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23 - Alone

"Harry...", sussurra Louis, affondando il viso nell'incavo del collo di Harry, è caldo e sa di buono, potrebbe di nuovo addormentarsi così.

"Si piccolo?", risponde Harry, un sorriso che gli compare sul volto, stringe la presa attorno alle cosce di Louis che continua a tenersi con le braccia intorno al collo. Non perde nemmeno un minimo di forza mentre sale le scale. La cosa meravigliosa di tutto ciò è che Harry sa dove deve andare, se lo ricorda.

"Non dovresti portarmi tu", dice Louis, la voce ovattata dalla pelle di Harry. Lo sta portando a mo' di sposa, eppure era stata sua sorella a sposarsi, non lui:"peso", Harry ridacchia a quel commento.

"L'hai detto anche l'ultima volta", sussurra Harry, cercando di non fare troppo rumore, anche con i piedi sulle scale, perché la famiglia di Louis dorme:"ed in realtà sei diventato più leggero dall'ultima volta", dice, accanto all'orecchio di Louis.

"O forse sei tu che sei diventato più forte", risponde Louis sussurrando, ricevendo un mugolio come risposta da Harry. Il ragazzo più alto apre la porta della stanza e si guarda intorno prima di entrare con Louis tra le braccia. C'è la stessa grande finestra davanti al letto doppio, con la stessa vista sulla spiaggia. Harry si ritrova a sorridere per poi guardare il ragazzo dagli occhi blu tra le braccia:"Perchè ti sei fermato?", grugnisce Louis, strofinando il naso sulla clavicola di Harry.

"Niente, scusami", risponde velocemente Harry per poi chiudersi la porta alle spalle con il piede, cammina verso il letto e vi adagia Louis. Louis grugnisce ancora per protesta, ma Harry lo zittisce, scosta le coperte, e lo fa sistemare sotto, con la testa sul cuscino:"non puoi continuare a dormire vestito".

"Aiutami", Louis ghigna, ma i suoi occhi sono chiusi. La luce che viene da fuori la finestra è abbastanza affinché Harry possa vedere la sua faccia. La barba è quasi invisibile, le ciglia perfettamente incurvate e che lasciano un'ombra leggera sugli zigomi, le labbra incurvate in quel ghigno, i capelli sottili posati sul cuscino bianco in tutte le direzioni.

Harry sospira, troppo scombussolato per dire qualcosa. Come se non fosse stato già abbastanza Louis che si era addormentato con il corpo premuto contro il suo dopo che si erano staccati dal loro bacio, nella stessa posizione, con le sue piccole braccia attorno alle spalle solide, le labbra che quasi gli sfioravano il collo, ora doveva anche spogliarlo. Era stata una sensazione meravigliosa... il desiderio di svegliarlo, farlo sdraiare sulla sabbia, il suo corpo a sovrastare quello del ragazzo più grande e baciarlo di nuovo, era grande, ma aveva finito semplicemente per stringerlo e sentire le brezza che colpiva entrambi per un altro po', finché non aveva deciso di tornare dentro.

Harry si permette di accarezzare il viso di Louis e di spostare di lato una ciocca di capelli. Louis si lascia andare a quel tocco, ma Harry allontana la mano per sbottonare gli altri bottoni della camicia. Harry si morde il labbro inferiore mentre rimane a fissare il suo petto:"È bellissimo", mormora e passa i polpastrelli sul tatuaggio di Louis, il quale apre pigramente gli occhi:"Hem...", dice allora, stavolta passandogli le mani sugli occhi perchè li chiudesse di nuovo. Così Louis lo fa e Harry gli toglie la camicia, spostando un altro po' le coperte per passare ai pantaloni:"posso?", chiede il permesso, le mani appena appoggiate sulla vita di Louis.

Louis annuisce, gli occhi ancora chiusi e quello è il via libera per fare ciò che aveva già fatto con la camicia. Louis lo aiuta un po', ma dietro non c'è niente, lo pensano entrambi, è solo Harry che si prende cura di Louis ed è tutto ciò di cui hanno bisogno in questo momento. Dolcezza e cure.

"Non avrai freddo?", chiede Harry, insicuro su quale sia la prossima mossa. Ha Louis con solo la biancheria addosso, davanti a se, sdraiato su un letto ed è... semplicemente troppo.

"Se mi lasci qui da solo, si", Louis ammette e non c'è bisogno di scambiarsi altre parole. Harry lascia il letto, ma solo per togliersi anche lui la camicia ed i jeans. Mette tutti i vestiti sulla valigia di Louis, che onestamente, ora si accorgono di quanto sia inutile e Harry si era preoccupato inutilmente sul rimanere lì quando Louis glielo aveva annunciato mentre erano in viaggio.

Torna a letto, sono quasi le cinque, Louis era sicuro che non avrebbero dormito, ma ora lo vuole, ha sonno. Harry si sdraia proprio accanto a lui, pancia su, le mani poggiate sopra e guardando il soffitto.

Sente Louis respirargli accanto ed in qualche modo avvicinandosi a lui:"Louis?"

"Si, Harry?", lo sa, Harry lo sa che Louis sta fottutamente ridendo.

"Ti ricordi quando ci siamo promessi che saremmo stati insieme nel futuro?", Louis mugugna come riposta:"Non ho più paura. Del futuro intendo".

