[Him]

"Cosa?" Sputai, spalancando la bocca. "Com'è può mancarti uno come lui?"

Non rispose, ma si limitò a chinare il capo ed a guardare le sue converse nere, poggiandosi al mio petto.

"Piccola..." Tentai nuovamente, ma chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo.

"Quando mia madre è rimasta incinta di me aveva diciassette anni. Mio padre si infuriò, ne aveva appena venti, e sparì. Ma nel frattempo aveva già un altro figlio, Luke. Non conobbi mio padre fino al mio ottavo compleanno." Si interruppe.

La adagiai sul letto della mia camera e mi sedetti accanto a lei, prendendole la mano e baciandogliela, per incitarla a continuare. Mi sorrise tristemente.

"Quando tornò, le disse che voleva fare il padre e lei lasciò che fosse così. Nei pochi mesi in cui siamo stati insieme, ha fatto di tutto per me. Mi comprò vestiti, giocattoli e persino la mia prima bicicletta. Qualche mese dopo si sposarono e pensai che finalmente saremmo potuti diventare la famiglia che non eravamo mai stati."

"Quindi... Tu saresti una Hemmings?" Le chiesi confuso ed annuì.

"Sì, ma non mi riconobbe subito e mia madre mi mise il suo cognome. Grace." Mi guardò ed annuii, per farle capire di aver capito e proseguì. "Inizialmente, Luke era protettivo e dolce, poi iniziò a trattarmi male e mi violentò."

"Cosa cazzo ha fatto quel pezzo di merda?" Mi irriggidii. "Come è successo?" Ribollivo di rabbia, ma volevo sapere nei dettagli il perché.

"Dopo il matrimonio, scoprii di avere un fratello, che aveva sempre tenuto nascosto, e venirono ad abitare da noi. La mia stanza era di fronte la sua ed una notte si alzò, venendo da me. Stavo dormendo e sentii una mano sulla bocca. Spalancai gli occhi e gridai, ma nessuno poteva sentirmi. Così, mi fece segno di stare zitta. Si mise su di me e mi spogliò, soffermandosi sulle parti intime. Prima mi toccò e poi mi costrinse a fargli provare piacere. Se non lo avessi fatto, mi avrebbe picchiata ed i lividi sarebbero rimasti sul mio corpo. Poi, si spogliò anche lui e mi penetrò. I suoi modi erano violenti e spingeva molto forte, gli chiedevo di smettere, ma spingeva ancora più forte. Arrivato all'orgasmo non si fermò e continuò, fino a lasciarmi dolorante per un mese. Vidi il sangue macchiare le lenzuola e mi costrinse a fare sesso orale con lui. Io... non..." Scoppiò a piangere e la strinsi a me, baciandole i capelli.

"Quanti anni avevi?"

"Ne avrei fatti quindici il giorno stesso." Singhiozzò e la strinsi ancora di più.

Quel cazzone me l'avrebbe pagata, porca puttana. L'avrei ucciso con le mie mani. Gli avrei spaccato la faccia, così da fargli sparire quel sorriso da testa di cazzo sempre stampato in faccia.

"Dove abita?" Dissi duro, continuando a coccolarla.

"Harry, cosa vuoi fare?" Si allarmò, sollevandosi.

"Ucciderlo, dimmi dove abita." Le imposi.

"A due isolati da qui." Mi alzai.

Giuro che lo ammazzo cazzo. Sono livido di rabbia. Già non mi era simpatico, ma ora che ho saputo cosa le ha fatto, alla mia piccola e dolce Hollie, lo odio sempre di più.

"Harry, non lasciarmi."

"Torno tra poco, piccola." Le dissi dolcemente.

"Vengo con te."

"No, è troppo pericoloso. Non sopporterei il fatto che ti possa fare del male. Non ce la farei." Poggiai la mia fronte con la sua, poi presi una mia maglietta. "Mettiti questa ed io sarò con te, ok?" Annuì. "Ora dormi principessa, a dopo." Le diedi un bacio casto e prolungato sulle labbra, mentre continuava a piangere.

Spinse la sua lingua contro le mie labbra e la strinsi, ricambiando il bacio che divenne sempre più bollente.

"Non voglio che ti ferisca." Sussurrò, sciogliendo il contatto.

"Allora, mi farai da infermiera." Le feci l'occhiolino e le diedi un altro bacio. Attesi fino a che non si addormentò ed uscii.