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Min Yoongi -

«Sei davvero una stupida y/n, e tu che non volevi nemmeno venirci qui» mi ricorda mia cugina Mira, cogliendo l'occasione per farmi sentire nuovamente in colpa.
Sbuffo, alzandomi poi dall'asciugamano ormai pieno di sabbia per scuoterlo. «E va bene, avevi ragione Mira: qui è davvero... un bel posto» ammetto.
Era da tempo ormai che mia cugina mi proponeva di venire con lei alla sua casa al mare, ma per un motivo o per l'altro avevo sempre declinato l'offerta; non che non mi stesse simpatica Mira, anzi, per me è come una sorella, ma non mi ero mai azzardata anche perché oltre al suo ragazzo aveva molti amici stretti laggiù e, inutile negarlo, temevo di non essere accettata dal suo gruppo di conoscenze. Alla fine però la mia voglia di passare del tempo con lei mi ha portata ad esporle il mio grande dilemma e Mira, con estrema serietà, mi aveva detto che non avrei dovuto preoccuparmi perché mi sarei trovata davvero molto bene con i suoi amici: che loro mi avrebbero accolta a braccia aperte, che erano persone simpaticissime e affettuose e che non mi sarei affatto sentita esclusa. E di fatto così è stato; o meglio, con la maggior parte di loro: mi trattavano tutti molto bene, mi riservavano molte attenzioni, sembravano essere sempre così impegnati a non farmi sentire sola. Tutti tranne lui: Min Yoongi. Già dal mio arrivo non ebbe nemmeno la minima premura di presentarsi, e a parte il fatto che non mi rivolge mai la parola non fa altro che riservarmi delle occhiate che a mio dire sono cariche di fastidio e stizza nei miei confronti. Quando siamo col gruppo cerco di essere comunque gentile con lui, ma probabilmente devo solo stargli antipatica, nonostante non gli abbia fatto nulla. Forse mi sto solo sbagliando, forse non mi parla per il semplice fatto che è molto riservato e mi conosce da solo un paio di settimane: in effetti, se non pochissime persone, non sembra essere poi così loquace.

Mira mi fa un occhiolino a dir poco malizioso «Solo il posto? Niente da dire sulla compagnia?»
«Beh, con quella devo ancora lavorarci un bel ....»
«Attenzione!!» sentiamo urlare da una voce maschile in lontananza.
Mi volto di scatto in quella direzione «C-com..?» ma non faccio in tempo a finire che qualcosa di duro e rotondo, probabilmente un pallone, mi colpisce la guancia, facendomi annebbiare la vista.
Sento la zona colpita formicolare e bruciare, tanto che per quanto io stia cercando di resistere, sento le lacrime solcarmi la pelle, senza che io possa fare qualcosa per fermarle.
Cado sulle ginocchia portandomi le mano al volto mentre sento il rumore di passi che si affrettano a raggiungermi.
«Dio mio, y/n! Ei ei, mi senti. y/n!» Mira mi afferra per le spalle e finalmente riapro gli occhi.
«y/n, come stai..? La tua guancia..»
D'istinto mi porto la mano sul punto colpito e quasi non perscepisco nulla, se non un forte formicolio.
«Y/n!! Oddio, come stai?» mi volto lentamente, ritrovandomi di fronte a Namjoon, il ragazzo di mia cugina, che si china per controllare il danno.
«Io..»
Mira si alza, furiosa «Sei stato te Nam? Ma io dico, cazzo, puoi fare un minimo di attenz..»
«Non sono stato io»
Mira si blocca «Chi è stato?» chiede , lapidaria, cominciando a guardarsi intorno.
Namjoon cerca di sviare il discorso «Ho cercato di avvertirvi, ve l'ho urlato...»
Mira lo fulmina con lo sguardo e nel frattempo veniamo raggiunti dal gruppetto che stava giocando a calcio.
Tutti mi guardano preoccupati, chiedendomi come sto, vociferando fra loro cose che non mi sforzo a sentire: mi fischia l'orecchio destro.
«Voglio sapere chi cazzo é stato!» grida mia cugina. La prendo per un polso «Non importa» le sussurro, ma non mi ascolta.
«Allora?!» continua, imperterrita.
«Mira, non fa niente. Capita...»
Lei si divincola «Chi cazzo è sta...?»
«Sono stato io»

Una voce calda e profonda si avvicina. Una mano nella tasca dei pantaloncini chiari che spiccano ancor di più sulla pelle abbronzata, la zazzera verde acqua scompigliata e quel suo solito sguardo assente.

Chi altri non si è affatto preoccupato, se non lui?