"È fantastico", dice Louis con voce roca, mezzo addormentato, ma sta ancora ascoltando. Ha il viso girato dal lato di Harry ed entrambe le mani sono unite sotto la guancia.

"E ti ricordi che avevamo promesso che avremmo vissuto a Londra e ti avrei visto guardare il cielo triste, ma tu l'avresti amato lo stesso?", Louis mugugna di nuovo:"È successo", Louis non mugugna stavolta, c'è silenzio ed una lunga pausa, ma Harry decide di aspettare.

"Continuavo a pensare al futuro e tu continuavi ad esserci, anche non sapendo se saresti tornato da me", Louis alza una mano per stringere la mano di Harry, ma poi la fa scivolare sul polso per toccare quello stesso vecchio braccialetto che era così abituato a vedere e nonostante gli piaccia, è triste per non averlo più:"ora mi piace pensare che il fatto che te ne sei andato, sia stato una specie di... viaggio, per un po'. Era tutto programmato, ci siamo presi una pausa, ma ora è finita, quindi sei tornato a casa", alza lo sguardo per incontrare gli occhi di Harry e semplicemente sorride:"ora sei qui ed è ancora tutto uguale. Sei casa, sei ancora il mondo per me, Harry".

"Anche tu sei ancora il mondo per me, Louis", Harry sorride ed è tutto ciò che Louis ha bisogno di sentire per quella notte. Si avvicina ed avvolge le braccia attorno a Harry, coccolandolo. Harry si sposta su un lato così da poter essere stretto da dietro e forse è tutto quello che anche Harry ha bisogno di dire per quella notte. E va bene così. Così stringe la mano di Louis e si lascia stringere per il momento, sentendolo premuto contro il suo corpo e mentre lascia piccoli baci lungo la spina dorsale di Harry. È tutto ciò che di buono c'è nel mondo in questo momento.


~*~


Erano successe un po' di cose prima che Louis e Harry fossero di nuovo in macchina per tornare a Londra. Beh, non tantissime... ma qualcosa.

La mattina dopo, Fiona era andata a svegliare Louis, dicendogli che Harry era sparito dalla stanza nella quale avrebbe dovuto dormire, trovando i due ragazzi abbracciati a condividere le stesse lenzuola per coprire i loro corpi mezzi nudi. Era la prima, nella sua lista di cose, che la madre non doveva vedere, gli sarebbe costato una serie di sguardi inquietanti, ghigni e pettegolezzi con Zoe a cena.
Nel frattempo, George e Harry avevano deciso di prendere in giro Zoe per quello che Louis aveva rivelato nel suo discorso, e Louis si era potuto godere meglio il momento.  Sembrava come se fossero una famiglia e Harry non si era sentito nemmeno a disagio nell'essere lì, come invece aveva pensato in un primo momento ('non vengo Louis, rimango qui e aspetto che torniate', ma ovviamente non era andata così).

Erano poi andati a fare una passeggiata sui moli, finendo per andare a vedere il solito mercatino e Louis e Harry si erano ricordati di esserci andati una volta. C'erano cose differenti ovviamente, ma gli aveva fatto piacere vederlo dopo tutti quegli anni, qualcosa in quella città non era cambiato. Forse un po' come loro, mantenendo quelle piccole differenze.

Louis sarebbe voluto rimanere una settimana, magari andare in spiaggia, nonostante non fosse tempo, ma si sentiva nostalgico ed emozionato allo stesso tempo. Purtroppo però non avevano vestiti e non gli andava di stare nella stessa casa con suoi genitori, volendo stare da solo con Harry come ai vecchi tempi.

Beh... non come i vecchi tempi, ma come i vecchi, vecchi, tempi. Sarebbe strano, quindi intorno alle quattro del pomeriggio, avevano deciso di andarsene da Liverpool e forse a Louis costava troppo sforzo, forse Harry sembrava stesse per piangere anche gli occhi mentre salutava tutti, non solo la famiglia di Louis, ma anche quella città, salgono in macchina e Louis si prepara mentalmente per tornare a casa. Casa.

Harry non avvia subito la macchina però e Louis è un po' confuso e perso sul sedile del passeggero, vedendo Harry con una mano nella tasca del giubbotto e l'altra che tamburellava sulla coscia.

Poi si muove, prima che Louis possa far notare qualsiasi cosa ed apre il cassettino sotto alla radio e Louis è ancora più confuso quando ne tira fuori un paio di forbici.

"Ma perchè cavolo tieni un paio di forbici nella macchina?", si acciglia, chiedendo la prima cosa che gli era venuta in mente e Harry lo guarda, con l'utensile in mano.

"Non puoi mai sapere quando può capitarti un incidente e la cintura rimane incastrata e non riesci a liberarti", risponde Harry come se fosse scontato e Louis pensa che sia un'idiota, non può esistere davvero, perchè non è normale... questo è così tanto da Harry. Louis non riesce ad evitare di ridere appena e scuotere la testa.

"La tua cintura è a posto", precisa, ovviamente chiedendosi perchè Harry abbia bisogno di quell'utensile ora.

