Terzo Capitolo
Con il passare della prima settimana, Louis iniziò a sentirsi sempre più a suo agio. Non ancora completamente, ma stava iniziando ad abituarsi. E onestamente, Harry gli rende davvero facile rilassarsi. Non lo sta frustando o cose simili, come invece aveva temuto che sarebbe potuto accadere.
È perfino dolce qualche volta, come quando lascia che Louis si metta un paio di pantaloni della tuta e una larga felpa col cappuccio per permettergli di studiare, mentre lui valuta i compiti sull'altra estremità del divano. A volte si allunga inconsciamente e gli massaggia il piede per qualche minuto, ed è giusto in quei brevi momenti che il liscio si sente come in una sorta di relazione. Ma poi si ricorda il motivo per cui è lì, soprattutto quando Harry gli dice di prendersi una pausa dallo studio e di piegarsi in ginocchio.
Anche allora, a Louis nemmeno importa tanto quanto la prima volta. Succhia il suo insegnante senza nessuna reale esitazione, e in qualche modo gli piace come l'uomo lo guarda dall'alto. Un po' predatore, come se fosse il re che ha potere su di tutto e tutti, ma mantenendo quella gentilezza tipica.
Ha anche imparato alcune cose che ad Harry piacciono e altre che invece trova fastidiose durante questo lasso di tempo.
Per esempio, sa che gli piace stuzzicare, e molto. Ama letteralmente portare Louis all'apice senza farlo venire, e forse gli piace questo, tanto quanto mandare sé stesso all'apice. Gli piace quando Louis si offre, per questo motivo preferisce quando gira nudo per l'appartamento. Harry è libero di toccarlo senza alcun ostacolo tra le sue mani confortevoli e il corpo del minore ardente di essere toccato. Di per sé è quasi come un'offerta costante per permettere ad Harry di testarlo ovunque e in qualunque momento lui voglia.
Un giorno, Harry era in cucina, si stava versando un bicchiere di vino quando Louis è entrato dalla porta completamente nudo per prendersi un bicchiere d'acqua. Il riccio se lo spinse contro, schiena contro petto, e cominciò a masturbarlo, facendogli trattenere il respiro.
«Mi piace farti venire.» aveva detto semplicemente, mentre aumentava la velocità della mano.
Louis è venuto in pochi minuti, le dita strette attorno al bicchiere ancora vuoto, sporcando il pavimento della cucina. Poi Harry lo baciò sulla guancia, e se ne andò con il vino ancora in mano come se non avessero condiviso altro che un breve abbraccio.
Louis capisce, però. È un continuo promemoria per ricordargli che è a totale disposizione per Harry, sempre disponibile per qualsiasi cosa il professore possa desiderare. Il suo corpo è anche quello di Harry, completamente.
Vanno a scuola assieme tre giorni a settimana, solo quando i loro orari sono simili. Louis ha un'ora libera tra la sua prima lezione e quella di Inglese. Prima di tutta questa storia l'ha sempre trascorsa tranquillamente in biblioteca, ma ora sa che è obbligato a passarla nell'ufficio di Harry.
Il primo giorno, gli è stato permesso di svolgere i propri compiti sulla sedia di fronte alla sua scrivania, ma la seconda volta, Harry gli dice di andare a chiudere la porta a chiave e di posizionarsi accanto a lui.
«Cazzo di fuori, piccolo.» dice distrattamente, alzando lo sguardo da alcuni documenti che stava firmando per offrire al minore un rapido sorriso.
Louis fa quello che gli è stato detto spingendo di poco verso il basso i pantaloni e gli slip tirando di fuori il suo membro morbido.
«Fallo diventare duro, per favore.» dice ancora Harry, senza nemmeno alzare gli occhi questa volta.
Louis inizia a toccarsi, facendo iniziare al sangue la circolazione, guardando fuori dalla finestra e notando alcuni studenti passeggiare all'esterno dell'edificio. Si chiede se possano vederlo. Spera vivamente di no.
Harry lo tira più vicino a sé mentre continua a masturbarsi. Louis ora è premuto contro il lato della gamba dell'insegnante. Se spingesse in avanti i propri fianchi, potrebbe toccare con il membro la guancia del professore, il quale è chinato su dei fogli sparsi per tutta la scrivania continuando con il suo scriverci sopra.
