si era sentito di farlo, non se lo sarebbe goduto, ma ora... si sente diverso, come quando era adolescente e stava scoprendo il suo corpo. Louis lo sta facendo. Di nuovo. A ventisei anni. Con il suo amico d'infanzia accanto.
Solo un'altra tipica notte insonne.
O forse no, non proprio.
Forse è l'adrenalina ed il fatto che avesse avuto un contatto con Harry giusto un paio d'ore prima e gli era piaciuto, gli era piaciuto talmente tanto che... sta bene. È meraviglioso e Louis è pazzo, probabilmente completamente fuori di testa, ma si sta dimenticando di quella sensazione di sporco che di solito per lui, accompagnava quei gesti. Pensa a Harry, alle sue parole, al suo piccolo segreto.
'In questi anni, mi sono toccato solo pensando a te'.
E questo lo fa rilassare ancora di più perchè se Harry l'aveva fatto senza il suo permesso, anche lui poteva farlo. È quasi la stessa cosa. Quasi.
Harry aveva anche ragione, avrebbe voluto toccarlo. Avrebbe voluto mettere le sue mani su Harry, completamente e ricordargli chi può farglielo diventare duro e farlo venire come si deve, come solo Louis può fare. Allora ci pensa, pensa a quello che sente e a come Harry se lo goda e gema per lui. Gema il suo nome.
Questo fa sì che anche Louis se lo goda.
Harry accanto a lui emette un piccolo verso mentre dorme e oh mio Dio, Louis vede le stelle perchè era stato carino, si, ma nello stesso momento Harry può anche sembrare sensuale e sexy. Inoltre ricorda anche a Louis che Harry è nudo e ha solo un lenzuolo a coprirgli il corpo senza maglietta e non fa che peggiorare tutto.
O forse migliorare.
'I versi che fai, fanno ancora impazzire anche me. Voglio sentirli sempre'.
Allora Louis geme, non forte, ma abbastanza e proprio come piace a Harry. Aumenta la velocità della mano, sfregandosi la punta con il pollice anche per distribuire il liquido pre-seminale su tutta la sua lunghezza perchè sia più facile e bello. Sente di averne bisogno ancora e ancora, ma pensa che tutto quello che succederà, non sarà comunque abbastanza.
Harry gli aveva chiesto se voleva che si fermasse, ma Louis non gli aveva risposto propriamente, perchè dannazione, avrebbe voluto che continuasse all'infinito, che gliene desse ancora, che andassero oltre. Che lo avesse baciato di più, toccato di più, che lo avesse marchiato ovunque, che fossero diventati una cosa sola solo per un po', ma un po' che sembrasse un per sempre, un'eternità.
"Si, ti prego...", sussurra ed è tutto frutto della sua fantasia dove Harry è sopra di lui e non lo rende suo schiavo, ma quasi. Quasi perchè è Louis ad offrire il suo corpo e lo fa davvero:"Di più", respira, guardando Harry accanto a se con la coda dell'occhio, le labbra sono dischiuse ed il collo esposto, Louis vorrebbe mordergli e succhiargli la pelle:"tuo, sono tutto tuo", continua e si sente estremamente coraggioso, com'è possibile?
Si sposta i capelli dalla fronte quando sposta le mani dalla sua lunghezza ai testicoli per massaggiarli e cercando di ricordarsi come lo faceva Harry, come sapeva che facesse impazzire Louis. Pensa anche alle sue labbra, quelle labbra polpose e rosse. Gli occhi umidi che guardano Louis mentre è tra le sue gambe.
