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Kim Namjoon

«Che tempaccio..» commento, posando l'ombrello fradicio nell'apposito contenitore cilindrico.
Scuoto un po' la giacca dalle gocce di pioggia e mi faccio largo tra quelle poche persone che a quell'ora, come me, frequentano quel bar.
Non che fosse così vuoto perché stava diluviando, quel piccolo cafè era era sempre così vuoto; ci andavo sempre le stesse persone, che sedevano sempre agli stessi posti, che ordinavano sempre la stessa identica cosa, ogni volta.
Eppure mi piace, per questo oggi ho chiesto alla mia amica So-Yon di incontrarci qui. Ha detto che doveva assolutamente parlarmi.

Cos'è che mi aveva detto? La sua nuova fiamma le si è dichiarata mi pare.. e voleva un po' sclerare con me probabilmente. Non la biasimo: è praticamente da un anno che va dietro a quello là.

Sospiro e mi siedo in un tavolino piuttosto appartato, lontano dal centro della sala e accanto alla vetrina. Da qui posso vedere fuori la pioggia che batte sull'asfalto, le goccioline che si fiondano a terra, nelle pozze, sui sampietrini.
Ci sono anche dei tavoli fuori, dove vi siede un uomo che legge un libro.

Come gli va di stare lì in dell'umidità.

Anche il personale del cafè è relativamente poco: un paio di camerieri, poi uno nella zona cocktail e caffè, e infine uno alla cassa.
Guardo l'orologio al polso: 19:27
Sbuffo.

Ma dico, non dovevamo vederci a e un quarto? Quella ragazza è una ritardataria cronica.

Butto un'occhiata fuori: ha cominciato davvero a diluviare.
Ho appena tolto il cappello che vedo lo schermo del mio cellulare illuminarsi: È So-yon.

Spero voglia scusarsi.

Rispondo«Mmm.. allora, dove ti sei cacciata?»
Sento lei dall'altra parte gridare di gioia «Y/N!! Kwan mi ha chiesto uscire! Kwan! Mi ha chiesto di uscire Y/N! Ti rendi conto!! Io e Kwan usci..»
Ha urlato tanto forte che ho dovuto allontanare il cellulare all'orecchio.
«Oi oi buona. Zitta un attimo!» la blocco «beh, sono felice per te; ma non potevi dirmelo tra poco quando arrivavi? Così evitavi di distruggermi il timpano destro»
So-yon borbotta qualcosa, ma non riesco a capirla.
«Che hai detto, So-yon? Non ho capito.»
«Sono.. già d...scus... improvv..»
Alzo gli occhi al cielo «Ma vuoi parlare per bene??»
Posso sentire So-yon prendere un bel respiro per poi dire tutto d'un fiato «SonoGiàQuiConLui, MiHaChiestoDiUscireOra. ScusamiY\N! ÈstatoImprovvisoNonArrabbiarti!»
Se ora fosse di fronte a me l'avrei incenerita con lo sguardo, molto probabilmente.
«Quindi stai dicendo che ti trovi da tutt'altra parte con quel pesce lesso di Kwan e che mi hai lasciata qui in questo cafè desolato da sola» sottolineo, anche per farla sentire in colpa.

Mi da buca così! Con questo diluvio universale qua fuori!

So-yon sembra davvero dispiaciuta «Detto così sembra che ti stia abbandonando, su..»
«Forse perché è esattamente così» rinfaccio.
«Daaai mi spaicee. Ma.. Kwan.. dopo tanto tempo..»
Un po' mi intenerisco, nonostante io sia ancora scocciata: in fondo è da tanto che So-yon sognava questo momento, e per lei potrei anche sopportare un po' di pioggia.
«D'accordo d'accordo, basta con quel tono da cane bastonato: vai e divertiti, su »
«DAVVEROO??!» gioisce nuovamente devo portare il cellulare lontano all'orecchio.
«Si si, vai. Non farlo aspettare»
«Ti adoroo, sei la migliore!»
Ridacchio «Lo so» e attacco.

E Vabbè, è andata così.

Faccio per alzarmi e andarmene quando butto una veloce occhiata fuori e sgrano gli occhi: sta davvero diluviando parecchio, e grandina anche.

Il mio misero ombrellino non reggerà mai. No, cavoli, non posso uscire con questo tempo. Devo aspettare.

Sbuffo e mi rigetto sulla panca, piantando un palmo sulla guancia per appoggiarmi, mentre con l'altra mi massaggio una tempia.
Una voce mi riscuote.
«Ecco a lei»
Alzo lo sguardo, è un cameriere che ha appena poggiato una tazza colma sul mio tavolino.
Scuoto la testa «Oh guardi, io non ho ordinato ques..»
«Le è stato offerto da un altro cliente» mi interrompe, con un sorriso che da vita a due bellissime fossette.