Louis sta diventando duro nella propria mano, ed a sentimento capisce di non avere il permesso per raggiungere l'orgasmo. Quindi, prova a mantenere la calma mentre stringe il pugno sull'intera lunghezza, cercando di non eccitarsi troppo.
Harry guarda nuovamente in alto per un momento e gli sorride, poi si china a baciargli la punta, leccando il liquido preseminale che inizia ad accumularsi in cima. Il più piccolo geme, desiderando di più. Non ha ancora ricevuto un vero e proprio pompino dal suo insegnante, solo piccoli baci e leccate come queste. Si chiede come sarebbe riceverne uno dall'affascinante e bellissimo professor Styles. Sa che è contraddittorio e dovrebbe essere felice di non essere stato sfruttato almeno per questo, ma comunque.
Inoltre non hanno ancora fatto sesso, cosa di cui Louis ne è rimasto sorpreso. Si aspettava di essere scopato la prima notte, ma sono passati giorni e sta cominciando a chiedersi se a Harry non piaccia farlo, non capendo perché non sia ancora successo.
Ci sono vari momenti di insicurezza, attualmente più frequenti, nei quali non può fare a meno di pensare se ci sia qualcosa che non vada in lui, però poi si ricorda ancora che non dovrebbe per niente volerlo. Anzi, dovrebbe essere contento sul fatto che non sia ancora accaduto fino ad ora.
Quando Harry si allontana dal punto nel quale ha baciato il suo cazzo, sempre sorridente come rassicurazione, torna ad occuparsi delle sue scartoffie.
Dieci minuti prima della lezione, a Louis è permesso tirarsi su i pantaloni. Il riccio da comunque alcuni baci più leggeri rispetto in precedenza alla sua erezione nascosta, prima di lasciarlo andare.
Tirando la sua camicia in modo da coprire la protuberanza, il più piccolo si dirige verso la classe. Quando arriva qualche minuto dopo anche Harry nell'aula, non è più "daddy" o l'uomo che ha giocato per giorni con il suo membro.
Ora, è il Professor Styles, il suo insegnante di Inglese.
Quando arrivano all'appartamento di Harry poche ore dopo, Louis si spoglia completamente fino a rimanere nudo e lascia che Harry lo sollevi sull'isola in cucina, spingendolo indietro fino a quando non è completamente disteso. Il più grande inizia a preparare la cena per loro due, accarezzando la pelle del liscio ogni volta che ci passa vicino. La sua gamba, il suo petto, il suo membro.
Ovunque abbia piacere di toccarlo.
Louis ha il permesso di venire prima che mangino e il suo insegnante lo masturba con movimenti piccoli e concentrati fino a farlo venire, facendogli sporcare il suo stesso stomaco. Harry lo trasporta fino al tavolo da pranzo e lo fa sedere sulle sue ginocchia tenendolo in grembo tutto il tempo.
Mangiano così.
Il giorno successivo, Louis vede Zayn nel cortile della scuola dopo essere uscito dalla sua ultima lezione, nel mentre sta camminando per raggiungere la fermata dell'autobus, per tornare a casa di Harry. Il suo insegnante non lavora tutto il giorno di giovedì, avendo una giornata più corta della sua, quindi è già a casa e aspetta l'arrivo di Louis per le sette.
Non ha davvero tempo per preoccuparsene di Zayn in questo momento.
«Louis!» lo chiama l'altro, correndo verso di lui. «Ehi, ma che cazzo! Perché mi stai ignorando?»
Onestamente il liscio non ha nemmeno guardato il telefono da quando ha iniziato a "vivere" nella casa di Harry. Non voleva occuparsi dello spiegare la sua scomparsa a qualcuno, quindi l'aveva semplicemente spento e sepolto sul fondo della borsa, ignorandolo.
«Scusa.» dice lentamente, fermandosi fino a pareggiare con Zayn per avercelo davanti. «Ho perso il mio telefono. Non l'ho fatto apposta, te lo giuro.»
Zayn inclina la testa da un lato, scrutandolo come se cercasse di capire se fosse una bugia o meno. «Prometti?»
Louis annuisce, prendendo un profondo respiro. «Sì, davvero, lo prometto. Sono solo... sono solo molto occupato in questo periodo.»
