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11 - Cage

Louis si accorge di quanto sia cambiato il suo corpo quando va ad infilarsi una maglietta che gli stava alla perfezione quando aveva vent'anni ed ora non più. Ha perso peso, forse messo su un po' di muscoli, non ha più quel po' di pancetta che aveva sempre avuto (nonostante ora beva e quando l'aveva no), le clavicole sono leggermente più sporgenti, le sue braccia sembrano un po' più forti, ma in generale sembra un po' più piccolo. Louis non odia se stesso, gli piace ciò che vede nello specchio, è sano, sta bene ma non può far altro che pensare a quanto sia cambiato. Il suo viso, ora ha la barba, i suoi capelli... anche i suoi occhi. Indossa un paio di jeans scuri con una felpa, la giacca e un cappellino e quando si guarda, non vede Louis Tomlinson da Doncaster. Forse Londra lo aveva cambiato - forse era solo diventato più grande.

Sospira per i suoi soliti pensieri strani, chiude la finestra della camera, scarta una gomma da masticare al mentolo e si spruzza un po' di profumo. Ed ha ancora il coraggio di dire che Harry, non è più Harry, non riesce neanche ad immaginare cosa possa aver pensato il ragazzo dagli occhi verdi la prima volta che l'ha visto.

"Zayn, sei pronto?", chiede Louis bussando alla porta della camera di Zayn. Fa un passo indietro quando il ragazzo dai capelli scuri apre la porta, mostrandosi indossando uno dei suoi migliori outfit, il suo paio di Dr. Martens, i suoi jeans e il giacchetto di pelle. Semplice, ma molto da Zayn. I suoi capelli stavolta non erano sistemati in un ciuffo e Louis si rende conto che si stavano allungando piuttosto velocemente.

"Si, ma puoi cercare di chiamare Liam un'altra volta per favore?", chiede e sembra stanco, come se l'intera questione lo stesse buttando giù.

"Hai già provato?", chiede Louis alzando un sopracciglio.

"Si, proprio prima di cena. Non è andata direttamente alla segreteria, l'ha vista e l'ha rifiutata", sospira Zayn.

"Provo io", Louis qualche giorno prima ci aveva rinunciato perché non aveva ottenuto nulla, continuava ad attaccarsi la segreteria telefonica e se Liam non voleva la loro compagnia, bene. Se era successo qualcosa e voleva rimanere da solo, Louis lo avrebbe rispettato. Ma ormai erano passate settimane e Louis aveva notato quanto questa cosa stesse irritando Zayn.

Trova il numero di Liam tra i contatti e avvia la chiamata. Louis vede Zayn rivolgergli un sorriso appena accennato prima di sparire dentro il bagno. Squilla quattro volte prima che Liam finalmente risponda.

"Oh, hai premuto il pulsante sbagliato o ti sei semplicemente dimenticato che mi stai ignorando?", sputa Louis non appena sente Liam respirare dall'altra parte del telefono.

Si dirige verso la porta del salone e poi in cucina senza farci troppo caso.

C'è un attimo di silenzio e Louis sta quasi per parlare di nuovo quando Liam dice:"Ciao Louis", Louis si era quasi scordato il suo tono calmo di voce.

"Ciao Liam caro, che hai fatto in queste settimane, dal momento che, non so, non ci siamo parlati?! Strano eh?".

Silenzio.

"Sono davvero curioso di cosa hai da dire, perciò ripeto", si schiarisce la voce:"come stai?"

"Sto bene"

"Tutto qui? Non hai nient'altro da dire?"

"Tu come stai Louis?", la sua voce è quasi debole, o forse un po' tremolante.

"Sto bene".

"Tutto qui?", Louis è certo che lo stia provocando, ma Louis non glielo permetterà.

Così sospira rumorosamente:"Senti Liam, che cazzo ti è successo?", silenzio, di nuovo. Ma solo per pochi secondi.

"Mi dispiace. Non posso dirtelo".

"Non puoi dirmelo?", rimarca, aspramente, ma poi si mette le mani tra i capelli e sospira di nuovo, frustrato:"Bene. Ma sei incazzato con noi?"

"Non incazzato. Forse qualcos'altro", ammette.

"Beh mi sta uccidendo, Liam. E anche Zayn, è stanco di questa situazione. Ci stai evitando e non riusciamo a capire cosa possiamo aver fatto di sbagliato, amico".

"Lo so. Mi dispiace. Tutto ciò è veramente stupido", ridacchia dall'altra parte.

"Beh allora smettila. Ci hai ignorato abbastanza, torniamo alla normalità. Solo Dio sa cosa l'abbia cambiata, ma potresti smetterla di essere qualcos'altro ed uscire con noi stasera?"

"Uscite?"

"Si, brutto idiota, è Sabato, non è una serata incantevole per uscire? Usciamo e ci congeliamo il sedere. Non c'è niente di meglio".

"Non sono sicuro che tu non stia facendo l'ironico".

"Sono Louis, quando mai non sono ironico?"

"Quando te ne importa qualcosa, probabilmente", Liam ride e Louis sorride.

"Non potrai mai esserne sicuro, amico mio", Liam ride più forte adesso e Louis di conseguenza lo segue.

"Ridere disturba le mie espressioni facciali, smettila per favore".

"Ok ok", prova a fermarsi, ma Louis sente bene il respiro irregolare e i suoi grugniti e risolini.