Stringe il lenzuolo un una mano e geme ancora, un po' più forte:"Harry", la sua vista è quasi totalmente bloccata, stringe gli occhi, da un altro colpo alla sua lunghezza, prima lentamente e poi più veloce, ma in questo momento non è abbastanza forte per stuzzicarsi in questo modo:"ti voglio così tanto", respira, allargando ancora un po' le gambe, sentendo l'aria fredda che gli colpisce la pelle e questo lo fa sentire meglio. Muove i fianchi all'unisono con la sua mano, stessa velocità, la mano che circonda la lunghezza, ma sa che Harry la prenderebbe e la muoverebbe meglio. Cerca di concentrarsi su quello:"È così bello. Sei bravissimo", continua a gemere ed è assurdo. Arriccia le dita dei piedi, la bocca è semi aperta e la sua gola e le sue labbra sono secche:"ci sono quasi. Vai avanti così, piccolo", stringe la presa attorno alle lenzuola, immaginando che siano i capelli di Harry:"fammi venire. Per favore", sussulta e Louis era sempre stato quello rumoroso e forse è per questo che sta parlando così tanto, perchè non può fare più di tanto rumore al momento. È quasi come se fosse una strategia:"Per- ah", lascia che la sua bocca si spalanchi, nessun suono che ne viene fuori, finché non rinuncia e sembra quasi che stia piangendo, ma nello stesso tempo, tutti si accorgerebbero che è un gemito.
Louis sente il liquido caldo in mano e merda, non lo fa da un po' e adesso è venuto due volte in meno di ventiquattro ore. Violentemente, era venuto violentemente. Mentre si sta ancora dando piacere, si morde il labbro inferiore, finalmente chiudendo le labbra e quasi si curvano in un sorriso per quanto è bello. Muove lentamente e goffamente la mano su e giù, le gambe che scattano per quella sensazione e per quanto è diventato sensibile.
Il petto va su e giù velocemente a causa del respiro pesante e la pelle arrossata. Cerca di riprendersi dal momento e finalmente apre gli occhi, leggermente umidi per tutto l'episodio.
"Lo-Louis?"
"Cazzo", quasi urla, lo shock nel girarsi verso Harry di lato, lo fa muovere velocemente dal lato opposto, cadendo dal letto e portandosi in parte dietro le lenzuola. Il rumore è così forte che quasi copre il suo grugnito di dolore... ma anche di frustrazione, forse anche di vergogna e del 'che cazzo pensavi di fare, Louis Tomlinson?'.
Vorrebbe quasi piangere, il suo cuore ancora non si è ripreso, ma probabilmente non lo farà così presto. Avrà un infarto proprio lì, ma cazzo, avrebbe voluto che nel pavimento ci fosse stato un buco così da poterci cadere dentro ed andare a schiantarsi al primo piano dell'hotel.
"Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio", sussurra senza fiato, andandosi a coprire il viso con la mano e non si sta nemmeno sforzando per alzarsi, anzi mantiene la schiena ben schiacciata contro la moquette scomoda che gli fa male tanto quanto il piede che aveva sbattuto contro il letto nella caduta. Forse si decomporrà lì.
"Louis stavi- wow, Lou...", dice Harry e sembra senza fiato con quella voce mattutina che dovrebbe essere illegale, perchè sono cosa? Le tre del mattino? Non è l'ora giusta per avere quella voce roca e sexy. Louis non può sostenerla in questo momento:"tu stavi", sospira:"cazzo, troppo eccitante... posso... Louis io-"
"Stai zitto!", riesce ad urlare Louis. È dolorante, imbarazzato e incazzato, ma riesce a mantenere un tono secco nella sua risposta agli sproloqui di Harry e probabilmente al rimpianto più grande della sua vita.
"Ma io... dopo questo io ho davvero bisogno di toccarmi", e che cazzo? Louis è appena caduto dal letto, Harry dovrebbe far finta di non aver visto nulla e invece no. Anzi, sta peggiorando ulteriormente la situazione facendo si che il comportamento di Louis diventi un po'... freddo. Si sente estremamente a disagio e quando sente quelle parole, si alza velocemente e gli si avvicina, senza sedersi sul materasso, senza nemmeno avvicinarvisi, ma mette le mani davanti a Harry e gli chiude gli occhi, con vergogna e disagio, per fargli capire di smetterla.