Zayn si avvicina, facendo un tenerissimo broncio di comprensione, e tira Louis in un abbraccio, stringendolo forte. «Hey,» sussurra dolcemente al suo orecchio. «perché non ci vediamo questo fine settimana? Dovresti avere un po' di tempo a disposizione.» Gli mordicchia leggermente il lobo dell'orecchio, e il liscio cerca di non sciogliersi nel suo tocco, necessita fortemente di andare via alla svelta. «Potrei piacevolmente aiutarti ad alleviare un po' di stress, se vuoi.»
Non sa proprio come dirgli di no, quindi gli risponde solo che non ne è sicuro e che in caso sarà lui a chiamarlo se avrà trovato del tempo libero. Sa già che non è possibile, e quindi che non si farà sentire ancora per un po' di giorni.
«Sì, chiamami.» dice, e prima che Louis possa girarsi e allontanarsi, lo bacia.
Il bacio è oltre la linea di "appropriato per il pubblico" e il liscio riesce a tirarsi indietro solo dopo un minuto, le guance rosse e il respiro affannoso. E stranamente, per prima cosa, si sente colpevole. Ora, non solo è in ritardo per arrivare a casa di Harry, ma si chiede anche cosa il riccio potesse fare o dire se venisse a scoprire che il suo piccolo ha baciato un altro uomo. Tecnicamente, non è contro le regole, ma Louis dubita che ne possa essere felice.
Così, inventa qualche scusa, dicendo che deve assolutamente andare, e corre fino alla fermata dell'autobus, rimanendo deluso quando si rende conto di averlo perso.
Quando arriva a casa con quindici minuti di ritardo, inizia subito a scusarsi velocemente, dicendo a Harry che un suo professore lo ha trattenuto per discutere di un incarico, e che a causa di questo ha perso l'autobus.
Il riccio annuisce, dicendo solo che avrà tempo per scusarsi più tardi. Quando vanno a letto, Harry si stende nel bel mezzo di esso e gli chiede di mostrargli quanto sia realmente dispiaciuto per l'accaduto.
Louis gli fa il miglior pompino di tutta la sua vita, lasciando che mandi a far fottere il sapore del bacio di Zayn dalla sua bocca.
Il giorno dopo, Louis necessita di chiedere una cosa ad Harry. L'ha rimandato al più tardi possibile, ma ora è davvero arrivato il momento di chiederlo. Cammina nervosamente all'interno dell'appartamento assieme al riccio appena tornati da scuola.
«Cosa c'è che non va, piccolo?» borbotta, attirando il più giovane in un abbraccio. «Sembri sconvolto.»
Il liscio lo lascia fare e lo abbraccia di rimando, con ancora qualche esitazione, ma più il tempo va avanti più riesce a rilassarsi con la sua presenza. È sempre stato molto attento, non permettendo a sé stesso di lasciarsi andare troppo per mettersi a proprio agio, ma ora si sente quasi al sicuro con Harry. Si rende conto che è ridicolo sentirsi al sicuro tra le braccia dell'uomo che lo ha corrotto, trasformandolo in uno schiavo sessuale, ma non riesce a farne a meno.
«Non sono sconvolto. Vorrei solo chiederti una cosa.» replica.
«Sì? Vai avanti.» risponde, accarezzando la schiena di Louis da sotto la maglietta.
Prende un profondo respiro e annuisce, le sue dita giocherellano nervosamente con il colletto della camicia di Harry. «Ho il permesso di andare al lavoro stasera, daddy?» Trattiene il respiro e stringe le braccia intorno al collo dell'uomo più alto di lui, sperando in una risposta affermativa. Sa che se anche stasera non si presenta, potrebbe essere licenziato e necessita fortemente del suo lavoro.
Harry sospira e fa un passo indietro, come se sapesse già che avrebbe dovuto rispondere a questa domanda. Guarda intensamente il più piccolo.
«Ci ho pensato,» dice annuendo. «e ho deciso che puoi andarci, ma solo se anche io sarò lì presente a guardarti.»
Louis sospiro sollevato e mormora un «Grazie Daddy» prima di lasciar cadere la testa e farla riposare sulla spalla dell'uomo.
Harry accarezza la schiena a Louis ancora per un po' prima di chinarsi verso di lui per soffiare dei leggeri baci sul suo collo. «Odio il pensiero che altri uomini tocchino il mio bel ragazzo. Non ti farai nemmeno sfiorare da loro, vero? Sei solo il ragazzo di daddy?» gli sussurra poi nell'orecchio.
