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15- Un consiglio da amica

Riccardo mi ha mandato un messaggio stamattina, dicendomi che avrebbe preso volentieri un caffè con me, prima della sua partenza per alcuni Instore in giro per l'Italia. Partendo dal presupposto che siamo amici, ho accettato e ci siamo dati appuntamento ad un bar in centro per le 9:30. Da qualche giorno ho preso possesso del "mio" appartamento e sto già iniziando a sistemarmi. Ho chiesto a Daniele di inviarmi tutti gli scatoloni, in modo da poter mettere via via tutto in ordine, e ho colto l'occasione per chiedergli come stiano proseguendo le cose lì a Firenze. Inutile ripetere che Sarah stia diventando sempre più insopportabile, essendo una cosa decisamente ovvia. Quando mai non lo è stata? Forse soltanto all'inizio, quando parlavamo insieme passeggiando nel parco. Ma la notizia shock è stata la sorpresa che lui le ha fatto per il loro anniversario. O meglio la sorpresa finita male... Non ho ben capito cosa sia accaduto, dato che neanche lui aveva una grande voglia di parlarne. Ho soltanto captato dal suo racconto che ci sono stati dei problemi con il ristorante e con il piccolo aeroplano che avrebbe dovuto portare per tutta Firenze una specie di striscione. Credo che in tutto questo casino ci sia entrata una terza persona, o qualcosa del genere...

I suoi racconti mi hanno riportata indietro nel tempo; indietro in un passato che sto cercando di dimenticare. Mi è tornato alla mente un episodio in cui anche lo stesso Daniele era coinvolto. Ricordo quello strano martedì di agosto, quando ebbi la "geniale" idea di salire su un treno diretta al mare. Ma non un luogo di mare a caso: il posto dove alloggiava Sarah. Era il suo compleanno, ma lei non sarebbe rientrata in città. Chi glielo faceva fare di tornare a Firenze per prendere quel caldo torrido stile Sahara? Nessuno... Insomma, dopo un'oretta di treno, eccomi arrivata. Era tutto organizzato: sarei arrivata al suo bagno senza dire niente a nessuno, lo avrei raggiunto a piedi e il piano sarebbe andato a buon fine. Ma arrivata davanti al suo bagno, dove io ero già stata altre volte, una "splendida" vista quasi mi ordinò di andarmene. Il mio orgoglio mi ordinò di andarmene. Lei e Daniele erano lì, abbracciati, a farsi una specie di shooting fotografico. Come proseguì la giornata? La giornata si concluse con me su un treno e loro in spiaggia. Il significato di tutto questo discorso? E' semplice: con lei è meglio evitare le sorprese.

-Signorina?- Un cameriere mi distoglie dai miei pensieri, passandomi una mano davanti agli occhi.
-Sì?- Rispondo, scuotendo la testa velocemente. Mi ha fatto prendere un colpo...

-Vuole ordinare?- Ci penso per qualche secondo, ma poi ricordo di star aspettando Riccardo. -No, guardi.. Devo incontrare una persona, che dovrebbe essere qui a momenti. Eccolo!- Indico un punto dietro la sua schiena e lui si volta subito.

-Torno tra poco allora- Si allontana, lasciando libero il passaggio. Riccardo si avvicina al tavolino, ovviamente dopo essersi guardato un pò intorno, in modo da poter scrutare ogni singolo altro cliente del bar. Finalmente si degna di venire a sedersi e prova a lasciarmi un bacio su una guancia, ma io gli faccio cenno di sedersi.

-Ciao- Esclamo, aggiustandomi sulla sedia. Schiarisco la voce più volte, essendo in un'evidente situazione di difficoltà. -Buongiorno, Paper!-

-Non chiamarmi in quel modo..- Prendo il menù e guardo un pò le varie bevande. Non che questa cosa mi interessi particolarmente... Ma questo e altro per scappare dallo sguardo ipnotizzante dei suoi occhi color oceano. -E' una così bella giornata... E' sprecato trascorrere del tempo qui dentro-

-Certo che te non sei normale- Scatto in piedi, allontanandomi. -Ehi! Cosa ti prende?- Mi segue e ovviamente mi raggiunge nel giro di qualche secondo. -Non puoi essere sempre tu a decidere. Non puoi manipolare la vita della gente!-

-Era soltanto una proposta...E ormai che siamo qui...- Ormai che siamo usciti dal bar... Tanto vale accontentarlo.

-Perchè mi hai chiesto di vederci?- Gli chiedo dopo un pò, mentre camminiamo nel parco vicino al Castello Sforzesco. -Diciamo che avevo bisogno di parlare con qualcuno-

-Perchè non hai chiamato Andreas? O qualcuno del genere?- Gli chiedo, per poi fissarmi ad osservare il laghetto pieno di papere. -Sinceramente sei la prima persona che mi è venuta in mente per questo genere di cose...-

-Di cosa dobbiamo parlare?-

-Credo di essermi innamorato... Non so cosa fare: è la prima volta che mi succede realmente-  Sussulto, mordendomi l'interno della guancia destra. Cosa posso dirgli? Non sono esperta per queste cose... Gli dirò quello che penso; gli spiegherò cosa sia per me l'amore. Cammino a testa bassa, fin quando lui si siede su una panchina ed io faccio lo stesso.

-Sai, Riccardo, pensala così... Anche se non sarà niente di serio in futuro, potrai dire che è stata la prima a farti trascorrere notti insonni; la prima che ti ha fatto sentire le farfalle nello stomaco; la prima con cui ti senti davvero te stesso. Mi auguro che la prima parte del periodo ipotetico sia falsa, semplicemente perchè ti auguro tutto il bene del mondo, ma devi prendere in considerazione anche quella ipotesi- Tengo gli occhi bassi, ma ad un certo punto sento le sue dita sfiorare le mie. La mia mano è appoggiata sulla mia coscia sinistra e la sua è appoggiata sulla mia. Federica, perchè non lo scansi?

-E tu? Tu ce l'hai una persona a cui dedicare queste parole?- Annuisco lentamente, guardandolo per qualche secondo negli occhi. -Lui lo sa?-

-La verità è che se mi dicesse di sì, non riuscirei ad aspettare un mese prima di rivederlo, ma se mi dicesse di no... Se mi dicesse di no, cambierei città pur di non rivederlo- Lui si irrigidisce e allontana la mano dalla mia. Questa cosa mi confonde leggermente... Cosa ha capito?

-Riccardo...- Si alza in piedi ed io gli prendo una mano. -Cosa ti prende?-

-Niente- Si volta e ripercorre la strada che abbiamo appena fatto insieme. -Fermati un secondo!-

-I ruoli si sono invertiti, o sbaglio?- Alza il sopracciglio sinistro ed io sorrido, ripensando a tutti quei momenti in cui ha bloccato il mio povero braccio, tentando di non farmi andar via. -Non sbagli... Voglio solo dirti un'ultima cosa riguardo a quello che mi hai detto prima... Quando vuoi fare qualcosa devi avere le idee chiare. Te lo dico per esperienza personale: ho fatto tante cazzate nella vita e la colpa è sempre stata della confusione mentale che avevo-

-Le mie idee sono chiarissime. La verità è che le tue non lo sono proprio- E con questo mi lascia in mezzo al Parco Sempione, da sola, o meglio... Accompagnata da tanti pensieri.

Nota Autrice
Ehilà! Cosa ne pensate del capitolo? Che cosa sta succedendo alla nostra Fede? Sta abbassando la guardia? Ma cosa ha capito Riki? Secondo me ha un pò frainteso... Commentate!!
Allyxx

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