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Cap.2 - Dubbi leciti

Stanco ma soddisfatto, Grom si abbandonò sullo schienale del letto; salvo drizzarsi di scatto a causa di una fastidiosa fitta alla schiena

-Ouch! Dannata schiena...- per fortuna, sul comodino della sua stanza da letto, aveva sempre pronta una borraccia d'acqua omeopatica per queste fitte improvvise.

Ash, invece, si alzò per sgranchirsi le gambe, sforzandosi di ignorare il dolore al fondoschiena. Osservava disinteressato il bidone della spazzatura a forma di torre medievale che era solito indossare a lavoro. Gli faceva un effetto strano, quella visione: talvolta lo teneva indosso persino quando andava a dormire! Le sole volte che lo toglieva era quando doveva (giustamente) lavarsi e quando Grom lo invitava a casa per... "sfogarsi". E ogni volta si sentiva come un paguro che si spogliava del suo prezioso guscio.

Ufficialmente, quel bidone è un costume e, infatti, è diventato pressoché iconico all'interno dello StarrPark. Sempre ufficialmente, Ash lo indossa per proteggersi dai lanci di robaccia dei ragazzini dispettosi e degli ospiti incivili in generale... Eppure, qualche psicologo o sedicente tale direbbe che quella è una qualche forma di protezione inconscia. Ash non lo sapeva, e nemmeno gli interessava; e comunque, sono tutte speculazioni che virano dal corso di questa storia...

-Dovremmo andarci più piano nelle nostre "sessioni speciali", Grom- disse infine, rispondendo alle lamentele dell'amico -Non siamo più giovincelli. Inoltre, mi pare di averti già detto che quella robaccia diluita è utile quanto un fiammifero sott'acqua-

-Hey! L'omeopatia è una vera e propria scienza!-

-Aggiungi "pseudo", e mi trovi d'accordo...- consapevole che si trattava di una battaglia persa in partenza, fu lo stesso Ash a cambiare argomento -Comunque: ti è piaciuto?-

A quella domanda, Grom fece un'espressione poco convinta -Beh, si. Certo che si. Mi piace sempre farlo...-

-E allora cos'è quella faccia? sputa il rospo!-

Prima di rispondere, Grom ci pensò su, come se sentisse la necessità di dover ponderare bene le parole -Da quanto tempo è, che lo facciamo?-

-Praticamente, da quando ci siamo conosciuti. E quindi?-

-Ti sembrerà strano, ma è solo di recente che noto qualcosa che non va...-

-Wow!- esclamò Ash con tono sarcastico -Ci hai messo solo degli anni a scoprire che facciamo una cosa che normalmente si fa tra maschietti e femminucce? Che genio!-

-Sono serio, Ash!-

-Il problema, è che tu sei serio anche quando parli di scie chimiche, di vaccini, di piccioni-spia, di finto sbarco sulla Luna, di un complesso sistema di controllo capillare in tutta Brocity capace di influenzare le nostre esistenze... Tutta roba che io ascolto pazientemente un giorno sì e l'altro pure. E, francamente, trovo sempre difficoltoso scremare le cose effettivamente serie dalle... ehm: baggianate-

-Hey! Guarda che almeno l'ultima cosa è vera! Ho visto telecamere di cui tutti ignorate l'esistenza con questi o...- Grom si interruppe: un Walkie Talkie, che avrebbe giurato di NON aver lasciato sul comodino, iniziò a vibrare. Lo afferrò con mano tremante -Ehm, pronto? Ah: se continuo a parlare finisce male? Ah, ok. Mi scusi...-

-Scusa: quel coso non l'avevi lasciato fuori la stanza?!-

-Ehm...-

-DIGLI CHE NON E' VERO!- tuonò la voce dal walkie talkie -LO DICO PER IL TUO BENE!-

-In realtà, ne ho sempre uno di riserva in camera da letto! Sai, come sveglia! Ahahahah!..- Grom rise sguaiatamente, ma stava sudando come una fontana, e nei suoi occhi brillava una luce di paura folle per qualcosa che solo lui sapeva

-Bah!- sbottò Ash -Comunque... Stavi dicendo?-

-Ah, giusto! Ricordi come partì tutto?-

-Certo. Come se fosse ieri: mi portasti in disparte e mi chiedesti se ero disposto a venire a letto con te. Ed io accettai senza troppi complimenti. Ma spero che tu abbia bene a mente il perché accettai, vero?-

-Beh, ovvio che si: tu sei un netturbino senza prospettive di crescita. Io un guardiano butta-fuori terrorizzato (con cognizione di causa!) dai bambini. Nessuno dei due, viste le premesse, può ambire ad un rapporto regolare. E così, di comune accordo, abbiamo optato per questo ripiego-

-Esatto- annuì Ash -In parole povere, siamo quel che qualcuno definirebbe "scopamici". Niente di più, niente di meno-

-Però sai...- soggiunse Grom -Mi sento come se fossi l'unico a beneficiarne...-

-In che senso?-

-Come hai detto tu, sono anni che lo facciamo... Eppure, non c'è stata una sola volta in cui non sia stato tu, quello... "attivo" dei due-