Louis annuisce, d'accordo, e allarga subito le gambe quando sente una mano sotto i suoi pantaloni, ad accarezzargli gli slip.
«Solo il ragazzo di daddy, sì.» ansima, mentre viene toccato.
«Mmh» canticchia Harry, continuando a baciargli il collo come aveva precedentemente iniziato, mentre allo stesso tempo passa il palmo della mano sulla crescente erezione di Louis. «Vuoi il cazzo di Daddy dopo il lavoro? Mi vuoi dentro di te?»
Il liscio boccheggia, sentendosi indurire molto rapidamente, le guance rosse dalla vergogna di queste azioni involontarie. Non dovrebbe essere eccitato all'idea di fare sesso con il suo professore. Non lo è, si dice. È solo che è stato detto all'improvviso, semplicemente non se lo aspettava. Non è quello che vuole. Il suo corpo è davvero confuso, ovviamente.
Harry si accorge di quanto sia diventato duro in poco tempo, e ridacchia. Passa un dito sotto l'elastico degli slip di Louis e urta il suo membro eccitato. «Entusiasta di questo, non è vero?»
Louis squittisce, la vergogna e l'eccitazione mescolate insieme. Il riccio ride di nuovo e tira fuori la mano dai suoi pantaloni.
«Perché non mi dai una piccola anteprima, mh?» dice, accarezzandogli il sedere. Si siede sul divano, ritrovandosi Louis davanti a lui, in attesa di un ordine. «Togliti quei vestiti e chinati, così posso vedere cos'hai per me.»
Il più piccolo sente il calore diffondersi lungo il collo, per arrivare fino al petto, mentre soddisfa la sua richiesta togliendosi i vestiti. Quando è completamente nudo, si mette rivolto di spalle verso Harry, posizionandosi difronte a lui. Il più grande lo muove in modo che le sue gambe siano aperte, a lato delle ginocchia di Harry, e poi una sua mano spinge da dietro la schiena di Louis, incoraggiando quest'ultimo a piegarsi.
Quando Louis è piegato come piace al più grande, si chiede cosa voglia fare adesso, ma non succede niente. Presuppone che Harry lo stia guardando, ed è piuttosto sicuro che il rossore sulle sue guance non se ne andrà via così tanto facilmente. Una cosa è stare sul palco con degli sconosciuti che ti guardano da lontano, fissando la sagoma del tuo cazzo. Un'altra è avere qualcuno che ti guarda da così vicino una parte del corpo talmente intima, che non dovrebbe dal principio vedere nessuno.
«Bellissimo.» dice Harry premurosamente, baciandogli una natica. «Sei così carino e stretto solo per me?»
Louis ingoia un gemito e squittisce quando un dito bagnato lo tocca leggermente esternamente al buchetto, incuriosito. Lo solletica, quasi, e si deve ancorare al suo posto, lasciando che il suo insegnante gli stuzzichi il sedere.
«Ho chiesto se sei stretto per me, piccolo.» dice ancora Harry, dolcemente, ma severo, e il più piccolo sa che si aspetta una risposta.
«S-sì.» dice bruscamente «L-lo sono.»
Poi il dito del suo insegnante si spinge dentro di lui. Muovendosi leggermente, Louis si morde un labbro e chiude gli occhi alla sensazione. Stringe con una mano il bordo del tavolino davanti a loro per potersi sostenere in piedi, assicurandosi di tenere il culo alzato, in mostra per l'uomo.
«Così stretto.» mormora Harry, arricciando il dito all'interno di Louis. «Come sarà il cazzo di Daddy qua dentro? Sarai bravo per me, Louis? Lascerai che il mio cazzo ti distenda i nervi?»
Il più piccolo piagnucola e annuisce a sé stesso. «Si, s-sarò bravo per te.»
Il dito viene tirato fuori, e il liscio rimane fermo dov'è, mentre Harry lo guarda. Passano dieci minuti di occasionali carezze sul suo sedere, e Louis inizia ad avere le vertigini a forza di stare piegato, oltre al mal di braccia che sono ancora poggiate sul tavolino per star sostenendo tutto il suo corpo.
Poi, sente delle labbra morbidi appoggiarsi sulla sua entrata, baciando la sua pelle sensibile, e lancia un gemito sorpreso. Il riccio non lecca, ma continua a lasciare piccoli baci finché il più piccolo non sta tremando da quel tocco gentile.