"Si lo so", dice e poi alza un braccio, indirizzando le forbici verso il polso, Louis sente già il cuore correre veloce nel petto, ma quando vede Harry mettere il braccialetto tra i due pezzi di ferro, si ferma del tutto. Letteralmente e quando Harry ha definitamente tagliato il bracciale, Louis sente che sta diventando pallido, vuole scappare da quello spazio angusto e gli occhi gli bruciano. Che cazzo? Si è forse perso qualcosa? Che Harry stia fottutamente giocando con lui?

"Che-", comincia ma Harry posa l'indice sulle labbra di Louis, i suoi occhi rassicuranti e che cercano di dire di dirgli di fidarsi. Ma è confuso e mezzo ferito.

"Hey, pensi che l'abbia fatto invano?", sposta le mani per metterle sul viso di Louis e sorride appena. Il cuore di Louis continua a battere veloce, ma poi Harry si mette una mano in tasca, infilandovi il bracciale, ma tirandone fuori altri due. In quel momento gli occhi di Louis si spalancano e vi rivolge la sua completa attenzione.

"Ho pensato che visto che stiamo scrivendo una nuova storia, fosse una cosa buona per noi avere un altro paio di questi", guarda oltre quelle due strisce di pelle, stavolta neri rispetto a quelli precedenti che erano marroni, per guardare la faccia di Louis e vedere la sua reazione:"mi dispiace aver torto l'altro in quel modo, ma penso che se non avessi fatto così, non avrei mai avuto il coraggio di farlo", dice con sincerità e Louis incrocia i suoi occhi.

"Harry...", sbuffa, la voce roca che non è una cosa usuale.

"Lo so, ti avevo promesso che non lo avrei mai tolto, ma il passato... tu hai detto che dovremmo preoccuparci del presente adesso. Sto cercando di farlo...", passa a Louis il braccialetto che dovrebbe essere suo, sa di un fresco e nuovo inizio, a differenza di quello che aveva tolto preso dalla rabbia e dalla sofferenza che lo circondavano. Ora è diverso, è qualcosa di nuovo, ora è felice e sano e sulla buona strada per sentirsi meglio con se stesso, verso la sua vita e verso gli altri.

"Tu-"

"Harry...", ripete Louis ma stavolta si sporge ed abbraccia il ragazzo seduto accanto a lui, avvolgendogli le braccia intorno al collo e stringendogli la nuca:"Si", risponde come se gli fosse stata chiesta una vera e propria domanda. Quando si allontana, non guarda subito la faccia di Harry, gli guarda le mani invece, che erano rimaste tra i loro corpo, perchè Louis si era mosso troppo velocemente perchè potesse reagire.

Prende quella piccola striscia di pelle dalla mano di Harry ma invece di metterla su di se, prende quello di Harry, stavolta quello destro, al contrario di dov'era stato l'altro negli anni precedenti. Passa gentilmente le sue dita sulla sua pelle e poi glielo avvolge attorno al polso. Harry annuisce, non che ce ne sia bisogno, ed è il suo turno per fare lo stesso con il polso di Louis.

E Louis vorrebbe baciare Harry dopo questo. Vorrebbe baciarlo proprio lì, proprio ora e smettere solo dopo interminabili minuti. Fermarsi solo quando sono senza fiato e Louis ha detto tutto ciò che vuole tra le loro labbra che si accarezzano.

Ma invece, si sporge per lasciare solo un piccolo bacio all'angolo delle labbra di Harry. Una delusione, davvero, ma pensa sia meglio che parlino prima di farla diventare un'abitudine.

"Grazie Harry. Significa molto per me".

"Lo so", risponde Harry sorridendo:"significa molto anche per me, lo sai, no?", Louis annuisce con un sorriso enorme ancora presente sulle labbra, ma decide di controllarsi. Si allontana del tutto, appoggiandosi con la schiena al sedile. Si guarda in grembo dove ha le mani e si mette a giocare con il suo nuovo braccialetto. Gli era mancato avere qualcosa da guardare e sicuramente finirà per avere la stessa abitudine di giocarci quando non ha niente da fare, è nervoso o solo annoiato:"Andiamo?"

"Si", Louis annuisce e continua a sorridere guardando giù.

"In verità io...", Harry inizia, ma quando Louis lo guarda, la sua espressione non cambia, Harry si prende qualche minuto per guardarlo, come se si fosse scordato cosa stesse per dire:"va beh, parliamo quando arriviamo".

"Ok", dice Louis senza stare troppo a pensarci perchè perchè mai avrebbe dovuto? È rilassato, felice... sua sorella si è appena sposata, è felice ed anche tutti i membri della sua famiglia, Zayn è tornato (quantomeno non sono più arrabbiati tra loro) ed apparentemente Zayn ha anche Liam e Louis... Louis ha tutte queste persone, il mondo, le stelle, l'universo ed in particolare, Harry.

Così Harry guida fino a Londra, il viaggio di ritorno che sembra molto più breve per distanza e tempo rispetto al viaggio per Liverpool, ma per Louis va bene così. Ed è ancora meglio quando Harry parcheggia davanti al loro palazzo e lo aiuta a portare la valigia fino al suo appartamento e quando apre la porta, l'abitazione non è vuota.