Mentre Grom parlava, Ash si rimise sul letto, distendendosi e fissando il soffitto -Ti fai problemi che non esistono. Se è proprio questo che ti preoccupa, sappi che a me va bene così: tu hai il tuo momento di sfogo, mentre io ho un VERO letto dove dormire, del cibo servito decentemente e una bella doccia rigenerante. Vinciamo tutti, in questo rapporto clandestino!-

-E' proprio questo il punto, Ash! Sono anni che ti ripeto che tutto questo può essere tuo, senza nulla in cambio! Non mi costerebbe nulla averti ospite in casa. Ma se la metti così, pare che l'ospitalità tu te la debba guadagnare e... Mi fa un brutto effetto: sembra più che io ti stia comprando. Ed io voglio un rapporto egualitario, tra noi due!-

Ash sospirò scocciato: tutta quella apprensione gli faceva tenerezza... E fastidio al tempo stesso -Nobile da parte tua, Grom. Ma non voglio approfittarne. Anche se non la do a vedere perché mi lamento spesso, io sto bene così. Quindi ripeto: tu dai e ricevi, e lo stesso vale per me-

Ci fu un momento di silenzio, e Ash credette che la discussione fosse finalmente finita...

Ma non fu così -Posso essere diretto, Ash?-

-Se questo mi consentirà di riposare: si...-

-Ho come l'impressione che non ti piaccia per davvero...-

Ash si voltò, fissando Grom con sospetto -Perchè? A te piace?!-

-COS?.. No! Cioè, non ti offendere, Ash: ma tu non sei prorpio...-

-Nemmeno a me! Questo non è uno di quei racconti scritti su un manga giapponese da quattro soldi in cui i protagonisti si amano. Lo facciamo perché non possiamo fare altrimenti. Punto!- Ora smettila di crearti problemi inutili, e lasciami dormire. Sono stanco!-

-Ok, ok! Non ti arrabbiare...- Grom distolse lo sguardo, per nulla soddisfatto di quella conversazione -Scusa, se ti ho fatto arrabbiare...- biascicò dispiaciuto

-Non sono arrabbiato...- sospirò Ash, prima di sospirare e cadere nel sonno

Grom, invece, non aveva sonno: si alzò dal letto, assicurandosi di non svegliare involontariamente il povero Ash

-Ugh! un'altra fitta... Devo proprio cambiare materasso...- Il letto di Grom, infatti, era molto vecchio; ed aveva quell'oramai primitiva imbottitura costituita da un telaio di ferro e molle. In quel momento, quasi invidiava l'indigenza nella quale viveva il suo povero amico: abituato a dormire su un giaciglio di fortuna ottenuto con sacchi di cemento e telo di nylon, per Ash quel letto doveva essere degno di una principessa!

-Odio quando non riesco a dormire. Tutta colpa di quelle maledette antenne radio che piantano dappertutto!- Decise di "sfiancarsi" con una serie di attività di routine: scaricò le energie rimaste facendo flessioni in cucina, si fece la doccia, mangiò qualcosa di deliberatamente pesante per provocare l'effetto "abbiocco"... Ma niente.

Improvvisamente, sentì un suono vibrante provenire dall'interno del frigorifero. Malgrado il luogo assurdo, e la consapevolezza che mai ne avrebbe lasciato uno lì dentro, sapeva che si trattava di un altro Walkie Talkie. Lo trovò all'interno di quella che doveva essere della provola incartata (chi se l'era mangiata?! Avrebbe dovuto cucinarla domani!), ed osservò per qualche secondo l'odiosa faccina stilizzata dal quale proveniva il vibra-call, prima di premere il bottone di ricevimento e mettersi il dispositivo all'orecchio

-Siamo svegli nonostante la "bottarella"?- chiese la voce misteriosa dall'altro lato, camuffata dal pesante filtro vocale

-Piantatela! Ho i miei motivi per stare così...-

-Cerchiamo di far fruttare il tuo momento no, allora!- rispose cinica la voce -Visto che sei sveglio e non hai nulla da fare, incontra i nostri uomini alla piazza che precede le Velocirapide. Saranno lì tra venti minuti. Mi raccomando: niente domande e sii puntuale. Ammesso che tu voglia passare il resto della nottata sereno...-

-Sissignore...- replicò con tono spento Grom, prima di staccare la chiamata.

Indossati velocemente i suoi abiti da "lavoro secondario", Grom uscì rapidamente dal quartiere abitativo dello StarrPark, dirigendosi spedito alla destinazione stabilita per essere sicuro di arrivarci puntuale: chiunque lo contattasse in quei maledetti Walkie Talkie, sapeva che i suoi mandanti spaccavano sempre il minuto... E che tardare non era affatto saggio!

Arrivò ai piedi dell'enorme e sorridente brontosauro meccanico che svettava sull'arco di benvenuto alle Velocirapide cinque minuti in anticipo rispetto all'ora stabilita; e senza nulla di meglio da fare, passò il tempo pensando al passato...

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