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Capitolo 67

SETH

Le prime parole che lo riportarono in sè furono da parte di un Hugo apparentemente preoccupato.

«Ehi! Smettila di fare il bel addormentato. La tua Ricciolina è in pericolo».

Ma per quanto cercasse le palpebre rimanevano incollate e non ne volevano sapere di aprirsi.

Ma lo fecero di scatto non appena il suo intero corpo venne investito da una secchiata d'acqua gelida.

Sputò e tossì e con gli occhi ancora appannati mise a fuoco Hugo che reggeva in mano una pentola, la stessa con cui gli aveva versato addosso il liquido freddo.

«Scusa. Ma mi sembrava l'unico modo per riportarti alla realtà».

Seth annuì, la testa che gli martellava sicuramente per colpa di quella tremenda botta che aveva ricevuto. Sdraiato sul letto abbassò lo sguardo sul suo corpo alla ricerca di altri danni, constavando di essere più o meno illeso e solo in boxer. Chiunque fosse entrato in casa sua lo aveva tramortito e depredato del suo completo nero che doveva indossare al matrimonio della madre di Marghe.

Infine spostò la sua attenzione sul Dannato in piedi e a pochi passi dal letto.

«Cos'è successo?»domandò confuso cercando di alzarsi. Subito un giramento di testa lo fece barcollare ma non perse l'equilibrio quando si tirò su del tutto.

Hugo gli raccontò tutto quello a cui aveva assistito e quando gli rivelò l'identità del suo aggressore il volto olivastro di Seth impallidì.

«Non può essere...»

Si avvicinò all'armadio incurante delle tremende vertigini che rischiavano di farlo entrare in rotta collisione con il pavimento da un momento all'altro, ed estrasse la sua tenuta che usava di solito per la Caccia e cioè un paio di pantaloni in pelle e la canotta nera. Si infilò gli anfibi e l'anello al dito. Nella mente di Hugo quell'immagine si sovrappose al Mezzo Demone sadico e freddo che era stato fino a qualche tempo prima, ma la scacciò subito via.

«Non hai alcuna possibilità di batterlo. Andrai incontro a morte certa»gli fece notare il Dannato.

«Sinceramente non me ne può fregare un cazzo in questo momento di quello che potrebbe accadere a me. L'unica cosa che conta è Meg. È in pericolo ed è solo colpa mia».

Hugo sentendo quelle parole si accorse di starsi sbagliando di grosso.

Non era più quello di prima. Ma questo lo avrebbe di sicuro condotto verso una morte certa. Era certo che prima d'ora non gli sarebbe mai passato per la testa mettersi contro di Lui.

«Morirai».

«Andrò incontro al mio destino a testa alta allora. Ma almeno lei sarà al sicuro»dichiarò a preparativi ultimati. In ultimo si chinò di fronte all'ultimo ripiano di una cassettiera munita di doppio fondo, contenente diverse armi demoniache. Più era armato più aveva speranza di resistere il tempo per permettere a Meg di mettersi al sicuro.

«Non riuscirò a farti cambiare idea vero?»

Seth rimase in silenzio per un attimo e si voltò verso di lui. Aveva gli occhi lucidi, e quasi si spaventò. Non l'aveva mai visto in quello stato.

«Io...non posso permettere che lei muoia. Perchè se questo accadesse è come se uccidesse anche me. È colpa mia se è arrivato a lei, e solo io posso proteggerla. Sono disposto a mettere in gioco tutto me stesso per lei».

A quelle sue parole così profonde e cariche di angoscia e determinazione Hugo non seppe che ribattere.

Il Mezzo Demone gli passò di fianco e aprì la portafinestra che conduceva al terrazzo ed evocò le ali nere diafane.

«Ma che cazzo stai facendo? Ti beccheranno subito se ti esponi a questo modo»disse Hugo preoccupato.

Comparvero le corna e per finire gli artigli,e la trasformazione fu ultimata.

Seth si voltò verso il Dannato con sguardo triste.

«È il modo più veloce per raggiungerla. Per salvarla giocherò il tutto per tutto e sinceramente non me ne frega essere scoperto o meno».

Uscì in terrazzo e inarcò le ali.

«Credo che questo sia un addio»mormorò Seth voltando un poco il viso livido verso Hugo.

«Ma anche no. Dovrai cercare in tutti i modi di riportare quel tuo culo qui. Sono certo che mi mancherebbe troppo una persona con cui litigare».

Seth trattenne una risata.

«Non garantisco ma ci proverò, amico mio».

Hugo fece un gesto di noncuranza con la mano.«Non fare il sentimentalista che non ti si addice. Va, salva la tua dama e torna vincitore».

Il Mezzo Demone annuì con convinzione, un balzo e fu in cielo volando più veloce che poteva.

Doveva trovarla. Prima che fosse troppo tardi.

DANIELE

«E così tu sei il ragazzo di Margherita eh?»

Dani biascicò per la trecentesima volta di essere solo il migliore amico della ragazza. Perchè ogni singolo parente doveva porgli la stessa domanda?