"Ti prego, no!", non sembra arrabbiato, sembra più che altro a pezzi e non può stare succedendo davvero. Louis si sente come se dovesse scomparire da un momento all'altro:"Non dirlo. Non fare niente", e non riesce nemmeno a provare a chiedere da quanto Harry stesse guardando, se era stato da dopo l'ultima volta che lo aveva guardato, allora aveva visto un po'. Un bel po':"ti scongiuro".
"Louis?", Harry lo chiama preoccupato e Louis non riesce a guardarlo, non riesce a guardare in faccia la realtà e si pente di avere degli ormoni e di aver deciso di sentirsi in quel modo. Ha agito senza pensare.
Louis sente la mano di Harry sopra la sua, ma nega il contatto e si gira subito per tornare a sedersi di nuovo sul pavimento, la schiena contro il letto. Si tira le ginocchia al petto e si copre l'intero viso con le mani - sporco, si sente sporco ed un cattivo odore addosso.
"Non posso crederci che hai assistito a questa scena", mormora, non con lo scopo di farsi sentire da Harry, invece è esattamente quello che succede:"mi sento... merda, mi dispiace. Non so perchè l'ho fatto. Stavi dormendo. Pensavo stessi dormendo", continua a mormorare, la voce sembra un po' ovattata dalle sue mani, gli trema tutto il corpo e quando Harry si muove per accendere la lampada sul comodino, Louis quasi urla, un mezzo urlo, mezzo grugnito di protesta e vorrebbe scappare da lì, magari chiudersi in bagno... qualsiasi cosa che lo tenga lontano da Harry in questo momento andrebbe bene.
"Hey, non c'è bisogno-", sente dire a Harry e si copre le orecchie con le mani, sussurrando 'no, no, no' per non sentire. Harry sta ancora parlando e lo sente dire il suo nome, ma comunque non si azzarda a toccare Louis e continua a rifiutarsi di ascoltare le sue parole.
Ma i secondi passano, lunghi secondi e Louis sente un tocco delicato sulle sue caviglie scoperte. Respira come se avesse paura di qualcosa, guarda su, le mani ancora sulle orecchie e vede Harry. Harry con la sua faccia preoccupata alla quale Louis si era abituato, insieme a quella pacifica e tenera di cui Louis era estremamente innamorato e che riusciva sempre a rilassarlo, nonostante ci si sentisse già, migliorava ancora di più.
'Louis', legge sulle labbra di Harry, si schiudono appena e poi si curvano in un broncio, la lingua che sfiora appena i denti davanti il che riporta alla mente del ragazzo dei flash della prima volta che lo aveva rivisto in caffetteria.
Louis continua a fissare quell'uomo stupendo finché questo non decide di mettere una mano su quella di Louis per allontanarla dall'orecchio. A Louis manca quel tocco caldo sulle caviglie:"Cosa senti?", ed è una doma da normale e semplice, sul serio, ma Louis è colto di sorpresa perchè non è una domanda usuale, non si aspettava questo tipo di domande, subito.
Ma Louis ha forza e coraggio solo per scuotere la testa invece che rispondere.
"Louis, sai bene che non c'è motivo per cui tu ti senta in questo modo", dice Harry allora, il tono che lascia trasparire la preoccupazione e Louis vorrebbe dire 'ma non ho nemmeno risposto alla tua domanda, non sai come mi sento', perchè Harry non lo sa, è vero. Non può in nessun modo sapere come si senta, forse lo sa la maggior parte delle volte - sempre in realtà - ma non per quanto riguarda questo:"sono io, sono Harry", lo guarda negli occhi blu, le mani che scivolano, fino ad arrivare di nuovo alle caviglie, disegnando cerchi invisibili con i pollici.
"Lo so...", decide di dire Louis. Debole e lento.
Harry annuisce, le labbra non più strette in una linea sottile:"Bene".
"Mi fa solo stare peggio il fatto che sia tu", dice Louis, crollando definitivamente a pezzi, non che si metterà a piangere, ma il suo cuore, la sua anima, il suo inconscio, crolla tutto, lo abbandonano e si sente solo, ma allo stesso tempo troppo pesante per avere a che fare con se stesso.