Abbasso gli occhi, puntandoli sulla sabbia e provo un ultimo tentativo per dissuadere Mira «È stato un incidente..» ma non mi sta nemmeno ascoltando.
«Allora ce l'hai le palle per farti avanti eh, Min Yoongi» commenta con tono astioso Mira.
Spalanco la bocca e deglutisco a fatica: mia cugina non si è mai rivolta a nessuno del gruppo così, non con quell'espressione seria e omicida stampata sul volto.
Trovo il coraggio di alzare gli occhi e in quel preciso istante fa lo stesso Yoongi, facendo incrociare i nostri sguardi: il mio dolorante e dispiaciuto per tutto quel trambusto, il suo freddo e infrangibile che si ferma un po' di più sulla mia guancia, probabilmente rossa e gonfia, prima di distoglierlo e puntarlo su mia cugina.
«Penso che tu debba delle scuse a qualcuno»
Lui prende parola «Non vedo dove sia il problema»
Quelle parole mi trafiggono come lame: so di non stargli simpatica, di non andargli a genio, ma cosa gli avrò mai fatto? Perché sembra odiarmi così tanto? Perché questa non è semplice indifferenza.
Mira sarebbe già scattata in avanti se non fosse stato per la mano di Namjoon che l'aveva bloccata.
«Ascolta Yoongi, adesso hai esagerato. Dove sta il problema? Spiegami qual è il tuo problema con mia cug..»
«No, ora mi ascolti tu» cominca lui, d'un tratto «Non sono affari che ti riguardano, non le chiederò scusa per qualcosa di non intenzionale e non mi interessa nulla che la riguardi» dice, quasi sprezzante, lanciandomi un'occhiata lasciva.

Parla come se non fossi presente.

La situazione è tesissima così Namjoon decide di prendere parola «Amore, forse è meglio prendere del ghiaccio» dice, stringendole leggermente la spalla come per dire:"basta così, chiudiamo questa questione, non ne vale la pena".
Yoongi mi guarda con la coda dell'occhio, senza che me ne accorga e poi si volta, andandosene.
«Ma perché si comporta cosi?» chiede qualcuno.
«Ultimamente è davvero strano, più del solito» commenta qualcun altro.
Mira sospira «Nam..» comincia, ma il suo ragazzo capisce al volo «Sì, devo parlargli. Forse a me, il suo migliore amico, racconterà come stanno le cose»
«Non dargli retta a Yoongi, capito y/n?» dice una ragazza dai capelli biondi di cui non ricordo il nome; le sorrido «si, lo so. Lo so»

___

«Dai vieni y/n, non sarà così male, anzi» mi incita un sorridente Jimin.
«Lo dici solo perché hai organizzato tutto tu, eh?» lo prende in giro Namjoon ricevendo come risposta un'espressione imbronciata «Ti sbagli, è davvero molto figa questa festa»
«Cosa si festeggia?» chiede Mira, curiosa.
«Mah, l'estate, l'amicizia, gli alcolici...»
Rido, provocandomi da sola una fitta alla guancia ormai meno gonfia, ma comunque arrossata e dolorante.
«Ti divertiresti: sappiamo essere vivaci senza essere invadenti, te lo assicuro» ribatte allegro Taehyung.
«Dai ragazzi smettetela, dopo la botta di oggi forse vuole riposare. Non stressatela» fa Namjoon, ma scuoto la testa «No, no. Verrò: in fondo, non voglio rimanere a casa da sola»
Jimin mi sorride «Sarai la benvenuta, mia cara»
E così poche ore dopo, di sera, eccomi qui sulla spiaggia, al falò con Mira e gli altri e purtroppo anche con "testa verde".

Non mi farò rovinare la serata: basta non pensarci.

Si parla del più e del meno, di tutto e di niente e la prima parte della serata passa tranquillamente tra scherzi, risate, battute e conversazioni anche piuttosto strane, fino a quando non vedo Jimin e Jungkook alzarsi per poi tornare con una grande cassa in legno.
Sto giusto per chiedere a Mira di cosa si tratti quando il più piccolo toglie il coperchio, rivelando una quantità notevole di bottiglie dalla forma diversa: alcolici.

È ufficialmente iniziata la seconda parte della serata.

I due ragazzi cominciano a distribuire lattine, bicchieri e bottiglie. Anche Mira ne prende una, così come Namjoon e gli altri.
«Vuoi favorire?»
Mi volto: Jungkook mi sta porgendo un bicchiere colmo di uno strano liquido azzurrino.
«Cos'è?»
«Qualcosa che aiuterá quel tuo faccino giù di corda» mi fa un occhiolino e alla fine accetto.
Lo assaggio e faccio immediatamente una smorfia: è assurdamente amaro!
«Siamo schizzinosi vedo» commenta una voce, quella voce; la stessa che stamattina mi ha implicitamente sputato in faccia di non sopportarmi.
Yoongi si siede di peso al mio fianco, una felpa due taglie più grandi della sua, una bottiglia dallo strano contenuto in mano e un'espressione affatto brilla.

Se non è ubriaco perché è venuto a parlarmi, mi chiedo.