Odora di buono ed essendo quasi le otto di sera, è l'odore migliore che la casa può offrirgli. Entrano in cucina e Zayn sta cucinando, con un simpatico grembiule che i suoi genitori gli avevano portato una volta dalla Grecia e quando si gira guarda entrambi i ragazzi, ma poi incastra gli occhi con quelli di Louis, sorridendo.

"Bentornati", dice e gli occhi di Louis si fanno più chiari, il sorriso più ampio e senza poter fare niente per controllarsi, si muove, correndo verso il ragazzo dai capelli scuri per abbracciarlo, risultando piuttosto stupido perchè poi salta e stringe le gambe attorno alla vita del ragazzo. Sembrano secoli dall'ultima volta che si sono visti, nonostante si siano visti la sera prima ed avevano anche ballato insieme. Ma dopo essersi chiariti ed aver parlato un po' di Liam, si erano separati. Ma ora è diverso e Louis vede Zayn nel posto al quale appartiene. Di nuovo da lui.

"Sei tornato", sospira vicino al suo orecchio e Zayn lo tiene dal dietro delle cosce e cercando di fare del suo meglio per non camminare indietro, ma facendo girare entrambi su loro stessi.

"Certo che si, piccolo", Louis gongola e dopo aver stretto appena il suo amico, si libera e torna con i piedi per terra, ricomponendosi.

"Ciao Zayn, è bello rivederti qui, amico", dice poi Harry dopo aver lasciato che i due vivessero quel momento:"non voglio disturbare, sono venuto solo per lasciare Louis ed assicurarmi che stesse bene".

"Grazie Harry", dice Zayn sincero, annuendo ed avvicinandosi al ragazzo dagli occhi blu accanto a lui.

"Aspetta, non avevi qualcosa da dirmi?", chiede Louis sembrano fragile e piccolo nella stessa stanza dei suoi due amici. Per troppe ragioni e troppo diverse.

"Oh...", Harry si morde il labbro inferiore:"si, ma probabilmente non lo vuoi sentire ora", balbetta appena e Louis si acciglia.

"Questo mi fa solo venir voglia di sentirlo subito, quindi... farai meglio ad iniziare", dice cercando di assumere un tono scherzoso e rilassato.

Zayn guarda prima uno e poi l'altro e poi di nuovo a quello che stava cucinando per dire:"Voi due parlate, io vado di là per un po'", Harry prova a dire qualcosa, ma Zayn si è tolto il grembiule, spento il forno ed allontanatosi.

Louis ha ancora quell'espressione brillante e felice, mentre si appoggia al bancone e guardando Harry:"Allora, stai decidendo anche tu di sposarti e stai cercando di dirmelo?", scherza, ridendo appena e sarebbe stato una bella battuta se non fosse stata la loro situazione e la loro storia, per questo Louis fa una smorfia, soprattutto quando Harry si gratta dietro la nuca e guarda il pavimento:"È così davvero?", chiede, ora più seriamente.

"Cosa? No!", dice Harry svelto ed agita le mani davanti a lui, per mostrare il suo disaccordo con quello che sta dicendo:"Non è questo ovviamente", dice nervoso e quello è il momento in cui l'espressione di Louis crolla e sa che non tornerà tanto presto.

"Allora cosa?", alza un sopracciglio.

"Ascolta Louis...", fanculo, sapeva che fosse troppo bello per essere vero.

"Vuoi parlare del bacio? È per questo che sembri così teso e hai quella faccia seria? È tanto negativo che sia successo?", Louis comincia a chiedersi e se non parla, la sua gola si prosciugherebbe con quell'ansia che comincia a crescere.

"No, no", Harry scuote la testa:"Louis perchè dovrei-", grugnisce:"per favore ascoltami e basta", si mette le mani nei capelli e Louis farebbe un passo indietro se non fosse per il bancone.

Guarda attentamente il ragazzo davanti a lui e lo vede prendere un bel respiro, non finirà bene e probabilmente Harry aveva ragione, Louis non ha voglia di ascoltarlo in questo momento se è qualcosa di brutto.

"Torno in America".

"Gli occhi di Louis si spalancano, Harry non avrebbe potuto essere più chiaro con le sue parole e Louis non sa preferisce così o meno. Lo ha colpito veloce e forte e non solo è confuso, ma anche perso e scioccato.

"Tu cosa?", chiede Louis allora, deve essere sicuro di quello che sta ascoltando, non sta succedendo, ha appena ritrovato Harry, non può andarsene di nuovo.

"Louis", Harry sospira come per dire 'hai sentito, adesso calmati'*, questo è quello che Louis interpreta a questo punto:"fammi spiegare, per favore. Non voglio che sia così difficile", tiene la mano davanti a se e perchè sembra così rilassato? Perchè glielo sta dicendo così come se gli stesse raccontando una storia qualunque? Louis non se lo merita.

Comincia a scuotere la testa, non riesce a pensare, non riesce a raziocinare, le parole che Harry aveva detto, per lui significavano una cosa sola. Andarsene.

"Non puoi".

"Louis, sono i miei genitori".

"Mi stai lasciando di nuovo", urla e Harry fa un passo indietro, guardando Louis spaventato. Gli occhi di Louis si scuriscono, si mette le mani sulla testa e stringe gli occhi:"No!"

"Louis non è questo-"

"No, no, no. Non puoi farmi una cosa del genere", continua a parlare forte, le mani che gli reggono la testa dai lati. Comincia a farsi prendere dal panico, questo momento deve essere un'illusione.