"Perchè?", Harry porta una mano sulla guancia di Louis, ma il ragazzo dagli occhi blu cerca di allontanarlo e guardare di lato, ma Harry lo costringe a guardarlo senza permettergli di respingerlo:"Louis, perchè?"
"Io non lo faccio Harry. Non mi piace più", confessa e Harry allontana spontaneamente la mano da Louis, osservandolo attentamente, come se, così facendo, potesse trovare la risposta in questo momento.
"Tu non...", comincia confuso, è completamente confuso e Louis è terrorizzato da tutta questa situazione ed anche da se stesso:"ma prima d'ora, noi... abbiamo condiviso qualcosa, Louis, è stato qualcosa".
"Lo so", dice Louis fin troppo velocemente:"è vero, non farti un'idea sbagliata, per favore. È solo che...", sbuffa, si tira indietro la frangia, affondando le dita nella cute, frustrato:"non voglio parlarne. Non costringermi", dice allora, seriamente e prova ad alzarsi, intento ad andarsene. Non solo a lasciare il pavimento, ma anche la stanza e ad andarsene da accanto a Harry.
Ma Harry non glielo permette, gli afferra il braccio e lo fa sedere di nuovo, impedendogli di scappare via:"Louis", dice severamente ed è la prima volta che sente il ragazzo dagli occhi verdi usare un tono del genere:"ne parliamo eccome. È quello di cui hai bisogno, parlarne con qualcuno e venire ascoltato davvero. Ne hai bisogno", continua, con sguardo serio e parlando lentamente, per assicurarsi di essere ascoltato. Louis guarda il ragazzo di fronte a se quasi sorpreso, poi sposta lo sguardo dal suo viso, al modo in cui la sua mano gli sta stringendo il braccio. Harry allora lo lascia andare, ma sfiorandogli appena la pelle con le dita, un tocco delicato, in contrasto con la sua presa e la sua voce:"Parlami. Sento di aver fatto qualcosa di sbagliato e tu pensi ci sia qualcosa di sbagliato in te. Questo non va bene", finisce, il tono calmo e più dolce stavolta.
Louis inghiotte, vorrebbe scappare dallo sguardo di Harry, ma non ci riesce, come se ci fosse qualcosa che mantiene la sua attenzione sul ragazzo più alto. Louis non riesce nemmeno a prestare attenzione a quei piccoli dettagli e tratti di Harry, che vorrebbe. Sta guardando, ma non vedendo.
"Harry, tu non hai fatto niente di sbagliato...", ma poi... dopo quelle parole, Louis abbassa lo sguardo ed al verde manca il blu, ma l'onda del mare non torna indietro. Harry vorrebbe che se lo portasse via:"hai fatto tutto perfettamente. Tutto", confessa Louis, un piccolo sorriso che gli si forma sulle labbra:"non voglio che pensi che non mi sia piaciuto", Louis, con calma, prende la mano di Harry e se la porta in grembo, giocando con le sue dita e con il braccialetto al polso:"perchè non è così Harry. Mi è piaciuto tantissimo, è stato così bello", sbuffa:"ma penso che fosse tutto lì... non mi sentivo così, da così tanto tempo, che non volevo più farlo, qualsiasi tipo di interazione sessuale... mi sembrava sporca".
"Ma perchè? Cosa ti ha fatto sentire in questo modo?", osa chiedere Harry guardando Louis che fissa le loro mani intrecciate in modo impacciato, ma senza giocarci.
