"Signor Hemmings, mi dispiace ma non ho buone notizie" disse la dottoressa Mendes con un cipiglio in volto.

Il cuore di Luke si fermò, a quelle parole. Aveva avuto il cancro ma era guarito, anche se alcuni giorni prima però, aveva iniziato a sentirsi male e ad avere dolore. Una volta sentitosi meglio, aveva preso un appuntamento dal dottore (obbligato da suo marito, Ashton). Lo aveva fissato per una TAC e ci era andato con sua madre, anche se non aveva saputo subito i risultati.

 Aveva un groppo in gola e sperava di non sentire quelle parole che non avrebbe mai più voluto sentire.

"C-Cosa sta succedendo?" chiese Luke, tremando già.

La dottoressa girò il computer verso di Luke in modo che potesse vedere il suo corpo nello scan della TAC - era tutto illuminato, sembrava una palla da discoteca. Frustrato, Luke si passò le mani in faccia, sospirando quando una lacrima gli solcò il viso. Cercò di evitare di piangere, ma era impossibile.

"C-C'è qualche modo in cui si può farlo andare via?" chiese.

"Potremmo provare la chemioterapia ma...non voglio darti false speranze" disse lei e Luke annuì.

"Quanto-Quanto mi resta?"

La dottoressa sospirò "Otto settimane come minimo."

"Posso a-andare? M-Mio marito mi sta aspettando."

La dottoressa annuì "Okay, fissiamo un appuntamento per la prossima settimana?"

Luke rispose affermativamente e uscì dalla stanza. Camminò lungo i corridoi con un'espressione cupa e vuota in volto. Doveva trovare un modo di dirlo ad Ashton e agli altri, ma specialmente ad Ashton (erano stati fidanzati per dodici anni, sposati per cinque). Il suo peggior incubo lo sta tormentando ma, questa volta, deve fare a patti con la realtà - è tutto vero, non può  farci niente.

Aprì la porta che divideva la hall dalla sala d'aspetto e ci entrò. Luke vide Ashton giocare con il telefono, il ragazzo dagli occhi nocciola sollevò lo sguardo e sorrise, alzandosi. Ma subito si accigliò quando, mentre si avvicinava lentamente a Luke, notó che stava piangendo.

"Cosa c'è?" chiese Ashton e Luke iniziò solo a piangere di più, abbracciandolo "No, per favore non dirmi che -"

Luke annuì solamente e Ashton lo strinse più forte "Ho come minimo solo otto settimane, Ash".

L'uomo dagli occhi nocciola pianse e strinse forte suo marito, non riuscendo assolutamente a credere che tutto ciò stesse accadendo. Era impossibile, la dottoressa aveva detto che le probabilità che il cancro tornasse erano piccole e la coppia non pensava che l'avrebbe fatto. Non se lo meritavano, specialmente Luke.

Ashton si sciolse dall'abbraccio e lo baciò profondamente, accarezzandogli la guancia.

"Ti amo Lukey" disse Ashton.

"Ti amo anche io" rispose Luke debolmente.

Ashton guardò suo marito negli occhi e gli asciugò le lacrime "Farò in modo che tu viva giorno per giorno, così alla fine potrai dire che ne sarà valsa la pena."