"Lou...", Harry si avvicina velocemente al ragazzo dagli occhi blu, vedendo che il suo stato sta peggiorando e che chiaramente non lo lascia parlare. Alza una mano per arrivare a Louis, ma lui la scaccia via.

"Non ti azzardare", urla:"quindi stavolta mi stai salutando così è a posto? È questo?", alza la mano, mostrandogli il braccialetto, gli occhi che si riempiono di lacrime:"mi stai fottutamente lasciando di nuovo!"

"Louis smettila", Harry quasi urla e cerca di nuovo di arrivare a Louis, ma stavolta non è lui ad allontanare la mano, è Zayn. É come se fosse apparso dal nulla, spinge via Harry dalle spalle e prende Louis tra le braccia.

"Che cosa gli hai fatto?", chiede Zayn furioso, non è nemmeno forte, ma molto cattivo e freddo. Harry non ha bisogno di fare un passo indietro perchè Zayn lo aveva già allontanato abbastanza. Tiene Louis stretto al petto, quasi come una leonessa che protegge i cuccioli.

"Se ne va... se ne va di nuovo", Louis tira su con il naso, nascondendo il viso nella maglietta di Zayn e stringendo un po' del tessuto sul fianco della maglietta nel pugno. Harry può solo disperarsi per quello che sta succedendo.

"No!", dice Harry subito, cercando di difendersi.

"Tu te ne vai da questa casa", Zayn mantiene la voce bassa, la mano adesso sulla schiena di Louis per tenerlo vicino:"non riesco fottutamente a crederci che tu gli stia facendo questo. Tu sei-".

"Per favore, aspettate un attimo", Harry alza le mani per cercare di calmare le due persone davanti a se:"non è questo... Louis", guarda il ragazzo che sembra così fragile e minuto.

"Ti ho detto di andare, non voglio che gli parli ancora", Zayn continua e Louis sussulta accanto a lui, gli occhi ancora serrati.

"Non me ne vado... Louis deve ascoltarmi, non è quello che sembra", Harry cerca di farsi capire, ma è come se con ogni parola che dice lo allontani sempre di più da Louis.

"Saluta, Harry", insiste Zayn facendo quasi crollare Louis, non può nemmeno allontanarsi ed il ragazzo dai capelli scuri sembra che sia sul punto di picchiare Harry.

Harry scuote la testa, non ha paura:"non lo vedi che così non fa altro che peggiorare?", indica Louis con il viso ancora nascosto nella maglietta di Zayn e Harry non riesce nemmeno a capire cosa sente in questo momento. Disperazione? È triste o arrabbiato? Harry vorrebbe afferrare Zayn per fargli lasciare Louis, per non farlo essere così vulnerabile, per impedirgli di alzare un muro tra loro due. Harry vuole parlare con Louis, vuole che lo ascolti, perchè Louis non lo sta ascoltando. Louis non vuole perchè ha così paura di sentirsi di nuovo solo, di perdere qualcuno di nuovo, che quello che Harry gli ha detto, lo ha fatto pensare subito al peggio ed ora il senso protettivo è tornato a galla.

"Tu qui lo stai facendo stare peggio", Zayn quasi urla stavolta e Harry nota come Louis stia cercando di nascondersi contro il petto di Zayn, cercando di scomparire e questo non va bene.

"Si sta lasciando prendere dal panico", dice Harry preoccupato, vorrebbe solo avvicinarsi e portare via Louis. Ha la sensazione che Zayn pensi di essere l'unico a sapere come comportarsi con Louis, come prendersene cura, ma lo sa anche lui. Harry potrà anche essere cambiato, ma questo lo sa, lo saprà sempre.

"Per colpa tua",

"Non lo sto lasciando. Louis", stringe i pugni al lati del corpo:"non ti sto lasciando, per favore".

"Harry!", Zayn cerca di spingere Louis dietro di se e Harry riesce a vedere la scena in cui si dirige verso di lui e gli tira un cazzotto in faccia.

"Torno. Torno da te, te lo prometto!", Louis sussulta di nuovo, stringendo la presa attorno al tessuto della maglietta di Zayn.

"Fallo smettere", sussurra Louis, ma entrambi lo sentono, le gambe riescono a malapena a tenerlo in piedi, infatti ben presto perde la forza perchè le sue gambe stanno tremando troppo.

"Visto? Vattene. Ora", Zayn continua ad alzare la voce, sull'orlo di perdere il controllo, ma Harry non crede che Louis si stia riferendo alle sue parole, nom crede si stia rivolgendo in modo specifico a Zayn per aiutarlo a farlo smettere, per farlo andare via. Non può. Sta parlando con se stesso, sta lottando con se stesso perchè deve ascoltare, di controllarsi e calmarsi.

"Io... ascoltami Louis. Ti prego. Non me ne sto andando, non stai capendo"

"Ti faranno rimanere lì", dice Louis, non molto forte, sembra debole, la voce sottile e bassa. Inoltre è ancora ovattata dalla maglietta di Zayn, ma è abbastanza perchè entrambi sentano e guardino il ragazzo dagli occhi blu:"non tornerai", la voce gli si spezza e singhiozza:"mi... lascerai", piange e Harry sta per arrivare al limite, non può vedere Louis ridotto in questo stato, tra le braccia di un altro uomo.

