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31- Un tuffo nel passato

Il suono dell'ascensore mi indica che sono arrivata al decimo piano e di conseguenza che devo scendere. Sospiro, alzandomi in piedi e recuperando i fogli dal pavimento. Cammino nel corridoio, tenendo lo sguardo basso, in modo tale da non stancare troppo gli occhi con la luce. Prendo dalla borsetta la chiave elettronica della stanza, non essendo sicura di trovare Riccardo in camera. Apro la porta e entro dentro, chiudendola dietro di me.

-Sei tornata..- Sussurra, senza alzare lo sguardo dal telefono, sul quale sta scrivendo qualcosa di apparentemente importante. -Già..- Appoggio la borsetta sul divanetto e digito sul telefono della stanza il numero del servizio in camera. -Potrei avere una CocaCola con ghiaccio, senza limone?- Dico alla ragazza presente dall'altro capo del telefono, la quale mi risponde cordialmente di sì. Attacco e mi vado a sedere sulla sdraio della terrazza. Per fortuna tra due giorni torniamo a casa. A dire la verità non avrei mai creduto di esordire dicendo "per fortuna", ma in questo momento non sto pensando ad altro se non che voglio tornare a casa. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sullo schienale. Respiro profondamente, fin quando non sento la porta aprirsi e vedo una cameriera entrare. La ringrazio e lei appoggia il mio bicchiere sul tavolino, adiacente alla sdraio. -Possiamo parlare?- Sento la voce di Riccardo provenire da dietro di me, così mi volto. Sorseggio un pò della mia bevanda, per poi seguire con lo sguardo la ragazza che esce.

-Non mi sembrava tu avessi molta voglia di parlare due ore fa, o sbaglio?-

-Ho fatto una cazzata, Fede.- Appoggio i gomiti sulle mie cosce e nascondo la testa tra le mani. -Non importava che tu lo dicessi. Era sottinteso- Lo fulmino con gli occhi e sposto lo sguardo sul mare ancora piuttosto calmo. Abbiamo lasciato il porto circa un'ora fa, quando io ero ancora al corso di cucina. -Mi dici cosa cazzo sta succedendo, Riccardo? Sono giorni che mi eviti! Ieri sera a cena sembrava che tu fossi da solo, parlavi al cellulare, mandi messaggi alla gente... Esisto anche io, okay? Oggi mi hai lasciata da sola in quel posto...- Mi interrompe. -Nessuno ti aveva chiesto di andarci!- Afferma, senza poi avere il coraggio di guardarmi negli occhi.

-Io ti giuro che ti ammazzo...- Mi alzo e mi passo una mano sulla fronte. -Mi hai lasciata da sola in quel posto! C'erano tutte le coppiette che scherzavano, si prendevano in giro quando sbagliavano, per poi farsi contagiare a vicenda dalle risate e finire per baciarsi. Tu dov'eri? Capisco che tu sia impegnato, ma siamo in vacanza. Sono due giorni che non mi consideri...-

-Vuoi sapere la verità? La verità è che mi hai mandato il cervello a farsi fottere. Ho paura di quello che mi fai provare, perchè nessun'altra ci è mai riuscita. Penso che facendo così potrei riuscire a non essere più del tutto dipendente da te. Ma alla fine arrivo sempre alla stessa conclusione, ovvero che sono un gran coglione e che facendo così, rischio soltanto di perderti.-

-Hai paura di innamorarti davvero?- Gli chiedo, spostando lo sguardo dalla mia CocaCola al suo volto. -Io sono già innamorato davvero...-

-Riccardo, con due strani come noi, le cose non potevano essere semplici e mai lo saranno.- Spiego, alzandomi in piedi, spostandomi verso il parapetto. Mi appoggio al bordo di legno, quando sento le sue mani cingermi la vita. -Questo è uno dei motivi per cui ho scelto te- Inizia a baciarmi il collo, per poi scendere fino alla mia spalla coperta da una semplice spallina. -Vuoi mandarmi in tilt il cervello!- Soffoco una risata, ma poi sento le sue mani iniziare a vagare sulla mia schiena, mentre sento il suo bacino spingere contro di me. Sussulto e lo sento ridere sotto i baffi. -Credo di averlo già fatto...- Mi fa girare verso di lui e mi bacia. Come posso odiarlo ed amarlo allo stesso tempo? Porto le mie mani dietro al suo collo, cercando di avvicinarlo ancora di più a me.