C-come?

Alzo un sopracciglio, sorpresa «N-no no no, deve essersi sbagliato allora. Non sono io probabilmente»
Il cameriere mi guarda meglio in faccia, attraverso le lenti degli occhiali dalla leggera montatura che, indossa, e poi annuisce «"la bellissima ragazza con gli occhi che brillano e l'aria stravolta", non mi sbaglio signorina, è decisamente lei.»

Devo prenderlo come un complimento?

Sorrido, forse per la stramba e insolita situazione in cui mi trovo «Sicuro, non è che mi stai prendendo in giro?» gli do del tu per ricavare più informazioni con tono informale.

Lui sorride e scuote il capo «assolutamente» risponde prontamente con quella sua voce bassa ma melodiosa.
Mi incuriosisco «E questo misterioso cliente le ha rivelato la sua identità?»
«Certamente»
«E..» lo incito ma il cameriere nega con un dito.
«Mi ha fatto permettere di non dirglielo»
Sbuffo «Così non vale però» mi lascio sfuggire e il giovane dai capelli tinti di un lilla scuro alza le spalle «faccio solo il mio lavoro.»
Guardo la tazzina di caffè di fronte a me e mi ci riscaldo le mani.

Dice che sembro averne bisogno? In effetti si.

«Posso almeno fidarmi?» chiedo alludendo alla tazzina.
«L'ho fatto con le mie mani, signorina»
«Y/N. Fa strano.. "signorina", ecco» abbasso lo sguardo.
Lui annuisce «Y/N, allora.»
«Dunque..» leggo il cartellino sulla sua giacchetta «Namjoon, c'è altro?»
Lui mi sorride «Il cliente dice di godersi quel caffè e le lascia questo» dice, porgendomi un fogliettino ripiegato più volte.
Lo ringrazio e il ragazzo si dilegua.
Sorseggio prima la bevanda, poi, non trattenendo la curiosità, apro il biglietto.

Ma guarda un po' tu che situazione.

Sono poche parole ma concise:

Let's meet when the lilies bloom, and say goodbye when they wither.
I don't think I'd get over you easily, but is it selfish of me to hope you are the same?

-Just one day

Leggo e rileggo quelle poche righe scritte disordinatamente a penna.

Sono così.. dolci.

Involontariamente mi faccio sfuggire un sorriso, che copro velocemente con una mano.

Aww.. ma che carino.

Finisco il mio caffè e chiamo Namjoon il cameriere «Dunque?» chiede curioso, notando il mio sorriso tanto imbarazzato quanto felice.
«Non è che potresti riferirgli un messaggio?»
Il cameriere annuisce «Certamente»
«Ringrazialo del caffè, mi ci voleva proprio e..» ma prima che possa finire Namjoon mi fa una domanda
«Ti ha fatto piacere il contenuto del foglietto?»
Arrossisco «S-sai cosa c'è scritto?»

Che.. imbarazzooo

Lui sembra un po' nervoso, ma alla fine mi sorride mordendosi un poco il labbro inferiore «Beh si, lo ha scritto sotto i miei occhi»
«È davvero.. bella.» dico fra me e me, ma so che Namjoon mi sta ascoltando «"just one day" eh»
Il ragazzo mette sottobraccio il vassoio e parla, sovrappensiero «è un bel testo» commenta.
Mi incuriosisco «Quindi è una canzone?»
Namjoon annuisce, ma poi si riscuote «cioè.. penso che lo sia, almeno»

Vorrei tanto sapere il resto del testo.

«Cos'altro volevi dirgli?»
«C-come?»
Namjoon mi sorride, intenerito dalla mia momentanea distrazione e quelle due fossette sbucano fuori.
«Oh, si.. che è stato davvero un pensiero gentile e.. l'ho apprezzato. Ah, e in più..» prendo dalla borsa carta e penna e scrivo su di essa, per poi ripiegare il foglietto e darlo al ragazzo con gli occhiali che mi rassicura con un "torno presto".

Che giornata.

Ho scritto a mia volta una frase che mi è molto a cuore:

Nothing is fake, if you really believe in it.

Me lo ripeteva sempre mia nonna.

Come promesso una chioma lilla si fa strada tra i tavoli, fino ad arrivare a me con un sorrisino beffardo stampato​ in faccia.
«Cos'é quell'espressione?» chiedo, divertita.
Lui si sistema meglio gli occhiali, ritirando la mia tazza vuota «Penso che il tuo ammiratore sia rimasto incantato; non ti lascerà così facilmente»
Mi mordo un labbro, nervosa, cosa che Namjoom nota immediatamente «Devo preoccuparmi?» domando.
Il cameriere scuote la testa «Lo conosco, molti dicono che sia una brava persona, probabilmente lo è: ma lui non ha molta stima in sé stesso. Quindi scusalo se ti scrive certe cose» e detto così mi porge un nuovo messaggio che apro subito.
Intanto Namjoon si siede di fronte a me, guardandomi attentamente, come a captare ogni singola reazione, ma sono troppo impegnata a leggere da non accorgermene.