"Comunque", prova cercando di non ricominciare:"vieni con noi allora?"

"Si, vengo. Perché no? Mi manca uscire solo noi tre", Louis sospira sollevato e Zayn gli compare davanti così Louis tira su il pollice, facendogli segno che tutto sta andando bene.

"Oh ma stasera è diverso. Anche Harry e Niall vengono e credo che porteranno anche un altro amico", lo informa Louis:"ti sta bene?"

"Si, certo. Posso portare Andy? Il ragazzo della festa?"

"Certo. Vuoi che invitiamo anche Delilah? Possiamo fare un altra festa tutti insieme", scherza Louis e Zayn aggrotta le sopracciglia guardandolo.

"De-Delilah?", balbetta Liam.

"Ti abbiamo visto andare da lei nel periodo in cui ci stavi evitando. C'è qualcosa che bolle in pentola per caso?"

"Che? No, hem, siamo solo amici Louis... e poi è impegnata stasera, quindi-"

"Oh sai come vanno le sue giornate e tutto il resto. Che dolce!", Louis ride e Liam sospira profondamente dall'altra parte del telefono.

"Adesso metto giù. Scrivimi dove andiamo e ci vediamo lì".

"Ok, a tra poco, piccioncino", Louis ride di nuovo e senza aspettare risposta, mette giù.

"Viene con noi?", chiede Zayn, inarcando il sopracciglio, appoggiato al divano.

"Già, apparentemente era qualcos'altro dall'incazzato con noi e ha deciso di ignorarci. Gli farò spiegare per filo e per segno in qualche modo, riteniamoci soddisfatti che forse tutto tornerà come prima".


~*~



"Sempre fottutamente in ritardo", mormora Louis, scaldandosi le mani con il fiato che esce dalle labbra schiuse.

Stanno aspettando fuori dal bar dove sarebbero dovuti andare, Liam ed Andy sono già arrivati (non hanno parlato molto) e Zayn è accanto a lui, con le mani nascoste nelle tasche.

"Vuoi che ti porti i guanti che hai in macchina?", chiede Zayn guardando l'uomo dagli occhi blu mentre cercava di nascondersi nella sua stessa giacca.

"No, va bene così, amore", Louis gli sorride, ma si avvicina perché in qualche modo Zayn è sempre più caldo di lui.

"Staranno arrivando, Harry mi ha scritto un paio di minuti fa".

"Ora capisco perché sei sempre in ritardo", Zayn ride appena, ma poi si ferma subito, vedendo Louis fissare il marciapiede bianco coperto di neve:"scusami".

Louis scuote la testa, un piccolo sorriso a fare la sua comparsa:"In realtà ero sempre io quello puntuale, mi lamentavo sempre con lui perché era sempre in ritardo e perché era lento nel fare le cose, senza preoccuparsi degli orari"., Louis ride appena, i ricordi che riaffiorano.

"Gli anni della tua adolescenza sono un colpo di scena per me, lo sai", Zayn ridacchia e mette il braccio attorno alle spalle di Louis per confortarlo e scaldarlo.


Pochi secondi dopo alzano lo sguardo e vedono un ragazzo biondo corrergli incontro, con un enorme sorriso sulla faccia. Poi scivola sulla neve, battendo il sedere per terra e vedono Harry correre in suo soccorso, aiutandolo ad alzarsi dal pavimento freddo e sporco.

Vedono Niall sorridere al ragazzo più alto, le cui mani sono ancora sulle sue braccia, per poi lasciarlo e continuare a camminare verso il gruppo. Stavolta solo con passi svelti.

Un'altra figura appare mentre cammina verso di loro, a braccetto stretta a Harry e che cazzo, è forse tutto un gioco per irritare Louis perché sta andando fuori di testa.

"Ciao ragazzi", Niall sorride a Liam e Andy, si dirige diretto verso Zayn per abbracciarlo, Louis è costretto a fare un passo indietro per guardare la scena accigliato. Cioè, siete seri?!

Poi compare Harry, le braccia incrociate al petto, indossando un altro cappotto invernale - che perché diavolo lo fa così bello - con un sorriso amichevole sul volto e oh, ok, la stessa bella ragazza con dei meravigliosi capelli biondi delle caffetteria era quella che prima era a braccetto con Harry. Harry saluta dicendo 'ciao' a tutti, senza particolari differenze nel suo tono di voce. Aveva semplicemente guardato Louis un po' più a lungo, ma tutto lì - ed è abbastanza per far sentire male Louis.

"Scusateci se siamo in ritardo, sono dovuto passare a prendere Niall, il che è un'impresa", scherza Harry beccandosi uno schiaffo da Niall sul braccio, nessuno ha veramente capito il gioco, ma Andy ride ugualmente.

"Questa è Stella, la nostra amica, che lavora con noi", la presenta Harry, un sorriso sulle sue labbra polpose, ora ancora di più per il freddo e anche un po' violacee.

"Ciao!", dice con la sua voce dolce e Louis già la conosce, le era piaciuta perciò ora non doveva far altro che continuare a farsela piacere.

"Credo non sia la prima volta che ci vediamo", è Zayn a parlare per primo, avanzando per darle due baci sulle guance.

"Credo anche io di no. Ma non so il tuo nome", sorride, il suo accento è piuttosto marcato e Louis capisce che è tanto forte, quanto la sua personalità.