-Io mi arrabbio, ma non riesco a smettere di pensare a quanto io, in realtà, sia innamorata di te.- Accarezzo il suo volto, sentendo la barba leggermente accennata farmi il solletico. -E anche io lo sono.- Sto per baciarlo di nuovo, quando bussano alla porta. Riccardo sbuffa e si allontana da me, non senza prima avermi lasciato un bacio a fior di labbra. Lo guardo dirigersi verso la porta e ammiro il suo fisico perfetto. Sento delle parole confuse e non riesco a comprendere chi sia alla porta. Mi alzo dalla sdraio e mi avvicino a lui, il quale ha una busta di cartoncino bianco in mano. Su di essa è scritto il numero della nostra camera e sto cercando di capirne il motivo.

-Cos'è questa?- Incrocio il suo sguardo, per poi spostarlo sulla fotografia che ha in mano. -Avevo chiesto di eliminarla!- Grido, strappandogliela di mano. -Non sarebbe cambiato niente. O meglio, sarebbe cambiato, dato che te non mi avresti detto niente!-

-Non ritenevo che fosse una cosa importante!- Ribatto, strappando la foto in pezzi, per poi lasciarli cadere a terra. -Non avrebbero dovuto scattare quella foto! E' arrivato poco dopo che te ne sei andato. Gli ho intimato di andarsene, ma non ne ha voluto sapere. Abbiamo parlato per qualche minuto e proprio mentre stava per andarsene, è arrivato quel fotografo e ci ha scattato una fotografia.- Okay, forse non è andata esattamente così...

-Tra di noi è tutto un corrersi dietro e mai un corrersi incontro.-

-E' una frase per una nuova canzone? Con me non funzionano le frasi ad effetto...- Aspetta, ma dovrebbe essere lui quello arrabbiato, o sbaglio? Mi volto verso di lui e sorrido imbarazzata. Guardo il pavimento, ma sento due dita sotto il mio mento, pronte ad alzarmi il volto. I nostri occhi si incrociano e posso notare l'emozione nei suoi. -Sei adorabile quando arrossisci-

-Soprattutto quando la colpa è tua- Ribatto, per poi sentire le sue labbra sulle mie ancora una volta.

-Quali erano i tuoi desideri?-

-Cosa intendi?-

-Mi dicesti che avevi due desideri...- Ricordo quella famosa serata all'inizio della crociera, in cui gli raccontai gran parte della mia storia. -Mi piacerebbe tantissimo sentire di nuovo la voce di mia sorella e inoltre vorrei che la mia famiglia capisse che la colpa non è stata mia. Ma perchè me lo chiedi?-

-Semplicemente perchè sono riuscito a esaudire il primo- Prende il suo iPad e fa partire un video. Ci siamo io e mia sorella a Los Angeles e stavamo girando uno spot pubblicitario per un evento di beneficenza. Stavamo indossando degli abiti di Dolce&Gabbana, la casa di moda che sovvenzionava l'evento. Questo è il video del backstage e credevo fosse andato perso, ma qualcuno deve averlo caricato su Youtube, senza che io lo venissi a scoprire.

-Come hai fatto a trovarlo?- Gli chiedo, mentre prendo l'iPad dalle sue mani. Sto tremando e sentire di nuovo, dopo tutti questi mesi, la voce di mia sorella mi fa venire la pelle d'oca. -Ho fatto qualche ricerca in questi giorni ed eccolo qui...- Sorride, ma io non riesco a staccare lo sguardo dallo schermo. -E' uno dei regali più belli che tu potessi farmi..- Appoggio le labbra sulle sue e mi rendo conto di quanto le cose possano cambiare nel giro di pochi minuti.

Nota Autrice
Ciao a tutte! Ho passato dei giorni un po' complicati e mi scuso se non sono riuscita a pubblicar prima il capitolo. In questo periodo non so bene come is inserire le canzoni nei capitoli... Cercherò di farmi tornare l'ispirazione! Intanto... Vi è piaciuto il capitolo? Finalmente abbiamo capito il motivo dello strano comportamento di Riki... Ma ci sarà qualcos'altro? Restiamo a vedere e commentate!
Inoltre faccio i complimenti a SaraBenci BeatriceSartori4 e GiuliaSatiro perché nello scorso capitolo hanno provato ad indovinare la canzone, nonostante io non l'avessi inserita. Scusatemi davvero, ma in questi giorni sono un po' lenta!

Allyxx

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