"Harry, non ti avvertirò un'altra volta. Non sai cosa sono capace di fare, perciò faresti meglio ad andartene ora", Zayn cerca di mantenere la voce ferma, ma è davvero arrabbiato, Harry è sicuro di poterlo vedere andare in fiamme.

"Lou... Per favore, te lo prometto", ripete e probabilmente quello è anche il limite di Louis, perchè lascia la presa di Zayn e passa accanto al ragazzo dagli occhi verdi per lasciare la camera. L'unica cosa che sentono è il rumore forte di una porta che si chiude e Harry sa che si è appena chiuso in camera.

È probabilmente per istinto che muove le gambe per seguire il ragazzo più basso, ma ovviamente Zayn non glielo permette, affondando le dita nella sua spalla per fermarlo.

"Non lo farai", dice semplicemente ed i suoi occhi sono come proiettili mentre guardano Harry.

Il ragazzo più alto si scrolla di dosso la mano di Zayn, probabilmente anche in maniera troppo violenta:"Certo che lo faccio", dice calmo, avvicinandosi all'uomo dai capelli scuri che contrae la mascella:"tu non stai capendo, devo parlare con lui. Finalmente ce l'ho di nuovo nella mia vita, come puoi non capire che non lo lascerò".

"Come posso?", Zayn mantiene il suo tono più alto di Harry:"Non sei stato tu quello che ha raccolto i pezzi e cercato di rimetterlo a posto".

"Louis non ha bisogno che le persone lo rimettano a posto. Deve farlo da solo", Harry lo interrompe.

"Quindi è così che la vedi? Vuoi che faccia tutto da solo? Ha passato il periodo più duro della sua vita dopo che te ne sei andato e non permetterò a me stesso di rivederlo ancora in quello stato", dice Zayn lentamente, quasi puntando il dito contro il petto di Harry mentre lo alza, per mettere in chiaro le sue parole.

"Non lo lascerò da solo. Mai. E lui lo sa".

"Non è come sembrava".

"Ha reagito così per proteggersi, non sa come affrontarlo da solo. Non riesce a controllarsi da solo ed ora è nella sua stanza a soffrire perchè ha sempre avuto accanto qualcuno che faceva tutto per lui, usando quella persona come medicina", Harry finalmente alza la voce ad ogni parola che dice per far valere il suo punto di vista facendo piccole pause e guardando Zayn negli occhi con sguardo vitreo. Ma poi si blocca e si ripete le sue stesse parole nella testa. Il modo in cui aveva appena descritto Louis era come era lui, quando lo aveva nella sua vita.

Era vulnerabile e dipendeva troppo da Louis. Perchè lui era tutto ciò che aveva. Louis.

Zayn era tutto ciò che Louis aveva avuto per molto tempo. Guarda l'uomo davanti a se, pieno di tatuaggi sulle braccia, non tanto più alto di Louis e lo vede. Zayn è Louis, e Louis è Harry. In qualche modo Harry vede in quest'uomo che Louis non aveva a quel tempo. Zayn conosce i suoi limiti, Zayn sa bene come controllare certe cose e Harry... Harry non sa molto, ma vuole e lui e Louis avevano concordato per un'amicizia sana.

Zayn ha provato a sistemare questa cosa di Louis e in un certo senso ha ragione, perchè Louis ha bisogno delle persone. Ha bisogno delle persone, ma non perchè rimettano insieme i suoi pezzi al posto suo, ma per aiutarlo e perchè gli passino il nastro adesivo affinché possa ricomporsi. E perchè non averne più di uno?

"Questo non va bene. Dobbiamo andare a parlarci".

"Tu non andrai a parlarci, tu sei-"

"Invece si", Harry non lo lascia finire:"non sei l'unico nella sua vita adesso. Lo so che già una volta ho mandato tutto a puttane, ma...", Harry sbuffa e si affonda le dita nei capelli:"lo sai Zayn, sai quanto significa lui per me, perchè sai quanto sono importante io per lui", scuote la testa e stringe le labbra:"ho bisogno che tu mi creda in questo come sta cercando di fare Louis. Non lo lascerò", si azzarda a mettere la mano sulla spalla di Zayn e stringere appena:"mi senti? Non lo farò. Non glielo farò un'altra volta. Ti do la mia parola", guarda giù e lascia cadere la mano:"ho bisogno di lui", e poi c'è silenzio.

"Anche lui ha bisogno di te, perciò mettitelo in testa", dice Zayn, non così aspro come prima, ma comunque fermo.

"Lo so", dice Harry sincero:"ha bisogno di noi ora. Ma lascia parlare anche me stavolta", alza lo sguardo e dice. Zayn esamina il suo viso e poi sospira.

"Lo giuro che ti picchio se mandi a puttane tutto anche stavolta. Lo giuro Harry, non farmi pentire di averlo aiutato a trovarti", Zayn pronuncia le ultime parole e poi si allontana dalla cucina e Harry lo prende come segnale per seguirlo ed anche come una possibilità che Zayn gli sta dando. Harry sa di averne bisogno, ha bisogno della fiducia di Zayn, perchè è una parte molto importante di Louis adesso e Harry deve accettarlo.