"Zayn. Il mio nome è Zayn", Louis rotea gli occhi e ridacchia, notando come Zayn pronunci il suo nome correttamente e lentamente così che non ci fossero dubbi. Di solito non era mai così attento:"Questi sono Louis, Liam ed Andy", li presenta, Stella sorride a tutti e Louis nota come Niall la guardi attentamente, proprio come Louis aveva già notato, osservandolo mentre guardava Harry.

"Andiamo?", è Liam quello ad interrompere, facendo un passo verso l'entrata del bar. Tutti annuiscono e lo seguono.

"Come stai?", chiede Harry, avvicinandosi anche troppo a Louis, la voce bassa.

"Sto bene?", dice, non volendo veramente farla sembrare una domanda, lo aveva solo colto di sorpresa:"E tu?", Harry annuisce e gli sorride per risposta.

Quando entrano nel bar, non è così affollato come Louis vorrebbe, il che non significa che non è affollato, perché lo è. Ma la gente riesce ancora a respirare, muoversi e nonostante la poca luce, non gli da la sensazione di andare incontro all'oscurità. E' piacevole, Niall aveva scelto bene.

Si guardano intorno, trovano un tavolo per tutti loro e Niall racconta qualche storiella che gli è capitata (qualcuna include anche Harry, ovviamente). Louis è seduto lontano da lui, è tra Zayn e Andy. Zayn non gli sta prestando molta attenzione al momento, visto che aveva trovato quello che gli interessava per quella sera e potrebbe attaccarsi ad Andy, ma anche lui sembra interessato a tutte le storie che venivano raccontate. Harry sta ridendo insieme a Niall e Liam teneva la testa poggiata sulla mano. Louis si sente morire, con tutta onestà. Avrebbe dovuto trasferirsi in Perù, cambiare nome e studiare per diventare medico quando ne aveva avuto l'opportunità, prima di iniziare l'università a Londra.

In questi termini, molte cose sarebbero state diverse. Beh, tutto sarebbe stato diverso.

Guarda Harry, gli occhi verdi un po' più scuri e le fossette in bella vista e poi vede Zayn in cerca della sua attenzione solo per sorridergli e dirgli che è tutto ok. Era grato di aver fatto quello che aveva fatto, invece di migrare in Sud-America.

"Chi vuole da bere?", suggerisce Louis, alzandosi dal suo posto, probabilmente interrompendo quello che stava dicendo Niall, ma non lo stava veramente ascoltando, il che lo fa sentire un po' in colpa, si sente come se il suo comportamento fosse un po' ingiusto nei confronti del giovane amico:"Posso pagare il primo giro. Ma solo quello perché sono povero e ho una famiglia da mantenere", scherza.

"Si certo. Tu mantieni solo te stesso, come se non esistesse nella tua vita", commenta Zayn, guardandolo.

"Non essere così egoista Zayn", Louis ghigna e sente Stella fare altre domande su Zayn, alle quali risponde con molto interesse,

"Liam amico, vieni con me?", Liam si desta dal trance, guarda Louis e annuisce (ammesso e non concesso che sapesse di cosa stessero parlando).

"Vengo anche io", Harry sorride e si alza:"se non è un problema", si accerta, guardando Louis.

"Sicuro", dice e i tre si allontanano dal tavolo all'angolo - era veramente figo con quei grandi vicani al posto delle sedie - dopo che Louisha preso il portafoglio dalla giacca.

"Cercano di camminare tra i corpi stretti della gente sulla pista da ballo (a Louis piace quell'ambiente, ma si chiede se un uomo della sua età possa stare in un posto come quello, ma ovviamente stava solo drammatizzando tutto e facendo l'idiota). Arrivano al bancone e aspettano il loro turno.

"Scegli tu, hai sempre ottimi gusti", dice Louis, appoggiando la mano sulla schiena di Liam:"ma predi qualcosa di forte, penso che ne avremo bisogno tutti", sussurra Louis e Liam alza gli occhi al cielo, ma continuando a sorridere appena, lasciando intendere che capisce molto più di quello che Louis pensava in un primo momento.

Si sente anche gli occhi di Harry addosso, forse mentre osserva i suoi movimenti come Louis stesso aveva fatto la prima volta che lo aveva riportato a casa dopo la loro prima conversazione decente. L'abbraccio che gli aveva dato Harry - che gli aveva chiesto - lo fa ancora rabbrividire. Perché cazzo, era stato meraviglioso. Così caldo, così piacevole, proprio quello di cui Louis aveva bisogno in quel momento. Pensava che quelle braccia non lo avrebbero mai più stretto dopo tutti quegli anni e ora eccolo lì, con Harry accanto, a perdere il tempo che stanno passando insieme, pensando troppo.

Louis incontra gli occhi di Harry e gli sorride, come avrebbe sorriso amichevolmente, a qualcuno incontrato nei corridoi di scuola. Ed eccolo ancora, a pensare. Davvero, staccato completamente dalla sua testa.

Louis vorrebbe letteralmente tornare indietro e tagliarsi la lingua nel momento in cui aveva detto di voler pagare il primo giro di drink. Un drink a testa, per sette persone, era piuttosto costosa una cosa del genere a Londra.

Inoltre Louis e totalmente idiota. E deve comprarsi un nuovo portafogli. Si sente di nuovo gli occhi di Harry addosso, incosciente di cosa stia guardando. Anche Liam se ne accorge, ma probabilmente è abituato perché ormai aveva visto così tante volte Louis aprire il portafogli davanti a lui.