«Alzati e girati.» ordina con voce roca Harry, spostandosi dal culo di Louis.
Appena Louis si alza, barcolla leggermente, cercando di non cadere per il capogiro con la sensazione di svenimento. Lo sguardo dell'insegnante cade immediatamente sul suo membro, rigido e sporgente. Lo fissa per un minuto, sorridendo leggermente, poi ritorna a guardare gli occhi del liscio.
«Vieni qui.» mormora, prendendolo per i fianchi e guidandolo fin sopra di lui, posizionandolo sul proprio grembo.
Appena si inginocchia su di lui, il suo membro strofina contro lo stomaco di Harry, facendolo mugolare, oltre a fargli stringere forte gli occhi.
«Sì, bello e vicino, ora. Dammi un abbraccio, su.»
Attira più vicino Louis, finché non è permuto contro di lui, il suo membro schiacciato tra i loro stomaci che inizia a perdere liquido preseminale.
Ti fotterò così bene stanotte, amore.» sussurra, strofinando con una mano la schiena del liscio, fino ad arrivare ad accarezzargli il sedere. «Ti farò sentire così bene, ti farò venire così forte con le lacrime agli occhi».
Louis fa un piccolo sospiro di sollievo, contento di avere il permesso di venire. Ma non appena questo pensiero sfiora la sua mente, Harry riprende a parlare, portandolo a rimpiangere le sue inutili speranze.
«A meno che stasera non lasci un uomo toccarti, In quel caso metterai uno dei tuoi anelli fallici e non lo toglierai finché non avrò finito con te.»
Louis annuisce tremante. Non ha mai dato il permesso ad un uomo di toccarlo. Di tanto in tanto, è presente qualcuno che allunga di troppo le mani, ma è abbastanza veloce per scostarseli di dosso. Non è così preoccupato di questo, quindi.
Quando Louis esce per la sua esibizione, trova subito con lo sguardo Harry di lato nel fondo della stanza, quasi come se volesse mimetizzarsi tra la folla, e si appunta mentalmente di non guardarlo nuovamente mentre balla. C'è davvero molta gente questa sera, e a questo pensiero sorride timidamente.
Appena si trova nel mezzo del palco, decine di occhi si concentrano su di lui, cominciando a fargli una radiografia completa, scrutando senza alcun timore ogni singola parte del suo corpo coperta e non. Molti soldi iniziano a volare sul palco mentre si muove, come ha sempre fatto.
Tutto sta andando alla perfezione, almeno fino a quando non si lascia cadere per terra posizionandosi in ginocchio con le gambe separate, appoggiandosi all'indietro e con le mani sopra la testa. Prende in fretta una manciata di banconote e le striscia sul petto e sullo stomaco, prima di lanciarli sulla testa a mo' di cascata. Sente improvvisamente qualcosa tirargli verso il basso i pantaloncini striminziti che ha dovuto indossare per la performance. La sua testa che scatta immediatamente verso il basso, vedendo un vecchio ubriaco arrapato che gli sta afferrando il membro.
Louis si muove velocemente e scaccia via la mano dell'uomo, coprendosi di nuovo, ma sa che il danno ormai è stata fatto. Cerca di portare alla conclusione il suo spettacolo come se non fosse successo niente, e prova a scuotere la testa e le dita come solo lui sa fare, ma sente di avere gli occhi di Harry puntati addosso e sa già che verrà punito per essersi fatto toccare.
La sua performance continua e finisce malissimo, troppo attento e impaurito di farsi toccare ancora.
Quando ha finito, si dirige in camerino abbassa tristemente gli occhi guardando la protuberanza evidente nei suoi pantaloncini, trattenendosi dal togliere l'anello fallico e tenendoselo invece addosso. Sa che Harry vuole che lo tenga.
Mentre si sta vestendo, la testa di Angie sbuca da dietro la porta, comunicandogli che un paio di uomini hanno richiesto una lap dance privata esclusivamente da lui, ma Louis è troppo sconvolto per farle, quindi le dice di non sentirsi molto bene. Poi le chiede gentilmente di poter andare da Harry per dirgli di aspettarlo fuori. Lei annuisce e se ne va. Finisce poi di vestirsi, prende le sue cose, e con il disagio della delusione addosso, si incammina verso l'uscita.
