[Her]

Mi dimisero il pomeriggio dello stesso giorno dopo alcune visite di routine. I miei valori si erano stabilizzati, ma dovevo tenere una benda dovuto ad un lieve trauma cranico. Per il resto andava tutto bene e fui felice di non essere costretta ad assumere farmaci o addirittura applicare ulteriori bende. Usciti dall'ospedale, non molto distante da dove abitavamo, ci incamminammo verso casa. Durante il percorso, Harry era silenzioso e fin troppo serio.

Che fosse arrabbiato con me?

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[Her]

"Puoi spiegarmi che cosa è successo di preciso?"

"Mamma, ora non ne ho voglia." Dissi stanca.

"Voglio saperlo."

Odiavo quando pretendeva di essere la madre che non era mai stata capace di fare. Mi voltai lentamente, ancora spossata, e puntai i miei occhi nei suoi.

"Non te ne è mai importato niente di me da quando papà se ne è andato, ed ora ti preoccupi?"

"Sei mia figlia."

"Anche prima ero tua figlia, eppure non mi hai mai chiesto niente."

"Non è vero." Si schiarì la gola. "Io mi preoccupo sempre per te." Mi accarezzò la guancia, ritraendomi al suo tocco.

"Allora, sai anche che Harry mi picchiava."

"C-cosa?"

"Visto?." Scossi la testa. "Adesso sono stanca ed ho di meglio da fare, che sentire le tue giustificazioni." Uscii dal salotto e chiamai Harry, il quale era in cucina.

"Mi aiuti?" Gli sorrisi.

"Sì." Mi prese per mano, accompagnandomi nella mia camera al piano superiore.

Mi aiutò ad adagiarmi sul letto. Dopodiché, mi sorrise tristemente ed aprì la porta per uscire, ma lo bloccai sulla soglia.

"Harry."

"Sì?" Rispose voltandosi.

Il suo volto non trapelava nessuna emozione, come se ne fosse privo.

"Qualcosa non va?"

"È tutta colpa mia." Si sedette al bordo del letto, chinando la testa. "Eri in ospedale per colpa mia. Se solo fossi stato con te fino alla fine, se solo ti avessi protetto più accuratamente, ora sarebbe tutto diverso." Ridacchiai e mi guardò accigliato.

"Grazie, sei un angelo."

"Non è vero, io-" gli misi un dito sulle labbra e tacque all'istante. Gli lasciai un bacio sulla guancia e sorrise timidamente.

"Sei fantastico. Io sto bene o per lo meno sono ancora viva, e lo devo solo a te." Gli feci l'occhiolino. "Ti voglio bene." Lo abbracciai e mi strinse tra le sue braccia.

"Ti voglio bene anche io." Si distaccò e mi lasciò un bacio sulle labbra. "Io vado, penso che debba lavarti."

"No, aspetta." Lo trattenni per un braccio e lo guidai sino in bagno.

"Che stai facendo?"

"Fai la doccia insieme a me?"

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[Him]

Non poteva averlo detto o almeno non quella disinvoltura.

"Allora?" Passò una mano davanti al mio volto e ridacchiò.

"Cosa?"

"Hai sentito ciò che ho detto?" Ridacchiò nuovamente. "Ti ho chiesto se vuoi fare la doccia con me."

Mi morsi il labbro ed in quel momento l'immagine di lei nuda mi offuscò la mente, così mi fiondai sulle sue labbra.

"Non provocarmi, piccola." Sussurrai al suo orecchio e la baciai dolcemente, per poi assaporarla meglio.

Le tolsi velocemente i vestiti e mi spogliai, senza terminare il bacio. La mia erezione premeva sulla sua coscia. Mi stavo eccitando solo con questo, cosa che nessuna ragazza mi aveva mai fatto provare.

"Aspetta, Harry." Mise le mani sul mio petto e mi scostò dalle sue labbra. "A due condizioni, però. Prima, niente sesso e seconda, solo in intimo." Sbuffai, ma accettai.

Mi sarei accontentato, credo.