Paga per i drink ed il barista si gira per preparare l'ordine e posarli sul vassoio.

"Tu...", comincia Harry e Louis lo guarda confuso:"hai tenuto... ce l'hai lì... ancora?", la voce che si fa flebile, la sua faccia totalmente sconcertata e Louis è sicuro che alcune di quelle emozioni non dovrebbero essere lì in quel momento.

"Amico, scusa ma di cosa...", si blocca. Merda.

"Non posso crederci", Louis non riesce nemmeno a immaginare, per come sta parlando, come Harry si stia sentendo.

Liam li sta guardando attentamente e come Louis potrà spiegare la foto che ha nel portafogli con Liam accanto a loro? La foto. Quella che Louis aveva scattato con una Polaroid mentre baciava Harry, quella che aveva dato a Harry così che non potesse scordarsi di loro, quella che lui aveva deciso di ridare a Louis scrivendoci 'mi ricorderò sempre' sul retro per un fottuto addio. L'unica cosa che Harry gli aveva dato che aveva deciso di tenersi solo per far capire che nemmeno lui avrebbe dimenticato. Stupida, stupida decisione.

Louis inghiotte a secco:"Senti, io-"

"Potete portarli voi due i drink? Si, potete. Devo andare in bagno... poi, hem, vi raggiungerò al tavolo", Harry si gira e Louis sussurra 'cazzo'. Vede la sua schiena sparire nella folla, sente Liam toccargli il braccio, ma lui non vuole quel contatto. Non ne ha bisogno. I suoi occhi sono vuoti, i suoi occhi sono un oceano senza onde.

Sarebbe stata una lunga serata.


~*~


E' molto lunga infatti. Sembra che non abbia fine. Aveva pagato il primo giro per tutti, si, ma ciò non significava che non avesse pagato per tutti gli altri suoi drink. Per la prima volta si gira di lato e vede qualcuno ubriaco quanto lui (se non di più). E chi l'avrebbe mai detto che quel qualcuno fosse Liam?

I suoi occhi iniettati di sangue erano focalizzati sul bicchierino davanti a lui, ma le sue parole erano rivolte direttamente a Louis. Non sono più seduti al tavolo, sarebbe solo stato un problema. Sono seduti vicino al bancone su quelle piccole sedie che girano, così che fosse più facile per loro ordinare dei drink. Louis si era promesso che non avrebbe bevuto di più, nemmeno lui riesce a contare i suoi come non riesce a contare le dita delle mani senza dire qualcosa che non dovrebbe. Comunque Liam continua ad ordinarne altri e chi mai potrà essere il ragazzo dagli occhi blu per tirarsene fuori?

"Andy è una brava persona", soffia Liam senza finire la frase precedente, probabilmente non ricordandosi nemmeno di cosa stessero (stesse) parlando.

"Grazie amico", dice Andy, seduto accanto a lui e loro non se ne erano nemmeno accorti né gli avevano prestato molta attenzione. "Ma di certo non berrai altra roba perché questa non è qualcosa che dici di punto in bianco", scherza, conservando un accenno di serietà nel suo tono.

"Anche tu lo sei, Louis", sembra come se si stesse lamentando e piangendo per la sua vita. Questo è compito di Louis, non di Liam. Si sono scambiati i ruoli, Louis sta facendo l'ubriaco tranquillo che rimane in disparte pensando a cose strane e tristi. Non necessariamente nello stesso momento.

"Io sono cosa?", finalmente si guardano dopo aver parlato e bevuto a lungo. Il tempo e le persone intorno, dimenticate.

"Gradevole. Tu sei gradevole".

"Oh, grazie", sorride, senza davvero sapere perché."non è il complimento migliore che abbia ricevuto, ma comunque grazie".

"Prego", Liam ghigna. Andy mormora qualcosa accanto a loro, poi scusandosi dicendo che si sarebbe allontanato per un po' e intimandogli di non uccidersi a vicenda. Non ascoltano.

"Anche Zayn lo è", Louis sospira annoiato stavolta per il commento di Liam, ma poi finisce per ridere:"no, davvero, sono serio. E' carino. In realtà è più che carino", Liam continua guardando nella direzione di Zayn. Anche Louis lo vede, sta ballando con Stella, le sta baciando il collo e lei sta facendo scivolare le mani sul suo corpo, lentamente. Louis distoglie lo sguardo, ma Liam continua a guardarli:"e tu lo sai bene quanto è dolce. Lo sai così bene, Louis".

"Lo so", risponde Louis, non avendo abbastanza forza per ascoltare la risposta di Liam se gli avesse chiesto cosa significasse tutto quello.

"Ti tratta così bene. Vorrei avere qualcuno che mi tratti così".

"Smettila Liam, mi stai uccidendo con questa conversazione", Louis grugnisce tenendosi la testa con la mano, portandosi il bicchiere vuoto alle labbra, giusto per controllare se ci fosse qualche goccia di alchool rimasta.

"Scusami, ho bisogno di parlare in questo momento", si ferma:"mi sento così solo Louis", Louis rotea gli occhi:è vero", Liam piagnucola e Louis si sente ribollire il sangue, l'adrenalina crescere e una sensazione violenta crescere.

"Tu hai Zayn, è davvero tuo. Cioè ci vivi perfino insieme. Io vivo da solo con la mia biancheria sporca e i libri di scuola. Vivo per me stesso".