Fuori dall'edificio, Harry è appoggiato con le spalle al muro e appena il più piccolo nota dove si è posizionato, si precipita verso di lui.
«M-mi dispiace, Io-» incomincia velocemente, solo per venire interrotto.
«Non parlare.» dice con calma Harry, non incontrando nemmeno i suoi occhi. «Non dire una parola.»
Louis viene trascinato con strana lentezza verso la macchina e ci entra senza neanche aprire bocca. È frustato e arrabbiato mentre Harry guida in silenzio verso casa, perché non voleva minimamente essere toccato da quell'uomo o un qualsiasi individuo che non fosse il riccio, e poi lo ha immediatamente mandato via velocemente! Le cose come queste purtroppo accadono a fare un lavoro come il suo, e vorrebbe dirlo al più grande. Invece si morde la lingua continuando a fissare le proprie mani congiunte in grembo.
Rimangono quindi in silenzio durante l'intero tragitto. Arrivati a destinazione, si incamminano dentro l'appartamento del suo professore, e quando la porta viene chiusa dietro di loro, Louis si gira speranzoso verso l'altro. L'uomo ricambia lo sguardo, ma non dà ancora il permesso al liscio di poter parlare.
«Vai di sopra a farti una doccia.» dice, la voce a malapena un sussurro. «Quando hai finito, stenditi a pancia in giù sul letto con un cuscino sotto i fianchi e aspettami.» Si interrompe e guarda intensamente il più piccolo e onestamente, Louis non riuscirebbe a dire se sia arrabbiato o il contrario. «Non potrai dire una parola fino a quando io non ti darò il permesso.» Aggiunge seriamente.
L'altro prende un respiro tremante e annuisce, correndo su per le scale verso il bagno appena fuori dalla stanza da letto.
Appena finisce di lavarsi, si stende sul letto con i fianchi rialzati grazie ad un cuscino, come gli era stato ordinato prima e aspetta. Passano solo una decina di minuti prima che Harry faccia il suo ingresso nella stanza e inizi a spogliarsi in silenzio.
Louis non lo guarda, mantenendo il viso sepolto nel cuscino. Il suo membro è rimasto duro e intrappolato nell'anello fallico per tutto il tempo, e sorprendentemente, non gli dà molta importanza. Avendo già saputo in precedenza che sarebbe potuto accadere, riesce comunque ad accettarlo.
La cosa più strana, è che Louis sta male mentre pensa a come si debba sentire Harry, così arrabbiato con lui. Sente che la colpa è solo sua, anche se tecnicamente non ha fatto assolutamente nulla di sbagliato.
Harry è incazzato e la colpa è di Louis.
«Apri le gambe».
L'ordine arriva tranquillo e Louis separa le gambe più che può, fino a che i suoi piedi non sfiorano i bordi del letto su entrambi i lati. Sente Harry muoversi intorno a lui, e quando percepisce un dito freddo e bagnato premergli sul fondoschiena, spinge le braccia sotto il cuscino nel quale è sepolto il viso, aggrappandosi. Non fa sesso da qualche mese, e non si aspetta di certo che Harry ci vada piano con lui stanotte.
Ma è sorpreso quando un dito scivola dentro di lui, decisamente più gentile di quanto si aspettasse. Riesce a sentire i suoi muscoli allentarsi e rilassarsi attorno, anche se sa che Harry potrebbe diventare rude in qualsiasi momento. Spera che l'uomo non voglia fargli male. Non sarebbe una giusta punizione, dopotutto.
Un altro dito viene aggiunto e il corpo di Louis lo accoglie, prende il dolore con piacere. Si sente stranamente bene ogni volta che percepisce una piccola fitta di dolore, come se stesse pagando per aver lasciato che quell'uomo lo toccasse. In questo momento sta cedendo tutto di sé ad Harry come se stessero facendo pace.
«Ora, prenderai il mio cazzo e non ti azzardare a dire una sola parola.» lo avvisa Harry, accarezzandogli una natica vicino alla quale sono pressate tre dita che lo stanno preparando. «E se poi farai bene questo per me, allora avrai il permesso per poter venire».