Il ragazzo più grande sussulta appena a quella domanda, ma dopo essersi morso l'interno della guancia, risponde:"Non l'ho fatto con molte persone. Questo tipo di cose intendo...", dice, con troppa vergogna e troppo imbarazzo per anche solo chiamarle con il loro nome. Si sente estremamente piccolo, è patetico:"ne abbiamo già parlato. Nessuno mi ha mai ferito, te lo assicuro. Il problema ero io. Non riuscivo a godermelo e gli altri mi facevano sempre sentire male per questo. Perchè fingevo, perchè non lo facevo bene o perchè sembrava che non me lo stessi godendo. Ed avevano ragione, era così. Ci stavo mettendo troppo impegno", lascia andare la mano di Harry ed invece di guardare giù, guarda di lato, verso la porta del bagno:"mi sentivo anche come se mi stessero usando, perchè li faceva sentire meglio stare con qualcun altro mentre riversavano i loro dolori su di me. Stavo già soffrendo molto, ma era come se stessero buttando i loro problemi su di me. Così ho smesso, non ci ho nemmeno pensato, non mi veniva nemmeno in mente di farlo da solo. È per questo che ora ho reagito così, perchè è passato talmente tanto tempo, non ho avuto il coraggio di farlo per così tanto tempo, che non so cosa mi sia venuto in mente. All'improvviso mi piaceva, volevo toccarmi, ma...", si ferma.
"M-ma?"
"É con me che volevi farlo? Voglio dire, non abbiamo fatto molto, ma era qualcosa", guarda Harry, i cui occhi si spalancano, ma poi si acciglia dopo le parole dette da Louis:"ho sentito qualcosa e sono andato in panico-"
"Non farlo", dice Harry allora:"Lou, perchè mi stai anche solo chiedendo una cosa del genere?", guarda il ragazzo davanti a lui in maniera amorevole, anche familiare. Mostra talmente tanta dolcezza, rispetto e preoccupazione, che Louis potrebbe esplodere.
"Perchè eri triste per i tuoi genitori e tutto il resto. Forse volevi sentirti meglio, come facevano tutti gli altri. Ma stavolta mi è piaciuto, perciò fa male pensarla in quella maniera", si copre la faccia con le mani, la voce che si spezza:"e perchè sei tu... fa male"
"Oh Louis...", dice Harry triste, avvicinandosi subito il ragazzo più basso addosso, facendogli posare la testa sul sul petto nudo ed è caldo e sta cantando una canzone perchè Louis riesce a sentire il battito del suo cuore. Batte per lui:"Mio dolce, dolce Louis. Non ti farei mai una cosa del genere, amore mio. Mai, Dio...", Harry dondola i loro corpi avanti e indietro, accarezzando il braccio di Louis, soffiandogli quelle parole tra i capelli:"ti rispetto troppo, ci tengo troppo a te. Prezioso, sei troppo prezioso... non tradirei mai la tua fiducia, non ti userei mai. Ti ho detto che stavo bene. Sai perchè? Perchè tu, mi hai aiutato, dopo tutti questi anni, tu sei ancora perfetto ai miei occhi, con tutti i tuoi difetti e pregi, sei perfetto. Respira, Louis, respira per me", continua ed a Louis viene da piangere, ma sa che è anche uno spreco, permettere che lacrime umide scendano per parole del genere, meritano di più e Louis non è triste, quindi non può piangere.
"È stato bellissimo Louis. Mi sono sentito così vicino a te, anche se non siamo andati fino in fondo. Ma sono grato che non sia successo. Non siamo pronti e non è necessario che lo facciamo. Soprattutto non quando tu ti senti così", mette le mani sugli avambracci di Louis e fa in modo che lo guardi:"e non ne sapevo niente. D'ora in poi, ti prego, dimmi cosa ti passa per la testa. Subito, dimmelo. Non posso leggerti nel pensiero, Louis, ho bisogno di sapere come ti senti", Louis guarda attentamente il ragazzo davanti a se, apre la bocca e le parole quasi riescono ad uscire, ma si blocca e la chiude di nuovo:"per favore, dimmelo...", lo incoraggia Harry ed è come se avesse la speranza scritta sugli occhi, perchè così sembra. Sembra che abbia speranza.
"Sarebbe così strano se mi innamorassi di te un'altra volta, tutto d'accapo?", chiede Louis, cercando di suonare più normale possibile, ma la sua voce lo tradisce, perchè troppo debole e troppo emozionata.