"Vorrei anche io vivere per me stesso a volte", confessa Louis.

"Non farlo. Ti mangia vivo".

"Conosco già quella sensazione, perciò è ok", Liam scuote la testa per l'interruzione di Louis.

"Tu non capisci", Liam continua e Louis scrolla le spalle:"Hai così tanti motivi per sentirti felice. Così tante cose anche solo per svegliarti la mattina".

"Sono già sveglio", Louis ridacchia, senza sapere perché.

"Hai baciato Zayn, Louis", dice Liam improvvisamente. Cattura l'attenzione di Louis, che velocemente si gira per guardare Liam:"tu l'hai baciato, hai una vaga idea di come... tu...", lotta per trovare le parole e Louis vorrebbe solo che finisse la frase, ma sarebbe inutile.

"E' per questo che ero 'qualcos'altro' con voi due. Incazzato, ero incazzato."

"Ma perché?", Louis alza un sopracciglio:"Ci siamo semplicemente baciati, non è che sia così importante".

"E' importante per me", piagnucola senza fiato, la musica troppo alta perché Louis senta tutto.

"Guardalo come si struscia addosso a quella ragazza", Louis li indica:"non è sicuramente gay, al 100%, perciò non preoccuparti".

"Non è questo il problema", dice Liam, ora più forte.

"E allora qual è?"

Louis vede Zayn sussurrare qualcosa all'orecchio della ragazza per poi prenderle la mano ed allontanarsi dal bar. Beh...

"Lo ami?", chiede Liam e Louis comincia a ridere, pensando a quanto fosse stato facile per lui dire una cosa del genere, anche solo pensarla. Dannazione, è ubriaco ma tutto questo è troppo divertente ed intricato per non pensarci.

"Io non amo. Io non amo le persone. E' qualcosa che non posso sentire, Liam", continua a ridere e Liam lo guarda terrorizzato, gli occhi che mostravano solo quello che Louis voleva sentisse:"l'amore è qualcosa sulla quale mi sono arreso. Io non posso... non riesco a sentirlo".

"Perché?", Liam lo guarda confuso e Louis vorrebbe che cadesse dalla sedia per il modo in cui si è girato per guardarlo. Louis non risponde, non perché non voglia - beh, più o meno - ma perché non sa bene come rispondere. Il suo cervello non sta funzionando bene. Liam lo capisce quindi:"E' per il ragazzo della caffetteria? Harry?", indica Harry dalla parte opposta del bancone rispetto a loro - lontano, molto lontano - con Niall, fottutamente ovvio.

Louis aggrotta le sopracciglia, non ha sentito bene, è ovvio. Liam è semplicemente troppo ubriaco, è stata la musica alta, sta impazzendo ed è ancora incazzato con Louis - apparentemente perché lui e Zayn si erano baciati - e vuole vendetta. Che vendetta perfetta perché Louis ora si sente abbastanza un verme.

"Scusami?"

"E' per via di Harry?", ripete, non capendo come Louis si possa sentire in questo momento sentendo quelle parole.

'E' per via di Harry?'

Probabilmente. Definitivamente. Ma Louis non ci aveva mai veramente pensato. Non si era mai veramente fermato a pensare a quel dettaglio e deciso che non potesse provare amore. Per via di Harry. Non è una stronzata, non è qualcosa che semplicemente ha cercato di evitare e pretende di non provare. Non può e basta. Più semplice di così.

Aveva incontrato un sacco di persone all'università, alcune avevano avuto una cotta per lui e lui ci andava piuttosto d'accordo. Li aveva baciati. Solo i ragazzi. E gli era piaciuto. Gli piaceva baciare, gli piaceva lo strusciare delle labbra, tocchi gentili o anche qualcosa di un po' più frettoloso e pieno di desiderio. Avrebbe potuto perfino sentirsi desiderato, ascoltare le loro parole, le parole sussurrate per fargli dei complimenti, dicendogli cosa fosse lui per le loro, nelle loro vite. Erano suoi amici. A lui piacevano. Ma non li amava. Non amava nessuno. Non riusciva a sentire niente. Era andato fino in fondo, ci aveva provato, ma non riusciva ad avere quello che voleva. Provare amore per qualcuno.

L'aveva provato una volta, gli manca quella sensazione perché era sparita negli anni.. Senza preavviso era svanita, proprio come Harry aveva lasciato la sua vita, anche i sentimenti, dopo un po', lo avevano abbandonato. Quella era stata la cosa più triste che Louis aveva dovuto affrontare. Era cambiato e un giorno, seduto sul bordo del letto, dopo una lunga giornata, guardando verso la luce sul soffitto della stanza, aveva pensato 'non amo più Harry'. Ed era sicuro. Era fottutamente sicuro che quei sentimenti non fossero più quelli che aveva giurato avrebbe provato per sempre, che sarebbero rimasti veri per sempre, che avrebbero mai potuto lasciarlo. Lasciarlo per davvero. E merda, ormai erano andati. E Louis all'inizio si era sentito libero, ma poi tutto lo aveva colpito. Lo aveva colpito perché avrebbero dovuto rimanere lì, aveva promesso un 'per sempre' a quella storia, ma quel 'per sempre' era così piccolo, non era stato abbastanza.