Louis vorrebbe così tanto dire «sì daddy, grazie,» ma si limita ad impugnare saldamente il cuscino, sentendo le dita dell'altro uscire da lui. Il rumore di una bustina di plastica che viene aperta appartenente ad un preservativo viene registrato dal suo cervello, e in pochi istanti, il membro di Harry sostituisce il posto vuoto lasciato precedentemente dalle sue dita.
È grande e reprime un grugnito, non sicuro di avere il permesso di emettere un qualche lamento. Prova quindi a rimanere in silenzio, lasciandosi scappare solo un piccolo mormorio mentre Harry gli sprofonda dentro, non lentamente, ma neanche tanto rudemente. Si ferma solo per un momento, prima di iniziare a spingere con piccoli movimenti per far abituare il più piccolo.
«Bravo ragazzo.» sussurra Harry, strofinando leggermente il palmo della mano sulla schiena di Louis mentre lo fotte. «Ti piace il cazzo di daddy, uh? Ti piace essere fottuto?»
Non è una domanda a cui Louis crede di dover rispondere, così seppellisce semplicemente un lamento nel cuscino mentre il riccio continua a muoversi dentro di lui, scopandolo. I suoi muscoli cominciano ad abituarsi all'intrusione, come il dolore va via per lasciare spazio all'immenso piacere di essere riempito, come se il suo sedere fosse stato creato solo per avere questo compito.
«Scommetto che ti è piaciuto il tocco di quell'uomo sul tuo cazzo, mh? Scommetto che se io non fossi stato lì, tu gli avresti dato il permesso per farti provare un lungo e profondo orgasmo.» mormora Harry, sempre accarezzandogli la schiena, aumentando però di volta in volta la velocità delle spinte. «L'ho visto chiedere ad una cameriera se era possibile incontrarti in una di quelle stanze private dopo il tuo spettacolo. Avresti permesso che ti toccasse, piccolo? Scommetto che l'avresti fatto, come ti sei fatto toccare da me la prima volta. Avresti lasciato che ti facesse venire come ho fatto io?»
Louis vorrebbe ribattere per insistere e convincere Harry che non sarebbe successo, ma ormai ha capito che quest'ultimo sta dicendo tutto quello giusto per vedere se avrebbe rotto la regola del non parlare. E lui non l'avrebbe fatto. Gli è stato dato un ordine preciso e non intende di certo non rispettarlo.
«Mi chiedo» dice ancora tranquillo, come se stesse parlando a sé stesso e non invece a Louis «mi chiedo se sei una troia solo per me, o se sei semplicemente una troia e basta.»
Louis stringe gli occhi a contatto col cuscino e spinge ancora di più la faccia contro di esso. Non ha mai pensato a sé stesso come ad una puttana. Lui e Zayn sono usciti insieme frequentandosi per un paio di mesi e non hanno mai fatto sesso. Hanno fatto tutt'altro, certo, ma Louis non lo ha lasciato entrare dentro di lui. Eppure, eccolo qui con le gambe spalancate con il membro del suo insegnante che scivola dentro e fuori da lui, e per di più non gli dispiace, neanche la situazione.
Forse è un po' troia per Harry lo è.
«Girati.» dice quello rudemente, uscendo da Louis.
Louis si gira, aiutato da Harry, il cuscino sotto il sedere a rialzarlo fino ad essere posizionato supino. Harry gli rientra dentro ancora, ma questa volta i loro occhi si incontrano. Tiene fisso lo sguardo negli occhi di Harry in silenzio, mentre lui riprende il ritmo, i suoi fianchi incontrano il sedere di Louis, ogni volta con uno schiaffo che rimbomba nella stanza.
Il suo stesso membro è dolorosamente duro e disteso contro il proprio stomaco, ma non gli presta particolare attenzione. Si limita ad osservare Harry mentre tiene le gambe del più piccolo in aria. Lui lascia che il suo insegnante lo prenda.
Cerca di memorizzare perché sta facendo tutto questo, e si ricorda delle foto che Harry ha stampato e gli ha mostrato come promemoria. Le immagini di Louis mezzo nudo durante lo spettacolo sul palco dello scorso fine settimana, con decine e decine di occhi eccitati, appartenenti a uomini e inquietanti sul suo corpo. Sforza di mettersi in testa che sta facendo tutto ciò per le foto. Solo per questo e nient'altro.
«Sto così bene dentro di te.» borbotta Harry, i suoi occhi immobili in quelli di Louis. «Daddy verrà presto, tesoro».