Arrivano davanti alla porta della stanza di Louis, non sentono molto provenire da dentro, con la porta chiusa. Zayn guarda Harry per un momento e pensa che gli stia chiedendo cosa devono fare ora, il che è strano. Zayn sa come comportarsi con Louis, sempre, ma ora sta cercando aiuto da Harry. Forse perchè ha sempre paura di fallire, ma ora ha qualcuno accanto, quindi se fa qualche casino, non sarà così tragico.

Harry annuisce e fa un passo avanti. Bussa alla porta due volte e non prova nemmeno ad aspettare prima di girare la maniglia ed aprire la porta. Louis non l'aveva chiusa, il che vuol dire solo una cosa. Non vuole stare da solo.

"Louis?", Harry lo chiama con un sussurro leggero, aprendo un altro po' la porta, facendo entrare Zayn proprio dietro di se. Vedono il ragazzo dagli occhi blu seduto sul letto, con le ginocchia strette al petto e le braccia ad avvolgersi le gambe ed una mano che gioca con il braccialetto che ha al polso. Sta guardando la finestra e non c'è poi così tanto da vedere. Harry si chiede se è quello che Louis ha sempre voluto, se volesse oltre rispetto a solo la vista dalla finestra.

"Andate via", risponde, il suo tono monotono e senz'anima.

"Non ce ne andiamo", risponde e sentono Louis tirare un lungo e profondo sospiro.

"Posso avvicinarmi e parlarti?", chiede con cautela, Zayn alza lo sguardo attentamente verso il ragazzo, solo per controllare che sia tutto a posto e che non ci siano segni di ansietà o preoccupazione nell'espressione di Harry così che non vada a finire male.

Louis rimane per qualche secondo senza emettere nessun suono, poi sussurra, quasi sussulta qualcosa che non riescono a capire, ma che fanno male al cuore di Harry e Zayn vorrebbe avvicinarsi a Louis e stringerlo finché il dolore non sparisca. Anche se dovessero volerci anni. Ma non farebbe altro che peggiorare le cose. Ma poi Louis dice:"Per favore", ed abbandona la guancia sul ginocchio, continuando a non guardare i due amici.

Non volendo assicurarsi di cosa abbia voluto dire quel 'per favore', Harry si avvicina a Louis e guarda verso Zayn così da assicurargli di volerlo vicino.

"Lo sai che in questo momento non sono in grado di stare senza di te...", comincia Harry dopo essersi seduto sul letto, mettendo la mano sulla testa di Louis, accarezzandogli appena i capelli e non è ancora sicuro di cosa possa fare e cosa no, ma cerca di pensare a ciò di cui Louis ha bisogno:"so che non è quello su cui avevamo concordato, ma io ho bisogno di te nella mia vita Louis. Lo sai, vero?", fa scivolare le dita dai capelli al lato del collo.

Zayn è accanto a Harry e potrebbe sentirsi a disagio ma in realtà non è così. Mantiene lo sguardo su Harry e quello che fa, quello che dice, studiando i suoi gesti ed ammirandolo davvero. Louis non reagisce così quando lo tocca Zayn, Louis percepisce il suo tocco, ma vuole che sia breve, vuole che stia lì solo per un secondo, giusto per capire che Zayn è ancora lì con lui. Con Harry è chiaramente diverso. Non reagisce perchè ne vuole di più. Non lascia intendere a Harry che è abbastanza.

"Credo di si", risponde Louis, la voce bassa e gli occhi ancora rivolti di fuori.

"Devi esserne sicuro allora, piccolo", dice Zayn e Harry guarda subito di lato, sorpreso, come Louis, che finalmente alza lo sguardo per guardarlo:"fidati di lui", Zayn sospira, guardando il soffitto e grattandosi la nuca, come se nemmeno lui stesse credendo a ciò che sta dicendo, ma spera di non sbagliarsi.

Louis annuisce e Harry si accorge di quanto sia facile per Zayn fargli rendere conto delle cose e quanto sia facile farsi sentire.

"Mi dispiace essere così", si scusa Louis, la voce sembra così debole e piccola e sembra molto più fragile e piccolo di quanto davvero è, il che rende tutto ancora peggiore da ascoltare per i due:"credo di essere solo spaventato... sono ancora parecchio spaventato da tutto questo", continua, guardando di nuovo da un'altra parte:"ed odio quello che sono diventato per colpa di questa paura. Entro spesso nel panico, Zayn lo sa... quindi mi dispiace per aver dato di matto, per essere così insicuro e per pensare subito al peggio", finisce ed è brutto e doloroso dirlo a voce alta, non che si senta obbligato a dirlo, ma perchè sa che è vero ed ha bisogno di dirlo ad alta voce.