Così aveva pianto. Aveva pianto perché pensava a quello che avrebbe provato Harry, a quello che avrebbe pensato se glielo avesse detto, quel 'non ti amo più'. Non sarebbe stato giusto, lo avrebbe ferito. Ma comunque, la seconda parte era ancora più dolorosa. Se anche Harry non lo amava più, cosa sarebbe successo? E cosa sarebbe successo se Harry se ne fosse accorto prima di lui? Avrebbe distrutto Louis.

Così si era sentito triste. Si sente triste. Avrebbe avuto così tante persone da poter amare, ma è come se non fosse in grado di farlo. Lo distruggeva, lo faceva incazzare, deludeva se stesso, deludeva loro. Così quando sente sua madre o Zayn dirgli 'ti amo', è proprio--- è una sensazione indescrivibile che lo colpisce nell'anima, in maniera forte e dolorosa. Gli afferra le ossa e lo rinchiude in una gabbia dalla quale non riesce ad uscire. E' affamato, ma nessuno lo nutre.

"Come lo sai?", chiede Louis perplesso. Liam non può saperlo. Nessuno dovrebbe.

"Me l'ha detto Zayn. Di te e lui. Ti ha distrutto eh?", dice Liam come se per Louis fosse qualcosa di facile da recepire, facile da ascoltare. Beve il suo shot, Louis non sa come e quando l'avesse chiesto, forse era solo comparso davanti al ragazzo che Louis con tutta onestà in quel momento avrebbe voluto picchiare.

"Zayn non può..."

"Invece si", Liam guarda il soffitto, la sua faccia per un momento pensierosa:"oh... non avrei dovuto dirtelo. Mi dispiace per avertelo detto", Liam lo guarda triste, ma Louis è paralizzato e lo guarda come se qualcuno l'avesse pugnalato con un coltello al petto e quello fosse il suo ultimo respiro, aspettando che sopraggiunga la morte.

Louis annuisce allora, non triste, ma come per scusarsi di sentirsi in quel modo, per dire a Liam che capisce. Liam no, invece, Non capisce. Ma va bene.

Chiede un altro drink. Uno leggero, con meno alchool, solo per non chiedere un bicchiere d'acqua perché pensa di avere ancora un minimo di dignità.

"Amico, stai bene?", chiede Liam, la mano sulla spalla di Louis. Quel contatto brucia sulla pelle di Louis e guarda velocemente Liam. Pensava fosse qualcun altro, quindi annuisce come risposta.

Sta bene:"Io sto be-", si blocca. Gli occhi gli si congelano guardando avanti. L'adrenalina e la rabbia di prima, tornano e si alza velocemente dalla sedia.

"Lo-", inizia Liam, ma Louis non lo lascia finire e si dirige dove c'è Harry, attraversando il bar, che sta ridacchiando con Niall che gli è troppo vicino.

Vicino al suo orecchio, sussurrandogli qualcosa per la quale sicuramente non c'era bisogno che strusciasse le sue labbra sul collo scoperto di Harry. L'aveva fatto apposta? Niall lo stava forse facendo per farlo incazzare? Louis crede di si. Louis crede che si sia comportato in maniera amichevole e cercando di apparire perfetto, quanto assomigli ad un angelo con i suoi occhi blu, più belli dei suoi, con la sua voce adorabile, con la sua risata contagiosa, il sorriso carismatico con il suo comportamento da 'ah ho Harry Styles nella mia vita e tu no' e con il suo abbraccio da 'posso conquistare anche Zayn con il mio charm' solo per far venire voglia a Louis di rompergli il naso.

"Stai fottutamente lontano da lui", così Louis fa quello che gli riesce meglio. Una scenata. Soprattutto quando è ubriaco, è proprio bravissimo. Spinge via Niall da Harry, quasi facendolo cadere per terra, se non ci fossero state persone intorno.

"Louis!", urla Harry, ma Louis lo ignora, qual è lo scopo di ascoltarlo? Si dimentica tutto, riesce solo a rendersi conto del modo in cui Niall lo guarda, sorpreso e con orrore.

"Che cavolo, amico?", Niall recupera l'equilibrio, gli occhi stretti guardando l'uomo arrabbiato davanti a lui che è pronto ad andargli contro e farlo cadere per terra, con successo, stavolta.

"Ti ho detto di stargli fottutamente lontano", ripete Louis stringendo i pugni lungo il corpo e la mascella tesa. Niall sembra che stia per cominciare a ridere, si ricompone e cammina verso di loro.

"E' stato veramente divertente, Louis", dice Niall in qualche modo nervoso perché vorrebbe ridere, però Louis è lì con l'aria di chi vorrebbe uccidere qualcuno. Ha una vaga idea del fatto che quel qualcuno possa essere lui.

"Non avrebbe dovuto essere divertente, sai?", Louis fa un passo parandosi davanti a Harry, impedendo a Niall di avvicinarsi. Sente una mano sulla spalla, ma se la scrolla di dosso:"Non ci provare nemmeno, Harry", dice duro, forse senza volerlo davvero, forse senza pieno controllo sulle sue azioni.

"Louis -", Nial sospira. Non è così ubriaco:"Harry", dice guardando oltre le spalle di Louis e se Louis non fosse stato così arrabbiato, avrebbe riso sguaiatamente. Niall sembra che si stia quasi per pisciare addosso, guardando il ragazzo dagli occhi verdi, quasi chiedendo aiuto. Invece lo spinge di nuovo via, stavolta continuando ad avvicinarsi.