Le labbra di Harry si deformano in un sorriso ed eccole lì, le due fossette scavate a fondo sulle sue guance che sembra quasi che siano state scolpite:"No", scuote la testa mentre risponde:"perchè io non ho mai smesso di innamorarmi, quindi sarò in fondo alla strada ad aspettarti".
Louis scoppia a ridere, ma solo perchè sa di non poter rispondere in maniera adeguata, è senza parole, il suo vocabolario non è abbastanza fornito per rispondere ad un qualcosa che implica così tanto dall'universo:"Era estremamente sdolcinata come cosa, brutto bastardo", tira un leggero schiaffo sul braccio nudo di Harry, il rumore dell'impatto si sparge nella camera.
"Ouch", scherza Harry, portandosi la mano sulla zona colpita ed assumendo un'espressione come se gli facesse male. Louis continua a ridere, a ridacchiare più che altro, coprendosi le labbra con il pugno e lasciando che le rughette intorno agli occhi, facciano la loro comparsa.
"Non essere così melodrammatico", Louis mantiene il ghigno sul viso - il suo ghigno Harry - e gli tira un altro schiaffo. Harry grugnisce e protesta, sbraitando cose senza senso e Louis continua a ridere, la schiena ancora premuta contro un lato del letto.
"Smettila, Louis", protesta Harry con tono infantile, quando Louis lo spinge dal petto, provocandolo.
"Perchè?", chiede Louis e vede, è così da quando ne ha memoria. Lo facevano sempre, iniziare a cazzeggiare quando il momento si faceva troppo serio e dovevano rompere il ghiaccio e finiva sempre così.
Louis va per premere la mano contro il petto di Harry, spingendolo più forte, ma stavolta il ragazzo più piccolo, fa in tempo a prendergli entrambi i polsi e a portarlo con se quando perde l'equilibrio e cade sul pavimento.
Louis emette un lieve squittio dalle labbra e dal petto e poi finisce sopra Harry, pelle calda che sente pelle calda e sono letteralmente faccia a faccia:"Perchè", Harry ghigna, rispondendo alla domanda che teoricamente Louis gli aveva fatto prima:"ciao", dice allora, Louis guarda attentamente il suo viso, continuando a sorridere calorosamente.
"Ciao", risponde Louis, sentendo le guance arrossarsi, sta provando troppe cose, sono nudi e oh mio Dio, perchè gli sembra tanto di essere tornato ad essere un adolescente? Ma perchè Louis non si comporta come faceva? Perchè Harry sta facendo la sua parte?
Le sue mani grandi stringono la vita di Louis, tenendolo fermo e vicino - com'è possibile? - continua ad avere quel sorriso sfacciato su quelle labbra rosa e polpose e Louis vorrebbe alzare gli occhi al cielo. E lo fa perchè Harry è così sicuro di se che gli sta facendo saltare i nervi. Non perchè sia così, ma perchè ne ha motivo.
"Cosa?"
"Sei una testa di cazzo", dice Louis, al contrario del suo sorriso giocoso, è serio. Beh... almeno ci prova. Preme le mani contro il petto di Harry, ignorando la sensazione della sua pelle contro quelle e si tira su, sedendosi sul bacino del ragazzo.
"Sei bellissimo in quest'ottica", dice Harry, letteralmente esaminando Louis, il torso nudo esposto, le mani ancora premute sul petto ed ora sulla pancia, gli occhi appena lucidi da prima, le labbra più rosse del solito e i capelli incasinati, morbidi e perfetti.
"Testa di cazzo, ripeto", dice Louis, cercando di fare del suo meglio per non guardare in basso verso Harry. Cerca di allontanarsi, ma Harry non glielo permette, gli afferra i polsi, ma invece di spingerselo addosso, si tira su lui. Louis quasi cade all'indietro, la schiena troppo vicina al letto, Harry con le gambe quasi completamente aperte, ma con Louis in mezzo e sono troppo vicini. Troppo vicini per la loro salute.