Il più piccolo annuisce, volendo venire anche lui. La mano del riccio scivola dalle sue gambe al suo petto, accarezzandolo, le punte delle dita che vengono trascinate dolcemente sulla pelle delicata.
Louis si sbilancia in avanti, sollevando la schiena, e afferra le proprie ginocchia, portandole indietro. Il dolore è scomparso, sente solo il piacere mentre Harry lo fotte, ora ancora più forte, e cerca di ignorare le vibrazioni che vengono inviate dal suo corpo, alla disperata ricerca della soddisfazione, col desiderio di poter raggiungere il suo orgasmo. Deve far venire Harry per primo.
E infatti, dopo pochi istanti, il suo insegnate viene, rilasciando il liquido nel preservativo. Afferra il petto di Louis mentre eiacula, stringendolo a sé, con le palpebre che finalmente si abbassano e gli occhi si chiudono completamente dal godimento. Il liscio si tiene aperto e immobile finché Harry non ha finito.
Rimane così però, fermo, aspettando che Harry riprenda a respirare in modo regolare. Dopo qualche secondo, sente la mano del più grande scivolare fino al suo cazzo. Guarda l'uomo togliergli l'anello, e si morde le labbra, fissando il punto in cui viene accarezzato dolcemente. Non lo afferra, lo lascia semplicemente disteso contro lo stomaco di Louis, strofinandolo in giù e in su, e tra il suo sedere ancora pieno e il tocco leggero, il liscio viene velocemente, il seme che schizza dal suo membro sulla sua pancia. Harry si sposta lontano prima che abbia finito, guardandolo semplicemente durante l'orgasmo, e Louis rabbrividisce, grato e sollevato.
Quando ha finito, Harry finalmente esce, e in silenzio si allontana, lasciando Louis tremante e confuso sul letto. Un minuto dopo ritorna però, con in mano un panno bagnato e senza preservativo. Pulisce il casino sullo stomaco di Louis, senza incontrare neanche un momento il suo sguardo.
Quando finalmente getta via il panno e si stende sul letto, Louis si sposta tirandosi indietro verso la sua parte e si gira verso Harry speranzoso. È felice quando anche l'uomo si gira e lo tira più vicino.
«Puoi parlare ora.» dice tranquillo, passando le dita sulla schiena del liscio.
«Mi dispiace.» butta fuori velocemente, la sua voce leggermente gracchiante. «non volevo assolutamente che quell'uomo mi toccasse, e non avrei lasciato che mi toccasse di proposito, lo giuro.»
Harry sorride leggermente e gli bacia la punta del naso. «So che non l'hai fatto di proposito, e so anche che l'hai mandato via il più rapidamente possibile.» il suo sorriso sparisce lentamente per lasciare spazio alle sue solite sopracciglia aggrottate. «Sono solo un po' geloso, Louis. Ti ho ancora solamente per altre tre settimane e non voglio che tu sia di qualcun altro in questo periodo.»
«Non lo sono, lo giuro.» dice Louis, pensando a quando ha voluto mandare via il sapore di Zayn dalla sua bocca e di quando si è sentito colpevole per aver lasciato che lo sconosciuto lo toccasse nel club.
Il broncio di Harry ritorna al leggero sorriso di prima, i suoi occhi stanchi, e si china per baciare dolcemente le labbra di Louis. «Bravo ragazzo.» sussurra, baciandolo nuovamente.
Louis vorrebbe spingersi nel bacio, baciarlo per davvero, e poi ricorda le foto e l'accordo. Non si tratta di quello, ma riguarda il suo corpo che è e sarà di Harry per le prossime settimane.
«Grazie per aver permesso di farmi venire, daddy.» dice lievemente con calma, desideroso di mostrare quanto lo abbia apprezzato. Harry non avrebbe dovuto lasciarlo venire, ne è consapevole.
«Prego piccolo.» risponde semplicemente.
Tira Louis verso di sé, mentre rotola di lato e si stende sulla schiena, in modo che il più piccolo sia appoggiato al suo petto. Harry spegne la luce e la stanza viene avvolta dall'oscurità, ma sono ancora presenti le carezze gentili con le punta delle dita leggere che ricoprono la schiena fino a scivolare sul sedere del più piccolo. Louis si sente di nuovo al sicuro, e mormora felicemente qualcosa contro il petto dell'altro, poco prima di addormentarsi.
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