"Ho detto di stargli fottutamente lontano!", urla, la gente attorno a loro sente perfettamente anche con la musica alta.

"Non mi capisci?", continua a spingerlo per le spalle dopo ogni frase, Niall continua ad indietreggiare, quasi perdendo di nuovo l'equilibrio.

"Louis, noi stavamo solo... io stavo solo-"

"Gli eri addosso!", continua ad urlare, stavolta spingendo Niall ancora più forte, facendolo sbattere con la schiena contro il muro:"come lo sei stato per tutto il tempo", tutti si allontanano da loro e osservano la scena, dandogli spazio.

"Louis, devi calmarti", dice Niall piano, guardando gli occhi scuri di Louis, le vene sul collo evidenti e le labbra strette in una linea dritta.

Non avrebbe dovuto dirlo.

"Non ci provare nemmeno a dirmi di stare fottutamente calmo!, un pugno.

"Tutti non fanno altro che dirmelo", un altro pugno.

"Come osi dirmelo proprio tu che me l'hai portato via?!", l'ultimo pugno.

Le sue parole non erano nemmeno state sentite. Niall scivola lungo il muro, il naso sanguinante, la faccia rossa e le mani sulla testa come gesto di difesa, mentre le braccia di Louis venivano tenute contro la sua schiena da braccia molto più forti. La gente urla ma non fanno niente. Louis cerca di liberarsi quando vede Andy andare in aiuto di Niall, sembra preoccupato, il bastardo. Guarda di fianco e vede Liam portarsi le mani alla bocca, guardando quel disastro.

Louis vuole Zayn in quel momento, accanto a sé.

Così si guarda attorno, ma non vede Zayn. Vede Harry ed onestamente in quel momento, avrebbe preferito il ragazzo dai capelli scuri, ma già... era andato con quella ragazza.

la faccia di Harry... la fottuta faccia di Harry. Louis vorrebbe buttarsi per terra. Niall di fronte a lui dolorante, il ragazzo del bar stava chiamando la sicurezza, è fottuto. E lui è spaventato, ma non si pente chissà quanto di ciò che ha fatto, aveva sempre avuto l'istinto di picchiare Niall. Non aveva mai avuto nessun motivo per farlo, ma aveva sempre voluto.

"Lasciami. Lasciami", Louis continua a cercare di liberarsi, Harry gli avrebbe urlato in faccia, lo avrebbe mollato, andando al fianco di Niall. Non lo biasima, in realtà lo capisce.

"Louis, smettila. Smettila, guarda cosa gli hai fatto", Harry stringe la presa attorno ai polsi e alle braccia di Louis, spingendolo lontano da Niall, che ora ha Liam e una ragazza a caso accanto a lui che si stanno assicurando che stia bene. Niall continua a sorridere amichevolmente, nonostante sul suo viso fosse scritto il dolore. Louis voleva cancellargli quel sorriso dalla faccia a suon di pugni. Ma Harry è arrabbiato, Louis riesce a capirlo.

"No, non toccarmi in questo modo, smettila", Louis continua ad urlare ed a cercare di spingere via Harry, ma ha ancora i polsi dietro la schiena e Harry è forte, gli stava facendo male, Louis è ubriaco e non gli piace. Non gli piace quando le persone lo toccano in questo modo, se Zayn fosse stato lì, non avrebbe permesso a Harry di trattarlo in quel modo. Si sente vulnerabile, sull'orlo del pianto, nonostante pochi secondi prima stesse picchiando Niall.

Arriva la sicurezza, Harry si gira verso di loro e smette di camminare insieme a Louis. Louis continua ad urlare anche dopo aver visto i due uomini muscolosi camminare verso di loro.

"Deve andarsene", ordina l'uomo pelato, la voce profonda ed era decisamente alto quanto Harry.

"Non vado da nessuna parte. Mollami adesso", urla Louis, il respiro sconnesso, gli occhi che bruciano e la faccia bollente. E' perso, è solo.

"Non ci faccia usare le maniere forti", dice il secondo uomo, facendo un passo avanti. Istintivamente, Harry fa un passo indietro, insieme a Louis. Altre persone intorno si erano allontanati dalla scena, altre erano rimaste a guardare.

"No. Non lo toccherete. Lo porto fuori io", dice Harry fermamente, senza paura. Louis si morde il labbro, appositamente per farlo sanguinare. Apre la bocca per protestare, ma Harry si sta già girando, dirigendosi verso la porta per uscire fuori. Louis continuava a scuotere le spalle, ma Harry gli prende i polsi in una mano sola e affonda le dita nella spalla.

"Smettila, mi stai facendo male", piagnucola appena Louis, ma cercando di sembrare più fermo possibile, tanto quanto lo era stato Harry con quegli uomini:"Ti ho detto di smetterla. Smettila", dice un'ultima volta, più forte, quando Harry apre la porta ed esce fuori.

Il ragazzo dai capelli ricci lo schiaccia contro il muro accanto alla grande porta. La strada è praticamente vuota, l'unico rumore che si sente, proviene dal bar, il freddo in un primo momento è piacevole, ma Louis si ritrova le mani congelate velocemente.

Harry lo guarda con quegli occhi verdi, incontrando quelli blu di Louis. Sono senz'anima e Louis non aveva mai visto una cosa del genere, la sua faccia mostrava irritazione pura.