«È che.. é amaro» commento e lui mi guarda di sottecchi.
«Assaggia questo» dice, allungandomi la sua bottiglia. Titubo un attimo, poi l'afferro. «Cos'è?»
«Non ti avveleno mica»
Arrossisco dall'imbarazzo «l-lo so. Ma voglio sapere se mi piacer..»
«Non lo conosci. Assaggia su» taglia corto, con un tono più dolce del solito.
Faccio come detto e porto la bottiglia alle labbra, mentre come un fulmine mi passa per la testa il fatto che quello è un bacio indiretto.
Sgrano gli occhi: ha un buon sapore «Buono. È più dolce, sa di.. marshmallow..? Possibile?» ridacchio istintivamente, portandomi di nuovo la bottiglia alla bocca e dando un altro lungo sorso. Sto per berne un altro po' quando Yoongi me la strappa di mano «Basta così, y/n; è un alcolico forte»

Si sta forse preoccupando?

Sgrano gli occhi, fissandolo stupefatta e lui se ne accorge «Che c'è?»
«Mi hai chiamata per nome» affermo e lui alza un sopracciglio.
«Y/n, non è forse il tuo nome?» ribatte, retorico.
Sorrido involontariamente «Si, solo che.. detto da te suona diverso» commento, forse grazie all'alcolico.
Yoongi mi guarda stupito da tanta audacia, poi, all'improvviso, mi sorride quasi intenerito «E come suonerebbe detto da me, y/n?»
Ricambio lo sguardo: nei suoi occhi posso vedere le fiamme del falò che ardono alte, sembra che tocchino le stelle «Tu gli dai una certa... melodia»
Nessuno sembra far caso a noi, se non forse Mira che ha notato, però, che non ci stiamo scannando e così è tornata da Namjoon.
Yoongi si alza, prendendomi per mano «seguimi»
«Dove..?»
«seguimi e basta» mi rassicura, carezzandomi il polso col pollice mentre mi tira verso di lui: stiamo camminando sulla spiaggia, lontano dagli altri.
«Senti Yoongi...» comincio, sono curiosa di sapere perché mi evita sempre, curiosa di capire perché adesso sembra essere così gentile.
Lui si blocca, senza girarsi, dandomi ancora le spalle «Scusami» sussurra.
Schiudo le labbra dalla sorpresa.
«Scusami y/n, di tutto» si volta e mi guarda con quei suoi pozzi neri.
Fa scorrere la mano dal mio polso, al braccio, alla spalle, fino al collo per poi arrivare alla guancia arrossata e livida. La sua espressione si fa seria quanto dispiaciuta «Non avrei mai voluto ferirti tanto...» mi carezza lo zigomo. Fa una risatina amara «Sono più stupido di quanto dice Nam»
Sono pietrificata, non me lo sarei mai aspettato. «Yoongi, forse hai bevuto troppo, torna a casa...»
«Sono astemio» rivela, guardandomi «non posso bere. E adesso sono più che sobrio» si avvicina, poggiando infine la sua fronte sulla mia.
Sto praticamente trattenendo il respiro.
«P-perché ora?» chiedo titubante: è una domanda che comporta una risposta a tutto quanto.
Yoongi porta entrambe le mani ai lati del mio viso, carezzandomi la pelle tanto da farmi venire la pelle d'oca.
«Sono un maniaco del controllo, soprattutto su ciò che riguarda la mia vita, e odio tutto ciò che me lo fa perdere: o almeno, dovrei odiarlo. Ma da quando sei arrivata... penso di aver capito cosa significhi perdere la testa. Non sopportavo che qualcuno mi avesse fatto questo effetto, che tu ci fossi riuscita: volevo allontanarti. Ma il mio farti stare lontana non ha fatto altro che confondermi di più, non ha fatto altro che farti del male...»
Con un po' di coraggio porto la mano al suo viso «Sto bene, non è successo niente»
«Più ti penso più mi convinco che non ti merito; più cerco di allontanarti più mi manchi e più ti desidero»
Arrossisco e fortunatamente posso ringraziare il buio che mi cela dall'imbarazzo.
«Non.. non mi odi quindi?»
Ridacchia.

Penso che potrei amare quella risata.

«Non potrei mai» sorride.
«Sei davvero.. un idiota»
Ride «Detto da te sembra un complimento»
Abbasso lo sguardo «Non l'avrei mai detto...» dico e lui si incuriosisce.
«Cosa?»
«Che tu.. sì, insomma, che fossi così.. dolce» affermo e lui alza un sopracciglio.
«Dolce..? Io?» ride.
«Come quell'alcolico strano di prima» rivelo, timida.
Ammicca «Spero tu mi abbia appena paragonato ad un alcolico perché ti faccio perdere il senno»
Dopo un attimo di shock, alzo gli occhi al cielo «Nah, non l'hai detto davvero. Non ci credo» comincio a ridere alla squallida battuta «Me lo sarei aspettato da Jin, ma da te...»
«Un consiglio che posso darti è: comincia a farci l'abitudine»
«Forse preferivo quando mi odiavi» scherzo.
Mi posa un leggero bacio sulla fronte «Non potresti mai»

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