
33. Him
[Him]
La strinsi, singhiozzando. Non volevo che se andasse era l'unica persona a cui tenessi veramente. Mi baciò la fronte e poggiai la testa sul suo petto, affondò la mano nei miei ricci e li accarezzò dolcemente. Nessuna prima aveva fatto le cose che lei invece faceva. Fui felice di averla accanto ed alzai la testa dandole un bacio casto.
"Ti voglio bene." Sussurrai sulle sue labbra.
"Anche io." Mi abbracciò sorridendo. "Sei così tenero certe volte, lo sai? Mi verrebbe voglia di coccolarti tutto il giorno."
La sollevai dalle natiche e la presi in braccio. La baciai dolcemente, ma avidamente e rise nel bacio.
"Piccola, torniamo a casa?" Annuì, coccolandosi nel mio petto e varcammo la soglia della porta dell'istituto. "Aspettami qui." La adagiai sulla sedia nel corridoio, però mi trattenne per un braccio.
"Dove vai?"
"Vado a prendere le nostre cose, poi ritorno." Annuii e mi voltai per andarmene, ma mi trattenne di nuovo.
"Non lasciarmi qui da sola."
"Ma sei al sicuro, non ti accadrà nulla."
"Sì ma..." Chinò il capo. "Voglio stare con te." Tese le braccia e la presi in braccio.
Mi diede un bacio sulla guancia e, di conseguenza, gliene diedi uno all'angolo della bocca. Bussai alla porta e venne ad aprirci il professore di letteratura.
"Alla buon'ora." Alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso il mio banco.
Posai Hollie sulla sedia accanto e raccolsi le nostre cose. Preparai la sua borsa e presi i telefoni, li misi in tasca. Misi in spalla la sua borsa e la presi per mano, portandola fuori.
"Resta un attimo qui. Vado a parlare con il professore un minuto, ok?" Le dissi dolcemente, così annuì e mi sorrise.
Detto ciò, entrai nuovamente in classe.
"Salve."
Feci un cenno del capo al professore che scosse la testa e notai Kylie rivolgermi uno sguardo di fuoco, ma non le diedi importanza.
"La avviso che sto uscendo." Pronunciai, indifferente alla sua espressione contrariata. Infatti, mi voltai per andarmene.
"Non può uscire." Mi bloccò il professore, sulla soglia della porta.
"Beh, è quello che farò."
"E la signorina Grace?"
"Esce con me."
"Ma non ha ancora diciotto anni."
"È con me, quindi esce." Dissi duramente, detto questo afferrai la maniglia ed uscii. "Ah, mi saluti quella stronza della Licht." Gli feci l'occhiolino e la classe scoppiò in una fragorosa risata.
"Vada fuori!" Tuonò il professore.
"Lo consideri già fatto." Salutai i ragazzi agli ultimi banchi ed uscii definitivamente.
»»»
[Her]
Camminai per i corridoi e la vidi seduta a guardare un punto fisso, le labbra serrate e gli occhi persi nel vuoto. Le posai una mano sulla spalla e si spaventò, gridando.
"Ehi, sono solo io." Le accarezzai una guancia ed era bagnata. Ma c'era qualcosa che non andava, perché non mi guardava negli occhi. "Qualcosa non va?"
"No, sto bene." Abbozzò un finto sorriso.
"Perché hai pianto?" Sgranò gli occhi, ma scosse la testa.
"Niente di che."
"Quel niente di che mi riguarda. Lasciati andare." Mi chinai per essere alla sua altezza e guardarla negli occhi.
Mi gettò le braccia attorno al collo e si lasciò andare, piangendo. La presi in braccio e la strinsi a me.
"Brava, piccola." Mi sedetti con lei sopra e le asciugai le lacrime, così da calmarla quel poco che bastasse per farla parlare.
"Mi manca." Sentii una fitta al cuore ed emerse la parte da fratello maggiore in me.
"Chi?" Mi irrigidii.
"Mio fratello." Sussurrò.
When you're gone,
The pieces of my heart
Are missing you.
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