I'm living to understand the world, but why hasn't this world tried to understand me? No, it's lacking by exactly by half, it's trying to hurt me.

-Always

Porto una mano alla bocca «Perchè..?» riesco solo a chiedere.
Namjoon guarda fuori la vetrata, la pioggia battente, evitando il mio sguardo.
«Le scrive lui queste cose.. non è così?»
Il ragazzo si toglie gli occhiali, riponendoli nella tasca del grembiule da cameriere «Si, le scrive lui» dice poi, guardandomi.
Sono dispiaciuta; dispiaciuta del fatto che il mio ammiratore abbia così poca fiducia e autostima in sé stesso, che scriva testi tanto tristi quando profondi.
Rileggo un'ultima volta il foglietto «Sono parole...»
«sparate a caso, vero?» chiede lui, con un sorriso amaro.
Subito alzo lo sguardo su di lui «No! Sono parole bellissime, piene di significato e.. anche verità. Perché la pensi così? »
Namjoon pianta i suoi occhi nei miei, facendomici affogare dentro «Perchè a dare la verità si viene solo giudicati e.. accusati» mormora.
«Nam..» sussurro, e a sentirmi chiamarlo così gli si illuminano gli occhi «dimmi»
«Vorrei conoscerlo. Posso..»
Namjoon mi scompiglia i capelli, con fare tenero «Hai fretta eh»
Arrossisco «È che sembra una brava persona. Vorrei solo dirgli il mio parere sulle sue canzoni. O no?» dubito.
Lui scende con la mano dal mio capo fino alla mia guancia, carezzandola. Infine mi sorride e ricambio appena vedo spuntare le fossette.
«Lui ce le ha?» chiedo d'istinto.
Namjoom si acciglia «Cosa?»
«Sorridi» lui esegue. «Queste» dico, piantando delicatamente gli indici nei due buchini.
Il cameriere ride «Sei davvero fantastica» sussurra, ma non riesco a sentire.
«Come?»
Ma lui scuote la testa, continuando a ridere.
Scrivo infine un altro messaggio e lo consegno a Nam «Promettimi che non lo leggerai. Assolutamente non lo leggerai»
Lui sembra deluso «Ma comee?»
«Promettimelo!» lo incito e a malincuore lui lo fa.

Ho scritto che se non è pronto a vedermi, di sapere comunque quello che penso di lui: È una brava persona, che però non deve abbattersi mai. E infine ho aggiunto di dare una buona paga al povero Nam che fa avanti e indietro per noi.
La pioggia è praticamente smessa, e tecnicamente potrei anche andarmene. Prendo l'ombrello e aspetto Namjoon, per salutarlo.
«Grazie di tutto» dico.
Mi sorride «Fidati, io dovrei ringraziare te» e, davanti ai miei occhi recita il messaggio che gli avevo proibito di leggere.
Offesa gli strappo il foglietto di mano «Avevi promesso!» lo rimprovero e arrossisco.
Ma presto mi sento alzare il volto; Nam mi sta guardando «Non ho infranto la promessa: È stato il tuo ammiratore l'unico a leggerlo»

Mi sta prendendo in giro?

«Ma se tu hai appena..» ma poi realizzo, sgranando gli occhi.

Namjoon..

Lui non mi da il tempo di parlare che comincia ad intonare una canzone, scostandomi un ciuffo dalla fronte.

«I know
Every life's a movie
We got different stars and stories
We got different nights and mornings
Our scenarios ain't just boring

naneun i yeonghwaga neomu jaemisseo
[I find this movie very amusing]

maeilmaeil jal jjikgo sipeo
[Everyday, I want to shoot it well]

nan nal sseudadeumeojugo sipeo
[I want to caress myself]

nal sseudadeumeojugo sipeo
[I want to caress myself]

Ho cominciato a piangere sommessamente, singhiozzando quanto poco possibile mentre struscio la guancia contro la mano delicata di Nam.
Lui mi sorride, intonando il ritornello, finché non termina, commosso.
Gli afferro i polsi e lo guardo, come a trasmettergli ogni mia singola emozione «Nam ti prego.. non.. non abbatterti..così..»
Lui mi sorride, un sorriso dolcissimo che potrebbe senza problemi sciogliermi il cuore «Se tu sei con me..»
Annuisco, cercando di forzare un sorriso «E non sarà solo per un giorno»
Nam sorride, capendo il riferimento alla canzone "Just one day".
«No, non lo sarà»

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