"Voglio baciarti", Harry lascia i polsi di Louis, in modo da fargli capire che non si fermerà e che lui non deve fare niente. Invece non fa altro che spostargli una ciocca di capelli dalla fronte, cogliendo l'occasione per strofinare gli zigomi di Louis con le nocche. Louis annuisce. Louis annuisce semplicemente e Harry sorrise appena:"Si?", guarda negli occhi di Louis, le mani ancora sulle guance rosse:"allora fallo", continua:"così posso essere sicuro. Così puoi essere sicuro".
Louis non sa quante volte abbia esaminato la faccia di Harry - l'aspetto, la sua personalità - ma non é che ne sia stanco. Allora lo fa, mette la mano sulla guancia opposta di Harry e con il pollice disegna le labbra di Harry. È così dolce, un gesto così amorevole che Harry gli bacia le dita quando le sente sopra le labbra. È impossibile che Louis si tolga quel sorriso genuino dalla faccia e la luce dagli occhi.
"Harry...", sussurra come se il nome del ragazzo dagli occhi verdi fosse un segreto e solo lui fosse in grado di parlarne".
"Louis...", ridacchia, rispondendogli.
"Allora ti bacio", Louis ride insieme a lui, mantenendo un tono dolce e tranquillo. È perfetto. L'intero scenario lo è. Harry annuisce e Louis disegna il suo labbro inferiore un'ultima volta, per poi tornare sugli zigomi e spostargli i capelli dalla fronte.
Si avvicina, le labbra già sopra quelle di Harry, entrambi sentono il respiro caldo dell'altro, ma Louis invece, gli bacia l'angolo della bocca. Senza lasciare che il ragazzo rimanga deluso, gli bacia la punta del naso e poi la mascella, insieme al mento e poi di nuovo all'altro angolo della bocca.
Louis avvolge strette le braccia attorno al collo di Harry, le mani riescono a stringere un po' di capelli dalla nuca e i loro volti sempre molto vicini. Estremamente vicini e ben presto senza più spazio tra loro quando Louis finalmente unisce le loro labbra ed assaggia Harry.
Baciandolo lentamente, godendoselo ed anche Harry è talmente dentro al bacio che ha una mano nell'incavo della schiena di Louis e l'altra sulla sua coscia. Non c'è niente oltre al bacio però, solo ricordi che vengono condivisi e gesti dati.
Rimangono lì a baciarsi a lungo, finché le loro labbra non sono gonfie, rosse e paffute, finché non gli manca il respiro ed i loro corpi sono troppo caldi per essere tollerati. Tornano a letto, nella stessa posizione, senza davvero toccarsi, ma molto vicini. Harry con la schiena rivolta verso Louis e Louis che guarda verso il soffitto con ancora il sapore di Harry nella pelle.
"Sai", dice Harry:"gli amici dormono in letti separati, e gli amici non mi baciano come fai tu", e Louis sa che sta sorridendo, è questa la verità e per questo ride anche Louis. Ridacchiando silenziosamente perchè cazzo, chi voleva prendere in giro dicendo che non è nella situazione del 'se mi innamorassi', non gli era stato indifferente il modo in cui Harry aveva detto 'non ho mai smesso di innamorarmi'. Sa che sarà lì ad aspettare Louis, aiutandosi a vicenda ad affrontare il fatto che sono due persone diverse, ma che una completa l'altra, rendendo tutto migliore.
È meraviglioso ed anche Louis vuole stringere Harry. Allora rotola su un fianco, si avvicina alla schiena di Harry e decide di coccolarlo, assicurandosi che i loro corpi siano premuti l'uno contro l'altro e che non ci sia spazio. Sono liberi, ma non da soli, così Louis non può essere un due, allora pensa di poter essere libero e felice.
Buona sera splendori!!
Scusate se ieri non vi ho postato il capitolo, ma sono stata male.
Voi? avete passato bene il Natale?
Intanto, tanti auguri a tutti di buon inizio anno!
A presto!
-A.
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