"Ti prego", Harry prende la mano di Louis nella sua ed intreccia le loro dita:"non scusarti mai per questo, non ne fare un problema", Louis guarda al gesto delle loro dita che combaciano perfettamente nello spazio tra di loro. Combaciano ancora:"non voglio che tu ti senta in dovere di scusarti per quello che sei. Scusati con te stesso per non essere in grado di accettarlo. Ma... sono sicuro che arriverà un giorno in cui non avrai bisogno di niente di tutto ciò, perchè starai bene al cento per cento. Ci vorrà tempo, ma sono sicuro che ognuno di noi raggiunga quel punto nella propria vita. E quando ti senti solo, pensa prima di tutto che hai te stesso e poi... poi esci finché la folla non ti fa sentire claustrofobico e poi finalmente, finalmente sblocca il telefono, scorri la lista dei contatti e chiama quello su cui si ferma il tuo dito. Può essere casuale o puoi sceglierlo", e Harry vorrebbe dire 'chiamami, puoi chiamarmi e puoi farlo proprio subito dopo aver capito che prima di tutto hai te stesso, proprio prima di mettere piede in mezzo alla folla'*, ma... non è la cosa giusta. No. Sta dicendo ciò di cui Louis ha bisogno, nonostante non sia quello che vuole. Perchè Louis ha altre persone nella sua lista oltre a lui, perciò se in momenti del genere, vorrà parlare con qualcun altro, Harry dovrà accettarlo. Lo farà perchè non vorrà dire che Louis si è scordato di lui.

Louis sorride, Louis sorride a Harry e poi guarda Zayn e vede il modo in cui sta guardando il ragazzo dagli occhi verdi e poi di nuovo lui e continua a sorridere finché non abbassa la testa e vede la sua mano incastrata con quella di Harry e sorride ancora di più, quasi timidamente. E questo è quanto, perchè davvero non ha parole per descrivere cosa vorrebbe dire, non sa nemmeno come potrebbe suonare la sua voce, ma di sicuro non vuole lasciarsi prendere dall'emozione perchè tutta questa situazione è stato un casino totale e molto strano.

Harry gli stringe appena la mano, capendo cosa sta pensando e va benissimo così. Va benissimo perchè forse le sue parole hanno funzionato e forse Louis le aveva ascoltate davvero.

"Ora... verresti con me in America?", chiede Harry e coglie tutti di sorpresa, letteralmente. Gli occhi di Louis si fanno ancora più chiari e blu, Zayn dietro di lui è scioccato e non se l'aspettava:"Volevo chiedertelo prima. Non posso farlo senza di te, Louis. Non posso davvero farlo, non sarei mai in grado di vederli o parlarci sapendo di essere lì senza nessuno affianco", Louis apre la bocca, ma non ne esce nessun suono, quindi la chiude di nuovo:"Non voglio che succeda ciò che hai detto. So che non possono farmi restare lì con loro, non penso neanche ci provino in realtà, ma... ho paura delle loro parole. Vedi Louis, tutti abbiamo paura. Io ho paura, non sei solo", Louis guarda Zayn, Louis sa che anche Zayn ha paura di molte cose, qualcuna anche in comune con lui come il suo futuro, i suoi sogni, perdere la sua famiglia, perdere Louis... Zayn è quasi come Louis, ma in modo più smussato.

Zayn annuisce, come se stesse rispondendo a qualcosa che Louis non aveva nemmeno chiesto, forse anche dandogli il permesso o incoraggiamento. Anche Zayn è lì e Louis ha già confessato di avere bisogno anche di lui. Si fida di lui tanto quanto si fida di Harry.

"Ho paura anche di quello. Per te ed anche... anche per me. Venire con te, intendo, Harry", scuote la testa alla realtà che lo colpisce:"e poi sei sicuro di volerli vedere, cioè-"

"Si", risponde subito Harry:"ho parlato con Cassie, mia cugina", si corregge e poi fa una smorfia:"al matrimonio-"

"Fermi un attimo, la fidanzata di Derek è tua cugina?", chiede Zayn confuso, al quale Harry risponde annuendo:"Colpo di scena per me", commenta:"Sentite, volete che me ne vada ora? In realtà non vorrei, però in questo momento, voi due-"

"No", dice Harry, Louis ha steso le gambe sul letto e la mano di Harry è rimasta sul suo ginocchio:"ho- ho bisogno di fidarmi di te, perciò rimani", Harry non lo guarda in faccia, ma nota lo sguardo di Louis:"ho parlato con lei", continua da dove era stato interrotto:"lei ha chiamato sua madre, che ha chiamato la mia e mi ha suggerito di andare a trovarli oppure le cose si sarebbero messe male. Sapevo che l'avrebbe fatto, ma pensavo mi avrebbe fatto arrabbiare, invece no. Voglio solo parlarci, credo di meritarmelo. Voglio farlo per me stesso e per liberarmi completamente. Non c'è bisogno che tu venga, soprattutto perchè io devo andare prima possibile, ma-"

"Vengo", lo interrompe Louis:"vengo, ti starò accanto e ti ricorderò che va bene aver paura, proprio come tu hai fatto con me. Come facevi quando eravamo piccoli, nonostante fossi tu ad aver bisogno che ti venisse ricordato. Quindi stavolta ci sono e lo farò come si deve", ora è il turno di Harry di sorridere, sollevato e finalmente la sua preoccupazione se ne va, perchè vede Louis che sta bene ed è riuscito a fargli vedere che ne vale la pena. Louis gli sorride istantaneamente, il blu che incontra il verde e Harry nemmeno si accorge di stare stringendo dolcemente la coscia di Louis.

Zayn si schiarisce la voce prima di parlare:"Voglio che siate al sicuro. Per favore".





A presto! 

-A.

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