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capitolo7

"Beh, sono qui" sussurrò Hermione a se stessa. Apparve nell'appartamento portando solo un baule e un trasportino per gatti. Grattastinchi miagolava rumorosamente mentre continuava ad agitarsi, desideroso di essere rilasciato. 
"Un attimo Grattastinchi " disse dolcemente Hermione,  posando il trasportino e il baule. Poi si guardò intorno, osservando la parte dell'appartamento che le era visibile da quel punto.  Notò la sala comune, con il divano e una cosa quadrata nera davanti al divano, che riconosceva come una TV. Notò la cucina e sorrise leggermente.  Hermione non amava molto cucinare, preferiva sempre leggere un libro piuttosto che passare ore a preparare il cibo. Di tanto in tanto si era sbizzarrita in cucina,  quindi era rimasta molto colpita nel vedere quanto fosse completamente attrezzata a prima vista: aveva tutta l'elettronica di cui una cucina aveva bisogno per essere comoda e facile da usare. Spostando gli occhi oltre la cucina, vide la porta del balcone e il suo sorriso leggero si trasformò in un pieno. Quel posto le sembrava perfetto, anche da lontano. Seduta su una di quelle sedie, una tazza di tè caldo appoggiata sul tavolo, un libro in mano e una piacevole brezza che le soffiava tra i capelli. Questa era l'immagine della perfezione per lei.
"Quel posto vorrei sfruttarlo al massimo" disse annuendo interiormente.
"Scommetto che sarebbe fantastico sedersi lì e semplicemente godersi l'aria è la vista la sera, mentre il sole tramonta. Farò in modo di provarlo avvolte."
Dopo questa conclusione è soddisfatta di aver trovato qualcosa che le piaceva davvero in un posto dove non si aspettava di trovare qualcosa di piacevole per se stessa, Hermione continuò il sondaggio. Si voltò  a sinistra, notando un piccolo corridoio. Facendo alcuni passi verso di essa, vide presto la porta in fondo. Questo l'aveva fatta fermare immediatamente. All'inizio fu il colore a farla fermare, ma poi qualcos'altro si fece sentire un formicolio lungo la schiena. Il posto era piuttosto tranquillo, ma dopo anni di guerra, il suo udito era migliorato nel captare i suoni. Hermione sentì un suono come se una porta fosse stata chiusa di scatto, poi niente. Tutto si calmò di nuovo. Si accigliò, facendo un passo indietro dal corridoio.
"Malfoy anche lui qui così presto. "
Il fatto che non fosse sola e la consapevolezza di chi altro fosse lì, a pochi passi da lei, fece sentire Hermione a disagio. Voleva trovare rapidamente la sua stanza e chiudersi lì. Il motivo per cui era venuta così presto era per evitare che accadesse qualcosa del genere, per ridurre al minimo il rischio che si dovessero scontrare prima del dovuto. Apparentemente, la sua precauzione era inutile, dato che anche Draco, probabilmente desiderando la stessa cosa, sarebbe arrivato presto. Hermione emise un suono seccato, prima di far levitare il baule e il trasportino di Grattastinchi nel corridoio sul lato destro. Pensava che la sua stanza potesse essere in quella parte dell'appartamento, era abbastanza sicura, dopo aver fatto qualche passo nel corridoio, vide la porta rossastra.
"Veramente? Prima la TV e ora questo. A cosa stava giocando? Disse Hermione, beffarda.
Pensare a Narcissa e alle sue ragioni per fare di tutto per assicurarsi il suo conforto lì, fece aggrottare la fronte di Hermione. Niente di buono poteva venire fuori da un Malfoy che si sforzava di accontentarla. Dopotutto, erano tutti serpeverde.  Con questi pensieri che le giravano in testa, Hermione raggiunse la sua stanza, aprì la porta e sbirciò dentro con attenzione. Scoprendo che sembrava abbastanza al sicuro, lasciò cadere il trasportino di Grattastinchi e aprì la porta con un movimento della bacchetta, quindi fece levitare il baule sul grande letto. Hermione si girò su se stessa per un momento, osservando tutti i dettagli della stanza. Lo spazio era abbastanza grande da essere suddiviso in tre sezioni, sulla sinistra, Hermione vide una camera da letto di dimensioni normali, con un grande letto  matrimoniale, mezzo mascherato da tende cremisi appese, e due comodini. A destra c'era un soggiorno, contenente un camino che occupava quasi l'intera parete, due poltrone e un piccolo divano dall'aspetto accogliente, tutti di fronte al camino. Sul pavimento, sotto il vivano e le poltrone,  c'era un tappeto rosso spesso e soffice. Guardandosi più indietro nella stanza,lo sguardo di Hermione fu accolta da una fila di grandi finestre, con drappi color oro. Davanti alle finestre, di fronte alla porta, c'era una piccola ma elegante scrivania. Sembrava fatta dello stesso legno della porta di Hermione, ciliegio.
"Narcissa Malfoy sicuramente era qualcosa. Era così attenta ai dettagli. " Hermione scosse la testa con un mezzo sorriso. Non poteva fare a meno di essere colpita da tutto questo. Lo spazio in cui stava per vivere era davvero molto confortevole e carino. Non era per niente come si era aspettata. Ma poi di nuovo, cosa si era aspettata? Una stanza dall'aspetto di un sotterraneo? O forse una vera prigione? Hermione scosse la testa, sorridendo alla propria immaginazione. Grattastinchi dall'altra parte, non sembrava affatto impressionato. Si fece strada nella stanza, agitando la coda folta e guardandosi intorno con occhio critico. Dopo aver girato per la stanza una volta, si fermò davanti ad Hermione e diede un forte miagolio, che sembrava una lamentela.
