Anne si avvicinò lentamente al giovane che era appena sceso dal furgone e chiese:

" Sei Louis, vero?"

Il diretto interessato chinò gli occhi imbarazzato e rispose:

" Sì, sono io "

" Harry mi aveva detto che gli avevi scritto una lettera in cui non accettavi la sua proposta di trasferirti qui con lui "

" Lo so " ammise Louis mestamente " io purtroppo non ho un bel carattere, signora, sono un codardo e un vigliacco e avevo paura ad accettare, anche se farlo era il mio più grande desiderio.
Solo che, poi, mi sono detto che la vita è una e che forse potevo rischiare..."

Anne si mise di fronte a lui con le mani sui fianchi e disse seria:

" Adesso, ho bisogno che tu risponda ad alcune domande che ti farò "

Louis spalancò gli occhi intimorito e si infilò le mani nel logoro giaccone che indossava, per non far vedere alla donna quanto stavano tremando.

" Allora " riprese Anne " ami davvero mio figlio?"

" Sì " balbettò il giovane " anche se non ho mai avuto il coraggio di dirglielo "

" Bene! Rimedierai presto. Seconda cosa, hai voglia di lavorare?"

" Sì, quella non mi è mai mancata. Ho portato anche i miei due cavalli, non sono di razza pregiata, ma è tutto ciò che ho "

" Ottimo!" continuò imperterrita Anne senza l'ombra di un sorriso " Sei una buona forchetta?"

" Sì, signora, ho sempre una fame tale che mangerei un tavolo "

" Bene! Non mi piace la gente che non mangia! Adesso l'ultima cosa...se mi chiami ancora una volta signora e non Anne, ti prendo a padellate in testa!"

Louis annuì in modo precipitoso e balbettò:

" Sì, signor....Anne "

" Esame superato, adesso abbracciami e vai da mio figlio, si trova al recinto dei cavalli "

Louis, impacciato come suo solito, avvolse il corpo della donna con le sue braccia e questa lo strinse a sè, accarezzandogli anche i capelli.

Dopo aver fatto ciò, ritornò in casa e il giovane si trovò da solo.

Fece scendere i cavalli dal rimorchio e, tendendoli per le briglie, si avviò verso il retro dell'abitazione, dove suppose si trovasse Harry.

Mentre camminava, osservava tutto ciò che lo circondava e un sorriso gli si formò sulle labbra.

Non era certo una reggia, aveva bisogno di un po' di lavori, ma gli piaceva molto, anzi, per dirla tutta, gli dava un'idea di casa.

Dopo poche decine di metri vide da lontano Harry e si fermò, quasi incapace di proseguire.

Il suo cavallo grigio, però, non fu dello stesso avviso e, forse riconoscendo colui che spesso lo cavalcava, strattonò le redini dalle mani del padrone e partì al galoppo, sollevando dietro di sè una nuvola di polvere.