In quel caso era stata la zia di Marghe a chiederglielo. O era la prozia? Con i gradi di parentela non era mai stato molto ferrato.

Con una scusa si allontanò cercando con lo sguardo Margherita o al massimo il suo ragazzo demonaico. Ancora non aveva digerito il suo comportamento di poco prima ma doveva assolutamante fare pace con la migliore amica. Non sarebbe bastato di certo lui a incrinare il loro rapporto. Ma con sopetto non trovò nessuno dei due.

Tiró fuori dalla tasca il cellulare e prima che digitasse il numero di Seth, ben sapendo che sicuramente Marghe aveva lasciato il suo spento, cone al suo solito, vide che il diretto intetessato lo stava chiamando. Quando si parlava di tempismo perfetto.

«Spero che mi stia chiamando per chiedemi scusa»furono le sue prime parole che gli disse, cercando di mascherare il fastidio che provava.

Ma poi perchè accidenti lo stava chiamando?

«Eh?»fu la breve risposta venata di sorpresa che colse dall'altro capo della linea.

«Non fare il finto tonto. Tanto so che le pensavi davvero quello che hai detto»rispose piccato il Mezzo Abgelo.

Prima lo trattava malissimo e ora faceva il finto gnorri?

«Ma si può sapere di che cazzo stai parlando?»ribattè Seth abbastanza infastidito, e stranamente con voce affannata. In sottofondo c'era un rumore simile all'aria che fischia o al fruscio delle foglie, lo stesso che sentiva lui quando volava velocemente.

«Come mai hai il fiatone? Stai per caso correndo?»

«Per la verità volando». Ci fu una pausa.«Meg è lì con te?»

Daniele rimase spiazzato da quella inusuale domanda.

«Che srai dicendo? Era con te fin quando non vi ho perso di vista».

La risposta che ebbe lo preoccupò subito.

«Merda».

«Che? Che stai dicendo Seth? Mi stai facendo preoccupare».

Con il fiatone il Mezzo Demone gli spiegó ogni cosa. E a racconto finito il Mezzo Angelo sbiancó.

«Marghe è in pericolo?»

«Proprio così. La sto per raggiungere. Sicuramente dovró far ricorso alla mia forma naturale e quando ció avverrà sono certo che tu riuscirai a percepirla. Ti devo peró chiedere un favore». Fece una pausa e quando ricominciò a parlare Dabi avvertì una nota di dolore nella voce.
«In qualsiasi caso anche se le cose si dovessero mettere male promettimi che ti prenderai cura di Meg in qualsiasi modo. E dille da parte mia...che l'amo più della mia stessa vita».

«Non capisco Seth. Perchè...»

«Me lo prometti?»ribattè brusco l'altro.

«Si...si te lo prometto».

Ma prima che mettesse giù pronunciò parole che avevano in che di amaro eppure per la felicità della sua amica andavano pronunciate.

«Prometti anche te una cosa».

Non avvertì nulla dall'altro capo del telefono se non un leggero fruscio come se vi fosse interferenza.

Per un attimo temette che la linea fosse interrotta ma alla fine avvertì la voce affannosa del Mezzo Demone.

«Di cosa si tratta?»

«Forse a voi Mezzi Demone piace giocare agli eroi valorosi e sacrificare la vostra vita. Ma promettimi che ci metterai il tutto per tutto a tornare da Margherita. Non merita di soffrire per te».

«Non posso farlo. Colui contro cui mi dovrò scontrare è...»

«Sinceramante non me ne frega nulla»lo zittì Dani senza troppe cerimonie.«Devi tornare o giuro sul Paradiso che ti troverò e ti farò rimpiangere di non essere tornato».

«Ci proverò»fu la risposta in po' infastidita  dell'altro. Non doveva essere uno che amava ricevere ordini.

Dopo che Seth buttó giù la chiamata e si mise in attesa, con i sensi in allerta al massimo. E quando percepì un'intensa aurea demoniaca capì cosa doveva fare: raggiungere un luogo isolato ed evocare le ali. Ma prima doveva dileguarsi senza dare troppi nell'occhio.

Ma non fece che pochi passi quando la prozia/zia/non aveva idea di chi fosse, gli sbarrò la strada.

«Oh eccoti qui ragazzo di Margherita. Perchè non mi racconti ancora qualcosa della mia nipotina?»

Dani la fissó con esasperazione. La faccenda si prospettava più complicata del previsto.

Angolino autrice:

Buondì! Eccomi qui con un nuovo capitolo (m'impigrisco abbastanza  con il caldo...ancbe il resto dell'anno ma l'estate è una cosa tremenda😅) :3

Il prossimo sarà l'ultimo prima dei due epiloghi e sarà l'attimo in cui finirà l'atto e determinerà il destino dei nostri poracci ^^"

Cosa vi aspettate? Avete idea del nemico contro cui Seth dovrà combattere?🤗

Ringrazio tutti voi che seguite la storia in diverso modo, spero di non aver deluso le vostre aspettative😅

A presto 😍

FreDrachen

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