"Lo so, lo so, non è di tuo gradimento" lo prese in giro Hermione, facendogli un sorriso divertito. Si chinò e gli arruffò giocosamente la pelliccia.
"Ma per ora dovrà bastare" concluse, alzandosi e dirigendosi  verso la scrivania. Sentì Grattastinchi miagolare di nuovo, con dispiacere ancora più evidente questa volta, quando incominciò a grattare alla base del divano. Hermione lo ignorò. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Più lontano dal letto c'era una porta che non aveva notato prima. Andò ad aprirla con curiosità e vide cosa si era persa. Dietro la porta si apriva davanti a lei un grande bagno, con una grande vasca al centro e una cabina doccia sul retro. Un lavandino e uno specchio sulla parete sinistra completavano il quadro. Le piastrelle e le decorazioni erano una miscela di rosso e oro, mentre la vasca era di un bianco più puro.
"Bel tocco finale. Cosa posso volere di più?!la donna sa come accontentare. Non è vero Grattastinchi? " chiese Hermione, mentre Grattastinchi veniva a vedere anche il bagno. Dopo la fine del tour, Hermione si assicurò che la porta fosse chiusa e posizionò incantesimi di protezione nella stanza, oltre a un incantesimo silenziante.
"Meglio prevenire che curare" mormorò a se stessa, mentre l'ultimo incantesimo veniva piazzato nello spazio.
Dopo di che si diresse alla scrivania e si sedette, tirando fuori un pezzo di pergamena, una penna e inchiostro da uno dei cassetti. Mezz'ora dopo, un gufo color castagna volò alla finestra di Hermione, portando una lettera. Scivolò con grazia per alcuni istanti prima di librarsi nel cielo e scomparire alla vista. La lettera era destinata ad Harry. Hermione aveva promesso che gli avrebbe scritto non appena  fosse arrivata nell'appartamento. Sorrise adesso, ricordando la scena e quando fossero stati iperprotettivi sia Harry che Ron.
"Assicurati di scrivermi una lettera appena arrivi in quel luogo" aveva detto Harry, leggermente nervoso, ma mantenendo un'apparenza di calma.
Ron d'altra parte non aveva problemi a mostrare i suoi sentimenti.
"Sì, stai solo attenta quando ti materializzi lì. Tieni pronta la bacchetta e..." stava dicendo ardentemente,  ma Hermione lo interruppe con una risata.
"Smettila Ron. Non è che mi attaccherà non appena avrò messo piede nella stanza" aveva detto, scuotendo la testa divertita dalle idee dell'amico.
"Sì, beh non lo ignorerei" aveva schernito Ron, incrociando le braccia ostinatamente.
"Ron ha ragione, Hermione" le aveva detto Harry con un cenno del capo. "Dopotutto, stiamo parlando di Draco Malfoy" aveva finito, con un leggero cipiglio che si formava sulla sua fronte.
Hermione ricordò di averli fissati per un momento prima di rispondere.
"Non è  la persona più spaventosa del mondo"
Aveva detto, alzando gli occhi al cielo, ma con un tono leggermente più serio.
"Ma è il più subdolo" aveva interrotto Ron, alzando appassionatamente i pugni come se con quello che aveva detto  avesse vinto.
"Per quanto ricordo, voi due non eravate disdegnosi, ad Hogworts " Aveva ribattuto Hermione, socchiudendo gli occhi a Ron.
Le orecchie di Ron diventarono rosse e lui aveva distolto lo sguardo, tossendo nervosamente, mentre Harry l'aveva semplicemente guardataimbarazzato, con I suoi luminosi occhi verdi divertiti. Stava chiaramente ricordando tutte quelle volte che i tre erano sgattaiolati fuori dalla torre dei Grifondoro o avevano fatto qualcosa che avrebbe potuto giustificare l'espulsione da Hogworts o, peggio ancora, qualcosa di pericoloso che avrebbe assicurato loro la morte. Harry aveva scosso la testa, scuotendo così di dosso i ricordi.
"Tuttavia, Hermione per favore stai attenta con lui" aveva detto alla fine, con una calma serietà nella sua voce. "E promettimi che scriverai per farmi sapere che sei al sicuro."
Aveva promesso e aveva rispettato. Il suo gufo ora stava portando la sua lettera, contenente assicurazioni che era al sicuro. Oltre a questo, aveva anche allegato alla lettera il biglietto in cui si menzionava l'indirizzo dell'appartamento. Harry non l'aveva chiesto, ma sapeva che averlo avrebbe tranquillizzato la sua mente. Dopo aver terminato con la sua lettera, andò a letto dove Grattastinchi era già raggomitolato, dormendo.
"Quindi hai deciso di goderti le comodità, dopotutto " si rivolse al gatto addormentato, pizzicandogli una delle orecchie in modo scherzoso. Poi accarezzò la morbida pelliccia arancione, tracciando lentamente le dita sulla schiena del gatto, ciò fece fare le fusa a Grattastinchi in modo contento, allungandosi leggermente per dare alla mano di Hermione più spazio per accarezzarlo. Il sorriso tenero di Hermione si trasformò presto in uno sbadiglio. Si sentiva stanca. Non aveva potevuto dormire la notte prima a causa dei nervi, non sapendo cosa aspettarsi il giorno successivo. Ora, seduta sul morbido letto, accarezzando Grattastinchi,  sentendo le sue fusa calmanti, le fece capire quanto fosse stanca. Pertanto, senza un altro momento di riflessione, si sdraiò e  chiuse gli occhi emettendo un lungo respiro. Si era sentita subito rilassata, affondando nel materasso. Il letto era davvero più morbido di qualsiasi altro letto in cui avesse dormito.

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