"Picchierai anche me? E' questo che vuoi?", la voce di Harry è rude, si avvicina a Louis ma non nella maniera più amichevole del mondo e stavolta tenendogli le spalle con entrambe le mani:"Rispondimi!"

"Se devo, si!", gli risponde Louis urlando, combattendo contro le sue emozioni.Si sente così fragile, odia se stesso per sentire di aver bisogno di Zayn in quel momento. Perché Zayn? Non può fottutamente avere bisogno di Zayn.

"Allora fallo. Picchiami. Lo vuoi, non è vero, Louis?"

"Smettila di urlarmi contro", dire a qualcuno di smettere di urlarti contro mentre tu stesso stai urlando, non è un buon metodo per essere ascoltati.

"Perché l'hai colpito? Non ti ha fatto nulla", Harry non lo sta ascoltando. Louis è in un incubo, apre la bocca ma non ne viene fuori nulla, vorrebbe scappare ma era come incollato al pavimento:"qual è il tuo problema?".

"Sono ubriaco", Louis guarda di lato e mormora.

"Che meravigliosa scusa del cazzo", Harry si allontana da Louis, lasciandogli le spalle e facendo due passi indietro, affondando le dita nei capelli. Louis è quello spavenatato al momento.

Andy compare da dietro la porta, con Niall attaccato al collo, Liam che gli cammina accanto.

Louis sente Harry emettere un sospiro, forse di sollievo dopo averli visti o forse solo per reazione dopo aver visto lo stato della faccia di Niall.

"Oh Dio", Harry quasi gli corre incontro. Prende le guance di Niall con entrambe le mani, dolcemente e fa si che lo guardi:"guardati".

"Sto bene", dice Niall, la voce che sembra tornata normale adesso. Liam gli passa una busta di plastica con il ghiaccio e Andy lo lascia andare affinché la prenda e se la metta in faccia. Louis non riesce a guardare quella scena patetica, se l'avesse fatto, non avrebbe fatto altro che compatire il povero ragazzo Irlandese, ma solo perché aveva una busta di ghiaccio in faccia mentre era fuori al freddo di una giornata nevosa.

"No, non è vero", dice Harry gentile e Louis alza gli occhi al cielo.

"Io me ne vado", sbuffa il ragazzo dagli occhi blu, allontanandosi dal muro e cominciando a camminare.

"No, non ci pensare nemmeno. Non puoi andare a piedi fino a casa. Sei ubriaco e probabilmente-"

"Non provare a chiamare casa quel fottutissimo posto!", Louis interrompe Harry:"E poi che ti importa? Non te ne frega un cazzo, perciò smettila di comportarti come se non fosse così", sputa, prendendo Harry in contropiede con il suo tono duro.

"Tu rimani qui e ti porto io a casa... cioè all'appartamento", dice Andy e Louis si accorge che sono le parole più gentili che gli fossero state rivolte negli ultimi minuti.

"Non vado all'appartamento. Non ho nemmeno le mie chiavi, le ha Zayn", dice Louis con un tono più basso, guardando giù. Vorrebbe sdraiarsi sulla neve e rimanere lì finché non fossero scesi i fiocchi di neve e guardare qualcosa di bello, vedere qualcosa che lo rilassasse.

"Una ragione in più per non andartene", continua Andy e Louis sbuffa sonoramente.

"Non voglio stare qui un minuto di più, ok?"

"Tu vieni con me", Harry interrompe la conversazione e Louis alza subito lo sguardo.

"Non ci pensare nemmeno", ribatte.

"Non provare nemmeno a rispondere, Louis".

"Rispondo se voglio, non voglio stare con te. Ti voglio lontano da me al momento. Te e lui", urla Louis indicando Niall, che non può far altro che stare lì triste ad ascoltare e guardarli come Liam e Andy.

"Sei ubriaco", Louis serra la mascella per il tono di Harry. Non sembra nemmeno ferito da quello che si è appena sentito dire.

"Che meravigliosa scusa del cazzo", Louis ghigna e dice ironico.

"Ok, smettila", Andy si mette tra loro:"Louis, tu vai con Harry allora, io porto Niall e Liam a casa, fine della discussione", Louis sta per protestare, ma Andy si gira, dandogli la schiena.

"Scusa amico", Andy mette una mano sulla spalla di Harry e prende Liam e Niall, uno per lato, allontanandosi.

"Ti chiamo domani", sussurra Harry a Niall che aveva semplicemente annuito e gli aveva rivolto un sorriso triste e debole, dopo che Harry gli aveva stretto la mano per un secondo.

"Andiamo", dice Harry, il tono ora freddo e ovviamente cambiato da quello tenero con cui si era rivolto a Niall, cominciando a camminare. Il cuore di Louis gli sprofonda nel petto.

"No."

"AN.DIA.MO", Harry gli riserva un'occhiataccia e Louis inghiotte solo aria. Avrebbe vomitato da un momento all'altro, così comincia a camminare solo perché ha bisogno di un bagno o avrebbe vomitato sul ciglio della strada.








Buon pomeriggio splendori!!

Sono tornata con un altro capitolo.

Posso dirvi che dal prossimo, potete salutare i mal di pancia e i bruciori allo stomaco, perché la salita è finita e a quelle valorose e coraggiose che sono arrivate fin qui e che continuano a leggere questa storia, voglio solo dire grazie, davvero.

A presto!

-A.

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